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Autore: PersephoneAm    06/09/2016    0 recensioni
La luce dell'astro notturno illuminava il cortile del palazzo, mentre Nitocris vi passeggiava. Un rumore sinistro catturò la sua attenzione, ma non riuscì a chiamare le guardie ché una mano le si posò sulla bocca, impedendole di urlare. Il ladro la fece voltare e ciò che Nitocris vide le riempì il cuore di gioia: quegli occhi neri, così scuri e misteriosi appartenevano a una sola persona nel regno.
La mano abbandonò le sue labbra e con l'oscurità che la nascondeva sorrise. Era finalmente tornato. Ora poteva finalmente deliziarsi nel vederlo cavalcare con sicurezza il suo stallone nero dalla terrazza del palazzo, poteva vederlo allenarsi nel cortile insieme ai soldati, mentre le goccioline di sudore scivolavano sulla sua schiena scoperta e abbronzata dall'astro di Ra.
-Ramses?-chiese lei, per cercare conferma dei suoi sospetti.
-Si, sono io Nitocris!-rispose lui.
Il cuore prese a batterle furiosamente nel petto: il principe era finalmente tornato!
Genere: Fantasy, Guerra, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Storico
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Ramses arrivò nella Sala del Trono e trovò, davanti al Faraone, un uomo con il volto tumefatto e il corpo pieno di ferite. Il Re aveva un'espressione a dir poco adirata e fece segno di dare un'altra frustata al prigioniero, che urlò dal dolore.

«Ora vuoi confessare?»urlò il Faraone. «Cosa ci facevi nelle stanze di mio figlio?»

Ahmenat, il Generale e Capitano delle Guardie del Palazzo, si avvicinò al suo Principe. «Mio Signore, lo abbiamo torturato, ma non ha confessato nulla.»

«È un uomo tosto.»mormorò il Principe.

«Credo sia un infiltrato nubiano.»ipotizzò Ahmenat.

Ramses prese il suo Kopesh e avanzò nella sala. «Padre, permettetemi.»

«Proprio voi aspettavo, Principe Ramses.»ridacchiò il prigioniero.

«Bene, allora.»fece il Principe, colpendo con la parte piatta della lama la gamba dell'uomo. Il prigioniero urlò, ma il Principe non ci fece caso. «Nelle mie stanze. Con tutti i posti dove potevi essere trovato dalle guardie, ti sei fatto prendere nelle mie stanze. Chi sei?»

«Un uomo che cerca vendetta.»rispose il prigioniero.

«Vendetta? E per cosa?»

«Le vostre truppe hanno invaso il mio paese e voi mi chiedete "per cosa"?!»urlò quello. «Gli egizi hanno ucciso la mia famiglia, la famiglia dei miei vicini e molti altri nubiani. E noi non dimenticheremo mai quello che abbiamo passato, Principe. Mai.»

Il Faraone sbuffò irato. «Ora basta! Portatelo nelle segrete!»

Mentre le Guardie stavano spingendo il prigioniero fuori dalla porta, Khafra, il fratello più vecchio di Nitocris, entrò di corsa. L'uomo era seguito dalla sconcertata sorella, che teneva per mano una bambina di pochi anni, forse la figlia dell'uomo. Khafra si inginocchiò alla vista del Faraone e del cognato.

«Generale Khafra, che vi prende?»lo sgridò il Faraone, alzandosi dal suo trono e guardandolo male.

«Mio Signore...»balbettò il fratello di Nitocris. «Mio Signore, uno dei miei schiavi è stato ucciso, oggi, mentre badava al mio bestiame. Le vacche sono state rubate e un uomo, che era nascosto dietro una roccia ed ha assistito all'omicidio, giura che i criminali fossero dei nubiani!»parlò Khafra, senza avvicinarsi al Faraone e senza guardarlo in viso.

Tutti sussultarono e guardarono Ramses e poi il prigioniero, che ridacchiava.

«Nubiani?»fece il faraone, con gli occhi sgranati. «Dei nubiani avrebbero attaccato delle terre egizie e avrebbero rubato del bestiame?»

«C'è dell'altro, mio signore.»azzardò Khafra. «Dopo essere passati sulle mie terre, hanno fatto visita anche ai miei vicini e hanno ucciso la moglie del padrone di casa. Uno dei figli della donna, che ha assistito al fatto, ha dichiarato di aver visto con loro una donna e che questa stessa donna stesse comandando il gruppo.»

«Una donna?!»ripeté il Faraone. «Una donna a capo di un gruppo di nubiani? E questo ragazzo quanti anni ha? È sicuro di aver visto bene?»

«Ha vent'anni, Faraone. Ha raccontato che stava per entrare nella sala da pranzo, ma ha sentito le urla della madre e si è nascosto. Ha visto la donna morire, sgozzata come un capretto.»disse Khafra. «Ora si teme che questi uomini siano ancora sulle nostre ter...»

Il Faraone alzò la mano destra e tutti si zittirono. «Riportate qui il prigioniero. Credo abbia qualcosa da dirci, su questa storia.»ordinò. Guardò poi Nitocris e le fece segno di raggiungerlo. La ragazza camminò per la stanza e si genuflesse al Re, poi si sedette su uno dei cinque gradini che dividevano il pavimento dal piano rialzato del trono. Nitocris teneva sempre per mano la figlia di suo fratello.

«Ah, Nitocris.»sospirò il vecchio Faraone, con voce bassa. «Tu hai la grande capacità di calmare i miei nervi solo incrociando il mio sguardo.»

La ragazza arrossì e abbassò il capo. «Mi fa piacere, mio Faraone.»

Il Re le carezzò la guancia, poi guardò con disprezzo il prigioniero, che era tornato al centro della sala. «Credo che tu sappia chi c'è dietro questi attacchi, non è forse vero?»

«Perspicace, Faraone. Non finirà con me.»diceva nel frattempo il prigioniero, con aria spiritata. «Altri arriveranno e nemmeno la vostra protettissima moglie sarà al sicuro. Voi la pagherete cara!»

Detto questo, corse verso Nitocris, urlando e la Principessa lo fissò con paura e terrore, stringendo a sé la nipote. Le Guardie riuscirono a fermarlo in tempo, ma il prigioniero aveva, tra le mani, un coltello, forse preso ad una delle Guardie.

«Avevate il nemico in casa e non siete riusciti a ucciderla. Ora lei si vendicherà dei torti subiti!»esclamò l'uomo. Poi si tagliò la gola.

Nitocris coprì con la mano gli occhi della nipote e girò il volto verso destra, per non vedere l'uomo agonizzante sul pavimento. Alcune Guardie portarono via il corpo e degli schiavi ripulirono il pavimento, che tornò lindo.

Nel frattempo il Faraone era rimasto basito da quello che il prigioniere aveva sentenziato e stava rimuginando su chi potesse essere. Ma solo un nome, risuonava nella sua mente, come uno squillo di trombe che davano un allarme. «Attanasia...»mormorò.

Ramses si avvicinò al padre. «Credete che veramente la Quarta Regina...»

«Attanasia ha sempre odiato i nubiani.»disse il Faraone.

«Il nemico del mio nemico...»

Il Faraone guardò suo figlio, con il volto tirato. «Dobbiamo fermare quella pazza. Subito.»

Ramses si voltò a guardare il Generale Ahmenat. «Prepara l'esercito: perlustreremo le zone a sud di Tebe e cercheremo quella maledetta.»

Nitocris si alzò in piedi e guardò preoccupata il marito. «Ramses...»

«Farò attenzione, amor mio. Te lo prometto.»la anticipò lui, carezzandole il volto. «Tu preoccupati di nostro figlio e di te stessa. Tornerò presto.»

«Quanti giorni, Ramses? Quanti giorni starai via?»domandò lei.

«Il tempo necessario per delle indagini su coloro che hanno attaccato i vicini di tuo fratello Khafra.»rispose lui, staccandosi dalla moglie e ordinando ad Akhenator di non lasciarla mai sola. «Soldati, muoversi!»

Nitocris lo guardò andar via, seguito dal generale Ahmenat e da altri militari.

«Sta tranquilla, Nitocris.»le disse Akhenator. «Ramses è un valoroso condottiero e un grande stratega e i suoi uomini sono ben addestrati.»

La Principessa annuì e portò sua nipote in uno dei grandi saloni del palazzo, insieme alla Principessa Reale Hatshepsut e guardò per tutto il tempo le due bambine, che giocavano insieme felici.
   
 
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