Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: CountessMikk    04/08/2016    3 recensioni
... O di quella volta, in cui Eren Jaeger ottenne la sua rivincita.
Attack On Titan / Harry Potter Crossover
Hogwarts!AU
Student!Eren Jaeger x PotionMaster!Levi Ackerman
Genere: Commedia, Erotico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Eren Jaeger, Levi Ackerman, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Di mocciosi troppo cresciuti, pozioni sbagliate e Serpeverde molesti.
Capitolo Due


 

"Ti ho appena chiesto, dove corri, Jaeger."

"P-professore... Salve. E-ecco io vede, stavo andando in bagno. Sa, il banchetto. Tutto quel bere. Il mangiare." 
Ma cosa diavolo stava dicendo? 
Si era bevuto il cervello?
"E la burrobirra mi ha fatto e-effetto e-"

"Va bene, va bene Jaeger ho afferrato il concetto, non entrare nei particolari, Salazar ce ne scampi."

Eren annuì con foga, e si prese qualche secondo per osservare meglio il maestro di Pozioni così da vicino.
Fu sorpreso nel constatare quanto, in un anno di lontananza, il divario tra le loro altezze si era fatto ancora più ampio: il Grifondoro lo superava ormai di dieci centimetri abbondanti, e fu costretto ad abbassare notevolmente la testa per guardarlo negli occhi. 
Quegli occhi. Eren sarebbe rimasto a fissarli per ore, cercando di identificare ogni sfumatura del loro grigio tanto singolare, lì un po' più scuro, là tendente all'azzurro. 
Poggiò lo sguardo sulle labbra: non erano carnose, nè eccessivamente rosee, ma ben delineate e invitanti.
Sì, quelle labbra che ora lo stavano prendendo a parole erano dannatamente invitanti...

"Jaeger, ma ti sei completamente rimbecillito? Che c'è? Ho qualcosa sul naso? Parla e non startene lì impalato come un babbeo!"

"N-no niente professor Ackerman... stavo solo pensando."

"E per l'amor di Morgana, Jaeger, a cosa diavolo stavi pensando fissando la mia faccia?"

'A quanto vorrei chiuderti quella stramaledetta boccaccia con la mia e sbatterti al muro'

"A-ai MAGO. Voglio impegnarmi di più quest'anno, nella sua materia intendo, e ottenere dei buoni risultati." Fu la prima cosa che gli passò per la testa

'Ora mi prenderà per un lecchino del cazzo'

Levi parve preso in contropiede, ma si ricompose subito: afferrò il polso del ragazzo - che emise un verso sorpreso ben poco virile - e lo trascinò in basso, agganciando con questi lo sguardo.

"Ne siamo sicuri, Jaeger?"

"Ha la mia parola, professore. Non sono più un ragazzino, devo migliorare se voglio sperare di diventare un Auror" Eren cercò di mantenere un minimo di autocontrollo, ma la vicinanza improvvisa con il docente non aiutava per niente: poteva sentire il suo fiato caldo contro il viso.
Il maestro di Pozioni si lasciò sfuggire una mezza risata di scherno.

"Auror? Ma quanta fantasia, non l'avrei mai detto! D'altronde cosa aspettarsi da un Grifondoro aspirante suicida? Tsk...Va bene Jaeger voglio darti fiducia, questa volta." Si passò la lingua sulle labbra, umettandole, incurante che l'effetto di quel gesto inconsapevolmente erotico aveva già raggiunto le parti basse di un certo diciassettenne con gli ormoni in subbuglio.
"Vedi di non deludermi, non mi piace essere preso in giro. Soprattutto da te."

Eren deglutì, pregando che l'afflusso di sangue che si era concentrato , cessasse al più presto.

"Le do' la mia parola, professore." Quando sentì la presa sul polso venire meno, con uno scatto felino, fece dietro front e iniziò a camminare a passo spedito verso il dormitorio, le gote ancora imporporate.

"Jaeger."

Si immobilizzò: che diavolo voleva ancora? Non lo aveva già torturato abbastanza?

"S-si, professore?"

"Non m'interessa che tu sia alzato di mezzo metro in un anno. O che tu abbia compilato la lista dei buoni propositi e abbia fatto voto di castità a Godric Grifondoro per entrare nelle grazie dei professori. Per me resti sempre un moccioso, troppo cresciuto sì, ma pur sempre un moccioso."
E con un turbinìo di vesti nere, Levi Ackerman sparì nel corridoio buio.

Eren aprì e richiuse più volte la bocca con un'espressione inebetita sul volto, poi, resosi conto che per quella sera era già successo abbastanza, si ritirò ancora incredulo nei dormitori.
Quella notte, sognò di Pozioni sbagliate, calderoni cannibali e di un paio di occhi d'argento liquido.

*****

La mattina seguente, Eren fu dolcemente svegliato da Connie. 
Sì, peccato che il termine dolcemente ben poco aveva a che vedere con quella sveglia... in realtà aveva poco a che vedere con Connie in generale
Questo infatti, pensò bene di rendere speciale il risveglio del primo giorno di lezioni testando il suo arsenale di nuovi scherzi magici - suo padre era proprietario del negozio che li vendeva - sui suoi compagni di stanza. 
Eren si ritrovò un esercito di Schiopodi incantati nel letto, che gli brulicavano addosso spargendo della polvere luccicante: 'La polvere fatata di questi simpatici esserini si attacca alla pelle e non verrà via prima di una settimana. Capisci? Con le mie creature potrei creare un esercito di Edward Cullen!' Ci tenne a precisare Springer, eccitato, sotto lo sguardo disperato della povera cavia.
Cavia che non tardò molto a saltargli al collo.
Gli altri finirono con addosso pustole di varia forma e colore, code di animali che spuntavano dalle chiappe, strani eritemi, parti del corpo che emanavano un fetore infernale... Pare che Connie fosse riuscito - non si sa bene come - a intrufolarsi nel dormitorio delle ragazze e a far danno anche là.

Eren - che aveva tentato invano di grattar via quello strato glitterato dalla pelle - ne fu certo quando, nella Sala Comune di Grifondoro individuò la testa bionda platino di una Mikasa furente.
"Non una parola." Lo fulminò lei.

"Dai Mika non è così male, penseranno tutti che hai voluto cambiare look, non che stai facendo il cosplay di uno pseudo vampiro..."

"Io Connie lo ammazzo."

"Buongiorno a tutti!" Sasha aveva appena sceso le scale del dormitorio delle ragazze, sorridente, con una manciata di biscotti in mano e... perfettamente normale.

"Ehi!" Scattò su Erd Jin, finora stravaccato sul divano accanto al camino, intento a trovare un modo per camuffare al meglio la lunga coda equina 'Dai Erd, ora sei un po' più Jean di noi  Aveva sghignazzato Connie.
"Perché sei rimasta uguale? Non è giusto! Connie!" Si rivolse poi all'altro Grifondoro, - intento a rassicurare un Gunther in tachicardia a causa del corno che gli spuntava dalla fronte - che alzò le mani innocente.

"Non può mica boicottare la sua partner in crime" Prima che qualcuno potesse saltarle addosso, la Blouse si era già dileguata, direzione buffet della colazione.

*****

Eren mangiò comunque di gusto, ingozzandosi di french toast e succo di arancia, tentando di ignorare al meglio le occhiate divertite dagli altri tavoli; fortuna che non era l'unico in condizioni pietose. Se non fosse stato uno dei suoi più grandi amici, Connie si sarebbe ritrovato con un arto in meno.
"Buongiorno, fatina dei boschi!"

"Kirschtein, evapora."

"Ma che fatina scorbutica! Di' un po', le ali dove le hai nascoste?"

Eren si alzò di scatto, rovesciando il calice colmo di liquido.

"Ascoltami bene, brutto stronzo, non è mattinata. Non. È. Mattinata. Ora vedi di riportare quel culo equino al tuo tavolo prima che ti Schianti seduta stante. " 
Jean, testa calda qual'era, stava già caricando un pugno quando un'occhiata del Professor Ackerman - che sorseggiava del tè nero, rigorosamente senza zucchero, sorreggendo la tazza dal bordo - dal tavolo dei professori, gelò entrambi i ragazzi sul posto.

'Bene, prima figura di merda del giorno' pensò affranto Eren, rimettendosi a sedere sotto lo sguardo corrucciato di Mikasa.
"Devi stare calmo. Lo sai che Jean tenta in tutti i modi di stuzzicarti, pensavo avessi imparato a non dargli ascolto."

"Si lo so, Mikasa, hai ragione..." Cercò di tamponare il pasticcio di succo sulla tovaglia, poi si rivolse agli altri:

"Comunque, chi abbiamo alla prima ora?"

"Pozioni!" Petra - una verruca enorme e pelosa sul naso fine - aveva squittito eccitata. 
"Sono così contenta che il professor Ackerman sia tornato, mi mancavano così tanto le sue spiegazioni..." sospirò con aria sognante.

Eren per poco non si strozzò con l'ennesimo pezzo di toast.
'Si certo, le sue spiegazioni, come se lo ascoltassi, oltre a guardargli il pacco, piccola strega.'
Anche la cotta della Ral per il professore di Pozioni era tutto fuorché un segreto: la giovane Grifondoro aveva da sempre tentato in tutti i modi di attirare l'attenzione del docente ma - per la gioia di Eren - invano. Certamente con quella protuberanza oscena che si ritrovava, quel giorno la povera ragazza non poteva sperare in qualche dichiarazione.

*****

L'aula di Pozioni si trovava nei sotterranei di Hogwarts: estremamente fredda e dal soffitto insolitamente basso, era occupata in gran parte dai calderoni di ghisa scura e dagli scaffali contenenti pozioni varie e barattoli con viscide creature all'interno.
Era sicuramente uno dei luoghi più suggestivi dell'intero castello.

Gli studenti di Grifondoro e Serpeverde dell'ultimo anno entrarono puntuali - mai arrivare in ritardo con Ackerman, lo avevano imparato a loro spese - e presero posto ciascuno davanti al proprio calderone, accanto al quale era già disposta la lista di ingredienti di una pozione e il relativo procedimento.
'Pozione restringente. Ingredienti: radici di margherita, Grinzafico, pezzetti di bru-' Eren iniziò a leggere, ma fu subito interrotto.

"Buongiorno, marmocchi. Vi vedo tutti in gran forma." Una risatina si levò dai maghi in verde argento.
"Bando ai convenevoli." Ackerman li fissava intensamente dall'altra parte della cattedra in legno scuro, le mani elegantemente incrociate.
"Quella che avete davanti è la ricetta di una pozione che avreste dovuto fare l'anno scorso, quindi potreste anche accartocciarla e buttarla via..." 
Connie stava già per appallottolarla "Ma, - Springer non ti azzardare - siccome non mi fido minimamente di quel cane da tartufo di Zacharias, ho deciso di riproporvela come test."

La classe gelò. 
Eren aveva iniziato a sudare quando era entrato, ora era completamente mezzo - cosa che accentuava di più l'effetto luccicante della polvere - .

"Lavorerete in coppia, avete quarantacinque minuti di tempo. Muovete il culo!" Ci fu uno scalpiccìo generale.

"Non così in fretta, Jaeger." Eren, dopo il comando del Professore, si era mosso di riflesso verso Mikasa.

"Tu lavorerai da solo."

''Sto stronzo...' Il Grifondoro serrò la mascella.

"Lavorerai da solo, qui, accanto a me."

  
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