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Autore: YukiWhite97    19/07/2016    3 recensioni
Quando tutto sembra essere tornato alla normalità, ecco che Voldemort ricompare misteriosamente. Quest'ultimo ha in mente di lanciare un sortilegio che manderà tutti i nostri amati personaggi in un mondo senza magia e senza possibilità di ricordare nulla.
Harry e Draco vorrebbero impedirglielo, ma di fatto non c'è nulla che loro o gli altri possono fare. Vi è infatti una profezia: Soltanto l'Erede potrà spezzare il sortilegio.
.
Lily in compenso, ragazzina che vive nei tempi odierni, vive una vita disastrata, a partire proprio dalla sua famiglia.
Sarà l'incontro con un vecchio signore un pò matto a dare una svolta alla sua esistenza. Lily capirà che a volte credere nella magia non è del tutto sbagliato.
Capirà che lei è molto più di una semplice "nessuno".
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Inutile che io lo dica, storia ispirata a "Once Upon a Time". Ero molto restia dal pubblicarla, ma visto che ormai sono qui, spero che vi piaccia C:
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Voldemort | Coppie: Bellatrix/Voldemort, Draco/Harry, James/Lily, Lily/Severus
Note: What if? | Avvertimenti: Mpreg, Triangolo | Contesto: Altro contesto, Da Epilogo alternativo
Capitoli:
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Lily non si era resa neanche conto del tempo che passava. Si era trovata così bene a parlare con Harry, Ron ed Hermione che si era perfino dimenticata della madre. Bella, d'altro canto, non era stata felice di svegliarsi e di non trovare con sè la figlia. Quindi era uscita di casa, con un'espressione degna di una pazza stampata sul viso. Fortunatamente la città era piccola e le ci volle poco prima di arrivare alla scuola. Vide la ragazza parlare di spalle. Quando quest'ultima si sentì osservata, si voltò, impallidendo ad un tratto.
"Oh cavolo"
"Sei scappata un'altra volta! - esclamò Bella andandole contro e afferrandola - ti avevo detto di non muoverti!"
"Oh, e lasciami stare! - esclamò - mi stanno guardando tutti!"
"Non me ne importa un bel niente!"
Lily fece per dimenarsi ulteriormente, ma fortunatamente non fu necessario. Ci pensò una voce a dissuadere la madre.
"Signora , vedo che ci rincontriamo". Scossa da un brivido, la donna si fermò immediatamente. Ad aver parlato era stato Tom Riddle, lo stesso gentile uomo della sera prima. Nel vederlo prese a sorridere nervosamente, mentre ancora stringeva la figlia.
"Oh, salve! - salutò - già, a quanto pare! E' stato davvero gentile da parte sua permetterci di passare la notte qui, ma adesso forse è il caso che ce ne andiamo"
"E che fretta c'è? - domandò - Se mi consente, volevo invitarla a casa mia. Dopotutto ho già conosciuto Lily, non vedo perchè non dovrei non presentarmi come si deve anche a lei". Bella era lusingata da quelle parole, che suonavano tanto come delle avance. Così non ci penso due volte prima di mollare la presa sulla ragazzina, la quale voleva solo affrettarsi a raggiungere i nuovi amici.
"Va bene, d'accordo - disse con uno sguardo languido - magari possiamo rimanere ancora un pochino. Ma tu, mostriciattola farai meglio a non muoverti di qu - fece rivolgendosi a Lily per poi cambiare nuovamente espressione - Adesso, sono a sua completa disposizione"
"Bene - rispose l'altro -mi segua".
 I quattro rimasero ad osservare i due che si allontanavano, non potendo fare a meno di pensare a quanto fossero inquietanti assieme. Tom aveva quindi attirato a sè Bella con gran facilità. Ormai era più à che chiaro che quella donna non fosse altro che una delle sue più fedeli Mangiamorte, Bellatrix. Solo che a quanto pare, quest'ultima non ricordava nulla, al contrario di com'era  successo a Silente. Allora ve n'erano altri come lui, altre persone che al momento in cui aveva lanciato il sortilegio erano già morte ma che erano comunque tornate in vita in quel mondo nuovo. Già iniziavano ad essere evidenti quelli che erano i buchi del suo piano imperfetto.
La donna parlava e straparlava, mentre lui fingeva di ascoltarla. Non era un caso se l'aveva invitata da lui. Voleva saperne di più su Lily, visto che si era convinto che fosse proprio lei l'erede che avrebbe mandato a monte i suoi piani. Se solo avesse avuto una sicurezza, allora avrebbe potuto agire.
"Sua figlia Lily - disse ad un tratto  cambiando discorso  - ho avuto modo di vedere che non andate molto d'accordo"
"Pff, ho la vaga impressione che mi odi. Non so il motivo del suo carattere difficile, forse è una conseguenza dell'essere stata adottata"
"Adottata? - domandò interessato - ma davvero?"
"Già, ma era un caso senza speranza. Era stata data in affidamento già due volte, ma le famiglie hanno immediatamente cambiato idea. Dicevano che fosse strana"
"In che senso.. strana?"
"Oh, sono solo sciocchezze... però.. è come se ogni qualvolta che Lily fosse arrabbiata o fosse in pericolo, riuscisse a difendersi, scatenando dei fenomeni strani... come se si trattasse di magia"
"Magia..." - ripetè.
"Assurdo, vero? Comunque io l'ho adottata quando aveva cinque anni. Mio marito era morto da poco ed io.. beh, avevo sempre desiderato aver eun figlio, farmi una famiglia e quindi decisi di compiere questa pazzia. Ma sono stati annu duri. Credo di non essere adatta a fare la madre. Mia figlia mi odia"
"Su , coraggio. Sono sicuro che questi problemi passeranno". Tom rimase a fissarla a lungo, tant'è che lei poi si ritrovò costretta a ricambiare lo sguardo. Egli era stanco, stava già perdendo abbastanza tempo. Pur di rischiare, ma avrebbe dovuto chiederglielo.
"Lei... non ha una faccia nuova. E' sicura che non ci siamo mai incontrati da qualche altra parte, magari... molto tempo fa, da un'altra parte, Bellatrix?"
La donna sorrise nervosamente.
"Ma... perchè mi chiama Bellarix? Io mi chiamo Isabella, Isabella Black. E poi... no, mi spiace ma non  l'ho mai vista. Però neanche il suo viso mi è del tutto nuovo. Magari... ci siamo incontrati in un' altra vita?"
"Probabile" - borbottò deluso. 
Perfetto, per quache strano motivo, Bellatix non ricordava nulla, questo voleva dire che sarebbe stato ancora più difficile ottenere il suo aiuo, nonostante fosse un pò restio a  fidarsi di chiunque, dopo l'ultima volta.
"Si!- esclamò ad un tratto la donna - deve essere proprio così e sono sicura che in quella vita saremo andati molto d'accordo"
"E non immagina quanto. Senta.. perchè lei e Lily non rimanete qui? Questo è un posto tranquillo, entrambe potrete trarne giovamento. Potreste ricominciare una vita nuova qui..."
"Oh - sussurrò accaldata - beh, così su due piedi..."
"Avreste il mio sostegno più totale - le disse - la prego di pensarci"
"D'accordo allora - sorrise - prometto che ci penserò. E' davvero gentile". Tom RIddle si sforzò di sorridere a sua volta. Aveva paura che avrebbe dovuto fare molto di più per ottenere quello che voleva.

Voldemort aveva in mente grandi progetti, ma non sapeva quando quest'ultimi si sarebbero realizzati. Dopo aver lanciato la propria minaccia a tutta Hogwarts, egli era ricomparsa  villa Malfoy assieme al fedele Mangiamorte Lucius, colui grazie al quale era tornato in vita.
Pensava, continuava a pensare. Era già stato ucciso una volta da Harry Potter e utilizzando gli stessi metodi sarebbe stato come la volta precedente. Adesso bisognava fare qualcosa a cui nessuno avrebbe potuto riporre rimedio.
"Mio Signore - azzardò a dire Lucius, tremante - non mi avete ancora detto come avete intenzione di fermarli"
"Questo è perchè non lo so ancora - disse interrompendolo bruscamente - Harry Potter è troppo forte e uno scontro frontale è fuori questione"
"Effettivamente è un problema. Se solo ci fosse un latro modo per ucciderlo"
Voldemort fu catturato da quelle parole tanto improbabili.
"Cosa hai detto?"
"Amh, nulla di importante mio Signore. Stavo solo dicendo che se non vi fosse la magia sarebbe molto più facile ucciderlo... Ma ovviamente non è possibile"
L'Oscuro Signore lo guardò a lungo, per poi annuire.
"Già - disse - non è possibile, perchè in questo mondo esiste la magia. Molto sconveniente, non trovi? Se fosse possibile spedirlo in un mondo dove solo io posso avere la magia, allora sì che i miei problemi finirebbero... ma certo.. potrebbe essere un'idea"
"Ma.. non per contraddirvi mio Signore, non credo che sia possibile"
"Sì che è possibile! Ho solo bisogno di un pò di tempo! Deve esserci un sortilegio, un incantesimo che mi permetta di spedire tutti da un' altra parte! E una volta fatto ciò,in un mondo dove la magia non esiste, Harry Potter non potrà vincere. Sì... è un idea assolutamente geniale"
Il Mangiamorte non era però  convinto, dopotutto si trattava di qualcosa di cui neanche Voldemort sapeva nulla. Ma oramai sapeva di non potersi tirare indietro. L'altro parve intuire quell'attimo di indecisione nei suoi occhi, così penò  bene di andargli accanto e di ricordargli da che parte dovesse stare.
"Sei stato tu a riportarmi in vita - sussurrò - quindi, se provi a tradirmi, io farò in moodo che la tua sia una morte lenta e dolorosa, ci siamo capiti?"
Malfoy annuì lentamente.
"Come volete, mio Signore"


Adesso che Bella l'aveva mollata, Lily si sentiva sicuramente meglio. Peccato però che fosse arrivato per Ron, Hermione ed Harry il momento di entrare  a scuola. Quest'ultimo in particolare non si sentiva affatto sicuro nel lasciarla da sola, così  come non le piaceva quella donna un pò matta. Insomma, non conosceva neanche Lily, eppure gli veniva molto naturale preoccuparsi.
"Sei... sicura di voler andare per i fatti tuoi?" - le chiese.
"Ma sì, non preoccuparti. E poi non ci penso neanche a tornare d quella. Mi ero già organizzata, andrò a stare in un hotel... da qualche parte..."
"Ma..."
"Non preoccuparti - ripetè - sono abbastanza brava a rubare, ho dei soldi con me. Comunque se può farti stare più tranquillo, possiamo vederci dopo che sarai uscito da scuola"
"D'accordo - disse sorridendo - ci vediamo dopo, allora"
Lily ricambiò il sorriso. Che strano. Di solito i ragazzi erano tutti così stupidi e immaturi, Harry invece, così come i suoi amici, era in gamba, era diverso. Adesso però non aveva tempo da perdere, doveva assolutamente trovare un posto dove stare. Le sue ricerche però le fruttarono presto qualcosa. Arrivò ad un posto che si chiamava "Il Paiolo Magico". Sembrava abbastanza accogliente e abbastanza poco costoso da poterci rimanere qualche giorno, almeno finchè non avrebbe trovato una sistemazione migliore. Così entro. Dietro il bancone della reception vi era una donna con gli occhiali e i capelli legati in un chiggon.
"Emh, salve" - salutò. La donna parve molto sorpresa, come se non vedesse un cliente da chissà quanto tempo.
"Oh, salve a e cara. Dimmi pure"
"Io... io stavo cercando una camera per... non so.. due giorni.. forse tre.."
"Oh, va bene. Vuoi la camera con vista?"
"Amh, veramente non lo so. Non ho molto"
"Allora ti darò la camera standard. Adesso devi darmi il tuo documento"
La ragazzina obbedì, porgendogli la propria carta di identità. Quando l'ebbe letta, la guardò.
"Cara, credo che tu sia minorenne, non posso farti prendere una camera da sola"
"Oh, la prego - supplicò - è che non ho dove andare. La supplico, non mi cacci in mezzo ad una strada"
"Per l'amor del cielo, non ci penso neanche a cacciarti - le disse - va bene, d'accordo. Io, per tua norma regola ragazza, sono Minerva Mcgrannit, proprietaria di questo posto. Pretendo l'ordine, sappilo"
"Farò quello che vuole, promesso!" - esclamò battendo ripetutamente le ciglia. Minerva dovette ammettere che quella ragazzina le stesse molto simpatica.
"Molto bene. Come hai detto che ti chiami?"
"Lily Black" - rispose.
"Lily, ma che splendido nome" - disse improvvisamente una voce. La ragazza si voltò istintivamente. Ad aver parlato era stato un uomo vestito elegantemente e che portava in mano un bastone da passeggio molto particolare. Incredibilmente i suoi capelli erano dello stesso colore dei suoi e anche di quel tipo chiamato Draco, solo un pò più lunghi. Non lo conosceva assolutamente, eppure era certa di conoscerlo. E a quanto pare anche per lui doveva essere così, vista con quanta confidenza si stava a lei rivolgendo.
"Emh grazie signor..."
"Lucius - rispose cordialmente - qualcosa mi dice che sei nuova"
"Sì in realtà sono.. arrivata qui ieri.."
"Bene allora... buona permanenza a Hogwarts. Per quanto riguarda lei signora Mcgrannit, aspetto ancora il suo pagamento"
"Suvvia, non mi faccia fretta, gli affari scarseggiano, cosa vuole che le dica?"
"Non dovrebbe arrabbiarsi n questo modo, perchè sono io che le ho permesso di aprire la sua attività. Come la maggior parte delle cose in questa città in effetti. Quindi.. se non mi paga, la farò chiudere. E' chiaro il concetto?"
Lily vide i due fronteggiarsi. Poi ad un certo punto Lucius si allontanò, mentre Minerva respirava rumorosamente.
"Emh.. è tutto apposto?"
"Sì, cara non preoccuparti. Però ti consiglio di stare lontano da quel tipo, è uno degli uomini più ricchi ed influenti di Hogwarts, dopo il sindaco ovviamente. Nessuno sa che tipo di relazione ci sia fra quei due. Ma io ti dico, sta lontana da entrambi"
Lily non capì perchè la donna le stesse dando un simile consiglio. Si affrettò comunque a salire in camera sua, molto piccola ma abbastanza accogliente. Poi si sedette sul letto, potendo finalmente godere di un pò di quiete. Lancò un occhiata allo zaino, ricordandosi della montagna di libri che aveva e decidendo di svuotarlo. Li gettò sul letto, prendendo poi a guardare le copertine di ognuno dei libri. Effettivamente Harry somigliava anche molto al protagonista, ma forse era solo un caso o magari era fatto apposta. Sfogliò qualche pagina, riflettendo sulle parole che Albus le aveva detto il giorno prima. Se fosse stato come lui diceva, sarebbe stata una bella storia, ma che purtroppo non le apparteneva. Poi raccolse dallo zaino qualcosa che si portava sempre dietro. Si trattava di una copertina in cui vi era ricamato il suo nome. Era quella con cui l'avevano trovato nel momento in cui era stata abbandonata e sin da piccola se la portava sempre dietro. La accarezzò tra le dita. Per quanto si sforzasse di fare la dura era ovvio che una parte di lei desiderasse conoscere i propri natali.
Silente arrivò poco dopo, con il fiato corto, tant'è che la Mcgrannit alzò immediatamente lo sguardo.
"Minerva - la chiamò - è per caso venuta qui una ragazzina bionda?"
"Buongiorno anche a te, Albus. Comunque sia sì, è di sopra, perchè, cosa succede?"
"Nulla di importante" - si limitò a dire. L'uomo salì le scale, aprendo, senza neanche bussare, la porta della camera di Lily.
"Hey - disse ella - signor Silente, cosa fa lei qui?"
"Ti lascio sole per cinque minuti e scopro che hai pensato di trasferirti. Beh, non male come decisione. Allora, com'è ti è sembrato lui?"
"Sta.. parlando di Harry? Beh, è molto simpatico, lo ammetto. Anche i suoi amici lo sono. Ho anche conosciuto un altro tipo, si chiama Draco, ma non credo sia qualcuno con cui poter stringere amicizia"
"Ah, l'hai già conosciuto, bene, mi sono già portato avanti con il lavoro" - sussurrò.
"Come ha detto?"
"Nulla cara. In realtà ero venuto qui a  darti un notizia. Essendo questa una piccola città, le grandi notizie arrivano in fretta. A quanto pare tu madre ha deciso di rimanere a vivere qui per un pò"
"Cosa?! Oh, che diamine ed io che speravo di liberarmene. Non ho intenzione di vivere ancora con lei per un minuto di più"
"Credimi, ti posso ben capire. Però, almeno dovrai andare a scuola"
"Io non vado a scuola, ho chiuso..."
"Ma potrebbe piacerti. Coraggio, dopotutto ti sei già fatta degli amici"
"Ah, adesso capisco qual'era il suo intento, voleva mandarmi a scuola"
"Ogni brava ragazza dovrebbe andare a scuola. E riguardo al fatto di vivere da sola te lo sconsiglierei. Potrebbe insomma... essere pericoloso"
"Allora perchè non mi ospita lei?"
"Oh, no, no è fuori questione. Voldemort... Tom Riddle, se lo immagina, quindi è meglio che ti trovi un'altra sistemazione"
"E anche se lo sa qual'è il problema?"
"Il problema è che mi odia e che pensa che io sia matto, quidi ogni scusa è buona per mettermi i bastoni tra le ruote. Non ho però intenzione di lasciarti al tuo destino, dopotutto sono io che ti ho portato fin qui"

Se c'era una cosa che ad Harry piaceva era andare a scuola. Studiare gli piaceva, anche se non eccelleva con i voti, e poi lì aveva conosciuto delle persone fantastiche. Ron ed Hermione erano i suoi compagni di classe. Sempre nella setssa aula vi erano poi Neville, Luna e Ginny un altro trio di amici con cui il ragazzo andava molto d'accordo. E poi, per sua enorme sfortuna, vi era anche Draco, il quale stava sempre con due tipi di nome Tiger e Goyle,suoi migliori amici. Harry non sapeva perchè si odiassero, anzi, non ricordava neppure come si fossero conosciuti. Le cose andavano semplicemente così fin da quando ne aveva memoria. Il loro però era aun odio particolare. In un certo senso era come se fossero costretti ad odiarsi perchè solo in questo modo potevano essere legati. Sembrava assurdo, ma il loro legame era forte, come se vi fosse un filo conduttore che li portasse l'uno dall'altro. Anche se non volevano, in qualche modo finivano con l'essere sempre insieme e questo aveva dell'incredibile. Sarebbe stato tutto più facile se solo Draco  non avessse avuto un carattere tanto indisponente. Tendeva sempre a prenderlo in giro e a dargli non poche grane. Harry cercava di ignorarlo quando poteva ma tante volte la sua pazienza era stata portata al limite. Il biondo in compenso lo guardava di soppiatto, quasi in maniera fissa, ogni qualvolta fossero a lezione. L'altro era così assorto che non si sarebbe accorto di nulla.
Possibile che fosse sempre stato così, il loro rapporto? Possibile che l'unico modo che avevano per avere a che fare con l'altro fosse odiarsi?
Questo pensiero lo faceva arrabbiare, facendogli pensare che fosse proprio colpa di Harry. Così, nella sua mente stava già progettando ciò che avrebbe fatto, non appena la campanella sarebbe suonata. Quando questo accadde, Harry salutò i suoi amici, prima di andare verso l'esterno. Draco lo seguì, fino al cortile. Gli andò dietro a lungo, silenziosamente, fin quando non gli apparve davanti, chiamandolo.
"Malfoy! - chiamò - perchè devi fare questo tipo di apparizioni?"
"Siamo nervosetti, vedo?"
"Ero tranquillo finchè non ho visto la  tua faccia"- fece provando a scostarsi.
"Ah, ah - lo fermò - che fretta c'è? Tanto non devi andare da nessuna parte"
"L'hai deciso tu?"
"Sì, l'ho deciso io. Sai oggi pensavo una cosa. Quand'è che abbiamo cominciato ad odiarci?"
"E' sempre stato così"
"Questo lo so - rispose - ma io voglio sapere come. Mi hai per caso fatto qualche torto?"
"Dubito che la colpa sia mia. Adesso levati". Draco però lo afferrò nuovamente, questa volta con più aggressività. Harry lo guardò negli occhi. A quanto pare avrebbe fatto meglio a prepararsi ad una rissa. 
Lily, sotto consiglio di Silente, stava tornando da Harry, anche perchè aveva promesso a quest'ultimo che si sarebbero visti dopo scuola. Ella si ritrovava a passare di lì proprio in quel momento.
"Prima dice che non vuole lasciarmi al mio destino, poi non può ospitarmi! - borbottò ad alta voce - e dove dovrei andare? Non posso elemosinare il primo che passa!"
Svoltò l'angolo. Vide stesi sul prato del giardino Harry e Draco tutti intenti a darsela di santa ragione. Si immobilizzò a quella visione, come se avesse paura, mentre immagini simili le scorrevano per la mente. Tremò, ma fu per lei istintivo andare verso i due.
"Smettetela! - esclamò - ho detto smettetela, subito!"
I due effettivamente smisero di picchiarsi, ma solo perchè si accorsero di come Lily avesse preso a piangere. Ella si era ora seduta sul prato, con le mani sulla testa, come a volersi proteggere da qualcosa. Harry e Draco si preoccuparono.
"Hey - la chiamò il biondo andandole vicino - stai bene?"
"E tu da quando di preoccupi per gli altri?! - esclamò Harry  - Lily... Lily è tutto apposto, stiamo bene"
"No - gemette l'altra - è una cosa che odio. Vedere le persone che si fanno del male, non lo sopporto. Anche a me hanno sempre trattato così, a casa, a scuola.. tutti ad andarmi contro... a farmi male.. solo perchè ero diversa"
I due ragazzi a quel punto si guardarono, capendo di aver fatto venire alla mente della ragazza dei ricordi spiacevoli.
"Mi... mi spiace- sussurrò Harry - non era nostra intenzione farti spaventare"
"Si, infatti - disse Draco - se può farti sentire meglio posso prometterti che non accadrà più, d'accordo??". Harry era sconvolto della gentilezza con cui il biondo la trattasse. Lily sollevò lo sguardo.
"Puoi promettermelo veramente?"
"Certo che posso. Però anche tu.. non devi più piangere"
"D'accordo, ci provo - borbottò - però... non è che qualcuno di voi conosce un posto dove posso andare?"
"Ma non eri andata in un albergo?"- chiese Harry.
"Silente mi ha detto che è meglio che io non stia da sola. E' tutta colpa di quela specie di madre che ho, non è neanche la mia vera madre"
"In che senso?"
"Io sono stata adottata. Ma in verità sono un'orfana"
"Davvero? - domandò ancora  Harry - anche io sono orfano"
"Oh.. mi spiace..."
"Non dispiacertene. Lily, forse.. forse potresti venire a stare da me"
"Pff - fece Draco - con te? In quella specie di buco in cui vivi?"
"Beh, almeno sarà in compagnia"
"Fa come vuoi. Ma almeno prenditi cura di lei"
"Ah, questa si che è bella, Draco che mi dice di prendermi cura di qualcuno, simpatico". La ragazza rise. Quei due non potevano odiarsi così tanto come pensava, era sicura che alla base vi fosse un sentimento di ben altro tipo.
"Allora Lily? - domandò - vuoi venire?". Ella non ci pensò due volte. Immediatamente, fu portata a dire sì.

Tom Riddle intanto fumava nervoso passeggiando nel suo giardino. Da quando si trovava in quel mondo aveva preso quel vizio che nei momenti più opportuni lo calmava. I pensieri continuavano a tormentarlo. Era sicuro che fosse Lily l'erede della profezia, ma senza una conferma aveva le mani legate. E tutto questo perchè l'unica persona che avrebbe potuto dargli una conferma, si ostinava a fargli saltare i nervi.
"Buongiorno signor Riddle, bella giornata, vero?"
Tom sollevò lo sguardo, ritrovandosi davanti Lucius. Si sentiva tradito ogni volta che lo guardava. Se solo avesse avuto la magia in quell'istante lo avrebbe torturato fino a  farsi dire la verità, ma  avrebbe fatto ciò al momento opportuno.
"Lucius - lo chiamò - chi ti ha fatto entrare?"
"Il cancello era aperto, ma non c'è bisogno di agitarsi così. Ho saputo che ci sono due nuove arrivate qui ad Hogwarts"
"Sì... come se tu non lo sapessi"
"Non so di cosa stia parlando". A quel punto gli si avvicinò, guardandolo malamente.
"Continui ancora con questa storia? Tu aspetta solo che io riabbia la magia e allora vedrai quello che ti succederà"
"Magia? E' un pò cresciuto per credere nella magia, non crede?"
"Ma certo. Ti toglierò quel ghigno dalla faccia. Continua pure a prendermi in giro. Ma tu sai benissimo chi sei in realtà, sai chi sono io e sai qual'è il nome dell'erede. Solo che ti rifiuti di dirmelo"
Lucius a quel punto sorrise nuovamente, come se davanti avesse avuto un pazzo.
"Direi che ha sbattuto la testa. Fareste meglio a riposare"
Se Tom Riddle avesse potuto gli avrebbe lanciato un Avada Kedavra immediatamente. In quegli anni aveva dovuto sopportare tante, fin troppe cose. E non appena Voldemort sarebbe tornato si sarebbe vendicato per tutto.


Angolo mio
Incredibilmente sono arrivata al capitolo terzo, woah o_o in realtà questo è un capitolo di passaggio, ma unendolo con l'altro sarebbe stato troppo lungo è.è Beh, povera Lily, ma almeno ha trovato ospitalità da parte di Harry.
E dai, povero anche Voldemort che viene trollato da Lucius e che ha capito che deve per forza provarci con Bellatrix, altrimenti non ottiene nulla.
Voldemort: Tu, fangirl pazza dei miei stivali, io giuro che..."
Io: fa silenzio tu, io sono la scrittrice e io decido le regole.
Lily: ti capisco amico *gli fa patta patta sulla spalla*
Io: voi due dovreste essere nemici, nemici ho detto! Ora odiatevi!
Harry: io sono un pò confuso... devo odiare o devo amare Draco?
Io: per il momento limitati a seguire il copione
Draco: E che palle... non ci era bastata la storia sul Titanic, ora pure qua mi sono dovuto fare Potter, ma basta
Harry: Almeno non sei stato tu ad essere stato sottoposto ad un parto cesareo -.-"
Io: avete finito?
Bene, con questi miei scleri per oggi ho finito :D


   
 
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