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Autore: Arny Haddok    14/07/2016    1 recensioni
“Gli incontri avvengono sempre nei momenti in cui la mente è molto libera o molto affollata: nel primo caso avvengono per donare alla nostra anima qualcosa di nuovo, nel secondo per liberare la nostra vita da qualcosa di sbagliato”
Osho
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Tobio Kageyama, Tooru Oikawa, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Da qui le cose cominciano a complicarsi. Nulla di troppo preoccupante, ma comunque un qualcosa da non prendere sotto gamba.
Vi avviso adesso riguardo al fatto che che, essendo una giocatrice di pallavolo, tengo molto al linguaggio tecnico di questo magnifico sport, di conseguenza ci saranno alcune parti in cui potreste trovarvi in difficoltà. Alcuni termini specifici sono spiegati alla fine. In caso di qualsiasi necessità di chiarimento, sarò disponibilissima a dare spiegazioni. 
Ringrazio sempre Eliot per essere una fantastica beta dispensatrice di saggezza. 
Faccio un inchino a tutti voi lettori e vi auguro una buona lettura!



Capitolo terzo  "(In)Tendersi"

 

 

Il trasferimento non comportava solo un malessere psicologico per Arny. Significava dover sistemare la burocrazia, tutte quelle carte del trasloco, del livello scolastico, delle informazioni riguardanti i suoi voti, i suoi esami...in altre parole, il suo intero curriculum vitae.

Quando la sua scarpa si bloccò sul parquet della palestra numero due, alzò lo sguardo. Con un foglio piegato dalla camminata veloce che fu costretta a fare nella mano sinistra, si inchinò velocemente verso tutte le componenti della squadra, già impegnate a discutere con le matricole.

Dover firmare un documento riguardo un lavoro di gruppo per il quale lavorò alle medie l'aveva rallentata; cambiarsi il più velocemente possibile era una delle sue specialità, ma la treccia rivelava tutta la fretta impiegata per cercare di arrivare in tempo.

- Haddok, che cosa ci fai qui?- sentì una voce familiare.

Nonostante si conoscessero solo da quella mattina, aveva chiamato il suo cognome davanti a tutte. La ragazza dai capelli chiari sentì il bisogno di chiedersi che cosa ci fosse di male nel frequentare un club sportivo, eppure evitò di soffermarsi su quell'uscita della mora.

- Sembra proprio che ora siamo al completo.- sorrise Miyoko nella sua direzione, ignorando le parole di Azumane.

Stavano aspettando lei, lei e il suo ritardo. Arrivare anche solo due minuti dopo l'orario previsto, sicuramente non si sarebbe rivelata una grande mossa, ma le senpai avrebbero poi capito le sue condizioni.

- Chiedo scusa!- disse abbassando lo sguardo per evitarne uno, al contrario di quanto avesse creduto, comprensivo del capitano.

- Non ti preoccupare, dopo ne parleremo. Adesso presentati così possiamo cominciare l'allenamento.- concluse la palleggiatrice, invitandola ad aggiungersi alle altre ragazze del primo anno.

Arny alzò il viso e si avvicinò ad Aiko che ancora la fissava sbigottita.

- Sono Haddok Arny, sulla presentazione ho scritto che sono un'universale° perché non ho mai avuto un ruolo fisso. Ho giocato in tutte le posizioni, lo scorso anno però sono stata per la maggior parte una banda°- definì la ragazzina ricordando ciò che aveva scritto sul foglio dell'iscrizione durante un'ora e l'altra.

Ikeda prese a contare le presenti e dopo nemmeno una ventina di secondi si rivolse ad un'altra ragazza del terzo anno per discutere dell'allenamento.

 - L'allenatore arriverà in ritardo, comunque cominceremo con degli esercizi a coppie, dopo un adeguato stretching si intende. In seguito lavoreremo come se fosse un riscaldamento pre-partita e l'ultima mezz'ora giocheremo un sei contro sei.- spiegò con autorità il capitano, posando i fogli raccolti su una panca. - Siccome abbiamo solo un libero, tu Haddok giocherai in questo ruolo. Per le altre non dovrebbero esserci problemi riguardo le posizioni. Per qualunque chiarimento riguardo a rotazioni e schemi farete riferimento al capitano in campo che verrà assegnato al momento del gioco. Ora cominciamo. - e il riscaldamento iniziò nel più totale silenzio.

Il rispetto che le componenti della squadra provavano per Miyoko era incredibile: nessuna osò fiatare riguardo le sue decisioni. Con una semplice frase, diede inizio al primo allenamento dell'anno. Nemmeno le ragazze più grandi parlavano tra di loro, ma questo sicuramente sarebbe cambiato con il passare dei giorni. Lavorare in una squadra di individui eccessivamente silenziosi nuoceva alla collaborazione, in particolare in uno sport come il volley.

 

Il rumore della palla che viene lavorata dal fisico della giocatrice era sempre stato un rimedio per tutti i suoi problemi.

Aiko non viveva una situazione familiare semplice e l'unica persona che in casa era sempre stata dalla sua parte si rivelava essere suo fratello Asahi. Un ragazzo da un cuore grande e capace di sostenerla nei momenti più difficili. Quando la presenza di Oikawa non bastava per calmarla a causa delle discussioni avute con i suoi genitori, lui era lì, l'abbracciava ed erano capaci di restare in quella posizione per minuti e minuti. Un legame fraterno è più forte di qualsiasi altro, eppure qualcosa aveva minacciato il loro: un muro di ferro invalicabile.

Durante l'ultimo torneo, tutti gli attacchi di Asahi furono murati, la sua potenza fu bloccata e quella fortezza che si trovava dall'altro lato della rete non mostrava nemmeno un singolo spiraglio.

Quando suo fratello tornò a casa stordito e in confusione, Aiko gli si avvicinò con cautela: sapeva perfettamente che la pallavolo era importante per lui e, per quello che riuscì a capire, la partita non si era conclusa nel migliore dei modi.

Mollo Aiko, oggi mi sono rivelato inutile, non ho nessuna motivazione che mi spinge a continuare e i miei compagni saranno sicuramente rimasti delusi dalla mia prestazione.

Quel ricordò la colpì dritta nel petto. Il volley li aveva sempre uniti, era il collante che permetteva alle loro chiacchiere di concludersi con dei sorrisi, era ciò che li tratteneva davanti al televisore durante i campionati universitari e internazionali. Era la loro passione. Come poteva anche solo immaginare suo fratello a casa dagli allenamenti?

Senza nemmeno che se ne accorgesse, la frustrazione provata da Azumane si scaricò in un attacco colpito a piena potenza contro la sua compagna, la quale tentò inutilmente di prenderlo finendo per lanciarle uno sguardo inquisitorio.

Non era il momento per lasciarsi trasportare dai ricordi. Quella che provava non era solo rabbia, ma anche delusione. La delusione non doveva mai venire a contatto con lo sport, si sarebbe rivelato un enorme fallimento se quel sentimento e quella realtà si fossero incontrate.

- Scusami, ero sovrappensiero...- sospirò Azumane, più per se stessa che per la compagna.

Se solo suo fratello non si fosse tirato indietro in quel modo, non si sarebbe mai abbattuta a tal punto da non rivolgergli più la parola.

 

Quando l'allenatore aprì il portone della palestra, dopo essersi rivolto alle giocatrici con un semplice: - continuate pure.- si cominciò ad attaccare.

Prima da zona quattro° e poi da zona due. Intanto i centrali, tra cui Aiko, provavano le varie veloci e i due liberi difendevano sulle parallele°.

Dopo una serie di battute, il gioco cominciò: le due formazioni erano equilibrate, i ruoli non furono cambiati se non ad un'attaccante laterale che prese il posto di un centrale.

La ragazza che batté il primo servizio fu Azumane. Si allontanò dalla linea di fondo campo per posizionare la palla tricolore sulla mano destra. Il piede sinistro avanti e gli occhi puntati sul bersaglio. Il braccio destro si abbassò per poi lanciare la palla con uno slancio tale da permetterle di fare una rincorsa lunga e con passi veloci. Saltò e la mano destra colpì il pallone in modo perfetto, cosicché cadde in zona cinque ad un metro dalla banda scesa in ricezione.

Perfetta.

Tutte la guardarono senza parole compreso l'allenatore. Le ragazze dell'altra parte cominciavano ad agitarsi: un'altra battuta del genere sarebbe stato un colpo troppo duro da incassare.

In pochi sapevano che Oikawa Tooru, conosciuto in campo per i suoi servizi micidiali, era il suo senpai. Questo l'aveva aiutata ad imparare quella battuta su cui tanto la ragazza aveva insistito dopo avergliela vista fare in un allenamento.

Scrollò le spalle nonostante fossero già sciolte e pensò di cambiare obiettivo: questa volta la fortunata sarebbe stata quella ragazzina troppo silenziosa della sua compagna di banco.

Ancora una volta si posizionò per preparasi a saltare e mise tutta la sua forza in una battuta eccezionale.

Arny, tranquilla e pronta a qualsiasi cosa visti gli attacchi del riscaldamento, cadde senza pensare per realizzare un'accosciata laterale perfetta: gamba destra piegata che va a toccare il parquet con la parte laterale del ginocchio, gamba sinistra distesa, braccia ancora saldamente unite sulla riga laterale di posto uno anche alla conclusione del gesto tecnico. Prima che le spalle toccassero terra, la palla fu a contatto con i suoi avambracci e poté sentire la potenza di cui era impregnato il pallone.

I suoi addominali però non si mossero, lasciando il resto del fisico immobile.

La ricezione non fu perfetta, arrivò a circa due metri dalla rete, troppo lontana perché la palleggiatrice potesse giocare con la centrale, invece Miyoko piegò agevolmente i polsi per accogliere la palla tra le sue dita e lasciarla andare verso Akane, che ne approfittò per lavorare un attacco verso posto cinque dove in difesa si trovava proprio Aiko.

Grazie ad un provvidenziale tocco del muro, la mora riuscì a tenera la palla in gioco. L'alzatrice effettuò un palleggio in direzione dell'opposto che si fece trovare pronta ma, ancora di più lo fu il muro che smorzò l'attacco facendo cadere la palla.

Uno pari.

 

L'allenamento si concluse con la vittoria della squadra di Miyoko.

Non mancarono i complimenti da parte dell'allenatore che, godutosi tutto l'incontro, non poté fare a meno di notare quanto le nuove arrivate potessero rivelarsi utili.

Le ragazze si portarono vicino ad un angolo per l'allungamento e Haddok ne approfittò per rilassare la schiena tenuta troppo in tensione: il ruolo del libero le era sempre piaciuto, ma poter attaccare e confondere il muro avversario era più affascinante.

Durante l'ultimo torneo delle medie si era avvicinata a prendere il premio come miglior attaccante laterale, ma di quel riconoscimento non poté che vederne lo scintillio nelle mani di una banda della squadra favorita per la vittoria.

Non fu solo il fatto che questa fosse più alta e forte a penalizzare la ragazzina dai capelli chiari, fu un altro avvenimento che la turbò profondamente, affossandola sempre di più.

- Non mi sarei mai aspettata una ricezione simile, Haddok! - rivelò la mora avvicinandosi alla compagna di classe per cominciare una discussione.

- Stai ancora pensando a quella palla? - chiese stupita.

Arny era sempre stata una giocatrice in grado di immagazzinare le azioni più importanti nella sua mente. Era sempre stata una giocatrice solida e capace di muoversi nelle varie posizioni, in grado di studiare l'avversario e pensare ad una strategia da mettere in atto durante una partita.

Un ottimo capitano.

Quando dovette lasciare quella maglia della divisa segnata dal numero 14 e una sottile linea sotto fu una vera sofferenza. Si era affezionata a tutte le sue compagne che l'avevano sostenuta come nessuno durante quel terribile periodo. Le erano state accanto, perché Arny Haddok era il loro capitano.

- Non mi è mai capitato che qualcuno riuscisse a riceverla con tanta nonchalance, davvero! Sembrava che non avessi alcuna difficoltà mentre la prendevi. - continuò la più alta ora in piedi.

- Era difficile da ricevere, sarebbe caduta sulla linea, andava verso l'esterno ed i bagher verso l'esterno sono sempre i peggiori, poi era forte...Niente da dire, una bella battuta. - sorrise appena la ragazza dagli occhi chiari guardando il soffitto davanti a sé.

Vedere quella piccoletta farle dei complimenti le sembrò surreale, non se lo sarebbe mai aspettato. Anche se avevano avuto modo di parlarsi solo durante la pausa pranzo, Haddok non le aveva fatto la migliore delle impressioni: sembrava fredda, distante e disinteressata.

La cosa peggiorò quella stessa sera.

 

Dopo il defaticamento le ragazze si avviarono per gli spogliatoi e successivamente a casa.

In seguito a due settimane passate a non dormire e a non toccare palla, Arny si rese conto che l'allenamento era andato piuttosto bene, le gambe non erano troppo pesanti e non era ancora stata assalita dall'emicrania.

Mentre usciva dal complesso scolastico fu raggiunta da Azumane e la coppia capì che un tratto di strada lo avrebbero percorso insieme. Fino alla svolta camminarono però in religioso silenzio, esattamente quello che serviva dopo il primo giorno di scuola.

Probabilmente Aiko avrebbe anche cercato di chiacchierare, ma dopo aver intravisto con la coda dell'occhio l'espressione apatica della castana, decise che sarebbe stato meglio non dire nulla se non accennare ad un saluto al momento di dividersi.

Nonostante tutto, era di ottimo umore, fino a quando, entrata in casa per poter assaporare un pasto caldo, incrociò lo sguardo di suo fratello. Fu nel momento in cui questo cercò di aprire bocca, che Aiko scappò in camera fino a quando sua madre la chiamò a gran voce dalla cucina.

 

 

La mattina seguente si svegliò stanca: l'allenamento della sera precedente l'aveva sfiancata, per non parlare dell'espressione severa di suo padre che l'accompagnò per tutta la cena.

Da quando la lettera di raccomandazione per la Fukurodani Academy giaceva aperta sul tavolo della sala, il signor Azumane continuò a guardare sua figlia con astio, incapace di essere felice del suo ingresso in una delle migliori scuole del Sendai: l'Aoba Johsai.

Si sarebbe dovuta trasferire da sua zia e vivere lontana dalla sua famiglia per tre anni. I suoi amici l'avrebbero contattata quotidianamente, ma non aveva avuto abbastanza fegato per abbracciare quella filosofia di vita.

Camminò fino a scuola con sguardo perso, stanco. Il ricordo di quella giornata l'aveva allontanata da tutti quei pensieri positivi che l'avevano aiutata a dormire. Se Tooru l'avesse vista in questo stato non avrebbe aspettato a lungo per chiederle che cosa non andasse. Ma non voleva parlargliene per l'ennesima volta e stare ad ascoltarla troppo a lungo rischiava di essere dannoso anche per il castano.

Solo quando vide Iwaizumi appoggiato ad un muro in attesa di qualcuno, si ricordò della pausa pranzo del primo giorno di scuola e non esitò oltre per informarsi su tutto quello che era successo.

- Iwaizumi! Alla fine com'è andata con Haddok? So benissimo che non l'hai seguita senza una motivazione valida. - sorrise maliziosamente Aiko in direzione di Hajime.

- Innanzitutto piantala di fare quella faccia, mi dà sui nervi...poi sono andato da lei per chiarire che Oikawa non è uno scemo, tutto qui.- cercò di concludere il moro dai capelli crespi, soffermandosi per un istante sul mancato saluto della più giovane.

Quella ragazza voleva sempre essere a conoscenza di tutto quello che riguardava i suoi amici. Non si era mai fatta sfuggire una notizia riguardante le numerose ragazze di Tooru e ogni volta cercava di incastrare Hajime in una relazione senza alzare un dito. Bastava un “Ehi, quella potrebbe piacerti, senpai!” e da qui in poi entrava in gioco Oikawa.

- Non ci credo o comunque è impossibile che tu l'abbia seguita solo per questo, non sei più tornato! - ricordò la più bassa.

- L'ho invitata a pranzo, ok? Non capisco che cosa tu voglia sapere, Aiko. - chiese retoricamente.

- Voglio sapere se ti piace! O almeno com'è caratterialmente...con me parla pochissimo. -

- Beh, ieri mi è sembrata veramente impacciata, non riusciva a smettere di agitarsi, tranne in un momento in cui era persa nei suoi pensieri, una distratta insomma. - alzò leggermente la testa verso il cielo l'asso della Seijou.

- Ti piace? - insistette Azumane ora con voce più adulta.

- Potrebbe, ma non posso ancora dirlo, non sono una di quelle persone che si innamora della prima che passa. - chiarì Iwaizumi.

- Innamorarsi è un dispendio enorme di energie, Iwa-chan! Devi conservarle per il torneo, non ti permetto di avere una ragazza, qualsiasi essa sia, perché devi innanzitutto preoccuparti di me e della squadra! - si intromise senza preavviso l'alzatore del club di pallavolo.

- Tooru! Mi vuoi far morire d'infarto?! Da quanto stavi ascoltando?! - chiese preoccupata la mora, come se esplicitare l'interesse di Hajime verso Arny fosse un problema.

- Non ho intenzione di scoprire che cosa stavate complottando voi due, comunque ho sentito solo quel “Ti piace?” - imitò scherzosamente la sua kohai. -Se stavate pensando ad una ragazza per il sottoscritto invece sapete perfettamente che non ho questo genere di problemi. - e sorrise radioso Oikawa.

Azumane e Hajime finirono inevitabilmente per sospirare e la campanella suonò come sottofondo della conclusione di quella conversazione.

 

A differenza del giorno precedente, Arny arrivò con venti minuti di anticipo all'allenamento.

A mezzogiorno pranzò in classe in compagnia di un buon libro. Alcune compagne le avevano chiesto com'era visitare Tokyo durante le festività, e lei si era limitata a sorridere e rispondere, sottolineando quanto belle fossero le luci durante il periodo natalizio.

L'unica ragione per cui le rivolgevano la parola era sapere come fosse vivere in una grande città. Non ne rimase delusa, ma sentì comunque un moto di tristezza infiltrarsi tra i suoi pensieri, tanto che fu costretta a incastrare il segnalibro tra le pagine che aveva appena finito di leggere,

consapevole del fatto che da quel momento in poi non sarebbe più stata in grado di prestare attenzione all'inchiostro stampato.

Montare la rete si rivelò piuttosto ostico: la struttura dei pali era più vecchia di quella a cui era abituata e impiegò almeno cinque minuti nel magazzino per trovare la manovella che serviva per abbassare la rete all'altezza corretta. Ai palloni invece ci pensò Azumane, arrivata anche lei con troppo anticipo.

Non le dispiaceva trovare qualcuno che fosse amante della pallavolo come lei, ma proprio quella ragazza? Parlava così tanto, decisamente troppo per i suoi gusti. In quel momento in cui poteva avere la palestra a sua disposizione, c'era lei.

Dopo un celere saluto, la mora cominciò a schiacciare pallonate contro il muro.

Arny conosceva quell'atteggiamento. Aveva imparato a riconoscerlo e a viverlo. Quando era frustrata tendeva a sfogarsi e sforzare il fisico fino al limite.

Lo avevano sempre considerato un metodo eccellente per distrarsi e affrontare il problema con un approccio differente.

Avevano qualcosa in comune.

L'inizio di un'intesa.

 

L'allenamento venne gestito dal coach ma si rivelò essere simile a quello del giorno precedente.

La partitella per concludere era d'obbligo nel primo periodo: era fondamentale capire quale tipo di pallavolo fosse più coerente con i vari stili di gioco, era necessario cominciare a tessere dei legami tra le giocatrici e l'allenatore doveva capire chi aveva la stoffa per essere titolare.

Quando la palla venne buttata in palleggio dalla sua parte del campo, Haddok senza esitazioni appoggiò un pallone perfetto in mano alla seconda palleggiatrice.

Azumane anticipò il primo tempo di Akane alla perfezione murando un attacco che avrebbe sicuramente fatto danni.

Non curò un piccolo dettaglio: il piede della centrale avversaria atterrò sulla linea di metà campo, e la sua caviglia si piegò.

Cadde inevitabilmente a terra.

Solo dolore.

 

 

“Più che per affinità intellettive, ci scegliamo per psicosi mentali”


manuela_reich (Twitter)




 

°Universale = si definisce tale un giocatore che è in grado di passare da un ruolo all'altro o che, in ogni caso, è in grado di giocare in più di uno. Ad esempio un centrale che sa giocare anche come attaccante e che può cambiare ruolo anche durante una partita in caso di necessità (in Haikyuu!! non c'è nessun giocatore di questo tipo).
°Banda = si definisce tale l'attaccante laterale o ala. Sia nel manga che nell'anime non vengono specificate le differenze tra Banda e Opposto, tranne nell'episodio in cui gioca Ennoshita. In quel momento si fa riferimento alla difficoltà da parte sua di attaccare dalla parte destra del campo (dalla quale per esempio attaccano Daichi, Ushijima, Kunimi). La Banda attacca principalmente dalla parte sinistra del campo (dalla quale attaccano Iwaizumi, Tanaka, Asahi, Bokuto e altri) e lavora parecchio in seconda linea, sia in ricezione che difesa. 
°Zona = il campo da pallavolo è suddiviso in 6 zone (o "posto"). Queste ruotano in senso antiorario quando di fronte si ha la rete; la prima zona è 1 che si trova nella parte destra del campo, prima della linea dei tre metri. Zona 2 si trova al di là della linea dei tre metri, sempre nella parte destra del campo da gioco. Zona 3 è quella centrale che affianca zona 2. Zona 4 è quella che si trova sulla stessa riga di zona 2 e 3, ma si trova a sinistra. Zona 5 è prima della linea dei tre metri nella parte sinistra del campo. Infine zona 6 si trova tra zona 5 e zona 1. 
°Parallela = nell'anime e nel manga si vede Bokuto che attacca una parallela (o lungolinea), ma in questo caso la definizione è diversa. Il campo da pallavolo è formato da due quadrati di 9mx9m. Le linee sono quindi 4 e sono: la riga che divide il campo e che concide con la rete; la riga di fondo campo che è quella parallela a quella della rete; le due linee laterali, o, appunto, parallele, che non sono altro che quelle sulle quali i giocatori attaccano le cosidette parallele o lungolinea.  


Spazio (in)utile: le spiegazioni delle parole evidenziate sono anche più lunghe di alcune parti del testo (ops), ma credetemi, è molto più semplice guardare un'immagine per capire il campo di gioco. Forse per i ruoli un po' meno, ma esistono differenze sostanziali tra Banda e Opposto che non vengono assolutamente evidenziate: queste possono creare problemi, errori o falli che nel gioco non sono ammessi. In più il compito dei due giocatori è diverso l'uno rispetto all'altro: per esempio Daichi non dovrebbe nemmeno ricevere le battute (esiste anche la differenza tra ricezione e difesa sì, complicato? per chi non ha mai giocato, sì) perché gli opposti non ricevono, ma Furudate ha trovato uno schema adatto (in cui non ho ancora capito dove parte il palleggiatore quando Kags è in P6. Qui mi capiranno le pallavoliste sry). 
Lasciando perdere tutta la solfa dei ruoli. Aiko si è infortunata e la cosa non sarà leggera, capirete meglio il perché. Arny si rende conto di quanto la pertica possa essere simile a lei, ammetterlo però è un altro paio di maniche. 
Nemmeno in questo capitolo ho dato spazio a Oikawa e Iwaizumi, ma è possibile che succeda ancora anche se saranno sicuramente più coinvolti (e non solo loro eheeeeehhhhh).
Spero di non avervi delusi (c'è qualche ragazzo? No perché sarebbe una sorpresona lol), ringrazio per le recensioni e anche per quelli che si sono fermati a leggere. 
In caso la storia dei ruoli ecc non sia chiarissima (molto probabile) su You Tube comunque ci sono tante registrazioni di partite, anche molto recenti. Con un po' di pazienza potrete notare qualcosa di livello tecnico ^-^ . In caso ripeto, sono disponibile per qualsiasi evenienza!
Con i postumi di 10 ore di Gardaland sulle spalle (letteralmente), vi saluto! 

   
 
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