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Autore: _Sherazade_    16/07/2016    1 recensioni
Plutone è un Dio che ama i suoi fratelli e le sue sorelle più di qualunque altra cosa al mondo, per questo si sacrifica scegliendo di vivere nel spaventoso mondo sotterraneo.
Un Dio solitario e timido che rifugge la luce del sole e la gioia della superficie, fino a quando...
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: OOC, Otherverse | Avvertimenti: Incest
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- Basta uno sguardo -




Passarono i giorni, passarono gli anni, passarono i secoli... Plutone finì col chiudersi ancora di più in sé stesso. Amava l'Averno: lui era diventato parte di esso, l'uno era l'estensione dell'altro, e il popolo del Sottosuolo amava il proprio Signore. Ma mancava ancora qualcosa al Dio per essere felice.
Durante una delle sue rare visite in superficie, Giove lo prese in disparte assieme a Nettuno.
- Fratello, cosa ti turba? - gli chiese il minore dei suoi fratelli.
- Nulla, non ti preoccupare per me, tornate a godervi la festa, io credo che farò ritorno nel mio regno.
- Non puoi startene in un un angolo a sospirare e pretendere che noi non ci preoccupiamo per te. - gli disse Nettuno. - Inoltre, non puoi abbandonare la festa: è appena cominciata!
Dopo numerose insistenze, Plutone cedette, e rivelò ai due cosa lo faceva star male.
- … questo è quanto. Vi chiedo di non fare o dire nulla. Il mio è un problema senza soluzione. - il Dio si rattristò ancora.
- Ma di certo, con tutto quello che hai da offrire, fratello, è impossibile che tu non trovi nessuna Dea. Hai provato davvero a parlare con qualcuna di loro? - disse indicando le Dee presenti alla festa. Plutone evitò lo sguardo. Aveva provato in passato, sia con Dee che con delle ninfe, ma dopo pochi scambi di parole, le fanciulle se ne andavano, lasciandolo solo.
Erano spaventate da lui e dal mondo che lui rappresentava. Per questo aveva deciso di non provarci mai più, ma la solitudine lo stava lentamente uccidendo.
- Lascia fare a noi!
Erano passati secoli dall'ultima volta che ci aveva provato, Plutone pensò che forse, con l'aiuto dei fratelli che avevano maggior successo col gentil sesso, sarebbe stato in grado di trovare una compagna.
Plutone aveva anche provato a relazionarsi con le divinità e le ninfe del suo regno, ma sentiva che il suo cuore era ancora legato alla superficie, e solo una creatura del mondo di sopra sarebbe stata in grado di rapire il suo cuore.


Plutone invidiava gli umani e i loro amori, e così anche i suoi stessi fratelli che erano riusciti a trovare l'amore nella propria infinita esistenza.
Vedeva Nettuno assieme alla bella Salacia1, Dea del mare dai lunghi capelli turchini. Non c'era da sorprendersi del fatto che il fratello avesse fatto di tutto pur di convincerla a sposarlo.
Nonostante le sue successive relazioni clandestine, loro, agli occhi di Plutone, rimanevano una bellissima coppia.
Plutone invidiava anche Giove: lui aveva amato così tante donne, e da molte di esse era stato riamato a sua volta. Lui, Plutone, invece era sempre rimasto solo.
Aveva provato a giacere con qualche donna, ma non aveva provato nulla di quello che gli umani spesso avevano tanto decantato.
I due fratelli insistettero talmente tanto che alla fine il Dio si lasciò convincere, e li lasciò fare. Una strana sensazione sembrò riattivare il suo cuore da tempo spezzato.
Giove e Nettuno cercarono in lungo e in largo dee e ninfe disposte a frequentare il fratello, disposte a diventare “Regina del Sottosuolo”. Inizialmente erano tutte elettrizzate all'idea di diventare regina, ma non appena scoprivano che lo sposo sarebbe stato Plutone, le divinità declinavano senza esitazione.
Dovrei rinunciare alla luce del sole? Davvero?”
Nel Sottosuolo? Giammai!”
Voi mi avete cercata per diventare moglie di Plutone? Rinuncerei all'immortalità pur di non fare una fine del genere”
Alcune espressioni furono davvero perfide, e i due fratelli non rivelarono mai a Plutone alcune delle battute fatte dalle donne che avrebbero dovuto sposarlo.
Non appena saputo dell'insuccesso dei fratelli, Plutone non riuscì a celare loro la delusione. Il suo volto sembrò diventare ancora più pallido e scavato di quanto non fosse mai stato.
- Perdonaci, Plutone. Non siamo stati in grado di aiutarti. - disse Nettuno abbracciandolo.
- Se solo avessero provato a conoscerti, sono certo che ti avrebbero amato... - Giove avrebbe voluto spingere quelle donne a dare una possibilità a Plutone, ma non poteva obbligare nessuna di quelle donne a sposarlo. Soprattutto perché Plutone non avrebbe voluto essere amato a forza.
Dopo poco tempo, però, Giove ebbe un'idea, e quando Nettuno l'udì ne fu entusiasta.
Se il loro piano fosse riuscito, sarebbero stati in grado di aiutare finalmente Plutone.


Giove chiamò le sue sorelle, e, assieme a Nettuno, illustrò loro la sua idea per permettere che anche il loro amato fratello potesse essere felice.
Loro non potevano obbligare altre donne a sposarlo, tuttavia, potevano convincere le proprie figlie a farlo, quelle che ancora non avevano preso marito.
- Io ho già parlato con Salacia1. Non era entusiasta all'inizio, non lo posso negare, ma una volta spiegatole le nostre motivazioni, piangendo, ha accettato. Se Plutone dovesse innamorarsi di una delle nostre figlie, noi favoriremo con gioia questa unione. L'Oltretomba non sarà un luogo lieto, ma nostra figlia avrebbe tutto ciò che potrebbe desiderare. Plutone non le farebbe mancare nulla, e questo è quello che ogni buon genitore desidera per le proprie amate figlie. - disse lui. In realtà convincere Salacia fu molto più arduo di quanto non ammise, e solo la prospettiva delle immense ricchezze di cui disponeva il fratello, riuscì a far cedere l'adorata moglie.
- Giunone, mia diletta, tu che ne pensi? - un pesante silenzio piombò nella sala. Giove e Giunone si fissarono per alcuni istanti che sembrarono durare un'eternità.
- Mio amato sposo, ciò che chiedi non è di facile risposta. Tu mi stai chiedendo, nel caso in cui nostro fratello si innamorasse di una delle nostre figlie, di separarmi per sempre da una di loro.
- Non per sempre. Come Plutone parteciperebbe alle nostre feste di tanto in tanto. Magari, una delle nostre figlie, potrebbe anche innamorarsi dell'Averno. - Giunone non riuscì a trattenere una risatina forzata. Nonostante nessuno di loro fosse mai stato nell'Oltretomba, i resoconti di Mercurio, l'unico Dio che potesse entrarvi ed uscirne senza problemi, erano stati più che sufficienti per loro per farsi un'idea su come fosse il regno di Plutone. E ahimè, non era un luogo in cui nessuno di loro ci sarebbe mai andato con gioia, figuriamoci trasferirsi in pianta stabile.
- Anche se ne dubito, se anche accadesse ciò, non sarebbe più la stessa cosa... tuttavia, - la Dea inspirò profondamente, - per ciò che Plutone ha fatto per noi, io... io vi do il mio assenso.
Rimasero solo Vesta e Cerere: la prima aveva fatto voto di castità e non aveva mai generato prole, mentre la seconda era riuscita a concepire solo una figlia: Proserpina, ed era la gioia dei suoi occhi.
- Cerere... tu cosa intendi fare? O tutti siam d'accordo, o non si fa nulla. - disse serio Giove. La Dea non seppe come rispondere. Da un lato amava il fratello, e gli era grata per essersi sobbarcato il peso del mondo delle ombre sulle proprie spalle, dall'altra, se Plutone avesse visto nella sua Proserpina l'amore della sua vita, lei non avrebbe retto a tale separazione.
- Dimmi, fratello, come posso separarmi dall'unica figlia che ho? - chiese mentre le lacrime le rigavano il volto.
- Anche noi siamo disposti a rinunciare alla nostra progenie per renderlo felice. - gli disse Nettuno, andandole vicino, cercando di consolarla.
- Ma voi ne avete tanti di figli e di figlie. Io ho solo lei!
- Non è detto che Plutone voglia la tua Proserpina. Io credo che lei non sia adatta a lui... Lei è ancora una ragazzina, troppo chiassosa per un Dio come nostro fratello. - la rassicurò Giunone. - Se conosco bene Plutone, di certo preferirà una compagna più matura e seria, qualcuna con cui condividere le proprie passioni. Proserpina è troppo giovane per riscontrare il suo interesse. - il ragionamento di Giunone la rasserenò. Stava per accettare, certa che il fratello non avrebbe mai posato gli occhi su sua figlia, ma Vesta la fermò.
- Ma se lui invece la volesse? - chiese la Dea del Focolare, - Cosa faresti se dovessi separarti da lei? - Giunone la fulminò con lo sguardo. - Se accetti, devi farlo solo perché hai preso in considerazione il fatto che forse, fra tutte, proprio tua figlia potrebbe riuscire ad interessarlo.
Giove e Nettuno annuirono. Cerere doveva prendere la decisione conscia di entrambe le possibilità.
- Sorella, voglio solo ricordarti che è anche grazie a lui se oggi tu sei qui e hai potuto avere quella figlia tanto amata. Se lui la dovesse amare, la tua figliola non sarebbe mai sola, e sarebbe riverita come una regina. Non le farebbe mancare nulla, e sarebbe la più ricca Dea di tutti i regni.
Cerere strinse la mano al petto e si tolse la corona di fiori che la figlia aveva intrecciato per lei.
- Se il destino dovesse volere questo per lei, io non potrei fare nulla, se non cercare di accettare con benevolenza quello che è già stato scritto. - la Dea accarezzò la corona dai mille colori, dono che superava tutte le ricchezze che il mondo sotterraneo potesse offrire, almeno ai suoi occhi.
“Spero solo che il destino non scelga proprio te fra tutte, ma se lo dovesse fare, spero che porterai davvero gioia al mio sfortunato fratello, e che tu stessa possa trovare la tua felicità”.


Senza rivelar nulla a Plutone, i due fratelli scesero sulla Terra e incontrarono il fratello davanti uno degli ingressi del suo regno. Cercarono in ogni modo di convincere il Dio a far visita prima all'uno e poi all'altro regno, ma Plutone sembrava non essere più interessato a trovare una fanciulla da sposare.
- Non starete ancora cercando di trovarmi una sposa? - chiese lui mentre i due lo stavano riaccompagnando all'ingresso del regno del Sottosuolo. - Non dovete più affannarvi a cercare, perché non ce n'è più bisogno.
- Ma Plutone, siamo certi che fra di loro troverai certamente una Dea degna di...
- Ve l'ho detto, non serve che vi danniate per me.
- Ma fratello, - disse Nettuno, - noi vogliamo solo la tua felicità.
- Sei stato tu a dire che ti sentivi solo e che avresti voluto anche tu una sposa con cui condividere il governo del tuo regno.
- Sì, lo so.
- E allora perché smettere di cercare? Abbi pazienza...
- Non serve più cercare, ve l'ho detto. - Giove stava ancora per insistere, quando il fratello gli fece cenno di tacere.
- Non serve perché l'ho già trovata. È lei che voglio, appena l'ho vista, ho capito che era lei. - disse indicando il piccolo specchio d'acqua che stava davanti all'ingresso del Regno del Sottosuolo.
Un'immagine dapprima sfocata, e via via sempre più nitida, venne rivelata alle due divinità incredule.

La Dea che Plutone aveva scelto, era Proserpina.



1 Salacia, equivalente di Anfitrite, moglie di Poseidone nella controparte Greca.



 
L'angolo di Shera ♥


Salve a tutti e bentornati!
La storia sta cominciando a delinearsi, come avrete potuto notare, in questa versione i sei fratelli vanno mooooooooolto d'accordo, si vogliono un gran bene e per questo si spalleggiano a vicenda. Era quello che volevo, e ne sono davvero contenta.
Per me è raro scrivere così presto, ma ho una nuova storia in testa per un contest, e non riuscivo a chiudere occhio (ero a pezzi ieri, ma alle 3 ero ancora lì a rigirarmi nel letto dopo aver sonnecchiato per un'oretta). Non posso accennarvi molto, se non che è una storia a tematica fantasy che non verrà pubblicata se non dopo la scadenza del concorso.
Erano tutti pacchetti difficili, e avrei potuto cambiarli, ma io vado sempre, nel limite del possibile, di prima scelta. Tento davvero la fortuna ad ogni costo!
La cosa sembra essere interessante, e sarò ben lieta di sentire poi le vostre opinioni :D. Ci saranno svariate cose per me mai affrontate, o affrontate solo sporadicamente e in maniera lieve: è una vera sfida, ma noi l'abbiamo già accettata.


Detto questo, io spero che questa storia vi stia piacendo, sarei felice di sapere cosa ne pensate, se vi piace, se la trovate buona, se c'è qualcosa che non vi piace ecc.

A causa del contest, e, se mi risponde, di un altro, per un po' metterò da parte questa storia e la revisione di "In bilico". Avevo già cominciato a sistemare il settimo capitolo, ma dovendo rispettare delle scadenze, e col fatto che sta venendo fuori una storia abbastanza complessa, non posso permettermi distrazioni di sorta.

A presto
Shera♥
  
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