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Autore: Pacci    28/04/2009    10 recensioni
*** ATTENZIONE*** Questa storia è il seguito di " 10 anni dopo... la vita a Forks continua"... Sono passati degli anni e il nostro piccolo Marcus è cresciuto, ma non è felice. Riuscirà a far avverare il suo sogno?e se per farlo diventare realtà, decide d'iscriversi presso il liceo di Forks? Troverà quello che cerca? La vita di Marcus, giovane essere speciale.
Genere: Romantico, Commedia, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jacob Black, Nuovo personaggio, Renesmee Cullen
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Una piacevole condanna.

 

Strinsi il davanzale della finestra con forza, mentre Diana mi guardava spaventata, ma allo stesso tempo con uno sguardo che riusciva a incatenarmi. Senza pensarci due volte, saltai giù e atterrai di fronte a lei.

Pensai che indietreggiasse, ma fece l’opposto. Si avvicinò a me e mise una mano sulla mia guancia. Il mio cervello urlava di allontanarla e fuggire via, prima che il mio cuore fosse ridotto in cenere. Ma non ci riuscivo e chiusi gli occhi a quel contatto.

“Marcus…” mi chiamò con un sussurro per poi appoggiare le sue labbra sulle mie.

Risposi al bacio contro la mia volontà, non potevo vivere senza di lei. Il solo pensiero di scacciarla dalla mia vita era insopportabile.

“Diana…” sussurrai distanziandomi, facendo pressione su me stesso.

“Ti prego perdonami!”

“Vorrei tanto crederti… “ mormorai abbassando gli occhi e ricordando tutto quello che mi avevano raccontato poche ore prima.

“Sai di me.” Disse e la sentii sospirare. “Devo andare via, ho già creato troppi guai!”

Stava per andarsene ma la fermai prendendole la mano. Lei si sorprese e le mostrai quello che avevo provato quando l’avevo rivista. Spalancò gli occhi e tentò di allontanarsi, ma non glielo permisi.

“Siamo legati.” Commentai guardandola e lei scosse la testa.

“Marcus, lasciami andare!” sbottò e sentimmo delle voci provenire dalla casa. Non potevo permettere che ci scoprissero, così la presi in braccio e fuggii in mezzo alla foresta. Corsi verso le montagne per un tempo indefinito, mentre Diana stava ferma. Pensavo che volesse fuggire, ma a quanto pare anche lei non poteva stare lontana da me. Mi avevano spiegato in cosa consisteva l’imprinting, ma non avrei mai creduto che fosse così potente. Ogni cosa aveva perso senso, l’importante era solo lei. Provai un dolore paralizzante e sentii Diana irrigidirsi, l’aveva percepito.

Mi fermai sull’altopiano che i miei parenti usavano per giocare a baseball e la deposi delicatamente a terra. Diana rimase ferma, mentre io mi sedevo cercando di calmarmi. Non credevo che i licantropi fossero così instabili, non avevo nessuna intenzione di attaccarla ma non volevo neanche trasformarmi davanti a lei.

Bloccai la mente per impedire a Diana di sentire i miei pensieri e feci un paio di respiri profondi.

“Stai bene?” chiese preoccupata ed io la fulminai.

“Come puoi pensare che io stia bene? Mi hai… mi hai… annientato.  Infatti, dovrei stare lontano da te, dovrei desiderare di non vederti mai più. Invece sono condannato! Condannato ad amarti, nonostante tutto quello che mi hai fatto!” urlai e le mie mani tremarono.

“Marcus…” tentò di dire, ma io alzi una mano per fermarla.

“Dammi il tempo di calmarmi!” sbottai infastidito.

Sentii un singhiozzo e vidi le lacrime scorrere sul suo viso. Fu come una doccia gelata e sentii il mio cuore pulsare dolorosamente, vedendola così.

“Ti prego lasciami spiegare…” mi pregò.

“Fai in fretta…” ringhiai e chiusi gli occhi. Era più facile non vederla. Avvertii che si era messa seduta e che stava giocherellando con un filo d’erba. Sembrava veramente dispiaciuta e ferita per il mio atteggiamento, ma non potevo credere a ciò che percepivo. Ormai aveva imparato a gestire i poteri che mi copiava.

“Guardami Marcus…”

Obbedì all’istante e la guardai con occhi pieni di amore, contro la mia volontà. Lei si accorse della mia battaglia interiore e s’incupì.

“Tuo fratello ha ragione, ma non su tutto” ammise lei.

“Io facevo parte del tuo piano per annientare la mia famiglia…?”

“Assolutamente no!” sbottò “ Io non sapevo della tua esistenza. Quando mi hai detto che facevi parte dei Cullen, ero veramente sorpresa. Non mi avevano detto che Jacob Black e Renesmee Cullen avessero avuto dei figli. Hanno creduto che era impossibile! Pensavano che un licantropo e una mezza vampira non avrebbero mai potuto procreare. E loro ne sono tuttora convinti!”

“Loro chi?” chiesi furioso.

“Lo sai a chi mi riferisco…” disse lei ed io ringhiai.

“Jane, Alec e Demetri. Ma lo sai chi sono? Hai una minima idea di ciò che hanno fatto passare a mia madre? Per colpa loro, i miei hanno rischiato di essere uccisi! “

Abbassò lo sguardo colpevole e questo mi fece infuriare. Desideravo solo sfogarmi e, tremando, continuai “ Tuo padre era un mostro e sono contento che qualcuno glieli abbia fatta pagare!”

Questo la colpì profondamente e notai un lampo di rabbia nei suoi occhi. Scoprì i denti e affilò lo sguardo.

“Aro non è mai stato mio padre. Io non l’ho più visto da quando avevo un anno!” spiegò a denti stretti.

“Ah, sì? Però sei in compagnia della sua guardia. Diana non raccontare cazzate!”

“Non ti sto raccontando cazzate! È la verità! Marcus, per favore, credimi. Dammi la possibilità di raccontarti tutto!”.

“Te la sto già dando la possibilità e tu la stai sprecando!” sbottai e lei mi guardò addolorata.

“Hai ragione…” mormorò “ Ti ho mentito, ma su una cosa sola sono stata sincera. Io non ho mai conosciuto una persona come te e veramente io ti amo!”.

Sbuffai e guardai da un’altra parte. Se sperava di fregarmi così, doveva cambiare tattica.

“Ascoltami… Io non ho detto niente a Jane! In questo momento, si trovano a Seattle e non torneranno prima di dopodomani. Io sparirò, così tu sarai al sicuro!”

“è troppo tardi. Sapranno già che i Cullen sono qui.”

“Invece no!” urlò lei seccata.

“E allora perché sono a Seattle?” domandai con freddezza.

“ Hanno un piano…” sussurrò a voce talmente bassa che fui costretto a protendermi verso di lei.

“Che piano?”

Sospirò pesantemente e puntò i suoi occhi blu nei miei. “ Attaccheranno il clan di Denali. Sono convinti che annientandoli, i Cullen usciranno allo scoperto per cercarli e loro si faranno trovare preparati.”.

“Con un esercito di neonati, non è vero?”

Quando la vidi annuire, mi presi il volto tra le mani e scossi la testa. Dovevo ammettere, che il piano ideato da quei tre, era perfetto. I vampiri del clan di Denali erano per noi dei cugini e sapevo come avrebbero reagito gli altri se Jane, Alec e Demetri fossero riusciti a portarlo a termine.

“ Hanno fatto degli sperimenti in Europa per imparare a gestirli.” Continuò Diana e la guardai “ Quando hanno imparato, li hanno uccisi tutti. È stato terribile!” ammise lei.

“Davvero?” chiesi ironico.

“Sì! Li hanno uccisi senza pietà. Ho tentato di fermarli, ma Alec ha anestetizzato anche me e quando ho ripreso i sensi…”.

Non c’era nessun bisogno che continuasse, la mia mente si riempì dell’immagine di un falò che scoppiettava in mezzo ad una foresta.

“Diana…” la chiamai provando dolore “ Come ti hanno trovato? Marcus ha detto, che solo Aro sapeva dove ti trovassi…”.

“Quando i rumeni attaccarono Volterra, Aro sapeva che sarebbe stato sconfitto. Ha chiamato loro tre e gli ha detto che mi trovavo in una foresta su al nord, nascosta in una vecchia roccaforte tedesca…”.

“Ma chi ti ha allevato?”

“Una vampira di nome Heidi. Lei non era come gli altri della guardia e imparò a volermi bene. Sì, succedeva a volte che litigavamo, ma mi perdonava sempre. “ e un sorriso triste si dipinse sul suo volto “ Mi ricordo ancora quando mi costringeva a cacciare umani, ma io mi rifiutavo. Lo zio Marcus mi aveva insegnato che anche loro erano persone e si rammaricava di non poter cambiare la sua dieta.”.

“L’ha cambiata ora... ” sbottai sovrappensiero e la feci ridere.

“Sono contenta di ciò…” sussurrò lei sorridendomi.

Senza volerlo risposi al sorriso e la vidi rilassarsi. Riacquistai subito un’espressione seria e lei sbuffò.

“Continua…” le dissi e lei fece l’ennesimo respiro profondo.

“Mi ricorderò sempre quella notte…” e il suo sguardo divenne vuoto “ Eravamo appena tornate dalla caccia. Finalmente, avevo convinto Heidi a provare gli animali ed era un po’ intrattabile, ma mi promise che avrebbe tentato nuovamente. Ero felice, ma a un certo punto sentimmo bussare alla porta. Heidi mi guardò confusa e mi ordinò di stare nella stanza, mentre lei andava nell’ingresso. Non sapevo perché, ma cominciai a provare paura per lei, così mi avvicinai alla porta della camera per spiare. Quando Heidi aprì, lanciò un urlo di sorpresa e…. “

“Vai avanti…” la pregai e senza volerlo mi avvicinai a lei.

“ Non ebbe neanche il tempo di difendersi, Marcus! Jane la mise in ginocchio con il suo potere e Demetri e Alec… è stato orribile e tentai di scappare, ma non ci riuscii.”.

“Demetri è il miglior segugio al mondo…”

“Esatto! Mi presero e mi dissero che, se gli avessi aiutati, mi avrebbero lasciata libera. Sai… Io e Heidi avevamo intenzione di lasciare la Germania per rifarci una vita, come lo zio Marcus. C’erano giunte voci da vampiri di passaggio di ciò che era successo a Volterra e così credevamo che potessimo riuscirci. Fui costretta seguirli e mi raccontarono dei Cullen. Me li fecero studiare e, quando mi rifiutavo, Jane mi colpiva con il suo potere. Non ti sei chiesto come ho fatto a sconfiggere tuo zio Emmett?”.

Riportai alla mente lo scontro, stentavo a credere che fosse successo solo due giorni prima e mi ricordai di come, tutti noi, eravamo rimasti colpiti dalla sua vittoria.

“In che senso studiare?”

“Mi dissero dei loro punti deboli e delle loro tecniche di combattimento” rispose lei colpevole.

“Ma come hanno fatto a scoprirlo? Da quello che so, non hanno mai combattuto contro di loro…”.

“Aro... ” si limitò a dire. “ Quando ha toccato Edward qui a Forks, ha preso informazioni e lui le raccontò all’intera guardia. Sia lui che a Caius non è mai piaciuta la vostra vittoria e, infatti…”.

“Nahuel!” esclamai con rabbia e lei annuì.

“Jane mi raccontò tutto, di come siete riusciti a sopravvivere e di come avete portato via Marcus. Lei crede che i Cullen abbiano segnato la fine dei Volturi. E adesso vuole vendicarsi e far rivivere la guardia di Volterra.”.

“E tu?”

“Io? Prima di conoscerti, non m’importava niente. Odiavo i Cullen, non per quello che avevano fatto ma perché ero costretta a farlo. Non vedevo l’ora di scovarli, così Jane mi avrebbe lasciato andare!”.

“E le hai creduto?”

“Quando non si ha speranza, Marcus... si crede anche nell’impossibile!” mormorò lei con voce incrinata.

La strinsi a me e cominciai a cullarla, mentre mi bagnava la maglietta con le sue lacrime. In quel momento, avrei desiderato trovarmi davanti Jane e ucciderla. Il pensiero che Diana potesse ancora mentirmi, non mi sfiorò minimamente. Il mio cuore sapeva che stava dicendo la verità.

“E dopo?” domandai a bassa voce asciugandole le lacrime.

“Cominciammo a viaggiare e iniziarono a creare neonati. Io non so se tu li abbia mai visti, ma sono molto instabili ed io dovevo stare attenta. Essendo anche mezza umana, rischiavo di essere morsa. Non dormii per giorni e fui punita da Jane per questo. Perché rallentavo la loro marcia.”

Un odio cominciò a sgorgarmi dal petto al pensiero di Diana impaurita in mezzo a un branco di vampiri sanguinari.

“Poi qualche settimana fa…” riprese a raccontare” Li uccisero tutti. Era impensabile farli viaggiare ancora con noi, fino in America. Erano delle cavie, Marcus! Li hanno allevati come topi di laboratorio e loro tre ridevano quando si uccidevano a vicenda. Invece io provavo compassione, erano tutti molto giovani e, secondo me, se s’insegnava a loro come stare al mondo sottoforma di vampiri, c’è l’avrebbero fatta a essere civili!”.

“Erano come degli scacchi, dei pedoni precisamente, pronti per essere sacrificati.” Concluse e appoggiò la testa sulla mia spalla. Le diedi un bacio sopra i capelli e la sentii sospirare.

“Marcus, quando giungemmo qui, sperai con tutto il cuore di trovare subito degli indizi. Ero stufa marcia di stare con loro, ma poi ho incontrato te…” riprese a dirmi alzando il volto verso il mio.

Rimasi senza parole mentre lei continuava a fissarmi “ Appena ti ho visto, ho saputo che eri speciale. Ma non per i poteri che hai o per altro. Tu sei Marcus e basta. Ed io ti amo!”

“Diana…” ma mise un dito sulle mie labbra.

“Mi farò perdonare… non permetterò che qualcuno ti faccia del male.  Dirò a Jane che non ho trovato niente e le impedirò di fare qualunque cosa. Dobbiamo separarci Marcus… Non voglio essere la causa della tua morte. Perché se dovessi morire, io ti seguirò…”

Le presi il viso tra le mani e la baciai a lungo. Si strinse ancora di più a me e cademmo sull’erba, continuando a baciarci. In quel momento non m’importava di nessuno: della mia famiglia, di Jane, Alec e Demetri. Esisteva solo lei. E sotto la luce calda della luna ci amammo per poi addormentarci abbracciati.

Mi svegliai e lei mi guardava con dolcezza. Notai che la luna che era ancora alta nel cielo e le rivolsi un sorriso.

“Ciao…” disse lei.

“Ciao…”

“Mi hai perdonato?” domandò con un accenno di sorriso.

Finsi di pensarci su per poi baciarla teneramente. “Sì, ma non sono d’accordo su alcune cose” risposi e la vidi preoccuparsi.

“Del tipo?”

“Del tipo che non ti permetterò di andartene. La affronteremo insieme… e non ti permetto di morire, il mondo non avrebbe senso senza di te…”.

“Ti amo…” si limitò a dirmi.

“Me l’hai fatto capire…” la stuzzicai e risi quando la vidi arrossire furiosamente.

“Marcus!” sbottò e si rivestì in un lampo.

“Scusa…” borbottai e mi alzai in piedi.

Lei scoppiò a ridere e mi domandò maliziosa “ Non pensi di rivestirti?”

“Voglio farti vedere una cosa prima…” e chiusi gli occhi concentrandomi. Avvertii il calore lungo la mia spina dorsale e, quando li riaprii, Diana si portò una mano davanti alla bocca allibita.

“Oh mio Dio…” esclamò ed io latrai una risata.

Allora? Pensai.

“Sei incredibile!” disse avvicinandosi a me e accarezzandomi il muso. “ E sei enorme!” continuò mentre mi esaminava attentamente.

“Ma gli occhi…” fece fermandosi davanti “ anche se hanno un colore diverso, sono sempre gli stessi.”

Sono contento che ti piaccia…

“Pensavi che sarei fuggita?”

Beh, sì… non è una cosa da tutti i giorni…

“Hai ragione, ma io ti avevo già visto trasformato….”

Inclinai il muso e lei rise “ Prima quando ero nascosta, ho letto il pensiero dei tuoi parenti e del tuo amico Sam. “

Come hai fatto a non farti scoprire?  Domandai sbalordito.

Lei si rabbuiò e abbassò lo sguardo “Me l’hanno insegnato…”.

Ululai, scusandomi con il pensiero e mi sorrise.

“Sarai anche un lupo, ma non sei cambiato per niente…”.

Latrai una risata e le leccai la faccia, facendola indietreggiare con un’ espressione schifata.

“Marcus!” mi sgridò pulendosi il viso.

“Preferisci così?” chiesi appena trasformato e la baciai.

Lei rispose per poi darmi uno schiaffetto sulla testa. “ Rivestiti!” mi ordinò ed io, ridendo, obbedii.

Appena mi fui rivestito, lei era lì che mi guardava ansiosa e mi avvicinai preoccupato.

“Cosa succede?”

“Cosa faremo ora?” mi domandò terrorizzata.

“Adesso, noi torneremo a casa e tu racconterai tutto.”

“Non so se c’è, la farò… e poi se mi attaccassero?”

“Non lo farebbero mai…” ma lei inarcò il sopracciglio, scettica “ Ok, forse Didyme sì. Ma ci sarò io con te, come ti ho promesso.”

Lei sorrise e mi abbracciò. La presi per mano e ci incamminammo per la foresta. Non avevamo fretta e iniziai a provare un po’ di nervosismo per quello che avremmo dovuto affrontare.

“Diana…” la chiamai con dolcezza.

“Sì, Marcus…”

“Dov’eri oggi? Mi avevi detto che saresti andata dai Cullen…”

Lei si rabbuiò e rispose “ Ho incontrato Demetri e l’ho convinto che mi servivano ancora un paio di giorni.”

“Ci è cascato?”

“Spero di sì…” mormorò lei e rimanemmo in silenzio fino a quando non scorgemmo la grande casa bianca davanti a noi.

Vedevo i miei parenti allarmati e percepii i lupi intorno a noi. Non ebbi neanche il tempo di avvertire Diana che mio padre, trasformato, piombò davanti a me. Appena vide Diana, ringhiò rabbioso e, molto presto fu raggiunto dal resto del branco.

Mi misi davanti a Diana e alzai le mani in segno di resa. Vidi la sorpresa sul muso di mio padre e mi affrettai a spiegare.

“Scusatemi, non sarei dovuto andarmene così! Papà, ti prego di ascoltarmi. So quello che faccio…”

Mio padre annuì e, quando gettai uno sguardo verso Diana, lo sentii ululare forte per poi allontanarsi con il branco. Riconobbi Seth che mi guardava confuso e leggermente allarmato.

“Andiamo?” proposi prendendo per mano Diana, ma scosse la testa. Non avere paura” aggiunsi e lei si decise a fare un passo.

Varcammo la soglia di casa e vidi che la mia famiglia, più i due branchi di la Push, erano tutti riuniti in salotto.

Mia sorella si alzò di scatto e corse verso di me furiosa.

“Ma sei impazzito?”

Ma prima che potessi rispondere, mio fratello scoppiò a ridere e mi fece l’occhiolino.

“Didy” disse” Diana è innocente, ho letto la sua mente. Non dobbiamo temere nulla da parte sua. E poi è contro le leggi del branco attaccare l’imprinting di un lupo.”

Tutti s’immobilizzarono e spalancarono la bocca all’unisono. Sarebbe stato divertente se la situazione fosse stata un’altra.

“Invoca lo scudo…” mormorai a Diana e lei sorridendo lo fece.

E.J. e mio nonno sbuffarono insieme e mi guardarono accigliati.

Con un po’ di titubanza, ci spostammo al centro della sala e mi sedetti sullo sgabello del pianoforte facendo accomodare Diana sulle mie ginocchia. Le diedi un bacio e le sussurrai “ Sempre insieme…”.

Lei sorrise e prese un respiro profondo, prima d’iniziare a raccontare.

Disse tutto quello che aveva detto a me e notai come i miei parenti mutassero le espressioni sui loro volti. Quando Diana confessò il piano di Jane, mia nonna Bella balzò in piedi ringhiando furiosamente.

“Non la passerà liscia” sbottò.

“Nonna, ha un conto in sospeso con lei…” disse E.J. a Diana e mi fece piacere vedere che mio fratello l’avesse accettata così facilmente.

“Dobbiamo avvertirli subito!” esclamò Tanya e tirò fuori un cellulare allontanandosi da noi. Marcus era rimasto e fissava Diana con insistenza. Anche lei lo guardava di rimando e gli rivolse un sorriso timido. Il vampiro rispose e il suo voltò s’illuminò.

“Cosa faremo ora?” disse Carlisle pensieroso.

“Combatteremo!” esclamò Emmett felice.

“Diana, sai già se hanno creato dei neonati?” domandò mio nonno Edward.

“Sì, ne hanno creati quindici… “

“Siamo di più rispetto a loro…” fece Sam senior guardando mio padre. Era rimasto in silenzio per tutto il tempo tenendo una mano sulla spalla di mia madre. Ero addolorato perché mio padre si sentiva tradito da me, invece mia madre era solo preoccupata.

“Non sono un problema…” si limitò a dire.

“Non sottovalutare la situazione, Jake…” fece mio nonno guardandolo “ è molto rischioso. Loro tre non si fermeranno davanti a niente, dobbiamo rifletterci attentamente.”.

“Quanto tempo abbiamo? “ domandò zio Jasper e riconobbi dal suo sguardo che stava già analizzando la situazione.

“Due giorni…” risposi guardandolo e lui fece un breve cenno con la testa.

“Non sono molti!” esclamò zia Rosalie e guardò preoccupata suo marito Emmett.

“Forse è meglio iniziare subito…” propose Carlisle e tutti noi annuimmo.

“Voi due, no!” urlò mia madre ed io la osservai confuso “ Avete bisogno di riposo!”

“Mamma non ti preoccupare, dormirò quando avrò la certezza che Diana sia al sicuro.” Protestai, ma Marcus si avvicinò a noi.

“La piccola Renesmee ha ragione, dovete riposarvi. Poi domani mattina, potrai partecipare ai preparativi. È stata una lunga notte per te, Marcus…”

“Una lunga notte piacevole…” sussurrò malizioso mio fratello e mio zio Emmett alzò la testa di scatto.

“E bravo il piccolo Marcus!” e mi diede una pacca sulla spalla. Diana abbassò lo sguardo, imbarazzata e rossa in viso e sapevo che ero della stessa tonalità.

“Non capisco…” borbottò mia madre ed E.J. le mise un braccio sulle spalle.

“Mamma, forse è meglio farli dormire in camere separate!” e le fece l’occhiolino.

Mia madre mi fissò a bocca spalancata mentre mio zio Emmett rideva di cuore, ma smise subito quando zia Rosalie ringhiò verso la sua direzione.

“Ho preparato le camere…” disse Esme con dolcezza e Diana ed io le sorridemmo per ringraziarla.

“Aspetta, Diana!” fece Marcus mentre lei si alzava. Si guardarono e vidi spuntare delle lacrime dagli occhi di Diana.

“Zio Marcus!” urlò prima di abbracciarlo e lui, un po’ imbarazzato, la strinse a sé.

“Avremmo tutto il tempo d’ora in poi. Buonanotte Didy!”

Diana si asciugò le lacrime sorridendo e la presi per mano, dirigendomi verso le scale. Passai davanti a mio padre e a mia sorella che mi osservavano addolorati e confusi, gli rivolsi un sorriso di scuse ma rimasero impassibili.

Salendo le scale, sospirai pesantemente e decisi che, appena mi fossi svegliato, sarei andato a parlare subito con loro. Accompagnai Diana davanti alla camera di Carlisle ed Esme e la strinsi in un abbraccio.

“Buonanotte, amore…” sussurrai.

“Buonanotte…” rispose per poi baciarmi dolcemente.

Mi lanciò un’occhiata ed io le sorrisi poco prima che chiudesse la porta. Mi voltai e cominciai salire le scale, ma fui chiamato da mia sorella.

“Marcus, aspetta…”

Mi voltai e lei si buttò tra le mie braccia.

“Scusa, fratellino! Ho sbagliato, ma ero così preoccupata per te …”

“è anche un po’ gelosa…” la stuzzicai e la sentii sbuffare. “ Didy, scusami tu. Alla fine, avevi ragione…”

“Come sempre, piccolo Marcus!” disse allontanandosi da me. “ Così, hai avuto l’imprinting con Diana…”

“Sì” esclamai orgoglioso e lei rise accarezzandomi la testa.

“Speriamo che tu possa vivere il tuo amore…”

“E tu il tuo…”

“C’è la faremo secondo te?” mi chiese preoccupata ed io scossi la testa.

“Non lo so, ma spero tanto di sì…”

Lei sorrise tristemente e mi diede un bacio sulla guancia.

“Fila a letto!” ordinò e scattai sull’attenti facendola ridere.

Quando raggiunsi la camera di mio nonno, guardai fuori dalla finestra e mio padre era lì che mi osservava. Gli fece un saluto e lui alzò gli occhi al cielo.

Sorrisi e mi buttai sul letto esausto, aspettando la venuta del nuovo giorno.

 

 

Ecco a voi un altro capitolo… ehm... Che ne dite? È così il mistero di Diana è stato svelato! Spero che vi sia piaciuto.. Purtroppo non ho tempo per rispondervi, perché devo scappare via. Ma al prossimo, giuro che risponderò! Grazie mille per tutti i complimenti!

Grazie anche a coloro che hanno letto, leggono e leggeranno al FF!

Alla prossima!

  
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