Paris  1790

Il sole batte contro i petali delicati dei tulipani,
in un vaso di squisita porcellana..
sono di un profondo color rosso.

Rosso scarlatto,
stupendo come la curva del vostro sorriso.

Delicata e flessuosa come un giovane tulipano,
le ciocche raccolte in uno chignon vagabondo..

Vi racconto dei miei viaggi, dei Paesi Bassi dagli innumerevoli mulini in cui i tulipani crescono a iosa,
del fenomeno dell’aurora boreale,
una peculiarità del mio Paese, del dolce clima di Napoli ove vive Maria Carolina, regina di quel regno e vostra sorella..
E Venezia e tanto altro .

Ho sempre pronti racconti, un complotto e un intrigo, tutto per portarvi via da qui..
sono ritornato, sempre vostro, dopo l’orribile estate del 1789.

Avete perso il delfino, ilo fragile Luigi Giuseppe,nel mese di giugno, è morto tra le vostre braccia, la nostra rinuncia non è servita a salvarlo.

A luglio è caduta la Bastiglia e tutti vi hanno lasciato, la contessa Poligna c r la sua famiglia, il conte d’Artois vostro cognato con i suoi ..e molti altri cortigiani che si affollavano intorno a voi negli anni felici, in cui attingevano alla reale cornucopia dei favori..
Sono tornato, m
entre passeggiavate sola nei giardini del Petit Trianon, un giglio scosso dal vento..
Il vostro cavaliere, il vostro amato, mille parole, leggere come petali, in un appassionato abbraccio, un caldo benvenuto..
E poi, il mese di ottobre, quando una folla armata che voleva il pane ha violato Versailles e vi hanno costretto a andare a Parigi, nelle umide e fosche Tuileries..

Io ho sempre un piano, un’idea, mentre il re nulla fa e si chiude nei suoi silenzi..       
Vi proponete di diventare forte come un uomo, mon Fleur, ma petite, vi armate di forza e determinazione, per proteggere i diritti e il futuro regno di Luigi Carlo, scrivete lettere in codice e solo le fiamme di una candela che giocano sui tulipani sono la vostra compagnia..

Io vengo quando e come posso, viaggio da un periplo all’altro, i ritorni e i convegni degli amati sono un raro, piacevole diversivo..

Un osservatore non ufficiale del re di Svezia, unico che leva la spada dal fodero per correre in vostro aiuto, su diecimila nella nazione della cavalleria, parafrasando il famoso brano di Burke, la vostra ascesa e la vostra caduta..

Vi  amo, oggi e più ancora che nella giovinezza, nei golfi di luce e ombra creati dalle fiamme del camino mi parete ancora più bella, mentre la stanchezza si incide tra le vostre ciglia..
Ogni momento segreto è rischio ed azzardo, tranne che non riusciamo a farne a meno, vi porterò via da queste fredde e umide stanze, da guardie irriverenti e velenosi sospetti e minacce di morte..
E vivremo di luce e d’azzurro..                                    
 
Il brano di Burke cui si rinvia è nel trattato Reflections on the revoluton in France, uscito nel 1790.
L’idea dei tulipani è scaturita da un scambio grazie a chi me lo ha suggerito..