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Autore: oiooixx    15/07/2016    0 recensioni
Nella vita non tutti ottengono sempre ciò che vogliono. Non tutti possono avere sempre un pasto in tavola. Non tutti possono vivere senza il timore che una malattia li strappi dalla propria routine quotidiana. Non tutti riescono a realizzare ciò che covano sin da piccoli.
Questo pensò Louis mentre affondava, mentre la poca nitidezza dell’acqua agitata gli proibiva di spalancare gli occhi e reagire.
Si sentì come inghiottito da ciò che lo rese col tempo un campione in carica.
Louis iniziò a rendersi conto che non ci sarebbe stato scampo, che non avrebbe raggiunto la superficie. O almeno fin quando una creatura dagli occhi verdi non lo portò in salvo.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Louis.
"Louis, credo sia ora che tu presti un po’ di attenzione alla lezione, non credi?" bisbigliò Niall al mio orecchio ridacchiando per la mia goffaggine.
Erano passati giorni dall’ultima volta che parlai con Harry, non lo avevo più sentito e nemmeno a scuola era presente. Zayn non ci disse nulla, anzi, spesso rimaneva in disparte con lo sguardo perso nel vuoto.
"Fottiti Niall." borbottai nascondendo la testa dietro la cartella. 
"Ma fra qualche mese ci saranno gli esami."
Aprii un occhio guardandolo "Ti sembro persona che si preoccupa di questo?"
"Sei impossibile." esclamò esasperato guadagnandosi un occhiataccia dal professore e, chiedendo scusa con un violento rossore sulle guancie, tornò sui suoi appunti non prima di avermi tirato una gomitata nel fianco. Trattenni le risate e voltai lo sguardo verso la lavagna, che mi concentrassi o no la biografia di Mary Shelley non mi sarebbe entrata in testa.
La campanella che segnava l’inizio della ricreazione svuotò l’intera classe in meno di tre minuti, ci ritrovammo solo io, Niall, Liam e Zayn che cercava in ogni modo di ficcare un libro in cartella. In un primo momento mi parve di vedere Liam indeciso sul da farsi, se aiutarlo o mantenere la solita aria da menefreghista nei suoi confronti. Gli lanciai un occhiataccia e lui mostrandomi il dito medio andò ad aiutarlo, l’imbarazzo era palpabile fra i due.
"E’ da un po’ di tempo che non vedo Harry." disse Niall estraendo un sacchetto di patatine dallo zaino. Mi sedetti sul banco e guardai i miei amici. risposi distrattamente mentre osservato le occhiate tra Zayn e Liam.
"Tu lo hai visto Zayn?"
"E’ tornato nel suo paese." rispose con una scrollata di spalle e per poco non caddi dal banco. I ragazzi mi guardarono incuriositi dalla mia reazione e giurerei di aver visto un ghigno malevolo e divertito sulle labbra del biondo.
"Quando?"
"Pochi giorni fa."
"Ah. Tornerà?"
"Non ne ho idea." disse e rivolgendo un occhiataccia a Liam aggiunse "Io lo raggiungerò tra pochi giorni."
Vidi il mio amico chiaramente in difficoltà, era sul punto di gettargli le braccia al collo e pregarlo di restare ma optò per un dito medio.
Harry era tornato nel suo paese senza ne salutarmi ne dirmi niente. Non ero arrabbiato, più che altro offeso. Poteva dirmelo e avrei passato più tempo con lui, mi dispiaceva che se ne fosse andato di punto in bianco.
Qualche ora dopo mi ritrovai sul mio letto con Niall di fianco, mi osservava in cerca di qualche mia espressione che lo portasse a pensare che quel ragazzo dagli occhi verdi e capelli ricci era perennemente nei miei pensieri.
"La smetti di fissarmi in quel modo Niall?"
"Perché non ammetti che ti ha infastidito il comportamento di Harry?"
"Perché non è così."
"Non puoi venirmi a dire che non ti ha toccato nemmeno un pò l’argomento."
Non risposi.
"Non puoi essere serio Louis." esclamò con una punta di disgusto nella voce. Sospirai e guardandolo feci notare la piccola scintilla sprigionata dalla mia mano, mi guardò confuso e allora parlai.
"Non potrebbe funzionare. Potrei fargli del male."
"Solo perché tu sei un Dio non vuol dire che la cosa non potrebbe funzionare."
"Niall, per l’amor del cielo. Non riesco a controllare i miei poteri. E se mi trasformassi davanti a lui? E se potessi lesionarlo o congelarlo?"
"Ci pensi troppo Louis, gettati e basta."
"In ogni caso ho i miei doveri da rispettare, non posso perdere tempo con un umano." eppure qualcosa mi diceva che Harry non era del tutto umano.
"Cristo Louis. Anche io ho i miei doveri da rispettare in quanto principe del regno degli Angeli, ma non per questo mi viene vietato di divertirmi."
"Divertirti? Niall, Harry non è un divertimento." borbottai mettendomi un cuscino in faccia, mi stava già stufando quella conversazione. Ma soprattutto, perché stavamo discutendo su di lui?
Sospirò esausto, probabilmente passandosi una mano sul volto e alzando gli occhi al cielo come di solito. "Puoi frequentare i Mezzi-Falco, gli Angeli, i Demoni, i Mutaforma e gli umani." sembrò indeciso se continuare "Ma non puoi frequentare le sirene."
Rimossi di getto il cuscino dal mio viso guardandolo allibito. Il suo sguardo era carico di tensione, stava cercando di non sputarmi in faccia le cose che avrebbe voluto dirmi o in qualche modo stava cercando di spiegarmi qualcosa andandoci con i piedi di piombo. Doveva aver capito il mio attimo di confusione poiché continuò a parlare.
"Gli Dei e le sirene non possono frequentarsi Louis." rimasi in silenzio, la cosa gli doveva star dando fastidio perché con una certa irritazione aggiunse
"Cos’hai visto?" ritrovai la voce, non sapevo come, ma il cuore martellava troppo veloce nel petto.
"Tutto. Ho viso come gli medicasti la ferita, come l’hai salvato e vedo come pensi a lui ogni volta."
"Io non penso a quella Sirena."
Niall inarcò un sopracciglio "In quanto re degli Angeli ho il potere di leggere nella mente degli altri Louis."
"Il fatto che tu mi legga nella mente è molto inquietante."
"Non sempre mi riesce, spesso vedo solo un enorme nuvola nera carica di tensione." rimase zitto per pochi secondi prima di ricominciare a parlare "C’è qualcosa che ti preoccupa?"
Scossi la testa.
"Dimmi la verità."
Sospirai e sedendomi mi guardai la mano ancora un po’ incandescente, di li a poco sarei tornato ad essere me stesso.
"Ultimamente ho avuto delle visioni."
"Che genere di visioni?"
Deglutii, "Uhm, prima le visioni mi facevano vedere un bambino, un pugnale e poi del sangue." rabbrividii "Mentre ultimamente sono focalizzate solo su un ragazzo, ma non c’è sangue, c’è il buio."
Lo vidi sgranare gli occhi e impallidire, non era un buon segno. Niall era uno dei più colti sulla nostra cultura, le nostre origini, le nostre tradizioni e i nostri doveri. Mi venne in mente quando settimane prima lessi che sirene e Dei non potevano frequentarsi a causa di una leggenda, ma per qualche strano motivo questa non era scritta nel libro.
"Niall, c’è qualcosa che devo sapere?"
Sospirò alzandosi dalla sedia e infilando goffamente le mani in tasca rispose "Si, ma non spetta a me dirlo. Dovevo solo informarti che sirene e Dei non possono avere una relazione, ne in passato, ne ora, ne mai."
"Perché? Insomma." mi alzai mettendomi a mezzo metro da lui "Perché non posso frequentare una sirena? Che male c’è?"
"Non posso dirtelo Louis, non io, non è mio compito."
"E Liam?"
"Nemmeno il suo."
Iniziai a perdere la pazienza "E allora chi?"
"Harry." disse in tono piatto.
"Harry? Cosa c’entra Harry?"
"Lo capirai presto. Ora devo andare. Ci vediamo domani a scuola." mi sorrise ed uscì dalla mia camera lasciandomi solo a guardare le mie ali nere e bianche, cercando di capire cosa Harry poteva c’entrare in tutto quello.

L’aria mi sferzava i capelli, l’erba mi solleticava le gambe e gli uccelli cinguettavano nascosti tra i rami degli alberi. Fissando l’orizzonte e il punto in cui il mare incontrava il cielo cercai di comprendere il più possibile cosa Harry c’entrava in quella situazione. Niall sapeva, ma non spettava a lui informarmi sul mio passato e sul mio incombente futuro. Qualcosa da quando lessi quel libro si era sprigionato in me, come una voglia di cambiare la storia, di rendere possibile il contatto fra creature miste. I miti, le storie, gli antenati..era tutto così incasinato che ormai nemmeno io sapevo più cosa fare. Ero certo di essere il secondo Dio venuto al mondo con un ala bianca e un ala nera, ero certo di essere il principe del mio regno, ero certo della mia missione sulla terra, ma non sapevo le mie origini, perché ero nato così e perché la gente mi trattava come se da un momento all’altro qualcuno potesse uccidermi. Non avevo mai capito perché la mia forma umana era completamente diversa dalla mia forma originale, perché i miei occhi erano più scuri e perché mi veniva vietato entrare in contatto con creature marine. Mio padre sin da piccolo mi fece appassionare al surf, ma avevo come la sensazione che di li a poco mi sarebbe stato tolto anche quello. Chiusi gli occhi ispirando a fondo, era snervante pensare ad una persona che non sarebbe mai stata tua nonostante i tuoi sforzi e sacrifici per lei. Non so se erano i suoi occhi verdi, le sue labbra, i suoi occhi o il suo corpo, ma mi rendeva pazzo e faceva crescere in me una voglia assurda di stargli vicino, parlargli, conoscerlo. Ed era così fragile tra le mie braccia che poteva spezzarsi, ma io volevo salvarlo da quel mondo orrendo che lo circondava. Ripensando a lui una scarica di adrenalina mi percorse lungo la schiena disperdendosi in tutto il corpo, avevo bisogno di vederlo o anche sentire la sua voce. Forse Harry era davvero la risposta a tutti i miei perché. Se vuoi capire una persona non ascoltare le sue parole, ma guarda il suo comportamento. Quando quel pomeriggio lo vidi distante e costantemente sovrappensiero mi auto convinsi che non era niente che poteva in qualche modo centrare con me, ma forse avrei dovuto ricredermi. Harry cercava di farmi capire, di supplicarmi con lo sguardo di non essere arrabbiato con lui, di perdonarlo se fosse andato via per sempre. Ma io, sciocco com’ero, non riuscii a decifrare le sue occhiate, le sue suppliche. Mi basai su quel “avevo voglia di vederti” che mi fece sentire le farfalle esplodermi nello stomaco, ma non feci conto ai suoi occhi colmi di tristezza. E purtroppo, solo quando perdi qualcosa ti rendi conto di quanto ne fossi dipendente.
Il giorno dopo mi svegliai più tardi del solito, non avevo voglia di salire sul pullman e andare a scuola. Tuttavia scesi goffamente dal letto, mi vestii velocemente e dopo una quindicina di minuti a piedi raggiunsi l’edificio.
Tra i corridoi regnava il silenzio, non mi stupii.. infondo erano tutti nelle proprie classi.
Bussai ed entrai. Mr.Jefferson puntò subito gli occhi nella mia direzione per poi scrivere probabilmente il mio ritardo sul registro.
Il mio sguardo guizzò subito al posto vuoto in cui qualche giorno prima era seduto Harry. Sentii una morsa nello stomaco e distogliendo lo sguardo raggiunsi il mio banco sedendomi di fianco a Niall.
"E’ tutto okay?" sussurrò mettendomi una mano sulla spalla.
Ma non lo ascoltai. La mia attenzione era su una scritta incisa sul lato sinistro del mio banco, quasi nell’angolo.
Sono innamorato di te Louis Tomlinson.
   
 
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