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Autore: VeroMilly    27/04/2009    1 recensioni
Il “Blackout” è un gruppo musicale che per le radio, la tv e gli altri media è formato da quattro talenti che si adorano e convivono con piacere nel loro appartamento. Ma queste sono tutte idiozie. I Blackout si odiano. Il gruppo è diviso in due rigide fazioni, quella di Mel e Dalia e quella di Hayden e Matt, che il produttore James Valente ha unito grazie ai loro talenti. Alla fine decidono di convivere solo per poter realizzare il loro sogno musicale e fare successo, ritenendo che nulla è troppo doloroso se in questo modo potranno realizzarsi, ma… Ne varrà la pena? Ce la faranno a convivere tra la vanità di Hayden, la permalosità di Mel, la cocciutaggine di Dalia e l’apatia di Matt? O trionferà per una volta il famoso "Odi et amo"? [DAL CAP 5: Dal canto suo, Jean Paul la guardò accigliato. –Tesoro, la moda è arte. Dunque, vorresti dirmi che ti piacciono i quadri di Picasso? Certo che no, non si capisce un tubo, eppure sono famosi, costano molto e la gente si taglierebbe una mano per averli- -Si, ma Picasso è morto, pace all’anima sua, invece io dovrei cantare con indosso questa tovaglia! Mi rifiuto!- urlò Mel, e sia Hayden che Matt si tapparono le orecchie. ]
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Finzione da Oscar

Capitolo 3

Finzione da Oscar

 

-Brutto stronzetto egocentrico,apri questa maledetta porta-

Dalia stava urlando mentre saltellava ansimando per trattenere la pipi, davanti la porta del bagno chiusa da minuti e minuti, e che sembrava proprio non volersi aprire a meno che non sarebbe trascorso il doppio del tempo già passato.

Doveva assolutamente andare in bagno prima di esplodere come un fiume in piena.

Ma ovviamente Hayden doveva occupare il bagno per un ora e mezza,non sarebbe stato da lui starci di meno.

-Hayden!!Cristo,apri questa cazzo di porta!- continuò ad urlare disperata, sentendo delle fitte sempre più forti nei pressi della pancia. Era davvero al limite.

Era seduta adesso per terra,a gambe incrociate e pregava di non farsela addosso mentre picchiava contro la porta.

Poi picchio il pugno contro una gamba.

-Hei,vacci piano ragazzina-disse Hayden uscendo con tutta calma, quasi come se stesse facendo una sfilata di moda e lanciandole un’occhiataccia.

Dalia si alzò velocemente in piedi e lo buttò subito fuori dall'uscio per precipitarsi in bagno.

-Che maniere!Ti sei svegliata male stamattina?-le chiese mangiando una brioche al cioccolato.

Poi lei uscì come un tornado infuriato dal bagno

-Tu- e puntò il dito contro di lui, incavolata come non mai-Maledetto che non sei altro,ma ti pare che tutte le mattine debba essere così?Dobbiamo mettere dei turni anche per il bagno?Se non capisci te lo spiego più chiaramente..Non puoi occupare il bagno per due ore e far finta di non sentire quando ti chiamo per entrare capito? O se no è meglio che tu prenda un biglietto per l'Alaska la prossima volta,perchè ti picchierò a sangue-gli intimò e poi se ne ritornò in camera sua mentre Hayden alzò le spalle come al solito.

 

La prima cosa che Mel vide appena aprì gli occhi fu Matt, che la stava delicatamente scrollando per farla svegliare. Fece un piccolo verso scocciato, ancora assonnata, prima di guardarsi intorno. Anche se era passato un mese, ancora si abituava alla sua nuova camera che divideva con Dalia, dalle pareti color pesca e decorata con i poster dei loro cantanti preferiti. Si alzò sui gomiti, strofinandosi gli occhi ancora cisposi, prima che il suo sguardo vagasse sulla maglia che aveva utilizzato come pigiama…

-Stronzo, chi ti ha dato il permesso di entrare in camera mia mentre sto dormendo?- urlò all’improvviso, dopo aver realizzato che quella maglia, seppure XL, a stento riusciva a coprirle metà coscia. Per non parlare che era orribile, gialla con la scritta “Touch here!” nera sul seno.

Matt sobbalzò, prima di coprirsi gli occhi con entrambe le mani e sbuffando. –Va bene così?-

-No che non va bene, insomma, già è una tortura dover dividere la casa con due ragazzi, ora non ho nemmeno più diritto alla mia privacy!- sbottò infastidita, tirandosi le lenzuola candide fin sopra il mento e guardandolo con un’aria torva.

-Quante storie, non ho visto nulla e di certo se ho voglia di vedere una ragazza mezza nuda non vengo qui- rispose a tono Matt. –E comunque abbiamo problemi ben più gravi, è per questo che sono venuto a svegliarti. Quei due stanno facendo la loro solita lezione pratica di kung fu e ha chiamato James… Di nuovo!-

Mel sgranò gli occhi, visto che li aveva chiamati nemmeno dodici ore prima. –E cosa voleva?-

Matt sospirò, sedendosi sul letto della ragazza. –Ha detto che viene a pranzo qui-

-Quando?!-

-Come quando? Oggi, no?-

La ragazza non rispose, ma sia il suo sguardo che quello di Matt andarono a finire sul corridoio dianzi a loro, dove regnava il caos: una serie di palline anti stress di Hayden per terra, la cesta del bucato, addirittura una cartaccia di chissà che cosa facevano da ornamento. Ed era solo una stanza. Chissà cosa vi avrebbero trovato nelle altre, quelle più praticate!

-Cavoli. Dobbiamo darci da fare, abbiamo solo… Solo tre ore!- esclamò Mel guardando l’orologio, alzandosi di botto dal letto e facendo quasi cadere Matt, che istintivamente si portò le mani davanti agli occhi mentre lei si infilava un paio di shorts di jeans onde evitare nuove storie.

-Dobbiamo metterci all’opera, dammi solo il tempo di andare un attimo in bagno-

-Ti sconsiglierei il bagno, ad essere onesti- mormorò Matt rassegnato, ma Mel non vi badò. 

E si disse che avrebbe preferito ascoltarlo quando si trovò davanti Dalia e Hayden intenti nel lottare con spugne, saponi e getti d’acqua.

Spalancò la bocca, incredula, mentre Matt compariva alle sue spalle. –Te l’avevo detto- commentò sarcastico.

Ma la molla dell’impazienza scattò definitivamente quando entrambi vennero colpiti da un pezzo di sapone, che scivolò sul pavimento, fino  a giungere a metà ingresso.

-Basta!- urlarono in coro Mel e Matt, facendoli voltare mentre erano impegnati in una singolare lotta corpo a corpo.

-La piantate di demolire la casa? Guardate che a pranzo verrà James! E mi dite come cazzo possiamo giustificare questo caos?  Volete essere cacciati fuori?- urlò Mel.

-Si, siete proprio idioti! Ora pulite tutto e mettete tutto in ordine- ordinò Matt in tono autoritario, cosa che non gli donava affatto. Infatti, dopo lo shock iniziale per la notizia, Dalia e Hayden lo guardarono con un sopracciglio levato, quasi come a dire: “Come osi?”.

-Cosa sono quelle facce? Matt ha ragione, quindi piantatela e sistemate il bagno mentre noi mettiamo in ordine di là, abbiamo solo tre ore per far ritornare questa casa come ce l’hanno data- impose Mel, mettendo una mano sulla spalla di Matt che la guardò grato. –E giuro che se avete rotto qualcosa di mio….- iniziò, ma Hayden la interruppe.

-A chi vuoi che importi dei tuoi prodotti da quattro soldi! Dobbiamo sbrigarci a pulire, non ad ascoltare le tue minacce, no? L’avete detto voi- la schernì.

Dalia e Mel lo guardarono incredule, quella era stata l’ennesima dimostrazione della sua faccia tosta, ma si dissero di non continuare a battibeccare per il loro futuro in quella casa. James era molto intransigente, non avrebbe tollerato vedere l’appartamento che la casa discografica aveva acquistato per loro ridotta in quello stato.

Rapidamente, Dalia e Hayden iniziarono a mettere in ordine e a pulire il pavimento e gli specchi, macchiati a più non posso da tutte quelle lozioni.

-Secondo me la prossima volta ci penseremo due volte prima di combinare tutto questo caos-  ammise lei, mentre puliva uno specchio particolarmente macchiato.

-Si, stranamente concordo. E’ meglio se andiamo a lottare nel giardino- approvò Hayden, che maneggiava una spugnetta gialla sul pavimento con un’aria particolarmente nauseata.

-Strano ma concordo anch’io- disse Dalia. Entrambi fecero un sorriso striminzito, ma quando se ne accorsero subito distolsero lo sguardo e si concentrarono di più sulle superfici da pulire.

-Oddio, spero solo che dopo non puzzino le mani per tutte queste schifezze- sbottò lui dopo qualche minuto di silenzio, con aria preoccupata, la stessa con cui una cheerleader avrebbe commentato un’unghia spezzata.

Dalia sospirò, esitò un secondo prima di aprire uno dei mobiletti ed estrarne un paio di guanti di gomma. –Tieni, usa questi, femminuccia- gli intimò.

Hayden fece per aprire la bocca per ribattere sull’uso della parola “femminuccia” usata nei suoi confronti, ma si zittì quando notò che con i guanti andava molto meglio.

Continuarono a pulire e terminarono un’ora dopo, momento in cui giunsero in cucina e furono accolti dalla canzone “I love rock’n’roll” che Matt aveva appena messo con il portatile di Hayden.

Così, presi da un’improvvisa euforia, iniziarono a pulire i piatti sporchi del giorno prima e a di aiutare Matt e Mel a ritmo di musica, cantando con gusto e accennando anche qualche passo di danza, in particolare le due ragazze che iniziarono a fare un singolare balletto mentre lavavano il pavimento. Quando terminarono incrociarono le due scope sotto lo sguardo divertito dei ragazzi dei ragazzi che le osservavano dal balcone, dove stavano diligentemente stendendo il bucato.

 

James arrivò a mezzogiorno e mezzo, con la sua inseparabile valigetta e il completo grigio con tanto di cravatta.

-Ehi, James, prego, accomodati- disse Dalia, imitando una perfetta padrona di casa, molto affascinante nella sua gonna nera e una maglietta a mezze maniche grigia, mentre alle sue spalle compariva una Mel particolarmente entusiasta con indosso dei jeans chiari e una maglietta bianca.

-Ciao, James, finalmente sei venuto, non vedevamo l’ora che tu venissi- disse, invitandolo ad entrare nel soggiorno, dove c’erano i ragazzi particolarmente provati dai lavori appena svolti e che a stento riuscirono a trattenere una risata sarcastica per le sue parole.

-Ciao, grazie- rispose lui, prendendo posto e guardandoli, mentre anche le due ragazze si accomodavano di fronte alla poltrona dove vi  erano i ragazzi. –Allora, avete trovato questo nome, miei cari senza nome?- domandò subito.

-Si, si, lo abbiamo trovato ieri sera,dopo che ci hai chiamato- rispose Hayden.

-Preparati a presentarci al mondo come i “Blackout”- disse orgogliosamente Matt, mentre gli altri annuivano.

-Blackout?- James parve pensarci qualche secondo, prima di annuire. –Si, si, mi piace! Blackout, si!- ripeté entusiasta.

Gli sorrisero prima di dirigersi a tavola, dove iniziarono a pranzare.

 

Appena finito il pranzo si accomodarono sul divano e James assunse un atteggiamento molto serio e composto,diverso da quello divertente e spiritoso conosciuto, tenuto durante il pranzo.

-Allora ragazzi,dobbiamo mettere in chiaro alcune piccole cose. Ho notato perfettamente il leggero astio tra di voi e questo non giova per niente alla band. Ora non pretendo che domani siate già una gran bella famigliola felice ma vorrei che vi sforzaste ad essere gentili,carini e tanto amorevoli tra di voi,almeno davanti alle telecamere. Dovrete sembrare a vostro agio,come se voi foste amici del cuore da sempre. Lo so che può sembrarvi uno sforzo immenso,ma questo è ciò che vi chiedo per il momento come sacrificio per la carriera. Credete di potercela fare?-

I ragazzi fecero silenzio mentre si guardavano imbarazzati l'uno con l'altro.

In un mese di convivenza si erano odiati,picchiati e mandati al diavolo così tante volte,che sembrava leggermente impossibile che potessero anche solo fingere di volersi bene.

-Se è per la carriera,ci posso provare-rispose Hayden alzando le spalle ,come al solito.

Ma in questo caso non era per menefreghismo,solo per rassegnazione.

Doveva vivere e lavorare con 2 ragazze che odiava fin dal profondo del suo cuore,ma la sua carriera era la cosa più importante,più dell'astio.

-La stessa cosa vale per me-disse Dalia abbassando lo sguardo e pensando mentalmente a quanto avrebbe dovuto faticare il giorno dopo per non uccidere qualcuno.

Già si immaginava una gran brutta serataccia,una di quelle che speri di non vivere mai e che non auguri a nessuno.

Tranne ad Hayden,pensò lei.

-E per voi?-chiese James agli altri due componenti della band che non avevano ancora risposto e che continuavano a guardarsi intorno come se cercassero una via d'uscita,che non c'era per niente.

Alla fine si arresero entrambi

-Ci sto-rispose Mel sbuffando.

Avrebbe dovuto mantenere i nervi ben saldi il giorno successivo.

Meglio che mi prepari una bella camomilla..Prevedo una fantastica seratina.Pensò tra sé e sé.

-Per me è ok.-pronunciò infine Matt portandosi poi le mani al viso.

Non ci voleva neanche pensare a come si sarebbe prospettata la giornata.

-Perfetto,vedo che siete d'accordo. Che ne dite di un abbraccio per suggellare questo patto?-

I ragazzi assunsero uno sguardo sbigottito

-Ab..Abbra..Abbracciarci?Tra di noi?-balbettò Hayden,alla sola idea disgustato.

-Si Hayden.Vuoi per caso abbracciare la lampada?Tra di voi,si ,abbracciatevi!!-spiegò James invitando i ragazzi a farlo.

Le ragazze guardarono in modo rivoltante i ragazzi mentre questi si avvicinarono lentamente come se andassero in contro alla morte,e si abbracciarono molto impercettibilmente quasi come fossero alla gogna.

-E questo lo chiamate abbraccio?Forse non vi è molto chiaro quello che ho spiegato prima. Voi domani dovrete far credere a tutti che siete amici,che vi volete bene,vi dovrete abbracciare,sbaciucchiare,e dire a tutti che non avete mai trovato amici del genere. Ma se vi abbracciate come se steste abbracciando dei cactus anche un cieco capirebbe che vi odiate a morte!-urlò spazientito scuotendo la testa.

Perchè quei ragazzi non capivano che dovevano farlo per forza?

Nessuno va ad ascoltare,compra il cd di un gruppo che a malapena si sopporta!!.

Si alzò e li gettò l'uno nelle braccia dell'altro mentre Dalia aveva una faccia stomachevole tra le braccia di Hayden e Mel sorrideva falsamente tra le braccia di Matt,che invece alzava gli occhi al cielo sperando in un miracolo.

Hayden bestemmiava silenziosamente contro il destino o chiunque lo avesse messo in quella orribile situazione.

-Vabbè,ci siamo quasi almeno. Domani siate più amorevoli che potete. Mi fido-prese la sua valigetta e se ne andò sbattendo la porta.

-E mollami-esclamò Dalia disgustata alla sola idea di essere stata anche solo per 5 secondi nelle braccia di quel viscido ragazzino egocentrico.

-Ma chi ti vuole Reinaldi?-le urlò contro Hayden e si diresse verso la sua stanza incavolato nero.

Mel e Matt invece si erano "Lasciati"in modo più ragionevoli con sorrisi imbarazzati e un lieve saluto.

Dalia intanto pensava che il giorno dopo sarebbe stato un vero disastro.

-Non ce la faremo mai!-sbottò disperata all'improvviso accasciandosi sul divano e con le lacrime agli occhi.

Mel la raggiunse subito e la abbracciò forte.

-Dai piccolina,ce la faremo. Ne abbiamo passate tante insieme,passeremo anche questa. Forza Bee,mettiamocela tutta e vedrai che alla fine andrà tutto bene-

Mel chiamava Dalia ,Bee nei momenti di sconforto  per ridarle forza e coraggio.

Bee era il soprannome che le aveva dato da piccola ma che aveva smesso di usare quando erano cresciute.

Ogni tanto però,specialmente quando Dalia era triste e depressa e le ricordava tanto la bambina che era stata,la chiamava ancora Bee.

-Ok. Possiamo farcela Melli- ed entrambe sorrisero.

Le ragazze Reinaldi e Kingstone non si arrendevano mai,e lo avrebbero dimostrato pure a quegli idioti dei loro coinquilini.

 

Mel era nella sua stanza e stava leggendo un libro di poesie ,che gli aveva regalato sua madre prima che partisse.

Indossava un pantaloncino viola scuro e una t-shirt bianca con una scritta brillantinata sulla pancia "I'm a star"che le era stata regalata da Dalia.

Dal libro di poesia uscì una foto di lei e Dalia da piccole.

Riguardandola realizzò quanto fossero cambiate.

In quella foto Dalia stava ridendo e portava i codini mentre indossava un vestitino azzurro chiaro e l'abbracciava forte.

Lei invece aveva i capelli sciolti ,e indossava un pantaloncino nero e una maglietta rossa.

Rivedersi la fece sorridere ed ebbe un leggero colpo al cuore.

Quanto gli mancava quella spensieratezza dell'essere piccola insieme alla sua migliore amica nel parco vicino a casa,come se il mondo non potesse mai toccarti.

Ed ora invece si trovava in una situazione strana ,frustrante con due ragazzi che non intendevano collaborare,specialmente quel testone di Hayden e Dalia sembrava quasi fuori gioco.

Matt all'improvviso entrò nella stanza con due tazze di cioccolata fumante.

-Oddio scusa ho dimenticato di bussare-disse appena realizzò di essere entrato senza chiedere il permesso,come quella mattina.

-Tranquillo,questa volta ti perdono,ma solo perchè hai in mano la cioccolata.-rispose lei sorridendo ed asciugandosi un pò il viso dalle lacrime di nostalgia.

-Stavi piangendo?-

-No,stavo solo pensando a un periodo felice della mia vita-e Matt guardò la foto e non riuscì a trattenersi dalle risate.

-Siete tu e Dalia?-

-Si,avevamo 6 anni ed era il primo giorno di scuola. Volevamo assolutamente farci una foto nel parchetto vicino casa prima di andare a scuola quella mattina perchè volevamo fosse una giornata importante,da ricordare-

-Eravate carinissime-disse tenendo tra le mani la foto e riguardandola.

-Con questo intendi dire che adesso siamo dei mostri?-chiese lei sorseggiando la sua cioccolata calda,ma non era un tono di accusa,quasi un tono scherzoso.

-No affatto. Eravate e siete carinissime. E sono sincero.-disse alzando le mani e rovesciando un pò di cioccolata sul dorso della maglia.

-Ti sei sporcato..-gli fece notare Mel e gli levò il resto della cioccolata.

-Fa niente,la metterò a lavare. Non sono mica come Hayden io!!In questo momento lui adesso starebbe imprecando contro tutti i santi del mondo e dell'universo-e risero divertiti.

-Sembra strano, cioè, tu e Hayden siete diversissimi, eppure siete migliori amici- notò Mel, scrutandolo.

Matt scrollò le spalle, annuendo. –Si, sai, abbiamo frequentato sempre la stessa classe. Lui era il sogno di tutte le ragazze, menefreghista, bastardo, io invece ero un po’ più secchione, anche se comunque avevo le ragazze che mi venivano dietro, eh- precisò con una finta aria seria, facendo sorridere Mel. –Tutto è successo al secondo anno di liceo, quando ci siamo iscritti entrambi ad un corso di musica. Ci hanno messo in coppia insieme… E da li non ci siamo più separati- spiegò.

Il suo sguardo era quasi nostalgico, e Mel quasi riusciva a vedere lui e Hayden versione quindicenni nel riflesso dei suoi occhi blu.

-E tu e Dalia? Come vi siete conosciute?- domandò lui poi, molto curioso.

Mel sorrise al solo ricordo. –Avevamo cinque anni, io mi ero trasferita da poco da Ottawa e abitavamo in due villette vicine.  Un giorno stavo giocando con la palla, che andò a finire dall’altra parte della strada, e per seguirla mi trovai davanti a Dalia, che giocava con le bambole in giardino. Lei mi chiamò, e iniziammo a giocare insieme… E poi iniziammo le elementari nella stessa classe- terminò, accennando la foto. 

-Sembrano entrambe due storie da film, eh?- osservò Matt, che tentava di immaginarsi la scena.

Mel annuì. –E nel copione di questo film c’era scritto che prima o poi ci saremmo incrociati. Non vale, però,avrebbero dovuto avvisarci, così ci saremmo potuti calare bene nella parte!- ridacchiò, ed entrambi scoppiarono a ridere, annuendo.

In quella stanza ora alloggiava un clima apparentemente quasi sereno.

Quasi non sembrava che si odiassero.

-Ok,io vado di là a scrivere ai miei un e-mail- disse poco dopo Matt, alzandosi e cercando di non combinare altri casini con qualche movimento sbagliato.

-Grazie per la cioccolata-gli disse Mel sorridendogli,questa volta sincera.

-Di niente-e chiuse la porta.

Mel si portò alla bocca la tazza e pensò che infondo Matt aveva i suoi lati positivi.

Peccato che in Hayden proprio non li trovava.

 

Dalia bussò alla porta della stanza di Hayden.

Da lì a poco avrebbe fatto un patto con il diavolo in carne ed ossa e non ne era molto entusiasta.

Uno scontroso avanti si udì e lei entrò con l'aria di una persona in agonia.

-Cosa vuoi Cinderella?-gli chiese Hayden mentre scriveva sul suo portatile,quella che aveva tutta l'aria di essere un’e-mail.

-Senti Stevensen tu non mi sei simpatico,ma neanche un pò. E per te è lo stesso lo so. Ma dobbiamo trovare un compromesso. Per entrambi la carriera è l'unica ragione per la quale abitiamo in questa casa e ci sopportiamo 24 ore su 24 e credo sia anche l'unica ragione per la quale domani dovremo fingere di andare d'accordo e di volerci bene. Io ho faticato tanto per raggiungere il mio obiettivo e non permetterò a niente e a nessuno di rovinarmi questa opportunità,sia ben chiaro. Quindi domani a quella festa faremo finta di essere grandi amici,ci abbracceremo,scherzeremo e poi a casa torneremo ad odiarci come se non fosse successo nulla. Ma fammi soltanto il favore di provarci sul serio alla festa. Ho bisogno che tu me lo prometta Hayden.-ed era così seria che quasi il ragazzo si stupì.

Non avrebbe  mai creduto si sarebbero trovati nella stanza per più di 2 secondi senza litigare e sparare parolacce e bestemmie.

Ma la cosa che gli fece più senso fu il fatto che lei aveva ragione.

La carriera era vero,veniva prima di tutto.

E nemmeno lui poteva permettersi che si rovinasse per uno stupido odio tra persone.

-Ok. Te lo prometto. Ma solo se anche tu lo prometti- e le porse la mano che lei strinse 

-Promesso- e fece per uscire dalla sua stanza.

-Dalia- la chiamò lui prima che lei varcasse la porta.

Lei si girò in attesa delle sue parole.

-Come facciamo domani?Non so neanche come comportarmi con te e con Mel!!Per un mese non abbiamo fatto altro che litigare e odiarci,ed adesso non so da che punto cominciare a fingere che siate le mie migliori amiche!E poi quella storia di abbracciarci e cose del genere,è assurda!Se non riusciamo neanche a stare vicino se non c'è più di un metro e mezzo di distanza ,come possiamo abbracciarci in modo convincente?-le chiese seriamente preoccupato.

Questa versione di Hayden sorprese un pò la ragazza.

Mai e poi mai si sarebbe aspettato un atteggiamento del genere.

Ma non lo diede per niente a vedere.

Mai abbassare la guardia con il nemico,si ripeté.

-Non lo so. Vuoi che facciamo delle prove?-disse non sapendo in realtà bene cosa dire.

Tutta quella situazione era incomprensibile e la rendeva irritabile e stressata.

-Se non ti secca,visto che non c'è altra soluzione- sbuffò lievemente incerto.

Dalia gli si avvicinò e poi prese un bel respiro.

Sembrava come se stesse per buttarsi da un dirupo invece di abbracciarlo.

Poi lo avvolse tra le sue braccia e continuò a inspirare e buttare fuori aria .

-Dalia per favore,sembra che devi partorire!!Rilassati!-gli gridò il ragazzo continuando a tenerla tra le sue braccia.

-Ok,mi rilasso-e lo strinse più forte.

Hayden fu quasi preso da un moto di relax tra le braccia della ragazza,prima di ricordarsi che era solo Dalia.

Poi delicatamente si scostò e le batté il cinque.

-Dai,la prima fase è stata superata!-

-Già,la seconda qual è?-gli chiese grattandosi la testa.

-Le domande-e sul viso della ragazza comparve la paura e il disagio.

-Dobbiamo parlare bene dell'altro e dire tante cose carine e sembrare comunque sinceri-

-La fai facile-lui scosse la testa,come per ribadire che neanche per lui era una passeggiata.

-Va bene iniziamo. Che cosa hai pensato di Dalia appena l'hai vista?-gli chiese la ragazza fingendo di essere una giornalista.

Hayden tossì e poi con la miglior faccia da ragazzo carino e gentile incominciò a parlare.

-Appena ho visto Dalia ho pensato fosse stupenda. E vivendo con lei mi sono accorto che è vero. E’ una ragazza magnifica,speciale e rende tutto splendido. Adoro passare del tempo con lei,perchè è spontanea,divertente e non ti fa mai annoiare. E’ una coinquilina eccezionale e ti mette a tuo agio nella sua vita,come se tu ne avessi sempre fatto parte. Sono davvero felice di averla conosciuta,mi ritengo molto fortunato di poterla considerare parte della mia vita adesso-Dalia lo guardò esterrefatto.

Da dove usciva tutta quella faccina benigna sotto la scorza di Diavolo?

-Se non ti conoscessi e non sapessi che stai parlando di me,ti crederei!-disse lei alzando un pò le sopracciglia ancora scossa.

Quel ragazzo sapeva mentire,e anche egregiamente.

Ci sarebbe cascata persino lei,se non fosse che lui era Hayden.

-Grazie,lo so è una delle mie tante qualità-lei gli diede uno scappellotto per farlo tacere.

-Ok!Ora tocca a te!Che cosa hai pensato di Hayden quando l'hai conosciuto?-

-Hayden è semplicemente unico. Unico nel suo genere. Non ho mai conosciuto nella mia vita persone come lui. Appena l'ho visto ho pensato che sarebbe stato divertente condividere questa parte della mia vita con lui,e non mi sono pentita. In questo mese di convivenza non mi sono mai annoiata ,neanche per un secondo e mi sono sentita quasi a casa. E credo che sia anche merito suo. Mi ha fatto ridere con le sue battute,ci siamo sbellicati guardando film demenziali e abbiamo condiviso insieme piccole esperienze passate,come se fossimo amici da anni. Gli voglio davvero bene,come credo di non averne mai voluto a qualcuno in tutta la mia vita,che non fosse Melanie. E’ un fratello per me,un fratello splendido-

Hayden la guardò scioccato.

Era così naturale quando stava parlando di lui,come se ci credesse sul serio,come se non stesse mentendo ma dicendo semplicemente la verità.

-Hai visto la Reinaldi?In questo momento ti darei l'Oscar- e le sorrise.

Ed era un sorriso sincero,non costruito sul momento.

-Grazie lo so ,sono fantastica-

-Non ti gasare troppo,però-e guardò l'orologio,notando che ormai era ora di cena.

-Ti va di cucinare?-le chiese mentre lei strabuzzò gli occhi.

-Mi stai chiedendo di cucinare con te?Tu che cucini con me?-

-E che sarà mai di male cucinare con Cinderella?Basta che mi aiuti e non mi fai bruciare con le pentole ,o sporcare-intimò lui seriamente mentre Dalia moriva dalle risate.

-Feminuccia,dai ti do il mio grembiule con le papere così il piccolo non si sporca- disse prendendolo in giro incamminandosi verso la cucina.

-Ah è cosi?Vieni qui,che ti picchio,strega che non sei altro!-e la rincorse per la cucina mentre lei cercava di sfuggirgli deviando per il soggiorno mentre anche gli altri intervenirono in questa guerra scherzosa e idiota.

Un'altra sera era finita in modo decente.

Ma non ci si poteva aspettare la stessa cosa della serata successiva.

 

           

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Ciao a tutti!

Cosa ne dite di questo capitolo? La situazione sembra essere sempre più critica, con alti e bassi sempre più frequenti!

Volevamo invitarvi a farci sapere cosa ne pensate, ci farebbe davvero piacere sapere cosa ne pensate delle avventure dei nostri quattro protagonisti!

Grazie mille a Lola Step per aver recensito e a coloro che seguono la fic e che l’hanno messa tra i preferiti!

Un bacione immenso,

Vero&Milly.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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