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Autore: fedetojen    09/09/2016    1 recensioni
Salve a tutti! Questa storia comprende nel complesso i Mates e in particolare Anima/Sascha e St3pny/Stefano! Spero vi piaccia!
Genere: Avventura, Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: GODz Anima, St3pNy, SurrealPower
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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What are we fighting for?

 
Innamorata di persone che mai vedrò, di voci alle quali non potrò mai rispondere, a delle mani che non potrò mai stringere, a un corpo che non potrò mai abbracciare, a un sorriso che non potrò mai vedere, a un abbraccio che non potrò mai ricevere.
Odio questo tipo di sensazione: l’impotenza e la rabbia poi prendono il sopravvento, facendomi esplodere.
Mi fanno ridere, come mai nessuno è mai riuscito a fare, riescono a farlo con un video di youtube, che porta via solo una decina di minuti alla mia vita monotona e schifosa, fatta di giorni che si ripetono all’infinito.
 
5

 
Potevo riuscire a dormire? Nah, troppo bello.
Alla fine mi alzai, andando nella cucina, vedendo la finestra del salone aperta e qualcuno a petto nudo fuori al balcone.
Mi avviai nel balcone, avvicinandomi alla sagoma, per poi riconoscerla.

-Stefano…- sussurrai, vedendolo voltarsi a guardarmi per poi osservare in cielo.

-Potrebbe essere ovunque- disse abbozzando un sorriso.

-Cosa?- chiesi non capendo, appoggiando le mani sulla ringhiera fredda.

-La tua stella- disse voltandosi a guardarmi. La luna illuminava entrambi, facendo sembrare ancora più bello Stefano, più di quanto già non lo sia.
Avvicinò la sua mano alla mia, stringendola nella sua, facendomi sussultare.

-Stefano, dobbiamo sistemare questa…cosa- dissi indicandoci.

-Deve solo non saperlo, è facile- disse avvicinandosi a me. E dio sa solo quanto quella nostra poca distanza mi stava uccidendo.

-Non è ‘facile’- dissi alzando lo sguardo verso di lui.

-Non sei tu quella contesa da due persone- dissi allontanandomi.

-Va bene- disse solo, per poi sentirlo prendere le sue cose e andare via.

Sbuffai, ritornando in camere. Riuscii a prendere sonno e mi risvegliai con strani rumori.
Decisi di alzarmi e andare nel salone, ritrovandomi davanti questa scena: Sascha era in boxer, sulla mia sedia a giocare a Fifa.

-Ma si, vieni! PAPEREEH!- si fermò appena si alzò dalla sedia pronto a dare un pugno ad essa, osservandomi già che rideva.

-Ma che cazzo fai?- scoppiai a ridere, notando la videocamera accesa sul televisore.

-Registravo mentre tu dormivi, ma ti sei svegliata- disse con voce da cucciolo.

Si girò e spense la telecamere voltandosi di nuovo verso di me, sorridente.
Corsi verso di lui e gli saltai addosso, allacciando le mie gambe al suo corpo, baciandolo.

-Ciao…- mi sussurrò dolcemente vicino alle labbra, guardandomi.

-Ciao- risposi ridendo, scendendo da lui e andando in cucina.

-Vuoi un po’ di caffè?- chiesi voltandomi, vedendolo sistemare la play, praticamente semi nudo.

-No grazie, ho già fatto colazione- disse rispondendomi distrattamente. Continuai a fissarlo, a fissare il suo corpo, ovviamente.

-Hai finito di divorarmi?- si fermò con le mani sui fianchi, sorridente, per poi infilarsi i pantaloni, rimanendo a petto nudo.

-Mmh, fammici pensare…no- dissi raggiungendolo.

Prese i fianchi e mi avvicinò a sé.
Sistemai i suoi capelli, com’è solito fare per poi lasciare le mani sulle sue spalle scoperte.

-Devo editare e pubblicare, ma l’unica cosa a cui riesco a pensare sei tu. La vuoi smettere di essere nella mia testa?- disse con voce bassa, sfiorando il mio naso con il suo. Feci scorrere le mie mani dalle sue spalle nei suoi capelli, stringendoli e accarezzandoli.

-Be, puoi sempre andare. La porta è lì…- dissi osservandolo divertita, per poi lasciargli un bacio umido vicino alle labbra.

-Stronza- disse ruggendo, per poi buttarsi sulle mie labbra, rapendole con le sue. Era famelico, affamato e insaziabile. Portò le sue mani nei miei capelli stringendoli per avere più controllo su di me.

-Devo andare a lavoro- dissi ansimando, con il fiatone.

-Dovrei anch’io- disse stringendo il mio labbro tra i suoi denti. Sorrisi, vedendo fare lo stesso da lui, per poi allontanarsi e rivestirsi.

-Posso usarlo?- disse indicando il pc. Annuii velocemente e mi andai a cambiare.

Lasciai un bacio veloce sulla guancia di Sascha e andai a lavoro.
Mentre svolgevo i compiti in gelateria il telefono mi squillò e lessi il messaggio.

Numero sconosciuto: esci dalla gelateria, ti aspetto vicino alla moto.
Avvisai mia zia, mi levai il grembiule e uscii fuori, vidi Stefano appoggiato ad una Yamaha FZ, che mi guardava serio, con le braccia conserte.

-Cosa ci fai qui?- chiesi appena ero vicina a lui. Mi allungò un casco e se ne mise uno lui.

-Sali in moto- disse sedendosi sulla moto.

Alzai gli occhi al cielo e misi il casco per poi sedermi dietro di lui e allacciare le mani intorno al suo busto.
Una volta arrivati a casa, si fermò e mi fece scendere.

-Volevo solo dirti che devo partire. Andrò da Marina, la mia ragazza, e la lascerò- rimasi sconcertata da quelle sue parole.

-C…cosa farai? Lascerai la tua ragazza?- chiesi scioccata.

-Sì- rispose annuendo.

-Ma perché?!- dissi non capendo, gesticolando.

-Perché amo te, non lei- disse velocemente, mettendosi in moto, accendendola.

-Ci rivedremo, promesso- disse sgommando via.

Passò un po’ di tempo, da quando Stefano partì e con esso ci furono anche dei cambiamenti: io continuai ad essere la mamma dei Mates davanti ai loro fan, ma ero anche la ragazza di Sascha.

-Appena arriveremo al Comicon, diremo a Stefano di noi- mi fermai di botto, fermandomi con il cucchiaio a mezz’aria davanti alla pentola.

-Sascha non penso sia il caso…- dissi voltandomi verso di lui.

-E perché? Giuseppe e Salvo lo sanno già- disse continuando ad editare al pc.

-Ma loro erano con noi. Stefano non lo vediamo da quasi due mesi- dissi con voce preoccupata. Sascha tolse lo sguardo dal pc volgendolo verso di me e mi sorrise.

-Non preoccuparti, conosco Stefano, gli farà piacere Andrea- disse per poi continuare a editare.

Sorrisi a stento e ritornai a cucinare. Il giorno dopo affrontammo il viaggio per il Comicon e appena ci dissero dove eravamo situati, aspettammo l’arrivo di Stefano con ansia. Io continuavo a camminare per la stanza, tremante e ansiosa.

Appena lo sentii salutare i suoi compagni, mi fermai a guardarlo: mi stava squadrando, con un bellissimo sorriso sul volto.
Lasciò le borse e si fiondò su di me abbracciandomi forte, facendomi rimanere senza fiato.
Appena sentì la voce di Sascha, si staccò da me per guardarlo.

-Stefanino, io e Andrea dobbiamo darti una notizia- a questa frase, volevo nascondermi, notando lo sguardo di Stefano andare freneticamente da me a Sascha, facendomi preoccupare ancora di più.

-Spara fratello- lo incitò Stefano vedendo il suo silenzio.

-Io e Andrea stiamo insieme- vidi il sorriso di Stefano spegnersi, facendo spazio ad un’espressione arrabbiata e scossa.

Si voltò verso di me, e non lo riconobbi: il suo sguardo era furente, carico di rabbia. Si voltò verso Sascha, dandogli un pugno.

-Ma che…Ste che ti prende?!- urlò Salvatore aiutando Sascha ad alzarsi da terra.

-Cazzo!- urlò Stefano buttando un altro pugno affianco al muro vicino a me, uscendo poi dalla stanza. Strinsi i pugni e mi si strinse anche il cuore.

-Lo sapevo, lo sapevo!- dissi più volte, muovendomi nella stanza.

-Cosa sapevi?- mi chiese Giuseppe, avvicinandosi a me e fermandomi.

-Che l’avrebbe presa male!- Giuseppe mi guardò strano, non capendo a cosa mi riferissi.

-Se ne farà una ragione!- disse Sascha, pulendosi il sangue che gli usciva dal naso.

-Non se la farà mai- dissi rispondendo a Sascha.

-Che si fotta allora! Io amo te, Andrea, questo conta per me ora- disse sbattendo il pugno sul tavolo su cui era seduto, furioso.

Uscii dalla stanza, avvisandoli di iniziare l’incontro con i fan senza di me.
Piansi, trovando un posto dove appoggiarmi e calmarmi.

-Hai scelto lui alla fine…- la voce calda e bassa di Stefano, mi fece voltare, ritrovandolo con il volto basso e la mano sanguinante.

Mi avvicinai a lui, toccandogli delicatamente la mano e alzandogli il mento con un dito.
Sprofondai appena vidi quegli occhi scuri, iniziando a piangere silenziosamente.

-Lo sai come sono stato questi due mesi senza di te? Sono stati insignificanti, privi di vita, privi di felicità e senso. Tu metti un significato alla mia vita, il tuo sorriso, i tuoi occhi mi fanno vivere come non ho mai fatto- avvicinò la sua fronte alla mia, posando la mano sul mio collo, chiudendo gli occhi.

-Io lo amo, Stefano…ma amo anche te, è inevitabile- dissi avvicinandomi più a lui, portando le mani nei suoi capelli, sentendo le sue labbra sfiorare le mie, per
poi baciarmi.

Un bacio lento e pieno di significato.
Un bacio a stampo che mi diede mille brividi per tutto il corpo.

-Ti amo come mai in vita mia. Rinuncerei alla mia vita per farti sorridere-

-Smettila Stefano- dissi intristendomi ancora di più. Mi guardò dubbioso di quella mia frase.

-Dobbiamo sistemare le cose. Devo andarmene o finirete per sciogliervi-
   
 
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