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Autore: Leatessa    18/07/2016    2 recensioni
POSTATO CAPITOLO 28
Dalla storia:
“Possibile che nella nostra famiglia, nessuno e sottolineo nessuno, sia in grado di comportarsi normalmente? Chi ha avuto questa idea? Io non intendo partecipare … non contate su di me …”.
Quelle furono le ultime parole famose di Albus Potter. Ovviamente, come giusto che fosse, prese parte all’iniziativa.
Quella domenica mattina, Rose lo buttò giù dal letto di malagrazia. Lo spinse sotto la doccia e tra una lamentela, un Merlino e un Salazar invocati a pieno Impeto riuscì a trascinarlo al villaggio.
-Lily, quindici anni di astuzia e prodigi, innamorata e senza freni darà inizio alla rivoluzione. Jim e Al aiuteranno il padre e la sua squadra di Auror nelle missioni più disperate. Il resto della combriccola sarà lì a dare una mano, l'amicizia riuscirà a tenerli tutti uniti?
La paura costringerà vecchi nemici e muovi amici a riunirsi ad uno stesso tavolo, per risolvere una serie di gialli che sconvolgeranno l'intero mondo magico!
Buona lettura...
{Capitoli:Prologo/Intro/Alla scoperta dei Black/Le disavventure di Lily&Tunia/La terrorista/Segreti di Famaglia/Le scelte sbagliate}
Genere: Avventura, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Famiglia Black, Famiglia Dursley, Famiglia Malfoy, Famiglia Potter, Famiglia Weasley | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny, James Sirius/Dominique, Lily/Scorpius, Teddy/Victorie
Note: Lime | Avvertimenti: Incest, Triangolo | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'FORBIDDEN lOVE '
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INTRODUZIONE: PARTE SECONDA
 
 
 
 
 
Lily non vedeva l'ora che arrivasse l’inverno; di caldo e sudore ne aveva proprio abbastanza! Ma essendo quello il primo di settembre, di tempo affinché l’inverno arrivasse c'è né volva ancora un bel po'.
Un primo settembre così a casa sua non si era mai visto, anche se, sarebbe coretto dire che di giornate "così" a casa sua non se ne erano mai viste. Quel litigio, aveva fatto si che la famiglia unita quali erano prendesse le distanze e, di pranzi della domenica alla Tana non se ne era più parlato. La nonna che mal poteva sopportare tale atteggiamento, girava di casa in casa, sperando che i suoi figli ritrovassero la ragione. Con scarsissimi risultati si ritrovò a pensare Lily, che proprio la sera prima si era sognata il rognone della nonna e inveiva in aramaico per tutta quella situazione.

"Di iniziare il terzo anno così non se parla!" Sproloquiò all'improvviso. Se la sua interlocutrice non fosse stata una ragazzina della sua stessa età, con una tempra morale considerevole, avrebbe avuto un coccolone per quanto gridò forte la giovane Potter.
"Sta seduta, non ho intenzione di portarti di peso nel vagone dell'infermeria." La mise subito a tacere Petunia.

La cugina Petunia era un elemento "strano", era entrata nella sua vita tre anni prima: suo padre, buono suo padre, era arrivato a casa con  una bambinetta tutta capelli e da gli occhi credibilmente verdi, come quelli di Al, tant'è che per un attimo sua madre aveva pensato ad una figlia illegittima di Harry Potter. La bambinetta altro non era in realtà che la secondogenita di quel cugino babbano che si ritrovavano. E, per puro caso del destino, ma anche no, aveva ricevuto la sua lettera per Hoqwarts.

In quei tre anni, anche se smistate in case diverse, le due cugine avevano approfondito la loro amicizia e come ogni anno viaggiavano nello stesso vagone, dirette in Scozia.
"Quindi questo è quello che successo" finì Lily, che con garbo aveva appena finito di raccontare a Tunia gli avvenimenti di casa Potter. "E' sempre esilarante sapere che a casa tua va peggio che a casa mia, a no! E' la prima volta che accade... Pensavo che mi sarei sentita oltremodo soddisfatta! Invece pensa tu... "
"Smettila un po'..." Petunia era fatta così: risoluta e molto scorbutica con il prossimo, ma in fondo, molto in fondo, era una persona buona e civilizzata. Ne era certa, altrimenti non si spiegava in quale modo fosse possibile che le piacesse passare del tempo con lei.

 
***

Il primo settembre era arrivato, James Potter non era mai stato così silenzioso. Il vagone era stipato di gente, come sempre del resto! Fred era tutto preso nel raccontare gli avvenimenti estivi a uno scioccato William e a una triste Tessa che, causa delle ultime faccende, si era vista portare via la sua migliore amica.
Tessa era molto arrabbiata con James. Quando Nicky diversi mesi prima le aveva raccontato della loro relazione, lei aveva suggerito di mettere un freno a tutta quella storia, prima che a uno dei due andasse in pappa il cervello e sfuggisse il controllo. Invece no! Testoni! Stava lì sul treno, da sola, a guardare cagnescamente James e ad ipotizzare una sua ipotetica morte, per mano sua.
William, curioso, si stava facendo raccontare i più piccoli particolari, inveendo che una tale bellezza come Nicky fosse stata mandata dall'altro lato del mondo.
 
Qualche vagone più in là, un contentissimo Al Potter se ne stava sdraiato sui sedili del treno, sorridendo come un idiota e pensando esclusivamente al fatto che, il primo di settembre fosse finalmente giunto.
A fargli compagnia due figure sufficientemente inquietanti, sedevano di fronte a lui. Tarquin Nott, baldanzoso, leggeva un libro o per meglio dire impegnava il suo tempo nello sfogliarlo, sperando che qualcosa di abbastanza divertente accadesse prima di scendere dal treno. Scorpius Malfoy dal canto suo era sorpreso dal racconto di Al, lui e Nicky, erano sempre andati molto d'accordo, anche con lo zampino di Potter che non poteva far almeno di rendergli la vita impossibile, per come la vedeva Potter ovviamente.

La partenza di Nicky era sconfortante, gli piaceva studiare con lei, era riservata mentre studiava, tutta quella boria e arroganza sparivano quando si sedeva al tavolo della biblioteca e si concentrava sui libri di testo. A Scorpius ricordava un po' se stesso. Con i suoi amici, non aveva molti problemi a confrontarsi, ad essere se stesso ma, sapeva bene come appariva a gli occhi degli altri: quella saccente di una Potter non faceva altro che ripeterglielo, tutte le volte che malauguratamente aveva la sfortuna di incontrarla per i corridoi.
 
"Ecco dove eravate! Scorpius! Sei un prefetto per quale insensato e becero motivo hai saltato la prima riunione dell'anno?" Rose Weasley era inquietante. L' aveva sempre pensato sin dalla prima volta che se l'era ritrovata di fronte in sala grande. Spaventosa. Non faceva altro che gridare e dare ordini a destra e a manca, la spilla da prefetto era l' unica cosa che non le serviva, per come la vedeva lui. "Rosi datti una calmata! Al mi stava raccontando di come la vostra vacanza estiva sia stata spassosa!"
 
Rose che le parole spassosa e vacanza nella stessa frase non voleva proprio sentirle nominare, con una grazia innata, per modo dire, si sedette sullo stomaco di Al rivendicandogli le peggiori torture.
Sophia Zabini entrò subito dopo di lei accomodandosi al centro tra Scorpius e Tarc, salutando Albus con un cenno della mano. "Passate buona vacanze quindi!" Sorrise melliflua in direzione dei due cugini che, nel frattempo si erano sistemati composti sui sedili. "Perfida di una Zabini" si complimentò Nott, ammiccando in modo al quanto snervante ad una Zabini del tutto indifferente.

 
Il quinto anno Serpeverde era ben assortito. Rose e Sophia, si conoscevano da ben cinque anni e tra loro era nata una buona amicizia. Sophia amava prenderla in giro e risponderle in modo cattivo, ogni volta che c'ho avveniva la Weasley si imporporava di rosso e le fumavano le orecchie. Scorpius non ci capiva molto di questa logica femminile ma, a conti fatti si trovava molto bene con loro. La scoperta sorprendentemente era stato Albus. Sin da subito avevano stretto amicizia e in quegli anni era anche capitato che lui andasse a trovarlo a casa nelle vacanze estive e viceversa. I loro padri, vecchia scuola, con il tempo ci avevano fatto l'abitudine e Scorpius poteva affermare con certezza che a casa Potter si respirava una bella aria. Senza escludere che i dolci al lampone della signora Potter erano i migliori che avesse mai assaggiato.
 
"Oggi é il primo di settembre!".
"Al l'hai già detto sessantotto volte" gli fece il verso Scorpius.
Albus era contento. Non sapeva bene spiegarsi perché, dato che gli restava una faccenda irrisolta che in quel momento lo fissava con sfida ma, poteva affermare, ne era certo, che quello sarebbe stato un bell'anno.
 
***
 
Il treno si fermò con estenuante lentezza e Lily non vedeva l’ora di scendere e abbracciare la sua migliore amica. Non riusciva a vederla da nessuna parte: bassina, più o meno come lei, capelli rossi e occhi scuri. Dove si era cacciata?
 
Augusta e Alice Longbatton erano arrivate alla stazione con leggero ritardo. Il treno era già lì e gli studenti scendevano frenetici. Agie individuò la sua amica e con fare spedito la raggiunse prima che potesse salire su una delle carrozze. "Tess" provò un paio di volte. "Tess". Tessa McGonagall, si girò verso di lei, sorridendo sorniona nel vedere almeno una faccia amica, di fissare male James Potter non ne poteva proprio più. "Sappi che quest'anno sto odiano ancora di più il fatto che tu abiti ad Hogsmeade e che io mi sia dovuta sorbire quei tre idioti tutta da sola, per tutto il giorno!"
Poi l’abbracciò, perché Agie le era mancata un casino quell'estate, perché era l' unica vera amica che le era rimasta a scuola e perché le voleva bene . "Andiamo o finiranno le carrozze!" Si incamminarono verso una carrozza per metà occupata. Agie aveva un sacco di cose da raccontarle, iniziando dal viaggio in Grecia e terminando con le missive che lei e William si erano mandati per tutta l'estate. Tessa, che nelle vacanze estive tendeva a stare da James, quell'anno sapendo che tirava una brutta aria, aveva preferito restare da sua nonna. E, quando Tessa andava a stare dalla nonna era irraggiungibile, perciò la loro corrispondenza era stata minima. Pari allo zero in pratica.

 
Alice vide Lily che con garbo strattonava i bambini del primo anno, probabilmente alla sua ricerca, che minuta com'era doveva alzarsi sulle punte e sbracciarsi per farsi individuare dall'amica. Petunia dietro Lily sembrava del tutto disinteressata. Alice sorrise.
"Eccovi tutte e due" esclamò prima di abbracciarle entrambe. "Com'è andato il viaggio?"
"Domanda un po' a Lils" apostrofò Tunia, indicando come la piccola di casa Potter si fosse resa insopportabile per tutto il tempo.
Alice rise di cuore conoscendo bene la sua migliore amica. Lei e Lily si conoscevano da sempre. E come si erano ripromesse da bambine, entrambe erano finite a Grifondoro. Dividevano la stanza, e le amicizie comuni. Alice era felicissima di riabbracciare Lily, quell'estate era stato impossibile vedersi e le era mancata moltissimo, insieme ovviamente a tutto il resto della sua famiglia. Hugo arrivò trasandato, abbracciandola di fretta e raccontando a tutte e tre di non temporeggiare troppo in stazione prima di scomparire con i suoi amici.

 
Lily sorrise, afferrando entrambe le mani delle sue amiche e tirandole a se in uno strano impeto di gioia. "Sono così contenta..." Iniziò la giovane Potter prima che Petunia si tirasse indietro apostrofandole di evitare di metterla mortalmente in imbarazzo. Di nuovo. Alice sorrise.
 
***
 
Da lì a poche ore sarebbe iniziato il loro primo giorno da studenti del sesto anno. Tessa seduta sul davanzale di una finestra, in un corridoio dimenticato da Dio, osserva la luna crescente che proprio non riusciva a confortarla.
 
James Potter, di dare spiegazioni in dormitorio sulla mancata presenza della cugina, ne aveva le pluffe piene. Salutato Fred uscì dalla sala comune con l'intento di non tornarci. Che diamine avevano tutti? Una studentessa non poteva semplicemente decidere di trasferirsi? Beh ovvio che no!
Lui e Nicky non si erano visti per il resto dell'estate dopo quel fatidico pranzo. Non si erano scritti. Non si erano salutati. Era tutto un grande “Non” per come la vedeva James.

 
Tessa McGonagall, le si parò davanti o per meglio dire, fu lui che si fermò vicino alla sua presenza. Stava poggiata al davanzale, in bilico più che altro e guardava la luna.
Lui e Tess si conoscevano da ben sei anni. Il loro primo incontro era al quanto buffo e a loro piaceva molto ricordarlo come un segno del destino. Visti dall'esterno, potevano sembrate due acerrimi nemici, lei non faceva altro che rimproverarlo e toglierli punti; lui ne trovava sempre una nuova per indispettirla. Se James avesse dovuto trovare un paragone per spiegare la loro amicizia, quello sarebbe stato, sicuramente, l'amicizia di suo nonno con il mitico Sirius Black, poco importava che Tess fosse una donna.

 
"Non dormi, Jim?"
"Beh neanche tu? Che ci fai qui?" Chiese circospetto. Quel corridoio era poco frequentato di giorno, figuriamoci di notte.
"Al primo anno, feci amicizia con Domi, sul treno. Tutto grazie a te che giravi con la tua combriccola di cugini, ovviamente." Sorrise all'idea, del suo primo viaggio in treno. "Fummo smistate in case differenti. Io a Grifondoro lei a Corvoreno. Quella sera ero triste, l'unica ragazza che conoscevo non era in dormitorio con me.". Tessa si girò a guardarlo. Triste. Perché le stava raccontando tutto quello?
"A quei tempi pensavo che la vita fosse ingiusta. E pensai che quella fosse l' ennesima ingiustizia che mi capitava. Uscì dalla torre e iniziai a camminare per il castello, poi arrivai qui! E c'era Domi." Sorrise di nuovo come se quel ricordo fosse uno dei più importanti della sua vita. James era sempre affascinato quando sorrideva a quel modo: come se tutte le cattiverie del mondo non esistessero e tutto fosse idilliaco e soave. Tessa sorrideva così. "Parlammo di tutto e di niente.  Avevamo undici anni dopotutto. L' anno successivo senza dirci niente, senza mandarci un gufo, un bigliettino, nulla in pratica, la notte tra l'uno e il due di settembre eravamo di nuovo qui. Questo é il nostro posto. Io e Domi ci siamo sempre incontrate qui. Senza di lei non é la stessa cosa".
 
James osserva Tessa, silenziosamente. Voleva chiedere scusa anche a lei. Doveva chiedere scusa anche a lei, per aver ucciso quell’amicizia così profonda che le legava. Ma come sempre negli ultimi giorni James Potter non riusciva a parlare.
Si prese di coraggio. Non poteva far finta di nulla, non con la sua migliore amica. "Posso stare io qui con te" disse di getto prendendole le mani, cercando in qualche modo di darle sostegno. "Potter Santa Morgana! Io e te condividiamo una miriade di roba ... Non posso venderti così il posto di Nicky! Datti una calmata!"
Scherzava, Tessa scherzava ed era rassicurante. Era ancora arrabbiata con lui. Lo leggeva nei suoi occhi che non l'avrebbe perdonato facilmente. Ma scherzava comunque e questo lo rassicurava più di ogni parola detta dalla sua famiglia. "Mi sembra giusto. Ho esagerato!" Disse ammiccando e spintonandola leggermente.
"Esageri sempre Potter. E ora in sala comune prima che decida di togliere punti al Grifondoro a random!" Camminarono in silenzio e in silenzio si salutarono una volta raggiunto i dormitori. James supponeva che alla fine Tessa avrebbe sbottato e che lui sarebbe stato nei guai, guai seri ma, per il momento avrebbe accantonato quell'eventualità soffermandosi su quanto l'assenza di Dominique si sarebbe fatta sentire l'indomani. Le avrebbe scritto, aveva deciso.
 
Nei sotterranei, Al Potter, stava ancora pensando a quanto fosse meraviglioso il primo di settembre. Tutti a detta di Malfoy, si chiedevano cosa ci trovasse di così meraviglioso nel primo giorno di scuola: un viaggio lunghissimo e noiosissimo, la maggior parte delle volte un pozzo di sudore  e con della compagnia pessima, basti pensare a Nott. La domanda non aveva una risposta accettabile a tale affermazione. Era un semplice giorno, ma per Al era quel giorno. Quale giorno lo sapeva solo lui.
Rose gli aveva dato la buona notte da poco, quando la porta che portava al dormitorio femminile si aprì silenziosamente. Al si ritrovo di lì a poco alla presenza di Sophia Zabini. Il silenzio la faceva da padrone. Di nuovo.

 
"Non mi hai scritto per tutta l'estate Potter!". Lui e Sophia l'anno precedente, molto spesso, avevano passato assieme dei bei pomeriggi. Questo non voleva di certo dire che fossero fidanzati però! "Non ci siamo mai detti che ci saremmo sentiti nelle vacanze estive!" Puntualizzò con appunto, cercando il modo di chiudere in fretta la faccenda. "Nemmeno il contrario" precisò la Zabini che la sapeva lunga.
"Mettiamola così Sophia, non ho voglia in questo momento, delicato per la mia famiglia, di mettermi nella situazione di avere una relazione che potrebbe portare altri problemi. Sinceramente poi non ho proprio voglia di una relazione!".  Alle volte gli capitava, Albus voleva essere gentile e far si che ciò che pensava non venisse a galla. Alle volte ci provava veramente. Come in questo caso. Ma non li riusciva proprio. La verità di starsene dentro non ne aveva proprio voglia. "Almeno sei onesto Potter! Buona notte". Silenziosa com’era arrivata Sophia Zabini sparì dalla sala comune.

 
Lui e Sophia sarebbero rimasti amici, ne era certo. La Zabini non avrebbe mai cambiato il suo atteggiamento nei suoi confronti e far sì, in quel modo, che qualcuno se ne accorgesse. Le amicizie alle volte erano strane e poi si disse Albus, ormai era il due di settembre, quindi la magia finiva lì.
 
 
Lily si prestò a mettersi sotto le coperte. Augurò la buona notte ad Alice e ringraziò che quel giorno si fosse concluso. L' inverno doveva arrivare pensò Lily, avrebbe contato i giorni che la separavano dalla prima neve con più eccitazione di quelli che la separavano dai regali di natale.
 
 

 
Ciao a tutte\i, un grazie a chi ha inserito la storia nelle preferite/ricordate.
In questo capitolo non succede un granché, essendo il secondo capitolo introduttivo, ho cercato di presentare buona parte dei personaggi e di impostare la storyline di James e Albus.
Ho inserito dei capitoli introduttivi, per chi si stesse chiedendo il motivo della lentezza della narrazione,  per evitare flashback nei capitoli successivi. Credo che in questo modo quando si andranno a leggere gli avvenimenti della storia, si sappiano già molte delle emozioni e delle scelte dei protagonisti. Credo, spero … sia stata una buona scelta impostare così il racconto.
Un bacio a tutti. Alla prossima.
   
 
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