Un fiore.
Un
fiore era sbocciato sul ramo più alto del pesco.
Era
un fiore minuscolo, candido di un bianco elegante, lievemente animato dalle
sottili strie rosate che si dipartivano dal centro di polline dorato.
Se
ne stava lì, unico come tutti gli istanti di magica bellezza, unico come la
grazia dei suoi petali leggeri, unico a brillare sulla cima del pesco.
Nessun
altro fiore era nato sui rami secchi della pianta, troppo vecchia e stanca
ormai per produrre fiori, foss’anche per ricreare il miracolo della formazione
di un frutto.
Il
pesco era come morto, da anni.
Scheletro
nero nel verde brulicante, confuso, di un giardino incolto.
Il
pesco era come morto, ma un fiore era sbocciato sul suo ramo più alto.
E il fiore urlava
il suo canto di gioia dall’alto dell’albero.
Questo secondo capitoletto è molto diverso rispetto al primo, innanzitutto per la lunghezza: è una drabble di 130 parole. Una minuscola scheggia per i fiori che urlano dai rami più alti, e non vengono quasi mai ascoltati.
Infine, un
grazie particolare e molto sentito a ninfea306,
per le belle parole di commento e il sostegno. Sorrisoni da willHole.^^