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Autore: JKEdogawa    27/07/2016    2 recensioni
La Iuta è finalmente al completo ed il Cammino Imperiale è pronto a cominciare.
Isa e Dino sono più determinati che mai e pronti a guidare la squadra di reietti verso la vittoria, però qualcuno già trama nell'ombra per impedire la vittoria della resistenza un'altra volta.
Tra vecchie conoscenze, nuovi nemici e antichi dissapori la Iuta riuscirà a superare le difficoltà e raggiungere la vetta? Riusciranno a liberare gli ex-Raimon e ad eliminare per sempre il Quinto Settore? Cosa succederà alle squadre perdenti? E sopratutto, possibile che non ci siano altri Rivoltosi?
"- La Iuta gioca benissimo!- esclamò- Inoltre non seguono le vostre direttive. Sono spontanei.- guardò l'uomo con sorriso raggiante- Sarà bello giocare contro di loro, nonno Gyan.-."
Sequel di Inazuma Creed, il nome potrebbe riportare alla mente Hunger Games, ed infatti prende un po' spunto dal libro di Suzanne Collins. Inoltre è basato sulla versione Ombra del gioco.
Genere: Avventura, Azione, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Violenza
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- Questa storia fa parte della serie 'Tutta un'altra Inazuma'
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Capitolo V

Quando Sakura si fece quasi arrestare, Dino decise di tornare a casa e David ricevette un amara sorpresa.

David calciò il pallone così forte che Giacomo si spostò di lato per paura di farsi male.
Erano giorni che metteva tantissima energia in quello che faceva. Era arrivato a fare sessioni da cento flessioni ovunque gli capitasse, ad allenarsi solo con Conan e a parlare con il suo Spirito Guerriero.
Già, il vedere la Mano di Luce aveva sbloccato la personalità di Colosso Macedone che ora chiacchierava amabilmente e cercava di dare consigli utili sull'allenamento di David. Il ragazzo non lo ascoltava e faceva di testa sua, ritrovandosi la sera distrutto e capace di addormentarsi di botto mentre cenavano. Colosso era riuscito, in compenso, a fare amicizia con tutti, Spiriti e non, inoltre sembrava particolarmente legato a Incubo, ma probabilmente era per l'amicizia che c'era tra i loro Custodi.
« Weh, amico!» esclamò Giacomo« Datti una calmata.».
« Scusa, ma sto iniziando a non sopportare i portieri.» sospirò David« So che non è colpa tua, ma...».
« Non la so nemmeno fare la Mano d Luce, quindi non prendertela con me.».
« Ti ho già chiesto scusa!».
« Suzanne la sa fare.» alzò la mano Dino ricevendo un'occhiataccia dai due compagni« Ma forse non dovevo dirlo.».
« Invece potrebbe essere utile.» s'intromise Salvadores che guardava i ragazzi allenarsi dalla panchina« Probabilmente se David vedesse la Mano di Luce fatta da una compagna si riprenderebbe.» annuì« Sì, ne sono certo. Dov'è Suzanne?».
« Non ne ho idea.» scosse la testa Dino« L'ho vista parlare con Julia e Sakura, ma non so altro.».
« Io sapevo che andavano in ricognizione all'esterno.» disse Isa smettendo di fare quello che stava facendo: allenamento nel dribbling con Aì« Le scorte di cibo stavano scarseggiando e si sono offerte di occuparsene loro. Se non sbaglio sono andate da Harcher Hawkins.».
« Allora lui saprà sicuramente qualcosa di più.» sospirò Salvadores mentre il telefono iniziava a suonargli in tasca« Preferirei essere avvisato prima quando fate queste scelte.» prese il telefono e rispose« Centauro di Fuoco a rapporto. Cosa?! Davvero? Oh, cavolo.» chiuse la chiamata e guardò i ragazzi« Pausa. Andiamo a vedere la partita Wilde Jr. High V.S. Ultramega Edera.».

« Sicura?» domandò Suzanne dubbiosa. Erano entrate nello stadio senza i biglietti, avevano perso di vista Julia e gli Imperiali si nascondevano in ogni angolo. Non era proprio la situazione ideale per seguire quella pazza di Sakura.
« Sicurissima. Non temere. Vediamo un po' di partita, poi torniamo alla base.» sorrise la Mochizuki svoltando in un corridoio a destra« Ecco, da qui si deve vedere bene la partita.» ed entrò in una porta sulla sinistra trascinandosi dietro la Sherwind.
La stanza era enorme e piena di schermi. Un'immensa vetrata si stagliava sul campo verde dove i ragazzi giocavano la partita.
Giocavano era un eufemismo. Sembrava più una recita scolastica ben diretta. Tanti automi che seguivano schemi specifici visti e rivisti.
« Jinkar passa a Looney che allunga a Peterson. Tiro in rete. Goal per la Wilde!» commentò un ragazzo che stava davanti al vetro a guardare la partita. Aveva un paio di cuffie da cronista e cercava in tutti i modi di dare energia in quello che diceva, ma con scarsi risultati« Partita abbastanza prevedibile, altro che le ultime partite a cui siamo abituati, vero?».
« Siamo nella Stanza della telecronaca.» singhiozzò Suzanne« Cavolo, ci staranno registrando!».
Il ragazzino si voltò a guardarle perplesso da dietro gli occhiali a fondo di bottiglia e Sakura ebbe un bagliore folle negli occhi. In tre secondi prese il microfono del ragazzo ed appoggiò la mano sul bancone pieno di strumentazioni.
« Ma che...» disse il ragazzo ancora perplesso.
« Come si fa a farsi sentire nello stadio?» domandò la Mochizuki prima di notare un pulsante rosso con scritto “Stadio”« Oh, trovato.» lo premette e prese un respiro profondo« LE PARTITE SONO TRUCCATE!».
La sua voce rimbombò in tutti i muri e le persone più vicine si voltarono a vedere chi fosse. La partita ebbe una battuta d'arresto e lei si gasò ulteriormente.
« LE PARTITE DEL CAMMINO IMPERIALE SONO CONTROLLATE DAL QUINTO SETTORE! LE UNICHE VERE PARTITE SONO QUELLE CHE GIOCA LA IUTA! SE VOLETE VEDERE DEL CALCIO AUTENTICO ANDATE A VEDERE QUELLE PARTITE!» qualcuno la trascinò indietro« NON MI RIDURRETE AL SILENZIO!».
« Lo so, è impossibile.» sbuffò Julia« Ma grazie alla tua idea geniale ora dobbiamo scappare!».
« E tu quando sei arrivata?».
« Appena ho sentito la tua voce in tutto lo stadio, ora muoviti e lascia quel microfono a chi di competenza!».
« Ma mi stavo divertendo.» sbuffò consegnando il microfono al ragazzino ancora sconvolto« Grazie, amico.».
« Figurati.» rispose catatonico, poi si riprese« Se volete rifarlo sono disponibile!».
« Grande.» sorrise Sakura prima che la spingessero via dalla stanza« Visto, ho un appuntamento.».
« Per farti arrestare, ora muoviamoci.» sbuffò Julia« Avremo gli Imperiali addosso tra meno di tre secondi.».
« Figo.».
« No, non è figo.» commentò Suzanne« Sono troppo giovane e non ho ancora aiutato i miei genitori per finire in un Centro del Quinto Settore.».
« Se lo dici tu.» alzò le spalle e di mise a correre con le altre, poi si piantò in mezzo al corridoio« Dov'è l'uscita?».

« Era nella Stanza della telecronaca!» sentì dire da un Imperiale« Non sarà andata lontano. Promozione, sto arrivando!».
« Non direi.» sibilò prima di spuntare dal nulla e far cadere l'Imperiale a terra. Un colpo ben assestato sul collo ed era fuori uso. Lo trascinò da una parte, gli tolse la divisa e la indossò compreso il casco per nascondere la faccia, poi tornò nel corridoio incrociando altri due Imperiali.
« Dove state andando?» domandò serio.
« Alla Sala della telecronaca, è lì che si trova la calunniatrice.» rispose uno dei due.
« Non vi è giunta l'informazione? Dobbiamo recarci al Balcone del Grande Imperatore. Pare che si stia dirigendo lì.».
« Possiamo fidarci?» domandò il secondo. Lui lo prese sulla pancia e lo bloccò a terra.
« Solo il Quinto Settore insegna questa tecnica, o sbaglio?».
« Ricevuto, ci dirigiamo al Balcone del Grande Imperatore.» e corsero via più velocemente possibile.
« E ditelo anche agli Imperiali che incontrerete!».
« Ricevuto!».
Li vide sparire alla prima curva, così s'incamminò nella direzione opposta a passo rapido. Il brusio era assordante ed i passi degli Imperiali rumorosissimi.
Dilettanti” pensò “Bisognerebbe fare una finta, con tutto questo rumore non la cattureranno mai. Se fossi io il...”.
Si bloccò, poi si guardò le mani coperte dai guanti del Quinto Settore. Guanti di Imperiale che non era più.
Scosse la testa, poi ricominciò a camminare rapidamente lungo il corridoio. S'infilò in un'intercapedine sulla sinistra dove aveva lasciato l'Imperiale svenuto e si tolse la divisa del Quinto Settore. Si rimise gli indumenti che aveva all'inizio ed alzò il cappuccio del mantello, poi corse più rapidamente che poté.
Intercettò le ragazze che parlavano tra di loro sulla direzione da prendere e decise di nascondersi nell'ombra.
« Secondo me è da quella parte.» disse la bionda indicando verso di lui.
« Ma io ricordo di essere venuta da di là.» commentò la mora indicando nella direzione opposta.
« Lo stadio è un ellisse, qualsiasi direzione prenderemo troveremo l'uscita.» spiegò la castana dall'aria familiare.
Cavolo, Sherwind!” pensò trattenendo un'imprecazione. Lo avrebbe riconosciuto subito, come anche le altre ragazze. Erano decisamente amiche di Di Rigo, ma lei non si vedeva.
« L'uscita si trova se ci seguite.» disse un uomo dai capelli blu scuro che lo facevano sembrare un porcospino. Oppure un coniglio. In entrambi i casi lui sapeva esattamente di chi si trattava, e non gli piaceva. Con un salto gli fu addosso spingendolo a terra.
« L'uscita più vicina è da quella parte.» indicò verso la testa dell'uomo con un gesto del collo« Muovetevi! Gli Imperiali si stanno dirigendo da un'altra parte.».
Le ragazze non se lo fecero ripetere due volte e corsero via. Solo la castana si fermò a guardarlo mentre teneva fermo l'uomo a terra. Lo guardò negli occhi arancioni e dopo un momento di sorpresa sorrise.
« Mio padre aveva ragione. Lei non è cattivo.» e corse via.
L'Imperiale sotto di lui gli dette una testata facendolo rotolare via. Fece per inseguire le ragazze, ma lui gli prese la caviglia facendolo cadere nuovamente. Gli fu di nuovo addosso per bloccarlo a terra.
« Perché lo stai facendo!?» ringhiò l'uomo a terra cercando di liberarsi. La differenza di forza era evidente« Perché le lasci scappare?».
« Perché era una cosa che dovevo fare da tempo, Lucian! Almeno una volta dovevo fermarti.» e gli tirò un pugno sul naso.

« CI AVETE FATTO PRENDERE UN COLPO!» esclamò Salvadores« Ma cosa avevate in mente!? Volevate farvi arrestare!?».
« La colpa è mia.» alzò la mano Sakura« Sono io che ho preso l'iniziativa.».
« Io l'ho seguita, quindi mi sento anch'io responsabile.» aggiunse Suzanne.
« Ed io le ho assecondate, se deve punire qualcuno punisca me. Non le ho fermate in tempo.» concluse Julia.
Salvadores le guardò serio, poi scoppiò a ridere:« Almeno posso stare tranquillo che siete una squadra unita.» sospirò« Però dovrete fare penitenza.».
« Tutto, signore!» risposero in coro.
« Cinquanta giri di corsa del campo e pulizie della Raimon per una settimana.».
« Agli ordini.» risposero le ragazze. L'allenatore le guardò serio.
« Intendevo a partire da adesso.».
« Oh.» e scattarono a correre lungo il perimetro del campo.
« Bene.» si guardò attorno« Dino non è tornato?».
« No.» sbuffò Isa« Aveva detto che ci avrebbe messo poco. Si ricorda che ci dobbiamo allenare?».
« Dov'è andato?» chiese Suzanne fermandosi un attimo.
« A casa di David con il proprietario di casa e Conan.» rispose Salvadores prima di guardarla mare« Torna a correre!» la ragazzina rabbrividì e corse come una furia« Speriamo non gli sia successo nulla.>>.

« Questo non va bene.» disse David cupo.
« Perché?» chiese Conan guardandosi intorno.
« È stato qui.» le orecchie gli stavano diventando rosse dalla rabbia.
« Chi?» chiese Dino.
« Indovina.».
« Un Imperiale?».
« David, lui non lo sa.» sospirò Conan« E comunque come fai a dirlo?».
« Non vengo qui da cinque anni, ma ci sono segni che qualcuno è venuto qui da poco.».
« Ma non c'è niente che dica che sia lui.».
« È l'unico che abbia ancora le chiavi e che sia autorizzato ad entrare. Noi teoricamente stiamo facendo un reato.».
« Amico, siamo in una squadra clandestina.» commentò Dino« Una legge infranta in più o in meno ormai non fa differenza.».
« Vero.».
« Perché siamo qui?».
« Volevo vedere se c'era ancora il quaderno del mio bisnonno.» e si spostò in quello che sembrava uno studio« Se non sbaglio mio padre lo teneva in un cassetto segreto sotto la scrivania.» iniziò a tastare sotto la scrivania, poi il legno fece un lieve clic e la lastra di compensato cedette. David la prese e l'adagiò sul pavimento impolverato. Sopra di esso si trovava un quaderno scarabocchiato ed ingiallito che gli fece brillare gli occhi« Bingo! Temevo lo avesse portato via!».
« Sembra messo bene... per essere incomprensibile.» commentò Dino, poi si dette una manata sulla testa« Lo zio Axel ne aveva uno simile!».
« Davvero?» chiese Conan.
« Al mille per mille. Non abita molto lontano da qui, ma temo che la casa sia sotto sequestro.».
« Non per dire, ma Axel non mi sembra il genere di persona che fa caso ai sigilli del Quinto Settore.».
« Allora andiamo a vedere, no?» sorrise David« Tutto può tornare utile.».
« Un momento.» disse Conan« Ma gli andrà bene?».
« Non ne ho idea.» commentò Dino.
« Ottimo.».
S'incamminarono cercando di non farsi notare. Le strade erano deserte e silenziose in quella Inazuma surreale. Nessuno venticinque anni prima se la sarebbe immaginata così vuota e muta, spogliata della sua gioia fulminante.
L'appartamento di Axel Blaze era il posto più piccolo che ci si potesse immaginare. Per abitarci in tre era ristretto ed isolato, come se fosse stato un appoggio più che un abitazione.
« Non avrei mai detto che abitasse qui.» commentò David« Così vicino a casa di mio padre, per di più.».
« Non lo hai mai visto?» chiese Dino.
« No, ma di fatto ho visto solo mio padre e mia madre per molto tempo.».
« E Per...» iniziò Conan.
« E mio nonno Percy. Contento?» si stava preparando ad appoggiare gli appunti di suo padre ed a picchiare Dark.
« Ricevuto. Argomento taboo.».
« Voi siete strani.» sospirò Dino prima di irrigidirsi e scattare verso la porta.
« Tutto bene?» chiese David.
« C'è qualcuno.» disse cupo prima di fare gesto di fare silenzio« Non è uno dei nostri.».
« Dici?» domandò Conan.
« Sicuro.» suonarono alla porta« Cavolo. Andatevi a nascondere, qui ci penso io. Se le cose si mettono male faccio un urlo e voi scappate dalla finestra, chiaro?».
« Cosa!?».
« Meglio io da solo che tutti e tre.» suonarono di nuovo« Andate.».
« Dino?» domandò qualcuno da fuori. Il ragazzo non rispose« Lo so che sei lì. Dobbiamo parlare.» sospirò« Puoi anche non aprimi, ma devi ascoltarmi. La prossima partita che giocherete sarà contro la Olympus Academy. In quella squadra gioca mia figlia, eravate amici da piccoli.» prese un respiro profondo« Ti ho visto giocare, sei l'unico che può salvarla dal Quinto Settore.».
« Come posso fidarmi?» chiese Dino.
« La collana che porti al collo, quella boccetta piena di glitter blu. Mia figlia ne ha una uguale gialla.» Dino ebbe un attimo di esitazione« Stai attento e batti la Olympus Academy.» si allontanò dalla porta ed i suoi passi si persero lungo le scale.
« Tyara.» sibilò, prima di dare un pugno alla porta mentre David e Conan ritornavano. Li guardò trattenendo le lacrime, poi notò che anche Conan si stava trattenendo« Tutto bene?».
« Per niente.» disse Dark prima di scuotere un quaderno davanti al ragazzino« Questa è la scrittura del mio prozio. Sono gli appunti di Ray Dark. Inoltre consigliano una cosa un po' strana.».
« Credo che nulla possa più sorprendermi.» commentò Dino.
« Okay.» Conan prese un respiro profondo« Dicono di usare lo Spirito Guerriero come un giocatore in caso di necessità.».
« Un dodicesimo giocatore in campo? È legale?» chiese Devid.
« Sono appunti di Ray Dark, amico.» commentò Dark mettendogli un braccio sulle spalle« Ovvio che non sono legali.».

Il sole era qualcosa di splendido quel giorno. L'erba dello Stadio Cammino Imperiale brillava di rugiada e smeraldino verde fresco.
Tutti i ragazzi gustarono quella visione celestiale. Pensare che sotto quei fili vibranti al vento si trovavano delle botole rendeva tutto molto meno romantico, ma assaporarne la bellezza non era un reato, per ora.
Immensa bellezza del creato umano.
David era quello più rilassato. Aveva passato giorni difficili, ma era riuscito a superarli con una serie di respiri profondi, sedute di yoga e meditazione, studio degli appunti nel suo omonimo avo ed allenamenti più moderati. Nulla avrebbe potuto smuoverlo, eccetto una voce che lo chiamava. Era una voce tagliente e penetrate, graffiante come delle unghie su una lavagna, insopportabile come l'insegnante più mielosa dell'universo.
« David.» disse un ragazzo di venticinque anni dai capelli viola opaco ed i capelli verdi acqua marina sporca« Ne è passato di tempo, vero?».
« Tu...» disse l'interessato in un soffio prima di scattare in avanti« PERCY!».

Ebbene sì, rieccomi! Vi sono mancata?
???: Ti odio. Q.Q
No... nononono. Non fare così, pinguino mio. Q.Q
???: Tu... tu... mi hai fatto cattivo. TT^TT
Nessuno è perfetto Lukino.
Dark: Ma... guardami! Sono la pucciosità fatta persona, io! Q.Q
Per questo sei figo da cattivo. -w-
Dark:*sta in un angolo a piangere*
Dai... non fare così.*lo patta*Mi leggi chi ha recensito?
Dark: Sha... Shadow Wolf. Q.Q
Pravo pimpo.*lo spupazza*
Dunque... dice che le piace la storia e come scrivo, ma non mi sorprende. Io sono perfetta.*scuote i capelli secsi*
Dark: Dice anche che dovevi leggere una sua fic.
Oh... da... davvero?
Dark: *annuisce*E se non lo hai fatto sei cattiva... ma tu già lo sei! Q.Q
No, non fare così, pinguino mio. Q.Q
Tornando a noi. Grazie mille per la recensione. ^^
Prossima?
Dark: Amelin... che si chiede dov'è questo capitolo.
Proprio qui!
Dark: E aggiorni adesso!?
Ovvio... i miei lettori devono sudare... e poi è per l'annuncio della Level-5.
Dark: Ci voleva proprio un loro annuncio per svegliarti. Senza contare che è un mega marchettone al tuo forum GDR.
Già. ^^'
Comunque ora ci siamo e cercherò di aggiornare almeno una volta al mese... anche se ho tanto da fare...
Dark: Tipo dare qualche esame.
Tipo. :1
Vedi che stai entrando nel personaggio? ^^
Dark: NON VOGLIO ESSERE IMPERIALE! Q.Q
No, non fare così!*lo coccola*
Ringrazio tutti quelli che hanno messo la storia tra seguite, preferite, ricordate, Shadow Wolf e Amelin per le recensioni e ovviamente voi che vi siete fermati a leggere! ;)
Ci leggiamo presto, ciao ciao. ^^
JKEdogawaLucian Dark
   
 
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