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Autore: Rozen is not Eisenweald    28/04/2009    1 recensioni
Cosa hanno in comune una Mangaka, uno studente di Cinematografia e storia del Cinema e una scrittrice? Creano l’Arte.
Genere: Romantico, Commedia, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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La ragazza dai capelli rossi si alzò, svogliata. Era il suo giorno. Si stiracchio, sbadigliò, socchiudendo i suoi occhi verdi. Toccava a lei stare a casa oggi, mentre gli altri due erano fuori. Irina era andata da un editore, in centro, e l’altro era andato a scuola. Starnutì, e poi, di nuovo. Un ciuffo di capelli si frappose tra il suo occhio e la visuale completa della stanza. “Il Rosso e il Verde fanno a pugni.” Prese il ciuffo e si sistemò i capelli, legandoli con un fiocchetto nero. Si girò verso il letto dove Satana si era acciambellato. Si chinò ed accarezzò il gatto dal manto aranciato, che per tutta risposta, sbadigliò. Anche il gatto si alzò dal letto, dando così modo alla padrona di rifare le coperte. “Dai Satana, andiamo.” Intimò. Satana era un meticcio dal pelo ambrato, e due occhi verdi da sembrare smeraldi. Non era molto pacifico, solitamente attaccava gli altri per avere il suo cibo. La ragazza aprì la porta della camera e pian piano si diresse verso il bagno. Con tanto di gatto al seguito. Mentre la ragazza si svestiva, il gatto iniziò a fare le fusa, voleva (evidentemente) mangiare. Smise subito quando la maglietta grigia che Alba usava come vestaglia da notte gli cadde addosso. “Io mi faccio la doccia, quindi non entrare.” Disse dall’altro capo della porta in legno, chiudendola alle spalle. Un “Meow” diede alla rossa l’opportunità di farsi il bagno con tutta calma.

Passiamo a vedere altro, le belle signore non è bello guardarle di nascosto.

“Mi dispiace ma è troppo corto, signorina.” La ragazza strabuzzò i suoi occhi bruni. “In che senso ‘troppo corto’?” A giudicare dal tono di risposta, era sia sorpresa, sia nervosa. “Non accettiamo libri con pagine inferiori a 400, sono dispiaciuto.” Irina placò il suo celeberrimo e proverbiale istinto omicida per una frazione di secondo. Poi, con tutta la calma di questo mondo, mise via la cartellina in cartone verde, dove vi era scritto, su un’etichetta, il titolo dell’opera.
Mise la cartellina verde dentro una cartella a tracolla, e ne estrasse tre color arancio. Traboccavano fogli, sembravano esplodere. Anche.
Fece un sorriso all’uomo vestito in giacca e cravatta di fronte a lei. “Allora, si legga QUESTO!” alle parole ‘questo!’ prese le tre cartelline arancioni e le posò, spingendo il più possibile, tra le braccia esili dell’editore. L’uomo non disse nulla. Era rimasto shockato. Come quando si vede esplodere un qualcosa in cristallo. Come quando appoggi con cautela qualcosa su un tavolo. E appena lo appoggi esplode.
Dite la verità. Non avete mai pensato che qualcosa potesse esplodere nella vostra mente? Un pezzo di un qualche brano, quattro parole buttate in croce, la scena di un Anime, uno schizzo di un personaggio. Peccato non metterle insieme, queste esplosioni. Creerebbero il caos, forse. O anche, chi lo sa. Un’insieme repentino di idee. O forse, o due o quattro paroline, che cambiano la vita. Ah. L’amore. Esplose come il vetro, come il cristallo. Con “né un Sì né un No”. Questa volta, con i miei occhi bruni, rispecchiati di quel verde, vi dico che un No, ora non è accettabile.

Continua. . .
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Ringrazio la mia cara Irì, alias ShadowDoll che ha commentato il primo capitolo.
Riguardo questo primo tralcio di capitolo, sì è corto. Lo so. Cercherò di allungarli in seguito. Ditemi che ne pensate, okay?
~See Ya!
  
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