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Autore: Shenron87    16/07/2016    3 recensioni
Correva l'anno 1945 e mentre la Germania era in guerra contro il mondo, il cancelliere della magia del 3° Reich, Gellert Grindelwald, trovò finalmente la profezia, di cui era venuto a conoscenza da piccolo, che lo legava ad Albus Silente. Con sommo rammarico vide che lui stesso era diventato l'artefice del destino che veniva predetto...e lui aveva inoltre condannato un bambino a patire sofferenze atroci distogliendo Silente dalla peggiore minaccia che il mondo magico avrebbe mai visto. Cosa sarebbe successo se lui e Silente fossero morti? chi avrebbe vegliato sul bambino che doveva ancora sopravvivere? C'era solo un uomo a cui Gellert avrebbe affidato un tale compito...un uomo pluricentenario
Genere: Avventura, Erotico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Sorpresa, Un po' tutti
Note: Cross-over, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Cronache di un Nephilim '
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Salve ragazzuoli.... che dire... oggi sarà un capitolo atipico visto che, a tappe forzate passeremo dal 1985 al 1990 quando Mephisto informerà i ragazzi di una delle ultime mosse azzardate di SIlente.
Vi avverto. C'è un grosso colpo di scena che coloro che hanno letto solo la storia di Harry non potranno capire. Gli altri, dopo tutte le spiegazioni che hanno ricevuto nella storia di Kalel dovrebbero ormai sapere come e perchè si è arrivati a quel colpo di scena. In ogni caso vi avverto che Lily e Mephisto, fino a oggi, qualche bugia l'hanno detta... quindi non prendeteva con me, un umile scrivano, ma con loro... detto questo diamo inizio allo show...

Incontri e scontri

Erano passati alcuni giorni da quando Harry aveva rischiato di morire assiderato. Giorni che il bambino aveva passato a dormire per recuperare le forze in un letto più grande dell'intero salotto dei suoi zii.
Il piccolo se ne era reso conto nonostante fosse stato afflitto da una febbre molto alta che, causata dall'aver passato molte ore all'agghiaccio, era stata curata in tempo.
Harry si era anche reso conto che un bambino, il cui volto era tutto sfocato a causa della lontananza dei suoi occhiali, lo andava a trovare spesso e volentieri.
Per questo non si sorprese troppo quando, aprendo gli occhi, sentì una voce allegra che gli parlava.
“Sei sveglio finalmente.” disse una voce che proveniva dalla sua destra.
Harry voltò il capo lentamente prima di vedere quella macchia sfocata e, dopo alcuni minuti che lo fissava senza dire nulla, avvertì qualcosa picchiettare sulla sua fronte.
“C-Cosa?”
“Prendi gli occhiali scemotto o pensi di vedermi senza?” disse sospirando la voce.
Harry allungò le mani avvicinandole alla testa in cerca di un braccio ma, sentendo solo aria attorno ad essi, rimase basito.
“S-Stanno...”
“Galleggiando... fluttuando... usa il termine che ti piace di più. Ma mettiti gli occhiali, cavoli, o diventerai cieco...” ammise la voce gioviale.
Harry non se lo fece ripetere due volte prima di afferrare ed inforcare il occhiali rendendo visibile l'invisibile.
Davanti a lui, sorridente, c'era il bambino che gli aveva regalato quello strano disegno all'uscita dalla Messa con indosso abiti molto eleganti.
“Dove siamo?”
“Dove siamo...” ripetè il ragazzo riflettendoci su. “Potrei dirti che a Nord c'è la Svezia, a sud ciò che una volta era la Prussia e a Ovest la Danimarca ma dubito che un bambino che ancora deve iniziare la scuola capirebbe...” rispose sorridendo gentile.
“Ti basti sapere che sei sull'isola di nostro Nonno e che non vogliamo farti del male. Posso raccontarti tutto ma penso che avrai fame...” disse prendendo il telefono sul comodino e richiedendo la colazione.
“Nostro nonno?”
“Beh non è un nostro parente vero e proprio ma mi ha adottato dopo che mia mamma è morta... e avrebbe dovuto portare qui anche te ma... beh ci sono stati dei problemi.”
“Problemi?” chiese Harry confuso mentre una domestica entrava con un carrello pieno di molta roba da mangiare.
“Mettiti comodo allora... sarà una lunga storia...”

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Nel frattempo ad Hogwarts, Regno Unito.
Erano passati sei giorni dalla scomparsa del Salvatore del mondo magico. Sei giorni da quando la sua Traccia, pur continuando a rimanere attiva, non riusciva a indicare ai membri del Ministero l'esatta ubicazione del Bambino Sopravvissuto.
Sei giorni da quando agli occhi del mondo il venerando Albus Silente, era diventato niente di più di un rimbambito che aveva lasciato le sorti del Bambino Sopravvissuto in mano a dei babbani del peggior tipo.
Albus Silente, Preside di Hogwarts, però non si curava di tali illazioni visto che era convinto fino al midollo, che il suo pupillo, la sua arma contro Voldemort, fosse ancora viva.
Per questo aveva mandato Severus dai Dursley con il compito di scoprire il possibile riguardo la sua scomparsa. Non che non avesse intuito molto dai resoconti scarni degli Auror ma Morti nel sonno associati ai Dursley e alla sorella del padrone di casa, ospite per il Natale, non indicava come fossero riusciti a superare le barriere, uccidere quattro persone senza lasciare la benchè minima traccia e rapire un bambino senza attivare nessuna delle innumerevoli maledizioni poste a difesa della famigliola.
Una cosa però la sapeva... e la sapeva dal giorno in cui aveva incontrato la sua collaboratrice davanti alla casa dei Dursley quel lontano 1° Novembre 1981. L'ira di Severus Piton sarebbe stata grande.

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Mephisto, Supremo Pezzo Grosso della Conferenza Internazionale dei Maghi, non aveva molto margine di manovra per fare determinati acquisti nel mondo magico.
I maghi, in quanto umani, erano molto volubili e rendevano illegali alcuni ingredienti per lui necessari in base alle pressioni dell'opinione pubblica, dei maggiorenti del paese e si, anche in base alle tradizioni religiose.
Di certo un paese cattolico, protestante, ortodosso o mussulmano avrebbero avuto un'opinione della magia nera più limitata di un popolo come quello cinese ma anche su quel mercato molte limitazioni erano presenti a causa di Silente.
Per questo, e per non perdere prestigio, lui si era trovato costretto ad acquistare molti prodotti direttamente negli inferi.
Fu per questo motivo che, essendo costretto a cercare un particolare ingrediente utile a distillare qualche strano intruglio, che decise di fare visita ai Gremory.
Li accolse, perché non era solo, Grayfia Lucifuge moglie e regina dell'attuale Maou Reale, Sirzechs Lucifer.
“Cosa prendono le bambine?” chiese Venelana Gremory, una donna bionda molto avvenente che, a dispetto dei suoi molti secoli di vita, aveva scelto di apparire come fosse ancora nel fiore degli anni.
Una di esse, nonostante il sorriso della donna, fissava Mephisto con astio.
“Nulla finché il vecchio non ci dice cosa vuole da noi...” disse la bambina stringendo a se la compagna di sventure.
Mephisto le guardò con intensità prima di abbozzare un sorriso che stranì i coniugi Gremory non poco. Lui infatti non era di certo noto per la sua gentilezza e negli inferi in parecchi temevano il suo nome.
“Dovete sapere che alcuni anni fa ho trovato due bambini. Entrambi discendono da due nobili casati e un giorno potrebbero diventare molto ricchi...”
“E con questo?” chiese la bambina, una biondina tutto pepe, con un paio di occhi simili a due zaffiri che sembravano voler sondare le profondità dell'animo del diavolo.
“Diciamo che non posso mica farli andare a spasso per il mondo come invece vorrebbero. Inoltre il mio castello è pieno di adulti e pensavo che magari avrebbe fatto piacere avere qualcuno con cui giocare...”
“Davvero?” pigolò l'altra bambina con i capelli ricci e crespi e i denti un po sporgenti.
“Vi do la mia parola di demone. Non vi verrà fatto alcun male e punirò io stesso coloro che vi mancheranno di rispetto. Fossero i miei stessi nipoti...” disse Mephisto con solennità.
Questa promessa rembrò rassicurare le due ragazze che pur provenendo dal mondo babbano, la riccia, e da un convento, la bionda, sapevano che una promessa di un demone aveva sempre un minimo fondo di verità.
“Ok allora un succo di frutta alla pera, per favore...” disse la biondina soppesando le parole pur continuando a guardarsi attorno in cerca di eventuali pericoli e di una via di fuga.
La moglie del Maou, che apparteneva alla famiglia addetta a servire il casato di Lucifero, si allontanò un attimo prima di tornare con due bicchieri di succo di frutta e un vassoio pieno di biscotti.
La bambina con i capelli ricci, cosa di cui si pentì quando la sua amica la fulminò con lo sguardo, per la fame si gettò sul vassoio dimenticando qualche piccola regoletta ma nessuno osò rimproverarla. Che avessero sofferto molto, fame compresa, era ovvio perfino a un cieco.
“In ogni caso, Mephisto-sama, a cosa dobbiamo l'onore di ricevere una sua visita.”
Mephisto ponderò a lungo prima di parlare.
“Come forse saprete ho due nipotini... però avrei la necessità di affidare a qualcuno la loro istruzione. Per questo, scartando McGregor che ha moltissimi impegni, mi domandavo se fosse possibile chiedervi in prestito Agrippa e, se non chiedo troppo, anche Grayfia...”
“Posso domandarle il motivo di una simile richiesta?” domandò Zeoticus Gremory.
“Beh per Agrippa il motivo è che ho bisogno di qualcuno per la cattedra di difesa contro le arti oscure di Hogwarts. Temo che con la scusa della maledizione Silente stia cercando di abbassare gli standart in quella materia...”
“Abbassare? E perché mai fare una cosa simile?” domandò Venelana Gremory sconvolta.
“Credo che la consapevolezza di invecchiare lo abbia spinto ad assumere insegnanti incompetenti per evitare di fornire a Voldemort maghi già formati. Speravo che con la sua caduta la smettesse ma anche se sono passati cinque anni la qualità degli insegnamenti offerti continua ad abbassarsi...” rispose amareggiato.
“Non oso immaginare fra un decennio chi assumerà...” disse scuotendo la testa sconsolato.
“Immagino che riceverà molte lamentele...” disse Zeoticus.
“A non finire. Per questo cercavo un demone che conoscesse la magia umana. L'altra scelta sarebbe l'alfiere di vostro figlio, McGregors Matters, ma ha moltissimi impegni ed, essendo stato in vita vicino alle posizioni di Durmstrang per quanto riguarda la magia nera, verrebbe criticato dai maghi vicini a Silente...”
Sentendolo parlare così il capo della famiglia Gremory non potè fare a meno di annuire.
“Gli parlerò e le farò avere una risposta... e per Grayfia?”
Mephisto si limitò a mettere la mano in tasca tirando fuori una carta di credito che consegnò alla ragazza.
“Confido che lei sia più indicata a rendere le due bambine presentabili e a impartire la giusta educazione che permetta loro di non sfigurare quando e se dovessero presenziare a qualche evento mondano...” disse alzandosi.
“...tornerò a prenderle quando saranno pronte...”
“Dove va?” chiese la bambina riccia.
“Non preoccuparti. Nessuno di loro vi farà del male... io devo andare a comprare alcuni ingredienti per una pozione che servirà al mio secondo nipote e devo passare a trovare un vecchio pazzo prima che i reclami mi sommergano...”

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Era passata qualche ora da quando il suo nuovo amico era andato a trovarlo. Harry aveva riflettuto a lungo sulle cose che gli aveva rivelato. Non erano certo facili da digerire. Il mondo in cui era cresciuto fino a quel momento era una finzione. La magia esisteva, e lui e i suoi
genitori erano maghi. Non solo, ma anche Angeli, Demoni e altre creature presenti nelle favole come elfi, nani, vampiri esistevano e conducevano le loro vite nascosti all'occhio umano. Non fu questo però a farlo infuriare. Scoprire che suo padre non era un ubriacone e non aveva avuto un incidente mentre guidava... quello fece sorgere un certo odio nei confronti dei Dursley.
Come avevano osato insinuare una cosa del genere? Ma la cosa più sconvolgente era scoprire di essere famoso nel mondo magico. Era ridicolo.
Poteva credere all’esistenza della magia, al fatto che la sua vita fosse stata una menzogna, ma aver sconfitto un potente mago oscuro da neonato? Per un attimo pensò di stare sognando ma il fatto che molti sconosciuti lo fermassero in mezzo alla strada per ringraziarlo gli balzò alla mente. Eppure, se era tanto celebre, perché lo avevano lasciato con i Dursley?
Harry però non sapeva che il suo stesso dubbio stava attanagliando perfino l'animo di quello che sarebbe diventato il professore che più di tutti avrebbe odiato durante la sua breve esperienza scolastica.

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Severus Piton era seccato, e per delle buone ragioni. Era seccato perché la tranquilla estate, che in linea teorica avrebbe voluto passare a distillare pozioni e rifornire le sue scorte lontano dai suoi pestiferi alunni, era stata rovinata da nientemeno che dal figlio dell'uomo che odiava più di tutti.
Era seccato perché si era illuso di non doversi occupare del figlio di Potter per almeno altri cinque anni e perché Silente lo aveva incaricato di fare qualche ricerca nel vecchio giro e solo Merlino sapeva quanto avrebbe preferito evitarlo.
Era seccato inoltre perché tutti erano interessati a quel bambino che sarebbe dovuto essere suo e di Lily. Di quella Lily che se avesse scelto lui oggi sarebbe viva, felice e non avrebbe mai permesso a Silente di affidare il figlio alla sorella.
Non avrebbe dovuto assecondare il piano del preside. Lasciare il figlio di Lily nelle mani di Petunia! A cosa era servito poi?
Le cosiddette barriere impenetrabili erano state buttate giù, Severus stesso si era recato a Privet Drive a cercare indizi, ma senza successo.
Non solo i tre babbani e la loro ospite erano morti nel sonno. Non solo l’assassino non aveva lasciato la benché minima traccia del suo passaggio ma la cosa che più aveva colpito il pozionista, era che in quella casa non c’era nemmeno il minimo indizio che una quarta persona avesse mai vissuto là.
Non una foto e delle quattro camere da letto dell’abitazione, nessuna sembrava esser stata di Harry: nella camera del cugino c’era un solo letto mentre l’altra camera era sommersa di giocattoli e sembrava improbabile che qualcuno ci avesse mai dormito.
Ispezionando il resto della casa era stato attirato dalla porta del sottoscala, e quello che aveva visto lo avrebbe tormentato per il resto dei suoi giorni : un minuscolo giaciglio sfatto, qualche soldatino buttato sul pavimento, e nelle lenzuola improvvisate delle vecchie macchie di sangue.
Aveva parlato con i vicini, con gli insegnanti, con i poliziotti che si occupavano del caso. Tutti gli avevano descritto un bambino pallido, scheletrico, introverso, sempre vestito con abiti logori e troppo grandi, preso di mira dal cugino e dai suoi amici.
Non era così che si era immaginato il figlio del suo nemico.
Era tornato da Silente furioso, e gli aveva sputato in faccia la verità sul luogo sicuro dove aveva lasciato l’eroe dei maghi, e aveva goduto nel vedere il vecchio mago portarsi le mani al viso, stanco e sconfitto, mentre Minerva gli rinfacciava di non averla ascoltata, di non averle dato retta quando gli diceva che il piccolo Harry non poteva crescere con quei babbani orribili. Ma incolpare il preside non era servito a togliergli il groppo che gli si era formato in gola.
Tutti i tentativi di Silente di rintracciare il bambino si erano rivelati vani. Ovunque si trovasse, era nascosto da barriere potentissime.
Era anche andato a trovare Mephisto con la scusa di chiedergli alcuni ingredienti difficili da trovare nei negozi.
Il demone però era chiuso in una dimensione alternativa intento a sfogare la sua rabbia in modo sicuro... per il genere umano almeno.
Fu allora che Piton comprese che Silente avrebbe pagato a caro prezzo le sue azioni e l'arrivo a Hogwarts di Heinrich Cornelius Agrippa servirono solo a rendere più tangibili i suoi timori.
Hogwarts era stata appena commissariata.

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Gli anni passarono in fretta ed Harry, nonostante gli abusi subiti dagli zii materni, crebbe sano, vigoroso e felice. Certo l'amicizia con Kalel, un orfano come lui, e l'affetto che la sorella di questi, una certa Hermione, gli riversava avevano contribuito a farlo uscire dal suo guscio e a mettere una toppa ai danni fatti dai babbani.
In realtà c'era anche un altra ragazza, Angela, e i due andavano d'accordo solo che non era scattata quell'intesa che era scattata con Hermione. Harry era convinto che ciò dipendesse dalle loro storie.
Harry ed Hermione infatti avevano stretto amicizia facilmente visto che, più o meno, avevano subito le stesse cose. Entrambi erano per metà umani, entrambi erano stati trattati male, quasi uccisi, da persone che non accettavano la loro vera natura... ed entrambi avevano un padre di cui non volevano sentire nemmeno parlare.
Quest'ultima parte era simile anche per Angela e Kalel ma loro, pur avendo perso la madre da piccoli ed essendo stati abbandonati dai padri, non avevano mai rischiato di essere uccisi dai loro stessi tutori.
Lezioni con Mephisto a parte.
Per questo non prese bene la notizia che ricevette nello studio di Mephisto un mese dopo il suo decimo compleanno.
“Figliolo... so che non ti piacerà ma l'anno prossimo dovrai iniziare a frequentare Hogwarts...” disse mesto il demone.
“Perchè dovrei farlo, nonno?” domandò Harry confuso, spiazzato da quella uscita del vecchio nonno adottivo.
“Silente, pur di trovarti ha potenziato un incantesimo che di solito serve a inviare la lettera agli studenti, specialmente i natibabbani, per informarli del loro status di mago...”
“E come lo avrebbe modificato?” si intromise Kalel perplesso.
“In pratica l'incantesimo servirebbe, di solito, a ricordare l'impegno con la scuola. Silente, che sembra avere un ossessione per tuo cugino, invece lo ha potenziato così tanto che Harry potrebbe rischiare di morire entro Natale del 1991 se non si presenterà a scuola...”
“E qual'è il problema?” domandò Kalel sbadigliando e ricevendo un occhiata torva dalla sorella, da quello che sarebbe diventato il cognato e dal nonno.
“Dov'è il problema?” urlò Harry prendendolo al bavero solo per finire, senza sapere come, a fissare il soffitto con il culo per terra.
“Ti scaldi troppo fratellino..." lo ammonì il figlio di Azazel. 
"Silente agisce pensando di avere a che fare con un bambino umano, capriccioso e privo di supporti che è in fuga da casa...” disse Kalel capendo il punto di vista del fratello.
Nemmeno lui, se messo davanti all'idea di dover avere a che fare con i Phenex o con suo padre, avrebbe fatto i salti di gioia.
“E cosa dovrei fare?” chiese rialzandosi mentre Kalel sospirava.
“Loro sanno che Harry Potter è moro con gli occhi verdi, malnutrito... tu invece sei biondo naturale e in questi anni hai recuperato il peso perduto...” disse il ragazzo amaraggiato per ciò che il futuro cognato aveva subito.
“Loro non sanno che tua madre ti aveva cambiato l'aspetto con la magia. Se ti iscrivessi come marito di Hermione, magari adottando il suo cognome... beh, a meno che non fai il cazzone, nessuno scoprirà mai la verità e Silente sarà costretto a ridurre l'efficacia dell'incantesimo se non vuole che un Harry Potter prigioniero di qualche mago oscuro tiri le cuoia per colpa sua...”
“Kalel...” farfugliò Mephisto sconvolto.
“...sai che per essere metà angelo a volte sei di una crudeltà e di un'astuzia spaventosa?”
“Dimmi qualcosa che non so...” replicò divertito facendo per allontanarsi dall'ufficio mentre Mephisto cercava di darsi un contegno.
“Che se tu e Angela vorrete andare a Hogwarts con Hermione ed Harry dovrete sposarvi...”
“Cosa?” dissero i due diretti interessati che, in quanto amici, erano un po sconvolti.
“Io dovrei sposare...” dissero i due indicandosi
“Se volete andare con Harry ed Hermione le condizioni sono queste. Prendere o lasciare. Vi do tempo un mese per sapere la vostra risposta...” disse congedandoli con un cenno della mano.
I ragazzi avrebbero voluto protestare ma sapevano per esperienza che il vecchio diavolo, quando parlava in quel modo, era inamovibile dalle sue istanze.
Camminarono a lungo prima di ritrovarsi nella stanza di Kalel dove, una volta entrati, si appropriarono delle poltrone più vicine.alla porta.
“Che facciamo?” domandò Kalel volgendo lo sguardo verso Angela e notando, per la prima volta, che in lei c'era qualcosa di femminile.
Si ricordava ancora quando, arrivata al castello, l'aveva scambiata per un maschio e non l'aveva presa bene. C'erano volute molte ore prima che la rissa, scoppiata tra i due, venisse sedata da una scocciata Venelana Gremory che li aveva presi per un orecchio e li redarguì così tanto che persero la voglia di litigare.
Davanti ad estranei almeno. In privato continuarono per anni.
“Parli con me?” chiese astiosa la ragazza.
“No,” replicò cinico Kalel mentre Harry ed Hermione sbuffavano buttando gli occhi al cielo e scuotendo la testa. “...con il bambino che vorresti tanto sposare...” disse con stizza mentre le due bambine si guardarono confuse.
“E chi sarebbe, di grazia?” chiese Angela con minor astio e un tono che rimarcava maggior curiosità.
“Chi sarebbe? Ma se non fai che confabulare con Harry quando io non ci sono!”
“Aspetta... Aspetta... Aspetta un secondo... tu sei geloso di me ed Harry?” chiese Angela con gli occhi stralunati.
“Geloso? Di una come te?” replicò Kalel cercando, senza riuscirci, di far cambiare argomento alla ragazza.
“Tu sei geloso... oddio... ma puoi essere così egoista? Tu non fai che parlottare con Hermione... vi abbracciate pure!”
“E adesso chi è la gelosa? Comunque quello che c'è tra me ed Hermione non ti riguarda...”
“Ragazzi...” dissero Harry ed Hermione con un filo di voce.
“Non mi riguarda?” domandò Angela alzandosi in piedi con le guance rosse e gli occhi lucidi.
“Ragazzi...” ripeterono i due ragazzi con più voce.
“No, non ti riguarda...” rispose Kalel
“RAGAZZI!” urlarono i due mezz'uomini attirando due paio di sguardi assassini su di loro.
“Che c'è?” urlarono Kalel e Angela all'unisono.
“Credo che ci sia qualcosa che dovete sapere prima che vi ammazziate a vicenda...” disse Harry sorridendo.
“E cosa?” sibilò Angela.
“Che Hermione e Kalel sono fratello e sorella, sorellina...” disse Harry sorridendo.
“S-Sono f-fratelli?” chiese Angela sconvolta mentre Kalel fissava la scena con uno sguardo interrogativo.
“Siete fratelli?” domandò il bambino ricevendo un cenno del capo come risposta.
“Perchè non me lo avete detto?”
“Perchè non sapevamo di esserlo fino a quando non ho visto un ricordo di mia madre. A quanto pare ha scelto di partorirla in un orfanotrofio per non farle correre rischi con Voldemort che ci dava la caccia. Suo padre poi, per farla ascendere, le ha sigillato i poteri demoniaci facendo più danni che altro...”
“Capisco...” mormorò Kalel confuso mentre la ragazza singhiozzava.
Quel segreto, ciò che le aveva fatto il padre che mai l'aveva cercata, o forse entrambi i motivi erano causa di tristezza per lei e Kalel la capiva. Ah se la capiva...
“Mi odi vero?” domandò la ragazza mostrando un paio di ali argentate.
Kalel negò col capo. Come poteva odiarla adesso che...
“Come potrei mai odiare l'unico altro essere vivente simile a me...” disse aprendo le sue ali, argentate anch'esse.
“C-Come...”
“Mia madre era una diavola e mio padre un angelo. Mio nonno mi ha bloccato i poteri angelici per non farmi scoprire dai demoni più ortodossi... e perché nessuno mi sapeva insegnare ad usarli...”
“Quindi tu ed Hermione...”
“Si... siamo fratelli da parte di padre...” ammise Hermione
“Come noi lo siamo da parte di madre...” aggiunse Harry alzandosi e prendendo Hermione per mano.
“Dove...”
“A vedere la tv... Voi invece parlate, ne avete bisogno. Credo che abbiate molto da dirvi...” disse aprendo la porta per poi richiuderla alle sue spalle.
I due bambini rimasti soli attesero a lungo prima di tornare a guardare qualcosa di diverso dal soffitto o dal pavimento.
Poi, come se qualcuno avesse premuto il tasto play, i due iniziarono a parlare come mai avevano fatto in quei cinque anni. Parlarono della loro infanzia, della bastardaggine di angeli o demoni purosangue, di quanto facesse schifo l'orfanotrofio o di come non riuscissero a usare i poteri opposti a quelli degli ambienti in cui erano cresciuti.
Fu allora che Kalel espose un dubbio che gli era balzato alla mente.
“Allora tu sei potenzialmente in grado di svegliare i poteri dei Buné?” domandò realmente interessato.
“Io... potrei, così come mio fratello, ma dipende dai geni del nonno...”
“Del nonno?”
“Beh dopo aver visto il ricordo ho parlato a lungo con tuo nonno. Da ciò che mi ha detto pare che la mamma gli venne affidata in fasce a Mephisto da mia nonna. Lei era una purosangue ma per frequentare Hogwarts e avere una parvenza di vita normale... si è finta umana. Per questo il nonno modificò i ricordi degli Evans...”
“Aspetta e la storia del pilastro, di Serpeverde e suo fratello che....” cercò di dire Kalel.
“Penso che mia madre e tuo nonno abbiano detto un po di bugie per rendere la copertura credibile. Sai pare che Grindelwald fosse gay...” spiegò Angela divertita nel vedere il volto confuso del futuro marito.
“Anche se poi mica è una bugia così grossa...” si giustificò subito dopo. “Mia nonna in fondo era la zia paterna di Salazar e del Primo Grindelwald. Quindi, in linea prettamente teorica, io ed Harry siamo imparentati con entrambi...”
“Quindi lei poi sposò tuo nonno e qualche secolo dopo ebbero tua madre che, per qualche motivo, tua nonna affidò al nonno?” chiese Kalel.
“Esatto... quindi siamo entrambi ricchi di titoli ma poveri in canna visto che nessuno sa della tua esistenza o della tua parentela con un pilastro mentre mio nonno venne esiliato e mia nonna, seguendolo, ha perso il suo feudo...”
“Beati i ricchi di spirito perché erediteranno il regno dei cieli...” scherzò Kalel.
“Amen...” ridacchiò Angela.
“Beh a questo punto, visto che tu sai tutto di me manca una cosa sola...”
“Ovvero?”
“Beh il mio vero nome è Kaiser, in base alle tradizioni dei Phenex, Al-El, visto che mio padre è un angelo, Valefor... il tuo?”
“Prometti di non dirlo a Harry? Lui ha il vizio di parlare troppo quando è su di giri...” chiese allarmata.
“Prometto...” giurò Kalel.
“Allora per te, e solo per te, io sono Angela Lilith Lucifer figlia di Lilith Lucifer e di Michele....”

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tadadada!!!!
Colpo di scena e questo a tradimento, senza avvisi di sorta.... vediamo se qualcuno mi sa dire cosa è successo :)
Beh sono buono, ve lo dico io... Mephisto ha mentito e a ben vedere visto che i discendenti di Lucifero erano stati esiliati alla morte del vecchio Lucy.
Ora mi aspetto le critiche...
AH Shen... ma se Lily Potter era la nipote di Lucifero come minimo dovrebbe essere una diavola di Classe S come mai si nascondeva da un Voldemort che al massimo poteva andare messo nella parte medio alta della clase B?
Beh Mephisto ha affidato la piccola agli Evans e l'allenava poco. Da piccola perchè non aveva cuore di ferirla e da grande perchè ormai era una strega e amava lo studio piuttosto che le arti marziali...
Anche questo Harry, questo Kalel, questa Angelith (lol) e questa Hermione sono più deboli delle loro controparti.
Passiamo a Silente... stronzo vero? Beh io sono della scuola di pensiero che lui è un bastardo. in ogni mia fiction lui è un bastardo.
Passiamo a Piton... senzi di colpa everywhere per lui ma non concentriamoci troppo su di lui. Parliamo di Angela.
Forse solo in pochi hanno capito cosa è successo. Per spiegarlo bisogna andare indietro... molto indietro.
Dio è, nella mia mitologia, un essere simile per razza a Morte e ai quattro cavalieri come a molti altri esseri che non compariranno se non alla fine del tempo.
Giunto sulla terra la malvagità del genere umano e delle altre creature fecero nascere della malvagità in lui che, per poter ottenere un popolo da proteggere fu costretto dalle altre divinità a espellere la sua parte malvagia.
Così nacque lucifero (nda è una mia interpretazione... non usciamo fuori un saggio di teologia. la scomunica vorrei evitarla per un altro paio di decadi)
Dio e Lucifero iniziarono a combattere e se il primo creò gli Angeli, il secondo sottomise divinità locali rendendole dei demoni (72 pilastri o Mephisto e i demoni extra).
Poi, all'improvviso, si scoprì che angeli e demoni potevano avere una prole ibrida simile (non uguale) all'essere che ha dato vita a Dio e Lucifero.
Nella prima parte della serie di Kalel (quello che ripara Yamata per intenderci) Kalel nasce da Grayfia perchè il suo embrione viene dato a lei.
Anche Angela, dopo la morte di Lily, viene dato a Gabriel (un arcangelo che in dxd è donna). Solo che, mentre Grayfia è tollerante, e fece crescere il suo figlio aiutandolo, grazie a Hermione (li è più vecchia di Kalel) e ad Angela, ad accettare la sua natura angelica... lo stesso non si può dire degli angeli.
Gabriel infatti per molto tempo non poteva stare sempre sulla terra. Per questo, affidandola a dei preti e a delle suore, la bambina iniziò a odiare la sua parte demoniaca arrivando a scindersi. La parte angelica, Angela, incontrò Kalel. QUella demoniaca finì per incontrare il padre di sua madre e... beh non passò una buona infanzia. Scappò e venne quindi trovata da Azazel che le passerà Albion, il SG di Silente mentre ad Angela andrà Ddraig, quello di Mr Forrest...
QUi invece... beh Angela ha avuto il culo, se così si può definire, di venir trovata prima della sua scissione...
Ne consegue che Angela non sarà piatta come una tavola...
Ora potete odiarmi :)
A presto :)
   
 
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