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Autore: _Corin    20/07/2016    0 recensioni
Raccolta sconclusionata di flash-fic e one-shot senza capo né coda ambientate nell’epoca in cui James Potter rincorreva le gonnelle di Evans e Sirius pomiciava con Remus negli sgabuzzini (e tutto ciò che ne consegue).
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica, Più contesti
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Titolo: College
Personaggi: Remus Lupin, Nymphadora Tonks, Sirius Black, Andromeda Tonks (accennata), Ted Tonks (accennato)
Pairing: Remus/Nymphadora
Genere: Comico
Rating: Verde
Conteggio parole: 353
Note: AU




A Nymphadora Tonks quella scuola non piaceva. In principio non sarebbe voluta andare assolutamente in nessuna scuola, dopo aver finito il liceo, ma il patto con sua madre era stato chiaro: avrebbe provato un anno all’università e poi sarebbe potuta andare nell’esercito o dove le pareva con la sua benedizione.
Quindi, quella scuola non le piaceva. Era partita con l’idea di partecipare a meno corsi possibili e di scegliere i più semplici, e sarebbe andata così. Sarebbe andata assolutamente così, se Nymphadora fosse stata una di quelle ragazze che ogni tanto si svegliano con il piede giusto e una dose di sfighe non potenzialmente mortale. Nymphadora capitombolava giù dal letto ogni mattina, da sempre.
E così era andata a sbattere contro Remus Lupin. Sole in faccia, piedi nel posto sbagliato e puf! L’uomo con gli occhi più belli del creato era incastrato a lei. E lei era persa, chiaro.
Il primo sintomo era stato balbettare qualche scusa e iniziare a parlare a macchinetta. Ma non era sembrato così grave.
Il secondo era stato sognare di occhi color miele che la guardavano mentre lei affondava le mani nella disordinata chioma di caramello e lo baciava fino a rendergli le labbra rosse come le fragole e poi… insomma. E pensare che non era andata nemmeno a letto senza mangiare. Si era un po’ preoccupata.
Il definitivo segno della pazzia, però, si era presentato la mattina successiva, quando senza neanche sapere come si era ritrovata nel corso di filosofia. Filosofia. Se ne era pentita poco dopo, certo, eppure non aveva saltato una lezione. Il professor Lupin parlava e parlava con quella voce che era calda e liquida e calma, dal tono talmente basso che tutti dovevano stare zitti per ascoltarlo. E lei lo guardava. Non si stancava di guardarlo nemmeno per un momento.
Ora, va detta una cosa: Remus Lupin non era esattamente il tipo di ragazzo che in genere piaceva a Tonks. La ragazza aveva fatto dannare i genitori con una gran quantità di motociclisti e cantanti rock. La maggior parte portava più eyeliner di lei e non poteva entrare in casa sua prima che sua madre avesse nascosto l’argenteria. Remus Lupin, invece, era sottile e di aspetto modesto, portava vestiti ordinati e neutri ed era un appassionato di folklore. Remus Lupin nemmeno era più considerabile un ragazzo.
E a lei piaceva. Le piaceva tanto! Ogni tanto si sorprendeva a conoscere persino qualcosa di filosofia. Certo, non quando Remus portava quella semplice camicia bianca con le maniche risvoltate… ma Tonks era ad un punto di non ritorno.
Questo non significava certo che ci avrebbe provato con lui. Aveva già fatto qualche tentativo, le prime lezioni, e il professore le aveva fatto intendere con gentilezza che non era interessato. Lei aveva iniziato ad uscire con il commesso di starbucks con tre buchi per orecchio, e sarebbe tutto finito. Certo, sarebbe tutto finito se Tonks avesse avuto una famiglia normale – e così non era mai stato.
Quella settimana si era presentata alla consueta cena in famiglia con la tranquillità guastata solo dai soliti rimproveri di sua madre – in ordine: per non essere venuta le volte precedenti, per i capelli e per non chiamare mai, figlia sconsiderata! – e da lì era stato tutto un declino verso l’orrore.
Era stata avvisata troppo tardi della presenza di ospiti, ma era stata presto tranquillizzata: Sirius, solo Sirius.
Tonks aveva uno speciale affetto per suo cugino, ma di certo non si sarebbe messa in tiro per lui.
Così, quando gli ospiti si presentarono, Nymphadora era struccata, indossava la più sdrucita della sua collezione di magliette con la stampa di un gruppo – chiaramente senza reggiseno – e un paio di imbarazzatissimi pantaloni del pigiama che Sirius le aveva regalato il Natale precedente. Aveva pensato che fosse un’idea divertente.
Aveva smesso di pensarlo quando, al seguito di Sirius, con il naso e le guance deliziosamente arrossate e una camicia piacevolmente più casual delle solite si era presentato Remus.
Andromeda era andata a salutarli che il cuore di Tonks non aveva ancora ricominciato a battere. -Ho portato un amico- aveva detto Sirius. –Remus voleva rimanere in casa, a crogiolarsi nel dolore per essere stato mollato, ma mica potevo lasciarlo lì. Lo conosci già, vero zia Andy?- aveva continuato.
Tonks aveva ingoiato la felicità al pensiero che Remus fosse single e bisognoso di affetto – ogni tanto si ritrovava a pensare come Sirius e la cosa la spaventava, come in quel momento – e si alzò per salutare i nuovi arrivati. Senza scappare. Senza uccidere suo cugino.
-Non vorrei arrecare disturbo…- aveva iniziato Remus – e Tonk aveva smesso di respirare al sentire il modo in cui pronunciava la r di arrecare – ma poi si era interrotto.
-Buonasera professor Lupin- aveva pigolato Tonks quando lui l’aveva vista. Poteva essere felice del fatto che non fosse stata l’unica ad apparire sorpresa. Lupin aveva sgranato lo sguardo e, per un attimo, era sembrato davvero senza parole.
-Oh, ma quindi vi conoscete già!- iniziava a chiocciare sua madre mentre Sirius faceva un commento all’indirizzo di Remus. Qualcosa di decisamente irripetibile che fece arrossire Remus e persino Tonks – Tonks!
Mentenne il sangue freddo mentre si accomodavano al tavolo – certo che c’è posto anche per te, che domande! Siediti, Remus, qui, vicino alla nostra Dora… - e mentre suo padre si sentiva in dovere di evocare le memorie più imbarazzanti dell’infanzia di Tonks.
Ci fu un momento, quando Sirius intervenne con “allora aveva i capelli verde rana, ma ben presto passò ad un più sobrio lilla…” ad interrompere il resoconto di Andromeda, in cui Remus si girò a guardarla. E le sorrise. Un sorriso gentile, sì, ma quasi… affettuoso? Sebbene il cuore le saltò in gola – Remus dopotutto le aveva sorriso – e Tonks si rese conto che probabilmente per lui era regredita allo stadio di cucciolo di cane a pelo fucsia particolarmente penoso.
Quando sua madre tirò fuori un album di fotografie – orrore! – Tonks si alzò per andare in bagno. Si lavò la faccia e si sedette sulla tazza, intenzionata a studiare un piano, ma venne interrotta. Da Remus Lupin.
Le guance dell’uomo arrossirono con violenza e lui fece per andarsene, scusandosi imbarazzato. Un secondo dopo, Nymphadora Tonks era sulle sue labbra.
E a Remus Lupin andava davvero molto bene.
 

-Non possiamo… sono troppo vecchio per te-
-Sta zitto e baciami, professorino dei miei stivali.
-Su cugina! Insegna qualcosa al professore!






NdA
E, niente, forse s'è capito che ho la fissa per le Remus/Nymphadora?
Alla prossima (magari prima, se recensite!)
Lys

 
   
 
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