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Autore: JennaHerondale    16/09/2016    1 recensioni
Le istruzioni erano semplici: sedurre e distruggere Harry Styles. Non hanno mai pensato alla possibilità che Louis potesse innamorarsi davvero. Quindi, naturalmente, è esattamente quello che ha fatto.
________
“Sai qualcosa su di lui?” chiede Louis dopo un attimo.
[…]
“È un bravo ragazzo, il nostro Harry Styles. Reputazione pulita. Non vuole frequentare nessuno – è concentrato sui suoi studi e basta.”
Oh, oh, oh. La situazione si fa molto, molto,
molto più interessante.
“Questo è il motivo per cui è migliore di te,” Louis sorride, e il ghigno scivola via dal viso di Liam.
“Rovinalo, Louis,” dice Liam dopo un attimo, e tutta la delicatezza è evaporata dalla stanza. “Distruggilo in qualsiasi modo tu voglia. Ti sto dando carta bianca.”
“Perché?”
“Perché non mi hai mai deluso.”

________
[Louis/Harry] [Zayn/Niall] [201k] [LeRelazioniPericolose!AU] [HighSchool!AU]
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo X


Bigger, Stronger---Coldplay

 
La cosa buona di avere dei parenti di merda è che non sono mai a casa.
Questo è qualcosa per cui Louis è estremamente grato quando arriva all’appartamento dei Payne-Malik. Dato che Louis ha solo un paio di opzioni sul dove trascorrere il suo tempo libero, avere un posto fisso è sempre piacevole quando uno è, più o meno, senza casa. Tempo fa Liam gli aveva dato carta bianca sull’uso dell’appartamento, sapendo che Louis era abbastanza sveglio da non rubare niente, quindi ogni volta che Anthony (o Ben o Stan o Oli o Lucas o qualsiasi altro caritatevole conoscente di Louis) è impegnato e non può ospitare lui e le sue luride scarpe e le sue mani nervose e macchiate di nicotina, può sempre venire qui. Si limita sempre a sedersi in camera di Liam ad ascoltare la sua musica mentre fissa il muro o fuori dalla finestra, a volte tentando di leggere uno dei tanti libri che Liam possiede solo per bellezza. A volte, si mette anche a fumare dal bong, ma di solito quello lo fa con Zayn.
A proposito del miracolo mistico, Zayn ultimamente non s’è più fatto vedere tanto. O almeno, non all’appartamento. Da quando ha ottenuto un lavoro e si è fidanzato, si è trasformato in una persona mondana – mai a casa, sempre a fare qualcosa. È così prezioso; Louis non riesce neanche ad invidiarlo per questo.
“Allora, tu e Niall, eh?” Louis gli aveva chiesto il giorno dopo il gala, cercando di sistemare i capelli laccati e incasinati che non aveva ancora avuto occasione di lavare.
Era stato da Anthony la notte prima, rifugiandosi lì subito dopo aver lasciato quel casino di festa. Era stata una scelta saggia – Anthony è sempre una compagnia facile e serena. Sempre molto semplice e rilassante. L’avevano finita a guardare L’incredibile Hulk mentre Anthony sorseggiava una birra e faceva osservazioni incredibilmente nerd che Louis trovava segretamente interessanti mentre si mordicchiava le unghie, ignorando fermamente il suo telefono che aveva spento dopo aver ricevuto troppi messaggi incessanti e irritati da parte di Liam. Potrebbe aver fermamente ignorato il fatto che Harry non gli abbia scritto. Forse stava fermamente ignorando anche se stesso.
Nel complesso, era stata una notte a posto, anche se forse un po' irrequieta.
Il mattino dopo, Louis era tornato all’appartamento dei ragazzi, quando il sole non era ancora sorto del tutto e il cielo era tinto di rosa, per restituire i vestiti della sera prima, ripiegati ordinatamente tra le sue mani callose. Si era sentito una merda quando aveva bussato alla porta di Zayn, il telefono spento nella sua tasca posteriore, pigiato contro un tascabile di Andre Gide che aveva trovato nel bagno di Anthony – gli piace leggere quando i suoi pensieri sono troppi o non abbastanza. Ma a Zayn non importava, o forse non l’aveva notato, e gli aveva fatto cenno di entrare con il viso ancora assonnato, gli occhi gonfi e un sorriso distante sul suo volto. Louis poteva attribuire quell’espressione solo a una cosa, quindi aveva a stento fatto due passi nella stanza profumata prima di indagare furtivamente, abbandonandosi sulla sedia della scrivania.
“Già,” Zayn aveva annuito, felice, mettendo via gentilmente i vestiti con un sorriso quasi maniacale sul suo viso appena sveglio. “Sì, sono innamorato adesso,” L’aveva detto come se fosse una cosa scontata. “Penso che anche la mia anima si sia trasfigurata.”
“Oh, veramente?” Louis gli aveva chiesto, sorridendo in maniera sarcastica. “Be’, è meraviglioso, Fratello Caro. Che bella notizia.”
“Già,” Zayn aveva concordato. Aveva chiuso l’armadio prima di voltarsi verso Louis con un sorriso ancora più ampio. “Mi ha davvero aiutato ad evolvermi. Ho finalmente compreso l’elemento romantico del mondo. E anche la mia strada.”
“Zayn, l’hai incontrato meno di ventiquattro ore fa,” Louis aveva riso, ma Zayn si era limitato a fare spallucce.
“Ecco perché so che è reale,” era tutto ciò che gli aveva detto.
Louis non era sicuro se fosse saggio o folle. Non lo sa tutt’ora.
Da quel momento (che è stato solo la settimana scorsa, in realtà, wow), Zayn è stato notevolmente differente dal suo solito se stesso represso. Invece di spendere sette ore chiuso nella sua stanza, strafatto di semi di Morning Glory e tracciando il percorso del sole, è sempre fuori con Niall. Il piccolo e dolce irlandese continua a viziarlo, portarlo fuori per cene raffinate quasi ogni sera e riempendolo di tè esotici e cristalli spirituali e biglietti dei concerti e… E tutte le altre cazzate che Zayn ama. Louis non ha ancora capito come Niall sia riuscito ad avere una così profonda conoscenza degli interessi di Zayn così velocemente, ma. È comunque molto carino. Ha anche comprato a Zayn un ciondolo – è un occhio con lo yin-yang al posto della pupilla. Zayn lo indossa ogni giorno da quando l’ha ricevuto e a volte gli piace perdersi in monologhi sul suo profondo significato e sul perché Niall sia il suo yang e sul perché lui sia il suo yin. È davvero noioso e semi-irritante, ma Louis lo lascia sempre parlare.
Principalmente perché Liam non gli parla.
“Cambierà presto idea,” Zayn gli dice sempre saggiamente, ogni volta che Liam esce dalla stanza incazzato nero. “Deve solo trovare il suo yang.”
E ogni volta, Louis ride per circa cinque minuti mentre Zayn lo fissa sbattendo le palpebre, confuso.
Liam se la sta passando piuttosto male, comunque. Se non sta alzando gli occhi al cielo, è impegnato a fare il broncio in un angolo, borbottando improperi sottovoce.
“Lo dirò ad Alice,” dice con tono arrabbiato quella notte, approfittando dell’assenza di Zayn.
La questione è che, dato che Alice Horan non è proprio una grande sostenitrice dell’idea che suo figlio sia gay, Zayn e Niall hanno dovuto tenere la loro piccola relazione (è una relazione? Louis non ne è del tutto convinto – a volte pensa che si stiano solo corteggiando dal modo in cui arrossiscono ancora quando trovano l’altro a fissarlo) completamente nascosta. Non ne parlano mai e, spesso, devono trovare dei posti per incontrarsi. È tutto molto shakespeariano.
E Liam è Tebaldo.
“Non lo farai,” Louis risponde immediatamente, lo sguardo severo. C’è un avvertimento nel suo tono di voce. Sa che Liam tiene a Zayn e sa che non potrebbe mai ferirlo… Ma sa anche che è un idiota e che gli piace sentirsi appagato dopo essere stato offeso.
C’è solo un momento, riempito dalle sopracciglia inarcate di Liam, prima che sospiri, uscendo dalla stanza, le spalle rigide.
“No, non lo farò,” Louis lo sente dire a bassa voce mentre lo osserva andarsene, ma è abbastanza.
Non è un grosso problema, comunque. Uno di questi giorni Liam si arrenderà alla dolcezza di Zayn e Niall. Lo farà. Se Louis riesce a trovare adorabile la strana coppia, allora anche Liam può farlo. Come non potrebbe? Spendono la maggior parte del loro tempo sorridendosi a vicenda e toccandosi l’uno la guancia dell’altro. Sono molto fisici tra di loro – Louis non aveva mai realizzato prima quanto Zayn fosse fisicamente intimo – ed emettono questi piccoli strani suoni, piccoli bip da robot e cip di uccellini e così via, e Zayn è sempre riflessivo e apparentemente protettivo mentre Niall è sempre spensierato e appiccicoso. Terribili.
Pensarci fa sorridere Louis. Sta sorridendo proprio ora, in effetti. Più o meno.
In questo momento è seduto sul letto di Liam, giocando con il suo soffice piumone che gli dà sempre dipendenza e ascoltando la sua musica a basso volume. Il piumone è nero. Nero come i tatuaggi di Louis. Come la ragnatela scarabocchiata sul suo polso, affilata e fatta male. Se l’è fatta fare subito dopo aver guardato Spiderman – con Toby McGuire – nella camera di un suo amico con cui aveva appena scopato, entrambi strafatti di… cos’era? Funghetti? O era ecstasy? Non se lo ricorda proprio. In ogni caso, erano entrambi completamente fuori di testa e stavano mangiando patatine alla cipolla e Louis aveva subito, al tempo, un risveglio spirituale guardando il film. Si era convinto di essere Spiderman, convinto di potersi identificare con l’eroe. Era quindi saltato immediatamente giù dal letto mentre scorrevano i titoli di coda, afferrato la sua giacca e uscito dalla stanza senza una parola, lasciandosi comesichiama alle spalle senza rivederlo mai più.
Huh. L’ha appena realizzato. Non ha più visto quel ragazzino, vero? Chissà come mai?
Forse aveva ferito i suoi sentimenti, o qualcosa del genere. Forse gli aveva dato l’idea sbagliata. Non sarebbe stata la prima volta.
Perché, vedete, l’intera vita di Louis è così. Certo, ha i suoi momenti felici – il suo Zayn e il suo Niall e il suo diavolo-barra-orso Liam – ma perlopiù, Louis ha affrontato un sacco di situazioni di merda, sapete? Lui è parte di questa merda. Forse è lui stesso la merda. Ha l’abitudine di abbandonare le persone di continuo. E non ha mai davvero provato rimorso o compassione. Mai.
Abbassa lo sguardo sul tatuaggio. È senza ragno perché Louis è il ragno. Lui è Spiderman.
Sbattendo le palpebre a tempo con il basso suono della batteria nelle sue orecchie, preme un dito sull’inchiostro, osservando il modo in cui si distorce con il movimento della sua pelle, osservando come riesce a manipolarlo. Uno dei migliori talenti di Louis è la manipolazione, sapete.
Non con Harry Styles, però.
Deglutisce, premendo un po’ più forte sulla pelle, osservandola mentre impallidisce tutt’attorno.
Non con Harry, però.
Non l’ha più visto dal giorno del gala. Neanche una volta. Nell’ultima settimana si è nascosto come un criminale, che sia in questa stanza o al pub o sul divano di qualcun altro. Stanno messaggiando, però. Solo un po’. Louis prova a rispondere a tutti i messaggi che Harry gli manda ma a volte è davvero difficile e si scoraggia ogni volta che tenta di digitare una risposta.
Il giorno dopo il gala, quando Louis aveva finalmente ricaricato il suo cellulare, aveva trovato un solo messaggio di Harry, mandato la sera prima, sul tardi. Probabilmente quando Louis stava guardando L’Incredibile Hulk.
Tutto quel che diceva era, ‘Eri tu stasera?
E tutto quello che Louis aveva risposto era stato, ‘
E questo è quanto.
Ma poi il giorno successivo Harry ne aveva mandato un altro, intorno all’ora in cui Louis solitamente andava a prenderlo fuori da scuola, dopo la sua ultima lezione.
Non avevi detto che mi avresti avvisato quando avresti deciso di abbandonarmi di nuovo ? :(
Louis si era sentito immediatamente una merda, davvero, ma stava anche patendo al momento qualche sorta di… qualcosa. Qualche problema interno che non capiva e stava cercando di risolvere, quindi non riusciva neanche a trovare il coraggio di alzarsi dal letto e andare a trovare il ragazzo, illuminare la giornata con un sorriso che veniva naturale solamente quando Harry era nelle vicinanze.
Scusami, cucciolo. La vita mi sta prendendo a calci in culo oggi.
Si era morso le labbra per un totale di dieci secondi prima di ritrovarsi a mandarne un altro, sentendosi inspiegabilmente pesante nella cassa toracica.
Non abituarti a questa solitaria indipendenza. Non hai ancora visto il meglio di me, cucciolo
E cosa aveva ricevuto in risposta?
:) Speravo che lo dicessi. Mi manchi, spero che tu stia meglio. Per favore chiamami se hai bisogno di qualsiasi cosa x
E, dio, era stato così rispettoso e solidale e, tipo, veramente carino, cazzo. Era stato un sollievo, Harry non era stato insistente o oppressivo o preoccupato in maniera soffocante.
Louis si era sentito ancora peggio e non sapeva il perché. Non lo sa tutt’ora.
Sente che qualcosa, dentro di lui, è davvero, davvero sbagliato.
Vedete, solitamente le sue viscere sono piuttosto tranquille. Non le ha mai sentite così prima, non ha mai saputo che avessero addirittura dei sentimenti, e non gli avevano mai causato molti problemi, tralasciando sporadiche fitte acute a seguito di pensieri o chiacchierate sulla sua famiglia. Ma questa – questa è un’altra storia. Lasciamo perdere.
Ma, vedete, ora? Ora, le viscere di Louis sono davvero, davvero alla rinfusa e semplicemente non sa che cazzo stia succedendo. È normale? È normale sentire fisicamente cose che non riesci mentalmente a comprendere? Non è così stupido da pensare che le sue emozioni non c’entrino con questo – è consapevole del fatto che, per qualche motivo, i suoi intestini sono direttamente collegati al suo cervello. In qualche modo, una corda è stata stretta, legandoli insieme, e nonostante non si ricordi neanche di aver dato il permesso per questa operazione, è ovviamente troppo tardi per provare rimorso, no?
Quindi adesso Louis è bloccato con le viscere che si contorcono e al contempo sente come se fossero state imbottite di piombo, specialmente quando pensa a Harry, quando pensa al suo passo lungo e deciso e al modo in cui i suoi occhi tremano quando sta per baciare qualcuno.
Cristo. Harry ha mai baciato qualcuno prima d’ora? Sembra così innocente, ha spesso accennato al fatto che non è mai stato innamorato, non ha mai avuto una relazione… Louis vuole saperlo. Ci sono così tante cose che non sa di Harry e che rendono le sue viscere più pesanti. Altro piombo viene pompato all’interno.
Louis prende il suo telefono.
Hai mai baciato qualcuno prima d’ora ?
Non gli importa se è random e inquietante e che ora Harry probabilmente è ancora a scuola. Louis invia il messaggio con un’espressione assente sul viso, prima di appoggiare nuovamente il telefono sul letto accanto a sé.
Anche Liam si è comportato in modo strano riguardo Harry ultimamente. Si sta facendo sempre più impaziente, cercando di punzecchiare e insistere con Louis per delle risposte.
“Ma perché ci stai mettendo tanto?” “Perché non ti impegni di più?” “Perché mi stai sabotando?” “Che cazzo ti sta succedendo?”
Il telefono vibra.
Lo afferra con cautela, il piombo che si agita nello stomaco, le dita che scorrono sulle parole di Harry.
No…
Louis deglutisce, vedendo apparire un altro messaggio.
Perché? Tra l’altro, verrai oggi? È passata più di una settimana… :(
Un’altra vibrazione. Louis si sente sempre più pesante ad ogni parola.
Sei arrabbiato con me?
“Ma porca puttana,” Louis sbotta, sfregandosi una mano sugli occhi quando i suoi nervi scattano un po’ troppo duramente – piccoli elastici ‘no!’ che sbattono su ogni vena, articolazione, muscolo e appendice. Senso di colpa. “Porca puttana, Harry.”
Deglutisce di nuovo, la gola secca, digitando con attenzione nella stanza silenziosa, Mama Cass che canta dolcemente nelle sue orecchie.
Lo sapevi che è impossibile essere arrabbiati con le persone con i capelli ricci ? E che è scientificamente provato che se ti comporti come un coglione con loro verrai trasformato in una vescica di capra ?
Invia il messaggio, sentendo il piombo alleggerirsi un po’ mentre abbozza un sorriso, immaginando l’espressione confusa di Harry e le sue morbide labbra mentre legge tra le righe elusive di Louis.
Cambiando argomento,’ Louis continua a digitare. ‘Mi sono trasformato in una vescica di capra. Giorni grandiosi x
È questione di un attimo.
HAH! Significa che verrai?? Per favoreeeeee :))
Louis appoggia il telefono. Non ne è sicuro. Si sente ancora così scombussolato, senza energie… è solo esausto, davvero.
Ma gli manca Harry. Ogni giorno, gli manca quel piccolo stronzo e, a volte, quando osserva Zayn e Niall, gli manca ancora di più. È un brutto, bruttissimo segno. Cristo.
È mentre sta ponderando la risposta da dare a Harry che improvvisamente la porta si spalanca, seguita da passi pesanti e un sottile plico di fogli sbattuto sulla scrivania affianco al letto.
Sigh. Liam.
“È un piacere vederti, tesoro,” Louis biascica ironicamente nell’incontrare lo sguardo scontroso di Liam, le sopracciglia inarcate e le labbra serrate.
Grandioso. È uno di quei giorni.
“Lo vedi quel voto?” domanda invece di rispondere, indicando il plico. Sembrerebbe essere un saggio, battuto a macchina e impaginato perfettamente, sottolineato con le linee rosse e sottili degli scarabocchi del professore.
Louis si sporge in avanti, strizzando gli occhi per individuare il voto. “Una A?” tira a indovinare, la scrittura illeggibile. Liam rimane in silenzio, la bocca chiusa che apparentemente si traduce in un sì. “Oh, bene, allora. Ottimo lavoro, Payno. Sono proprio orgoglioso di te e via dicendo.” C’è poca vita nella sua voce, il tono piatto. Ma sticazzi. Ci ha provato.
“No. No, ti sbagli,” dice Liam acido, tremando e scuotendo la testa in modo strano. Oddio. Ci risiamo. “No, non sei orgoglioso perché non c’è nessun cazzo di motivo per esserlo. Non ho preso una fottuta A. No! Ma lo sai chi l’ha presa?” Gli occhi di Liam sono spalancati, Louis alza la testa per osservarlo, i capelli che gli coprono gli occhi. “Il tuo fidanzatino del cazzo.”
Immediatamente, Louis sente il suo corpo scaldarsi, l’apatia dei suoi occhi che si inasprisce. “Oh, intendi il ‘fidanzatino’ che mi stai pregando di scopare? Quel fidanzatino?”
“Sì,” Liam continua, le sopracciglia ancor più inarcate, gli occhi ridotti a due fessure. “Quel fidanzatino. Quello che non ti sei effettivamente scopato. E, se ben ricordo, l’unico motivo per cui te l’ho chiesto in primo luogo, è perché si suppone che avresti dovuto evitare che succedessero cose come questa!” L’ultima parte è urlata, penetrando nell’aria silenziosa e densa attorno a loro.
Lo sguardo di Louis si abbassa sulle sue mani, ora poggiate sul grembo. Ha quasi voglia di sputare sul piumone.
Un ruggito di frustrazione cresce progressivamente da qualche parte nelle profondità del petto di Liam prima che cominci a liberarsi della divisa, slacciando la cravatta e strappandosi la giacca di dosso mentre cammina furiosamente per la stanza. “Sul serio, Tommo, cosa stai combinando?” continua, la voce appena incrinata. Louis fissa le sue mani con più intensità, sentendosi le guance bollenti, il collo che prude. “Ma poi che cazzo fai quando stai con lui per tutto quel tempo? Lo vedi più di quanto tu veda me eppure, incredibilmente, non è cambiato un cazzo! A che gioco stai giocando? Non hai neanche ancora baciato quel cazzo di ragazzino ancora – che, forse dovrei ricordarti…”
“Lo so!” Louis scatta infine, tirandosi via le cuffiette e ribollendo, cominciando a trascinarsi giù dal letto. Non affronterà questa discussione di merda ora. “Lo so, cazzo, va bene? Ci sto lavorando, te l’ho già detto.”
Liam appare straordinariamente indifferente. “E allora dove cazzo sono i risultati?” domanda, spietato.
Louis non risponde, optando invece per ficcare brutalmente i piedi nelle sue scarpe.
“Sono quasi due mesi.”
“Non è vero,” Louis replica precipitosamente, ma un lampo di panico gli scorre nelle vene. Due mesi? Davvero? Cristo.
“Due cazzo di mesi e sei ancora al punto di partenza.” Liam lo fissa intensamente, mentre Louis lo ignora deliberatamente, avvolgendo il cavo delle cuffiette. “Allora, dimmi. Cosa sei riuscito a fare? Mh?”
Louis serra la mascella.
Liam sbatte le palpebre, fingendo incredulità. “Proprio nulla? Mh? Perché apparentemente hai qualche sorta di potere sul ragazzino – sei riuscito a farlo venire al fottuto gala.”
Il gala. Ugh.
Un flusso di immagini sconvolgenti assalgono allora Louis, il suo corpo immobile; un paio di occhi, ricoperti da glitter e circondati da eleganti ali. Il piombo dentro di lui si agita prima di solidificarsi di nuovo.
Abbassa la testa. Ogni singola parte di lui si sente tesa, si sente pesante, si sente così fottutamente incasinata. Questo è tutto un enorme mucchio di stronzate. “Cercherò di fare di meglio,” promette a bassa voce, principalmente a se stesso, dopo uno strascicato silenzio. Le sue mani sono strette in due pugni ai suoi fianchi, le nocche bianche.
“Dimostramelo,” Liam risponde con calma. Si avvicina di un passo, alzando il mento di Louis con un dito.
Con riluttanza, Louis incontra i suoi occhi. C’è desiderio nel suo sguardo, che si confonde con la frustrazione, il dolore, l’irritazione… e qualcosa di oscuro. Forse c’è anche un po’ di compassione lì. Louis pensa di vedere qualcosa di simile.
“Lo so che sta succedendo qualcosa,” Liam continua piano, e le viscere di Louis si congelano.
Aspetta, cosa? Oddio.
Lo sa? Non può saperlo. Com’è possibile che lo sappia? Neanche Louis lo sa. Cosa c’è da sapere? Non c’è niente da sapere.
Non è possibile che lo sappia se non c’è niente da sapere.
Tuttavia, Louis trattiene il respiro, i polmoni che formicolano mentre fissa Liam senza battere ciglio, studiando la sua espressione.
“E non so cosa sia e, sinceramente, non me ne frega un cazzo. Sono affari tuoi, l’ho capito. C’è un sacco di roba strana nella tua vita. Chi se ne frega.”
Oh, grazie a dio.
Non è un’affermazione crudele, e fa allentare la tensione dalla colonna vertebrale di Louis, rilassandolo incredibilmente mentre espira.
Non lo sa. Grazie a dio.
“Quindi riconosco che questa merda è un po’ più difficile per te questa volta, okay?” Liam aspetta che Louis risponda quindi annuisce, una volta. Liam sembra appagato. “Non sto cercando di fare lo stronzo, lo sai. Ho solo bisogno che tu faccia questa cosa per me. È importante per me, Tommo. D’accordo?”
Louis annuisce di nuovo.
Qualcosa scintilla negli occhi di Liam. “Inoltre… Pensavo volessi finire questa cosa al più presto.” L’ombra di una smorfia gli passa sulle labbra. “Pensavo di averti dato un motivo valido per riuscirci.”
Ah. Allora è di questo che si tratta.
“L’hai fatto, Liam,” dice Louis, più sinceramente che può, e non ha la più pallida idea se stia dicendo sul serio o meno. “Si sta solo rivelando un po’ più problematico del previsto, okay? Ma sarà mio.” Deglutisce. “Non ho mai fallito.” Sorride, pungente e amareggiato, ma Liam sembra sollevato, la tensione che lentamente abbandona i suoi occhi.
“Bene,” dice. “Adesso impegnati di più. Per me.”
La stanza sembra essere diventata più piccola. È tutto uno schifo in questo momento. E Louis non può incolpare nessun altro se non se stesso, il che è la parte peggiore.
“Per te,” Louis promette con la voce di qualcun altro, prima di scivolare via dalla presa di Liam, un’orribile sensazione che si fa largo nel suo stomaco. “Sarà meglio che vada, allora. Devo incontrarmi con lui. Con il piccolo Styles.”
Liam annuisce. “Perfetto.”
Louis annuisce a sua volta, aprendo la porta.
“Oh, e Louis?”
Si volta.
“Buona fortuna.”
Il ghigno di Liam gli fa venir voglia di vomitare. Non è neanche sicuro del perché – sembra abbastanza normale, per niente insolito. È relativamente amichevole per lui, per loro.
Cosa c’è di sbagliato in lui?
If I was crying in the van with my friend, it was for freedom from myself and from the land.
Il testo della canzone esplode nella mente di Louis prima che riesca a fermarlo. Proviene da uno di quei gruppi hipster che Harry ama tanto, da una di quelle canzoni che fa riprodurre sempre al negozio di musica, osservando Louis mentre la ascolta. Louis dice sempre che la odia ma segretamente in parte la ama. L’ha persino scaricata. Non lo dirà mai e poi mai a Harry.
Ci sono innumerevoli, innumerevoli cose che Louis non vorrà mai e poi mai dire a Harry.
Sospira, cercando di collegare gli arti al cervello mentre ricrea un sorriso sul suo volto, ricambiando lo sguardo di Liam con finta disinvoltura.
“Grazie, capitano,” gli fa l’occhiolino prima di uscire, il sorriso che immediatamente scompare dal suo viso nel momento in cui si chiude la porta alle spalle.










Sì, lo so. Il capitolo è corto. Scusate. E fin troppo introspettivo. Scusate di nuovo.
Spero che vi sia piaciuto comunque, perché sta spianando la strada a tempi migliori. O peggiori, insomma, dipende dai punti di vista. :P
Ringrazio la mia beta Giadina che mi chiama mentre sto traducendo per sclerarmi su Louis per ore (tivubi e vubi anche a lui), Sole e il suo Dio (sembra il titolo di un libro disagio xD), Fede che mi obbliga a pubblicare in tempi brevi chiede sempre con delicatezza quando pubblico, Annina per esserci sempre e Fab(y) per sopportarmi durante i disagi di traduzione. Ci rinchiuderanno. Tutte. Me lo sento.
Grazie a tutti voi che leggete, so che siete lì ma che non avete mai il tempo/voglia di commentare. Però se ogni tanto vi capitasse, a me farebbe piacere. Un pubblico invisibile mi fa un po' paura, a volte  All the love,

Giulia
  
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