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Autore: Ragdoll_Cat    18/09/2016    4 recensioni
È passato poco più di un anno dal crollo dello S.H.I.E.L.D. e Steve ha deciso di ritornare a Washington.
Purtroppo non è riuscito a trovare Bucky, ma una nuova sfida lo attende.
In quest'avventura però non sarà da solo.
E ricordate che certe cose, per fortuna, non cambiano mai!
Attenzione: La mia storia non seguirà la storyline del MCU.
Quindi non ci saranno riferimenti ad AoU o altro.
Dal testo:
[...]-E tu non hai ancora finito di faticare?- gli domandò, voltandosi lentamente verso di lui e guardandolo per la prima volta in faccia.
-No...
Sei tu l'unica cosa buona che mi sia capitata da quando ho deciso di cercare Bucky, perciò non voglio che tu resti coinvolta in tutto questo, ma allo stesso tempo ti chiedo scusa per aver tentato di importi qualcosa contro la tua volontà- continuò lasciandole il polso -io accetterò qualsiasi tua scelta, sia che tu decida di rimanere o di andartene comunque, per via del mio comportamento di poco fa.-
Selene non disse nulla, ma si limitò ad annullare la distanza che li separava, tuffandosi letteralmente fra le braccia di Steven.

Vi auguro una buona lettura!
[CONCLUSA]
Genere: Avventura, Azione, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James 'Bucky' Barnes, Nuovo personaggio, Sorpresa, Steve Rogers
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Accidere ex una scintilla incendia passim'
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Ognuno vede quel che tu pari, pochi sentono quel che tu sei.
(Niccolò Machiavelli)
 

 
*
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Il silenzio è un fragile velo, basta un nonnulla per sollevarlo e riemergere così dall'incoscienza.
 
Alle sue orecchie arriva un suono leggermente asincrono, con un ritmo che aumenta leggermente non appena decide di concentrarsi su di esso.
È il suono di un elettrocardiogramma -come conosce questa parola così difficile?-, questo è il suono del suo cuore.
 
Ad occhi chiusi si concentra, perché ha paura.
Da quanto tempo non provava un'emozione così umana?
L'ultimo ricordo nitido è il viso di Steve, sporco di sangue e polvere, l'ha ferito lui, forse?
Il macchinario regista immediatamente il picco del battito, deve calmarsi rapidamente, perché quando si risveglia non è mai trattato come un essere umano.
Stranamente non prova il dolore che caratterizza qualche labile ricordo, ma solo un po' di fastidio al braccio destro, dov'è infilato l'ago della flebo, ma non è legato.
 
Non è legato!
 
Questa sensazione è bellissima e gli dà la forza per alzare lentamente le palpebre.
 
I suoi occhi si abituano con facilità alla penombra e realizza con piacere, che le sensazioni che ha provato sono vere.
 
Lui è libero!
 
Si puntella sul materasso, con il braccio metallico, per potersi sedere e appoggiare la schiena sui morbidi cuscini.
Indossa un camice da ospedale e quando si passa la mano sul mento, stando ben attento a non togliersi la flebo, la barba sfatta gli pizzica piacevolmente i polpastrelli. 
Mentre scruta l'ambiente nota la figura di Steve su di una sedia accanto al letto.
Il suo migliore amico indossa ancora i pantaloni blu della sua divisa da Captain America; una candida fasciatura all'altezza del bicipite destro, spunta appena da sotto l'orlo della maglietta azzurra a mezze maniche; inoltre anche intorno alla testa ha un paio di giri di garza, dove Rumlow l'aveva ferito con il coltello.
È addormentato Steve e la sua guancia è appoggiata sulla testa castana della ragazza che sta dormendo pure lei, con il viso incuneato contro la spalla di Steve.
Selene -questo è il suo nome- è rannicchiata sulla seconda sedia presente nella stanza e dev'essere crollata prima di Steve, perché non può essere stato che lui a coprirla con la parte superiore della sua divisa, drappeggiandogliela tutt'intorno a mo' di giacca, nel tentativo di proteggerla dal freddo.
 
L'arsura si manifesta improvvisamente e Bucky non ne può più, ma la brocca d'acqua è fuori dalla sua portata, quindi deve chiedere aiuto.
 
-Steve...- biascica con voce impastata.
 
Quel nome sussurrato è sufficiente; Steve apre di scatto gli occhi e gira la testa nella sua direzione.
 
-Bucky...-
 
-Acqua...-
 
-Subito!- Steve si volta verso Selene e le appoggia un lieve bacio fra i capelli, mentre le lascia una carezza sul viso, così da svegliarla dolcemente.
 
La ragazza reagisce immediatamente e solleva la testa dalla sua spalla, seppur con gli occhi ancora chiusi, così da permettergli di alzarsi per prendere l'acqua per Bucky.
 
-Ecco... piano...- gli dice porgendogli il bicchiere.
 
Mentre Bucky beve, Selene si stiracchia e finalmente pure lei apre gli occhi.
 
-Bucky! Ti sei svegliato- il tono di voce seppur mantenuto basso per non dargli fastidio è gioioso -come ti senti?-
 
-Come se fossi stato travolto da un cumulo di macerie.-
 
-Una favola, allora!-
 
Bucky si lascia sfuggire una breve risata e annuisce brevemente.
 
Proprio in quel momento la porta della stanza si apre e una testa castana fa capolino.
 
-Oh! Siete tutti svegli! Bene!-
 
La nuova arrivata si avvicina al letto di Bucky e si presenta: -Sergente Barnes sono la dottoressa Simmons. La devo visitare, posso?-
 
-Loro possono rimanere?-
 
-Certo! Devo solo assicurarmi che i punti tengano e che non vi siano danni neurologici.
Segua la luce con gli occhi per favore- gli dice con tono fermo, estraendo dalla tasca del camice una piccola torcia.
 
La visita dura pochi minuti durante i quali Steve non lo perde di vista neanche per un secondo.
 
-Perfetto! Sta rispondendo bene al trattamento sergente Barnes- gli comunica sorridendo -Capitano Rogers, quando vuole il direttore è pronto a riceverla.-
 
-Arrivo subito.-
 
Simmons uscì in silenzio e richiuse la porta alle sue spalle.
 
-Direttore? Che direttore?- la voce di Bucky è incuriosita.
 
-Dello S.H.I.E.L.D. ma non preoccuparti, ti racconterò tutto. Riposati intanto. Io torno subito. Selene potresti...?-
 
-Non mi muovo! Vai!-
 
Dopo che Steve fu uscito, Selene si rivolse a Bucky chiedendogli se avesse ancora sete e di fronte alla risposta affermativa gli riempì velocemente il bicchiere.
Mentre lui beveva, lei gli domandò, mentre con ancora la casacca di Steven sulle spalle si accomodava vicino al letto: -Seriamente, come stai?-
 
-Fisicamente mi sento bene. Quando respiro i punti tirano leggermente, ma non è niente di grave.-
 
-E mentalmente?-
 
Bucky non riesce a spiegarsi il motivo, ma si fida di Selene, forse perché Steve si fida di lei -e non solo-, o forse per via del suo sguardo sincero.
Sta di fatto che le parole gli escono spontaneamente di bocca, finalmente libere anche loro.
 
-Ho recuperato la memoria. Intendo proprio la mia.
So chi sono, quando sono nato, la mia infanzia, i luoghi in cui ho vissuto, le persone che ho conosciuto...-
 
-Ma?-
 
-Ma ricordo anche tutto quello che ho fatto come Soldato d'Inverno; le vite che ho spezzato, il dolore che ho arrecato, ogni cosa...
Anche le lotte contro Steve dell'anno scorso, l'ho quasi ucciso, sai?- le parole ormai erano un fiume in piena, impossibile da fermare.
 
-Sì, me l'ha detto.
Ma non si è mai arreso; ha continuato a sperare e ed è riuscito a trovarti.-
 
-Chissà perché...-
 
-Perché ha sempre creduto in te e che per te ne valesse la pena, James!- Selene gli posò una mano sul braccio, a sostegno della sua tesi -In più perché è un Testone, quindi dissuaderlo è praticamente impossibile- concluse con un sorriso.
 
-Lo so bene! Lo sapevi che falsificava i moduli per potersi arruolare?-
 
-Questo non me l'ha mica raccontato, no... ma è molto da lui in effetti.-
 
Bucky sospirò leggermente mentre si sistemava più comodamente nel letto: -Dove ci troviamo?-
 
-In una sede dello S.H.I.E.L.D. a New York. Ti hanno portato qui e operato d'urgenza, eri ferito in modo piuttosto serio...
Steven non ti ha mai lasciato per un solo istante.
Ha atteso la fine del tuo intervento prima di lasciarsi medicare...-
 
Selene scosse la testa al ricordo, aveva faticato non poco per convincere Steven a farsi curare. Solo dopo avergli promesso che per nessuna ragione non si sarebbe mossa dal capezzale di Bucky, aveva acconsentito.
Ovviamente Bucky non si era svegliato in quel breve lasso di tempo e Steve aveva potuto prendere posto accanto al letto del suo amico, pronto a vegliarlo per tutto il tempo necessario.
Lei non gli era stata di molta compagnia, infatti dopo essersi seduta accanto a Steven e avergli raccontato ogni cosa, la tensione era venuta meno e lei aveva ceduto al sonno.
 
-Hai fame?- gli domandò di punto in bianco.
 
-Un po'...-
 
-Allora non appena Steven sarà di ritorno uscirò a caccia di cibo!-
 
-Grazie... Selene... e scusami...-
 
-Per cosa James?-
 
-Per aver tentato di ucciderti...-
 
-Non eri in te! Non sentirti in colpa!
Mi hai capito?-
 
Bucky annuì e Selene gli sorrise: -Tutto risolto allora, James!- regalandogli poi un altro sorriso, che scaldò il cuore di Bucky.
 
-Perché ti sei esposta per me?- domandò ancora.
 
-Io non l'ho fatto per te. Almeno non all'inizio...
L'ho fatto per Steven. Quando mi ha raccontato di voi due e del legame che vi unisce come se foste fratelli, non ho potuto non pensare al mio di fratello. 
Farei di tutto per lui e quindi ho deciso di aiutare Steven a ritrovarti.
Man mano che scoprivo più cose sul tuo conto comunque, aumentava in me anche il disgusto per quello che ti avevano costretto a diventare.
Jean-Paul Sartre diceva che “L'uomo è condannato ad essere libero” e aveva ragione. Adesso sei un uomo libero, James!-
 
-Sono ancora un uomo?- si interrogò pensieroso, fissando il braccio metallico -Oppure sono solo oscurità?-
 
-“Se guardi nel buio a lungo, c'è sempre qualcosa”; William Butler Yeats.
Non lasciare che il passato condizioni il tuo futuro. Usalo per comprendere al meglio il tuo presente, ma non farti frenare da esso- gli disse Selene con voce dolce.
 
-Grazie... ma sai sempre cosa dire al momento giusto?-
 
-Ci provo, James, ci provo!-
 
-Bucky...-
 
-Come dici?-
 
-Chiamami Bucky se non ti dispiace...-
 
-Va bene... ma non ti chiamerò mai Buck... mi verrebbe troppo da ridere!-
 
-Perché?-
 
-Mi ritorna in mente il cane de “Il richiamo della foresta” di Jack London.
Hai presente?-
 
-Non ho mai letto “Il richiamo della foresta”...- le confessò Bucky.
 
-Mai? Davvero?-
 
Lui si limitò ad annuire con un' espressione da cucciolo affranto.
 
-Queste sono notizie che sconvolgono la gente. Devi avvertire prima!- gli disse Selene ridendo.
 
-Lo farò, d'ora in poi!- le promise Bucky mentre iniziava a ridere anche lui.
 
Steve rientrò in quel momento e la scena che si trovò davanti gli riempì il cuore di gratitudine.
Le due persone che amava di più al mondo erano entrambe nella stessa stanza e cosa più importante, entrambe erano vive.
 
-Cosa c'è di così divertente?-
 
-Steven! Bucky non ha mai letto “Il richiamo della foresta”! Non è incredibile?-
 
-Non l'ho letto nemmeno io...-
 
-Ma vi siete messi d'accordo? Volete farmi venire un infarto?- Selene finse di svenire, ricevendo in cambio delle sonore risate.
 
-Selene... il Direttore vuole vederti- le disse Steve dopo aver ripreso fiato.
 
-Il Direttore vuole vedere me? Perché?-
 
-Vuole scambiare due parole con te... non avrai mica paura?-
 
-Paura? Chi? Io? Certo che no!
Dopotutto sono...-
 
-Una Lowell, lo so...- concluse per lei Steve.
 
Selene fece finta di arrabbiarsi, scatenando le risate degli altri due.
 
-Ridete, ridete... speravo proprio di aggiungere al curriculum “comica part-time”...-
 
-Dai ora devi andare...- le ricordò Steve.
 
-Fai finta che sia un colloquio dal preside, esattamente come a scuola...- le suggerì Bucky.
 
-Lei? Dal preside? Ma quando mai?-
 
E i due amici ripresero a ridere.
 
-Sbeffeggiata da Captain America e dal Soldato d'Inverno... non è una cosa che capita tutti i giorni!-
 
Un paio di colpi alla porta furono il segnale che era ora di andare.
 
-Io vado allora- disse Selene togliendosi la “giacca” dalle spalle.
 
-Vuoi che venga con te?-
 
-No, resta qui con Bucky, avete molto di cui parlare.
E ricorda quello che ti ho detto Bucky!
Non è nelle stelle che è conservato il nostro destino, ma in noi stessi!-
 
-Chi l'ha detto?- le domandò Steve.
 
-Ah-Ah! Mai sfidare una Lowell!
A dopo, Gladiatori di Brooklyn!-
 
E dette queste parole Selene uscì.
 
Bucky e Steve si fissarono per un po' in silenzio.
Non era un silenzio pesante, ma distensivo.
 
Steve faticava ancora a crederci, ma Bucky era lì di fronte a lui, finalmente libero.
La questione non era ancora completamente risolta, infatti il prossimo ostacolo sarebbe stato quello di raccontare ogni cosa ai suoi compagni.
Natasha e Sam avrebbero capito immediatamente, mentre Thor, Bruce e Clint ne sarebbero rimasti sorpresi.
Temeva un po' la reazione di Tony, ma per non perdere la sua fiducia e la sua amicizia, avrebbe dovuto rischiare il tutto e per tutto, dicendogli la verità.
 
Bucky invece giocherellava con l'orlo del lenzuolo, mentre cercava di pensare a cosa dire.
“Scusa se ho tentato di ucciderti più volte”? Banale.
“Non volevo farti del male”? Patetico.
Alla fine optò per la via più semplice e sincera: -Grazie, Steve.-
 
-Non devi ringraziarmi Buck, avresti fatto lo stesso.-
 
-Non saprei... forse...- gli rispose scherzando, per poi tornare serio -Steve... io ricordo tutto, ogni cosa e voglio pagare il prezzo delle mie azioni.
Accetterò qualsiasi pena che mi verrà inflitta e vorrei che lo accettassi anche tu.-
 
-Questo mai!
Non eri consapevole delle tue azioni!
Hai detto che ricordi tutto, bene! Useremo questo a nostro vantaggio per sconfiggere l'HYDRA una volta per tutte.-
 
-Hai idea di quanto tempo ci vorrà?-
 
-Ho tutto il giorno libero!-
 
-Ed io starò con te fino alla fine...-
 
Il patto sancito da quelle semplici frasi era stato stipulato; nessuno dei due si sarebbe arreso.
 
Proprio in quel momento qualcuno bussò alla porta e un paio di agenti entrarono con dei vassoi in mano.
 
-Vi abbiamo portato qualcosa da mangiare, buon appetito!- e detto questo uscirono.
 
Steven si accorse che in effetti stava morendo di fame e si domandò chi potesse aver pensato a loro, quando il pensiero si palesò in tutta la sua ovvietà.
 
-Selene...- solo lei poteva aver avuto quest'idea. Non smetteva mai di stupirlo.
 
-Mi aveva chiesto se avevo fame e si è ricordata...- disse Bucky, genuinamente stupefatto.
 
-Lei è fatta così. Si preoccupa per gli altri con piccoli gesti ma sentiti...-
 
Bucky osservò l'amico mentre gli posava davanti uno dei vassoi e notò che gli occhi azzurri di Steve erano scintillanti, mentre parlava di Selene.
 
-Ma dove l'hai trovata?- lo interrogò, curioso, dopotutto avevano tante cose da recuperare.
 
-In biblioteca.-
 
-Mi domando cosa ci trovi in te, allora...-
 
-Cosa vorresti insinuare, Barnes?-
 
-Io non insinuo niente, Rogers, dovresti saperlo...-
 
I due amici si guardarono in tralice per qualche istante prima di scoppiare a ridere.
 
-Steve? Ti ricordi di Danny Edwards?-
 
Steve si limitò ad annuire, in quanto aveva la bocca piena, ma era felice di quella domanda, perché era un'ulteriore conferma del fatto che Bucky avesse recuperato la memoria.
 
-Ti ricordi anche come ti aveva conciato?-
 
-Come potrei averlo dimenticato?
Sono rimasto dolorante per settimane! Perché?-
 
-Perché, quegli strascichi sono niente rispetto a quello che ti farò, se te la lascerai scappare!-
 
-Come l'anno scorso sull'Helicarrier?- indagò Steve.
 
-Peggio!-
 
***
 
Selene camminava lungo i corridoi della base accompagnata dalla dottoressa Simmons e da un altro agente che si era presentato come Fitz.
 
I due le stavano spiegando come mai lo S.H.I.E.L.D. era intervenuto al momento opportuno, ma lei li stava ascoltando con un orecchio solo, troppo preoccupata per il prossimo incontro che l'aspettava.
Cosa mai poteva volere il Direttore dello S.H.I.E.L.D. da lei?
Era una semplice storica, non aveva nessuna abilità o competenza per rimanere lì...
Forse l'aveva chiamata per intimarle di non parlare a nessuno riguardo a tutto quello che aveva visto, cosa che avrebbe fatto, ma non prima di aver esposto una richiesta.
 
I due giovani agenti le parlavano alternandosi, perfettamente in sincronia.
 
-Il Direttore ci ha raccontato che conoscevi Peggy Carter... è vero?-
 
-Sì.-
 
-Lei com'era?- Simmons stentava a credere alla sua fortuna.
Ammirava moltissimo Peggy Carter, donna intelligente e inglese proprio come lei, e finalmente aveva la possibilità di parlarne con qualcuno che l'avesse veramente conosciuta.
 
Selene rifletté un momento prima di parlare: -Non credo di aver così tanto tempo per risponderti!
Per adesso accontentati di eccezionale, va bene?-
 
Jemma annuì, non era molto ma comprendeva il nervosismo di Selene: -Va bene. C'è qualcosa che possiamo fare?-
 
-Potreste portare qualcosa da mangiare a Steven e Bucky per favore?-
 
-Certamente. Altro?-
 
-Come mai vi siete fidati del mio messaggio? Non siete spie dopotutto? E generalmente le spie non si fidano di nessuno- questa era una cosa che l'affascinava -oppure nello S.H.I.E.L.D. 2.0 le cose sono diverse?-
 
-S.H.I.E.L.D. 2.0?-
 
-Scusate tendo a parlare a raffica quando sono nervosa; ho solo pensato che dovevate aver eseguito un upgrade, del tipo S.H.I.E.L.D. 2.0, now free HYDRA... oppure The New SHIELD...
È meglio che stia zitta, lo so, prima di scavarmi la fossa da sola...-
 
-Non fa niente, Jemma è uguale!-
 
-Oh, Fitz!-
 
Selene si rilassò leggermente ad udire quello scambio e quando l'accento scozzese di Fitz arrivò alle sue orecchie, vi prestò attenzione: -Per ritornare alla tua domanda, hai ragione, generalmente le spie sono molto diffidenti, ma il Direttore a quanto pare ti conosce e si fida di te.-
 
-Mi conosce? Ma com'è possibile?-
 
-Lo scoprirai presto; siamo arrivati.-
 
-Ti lasciamo sola, è stato un piacere.-
 
-Anche per me, grazie per avermi accompagnata.-
 
Selene li guardò allontanarsi, poi tentò di rimettersi in ordine, lisciando la maglietta ancora sporca del sangue, ormai secco, di Bucky e passando le dita fra i capelli, nel tentativo di pettinarli.
Trasse un bel respiro e bussò contro la porta a vetri smerigliati.
 
-Avanti!-
 
Abbassò la maniglia ed entrò.
 
-Buongiorno, voleva veder...-
 
Selene si interruppe non appena ebbe messo a fuoco la figura seduta alla scrivania.
 
-Ma... ma lei... lei... è...-
 
-Sono il direttore Coulson, benvenuta signorina Lowell, si accomodi.-
 
Selene si sedette sulla sedia che lui le stava indicando, troppo meravigliata per parlare.
 
-A parte te, c'era qualcuno che andava a trovarla ogni tanto?-
-Non che io sappia; un paio di volte ho incrociato un uomo sul finire della quarantina, un po' stempiato ma non mi sembrava un suo parente...-
 
Il dialogo con Steven le era ritornato in mente... quindi era il Direttore dello S.H.I.E.L.D. in persona che andava a trovare Peggy.
 
I pezzi del puzzle stavano andando al loro posto con estrema facilità, adesso.
Sicuramente il Direttore dopo averla vista dalla nonna aveva indagato su di lei e quando il messaggio era arrivato a destinazione, lui l'aveva riconosciuta.
Per fortuna aveva deciso di registrare un breve video, invece di scrivere il messaggio.
 
-Mi ricordo di lei...-
 
-E io di lei signorina Lowell.-
 
-Quindi è per questo che venuto in nostro soccorso.-
 
-Sì... a tal proposito sono curioso di sapere come ha fatto ad inviare il messaggio- le rispose, cordiale.
 
Selene a quel punto gli spiegò ogni cosa, esattamente come aveva fatto con Steven prima di crollare addormentata.
 
-Ho semplicemente pensato che Steven, il capitano Rogers, avesse bisogno d'aiuto; aiuto che io non potevo dargli. L'idea di fondo è stata questa, trovare il modo di aiutarlo.
Grazie a JARVIS...- Selene si interruppe, per poi riprendere dopo il cenno d'assenso di Coulson -ho elaborato il piano. Ho scritto il messaggio mentre JARVIS cercava attraverso il sistema di comunicazione delle Stark Industries e i contatti personali di Tony Stark, i possibili destinatari della richiesta d'aiuto. 
Poi ho registrato il video, sperando di non doverlo usare... per fortuna sono riuscita a dare l'OK a JARVIS in tempo, prima di essere rapita.-
 
-Ha sentito qualcosa mentre si trovava nella sede della S.S.R.? Qualsiasi dettaglio potrebbe rivelarsi fondamentale!-
 
Selene gli raccontò del piano di Madeleine, di Rumlow, dello scettro di Loki che purtroppo era ancora in mani sbagliate: -... è colpa mia...-
 
Coulson scosse la testa: -Si è comportata molto bene, invece!
Non so quanto conti per lei, ma grazie alle sue azioni e a quelle del capitano Rogers abbiamo potuto scoprire ulteriori altarini nascosti dell'HYDRA.-
 
Selene abbassò lo sguardo, lusingata da quelle parole.
 
-Direttore... non so se posso avanzare questa richiesta, ma Madeleine Zola conosce il mio nome.
Ho paura per la mia famiglia.
Lei potrebbe...-
 
-Ho già provveduto in tal senso, stia tranquilla.-
 
-Grazie!- Selene, a quel punto, riprese a respirare normalmente.
 
-C'è altro che posso fare per lei?-
 
-Non credo...- qui Selene si interruppe come folgorata da un'idea improvvisa -no, aspetti... una cosa ci sarebbe, in effetti...-
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo dell'Autrice:
 
Ciao!
 
Attenzione pericolo spoiler se non avete visto le prime due stagioni di AoS!
 
Tutto si è risolto per il meglio, siete contente?
 
Bucky è vivo, sano e salvo, nessuno lo sfrutterà più!
*Dove sono i coriandoli?*
🎉🎉🎉🎉🎉🎉🎉🎉🎉
 
Danny Edwards era il bullo del capitolo cinque, vi ricordavate di lui?
 
Avete finalmente scoperto chi era la persona misteriosa che andava a trovare Peggy.
Coulson!
Andiamo, secondo voi il fan di Cap per antonomasia poteva non andare da Peggy?
La fondatrice dello S.H.I.E.L.D.?
Ovviamente quando avevo scritto il capitolo tre, nel quale accennavo a questo visitatore, non avrei mai immaginato che in AoS avrebbero omaggiato Peggy.
Potete vedere l'immagine in questione qui.
 
Ve la butto là...
Ve lo immaginate Coulson che prova a reclutare Selene dopo averla vista da Peggy...
Ovviamente prima dei fatti di TWS.
Secondo voi lei e Steve si sarebbero conosciuti lo stesso?
 
Secondo me Selene avrebbe rifiutato, non è brava a mentire dopotutto... ^_^
 
Il video messaggio è arrivato grazie ai contatti di Tony. Ho ipotizzato che per vie traverse fosse riuscito a raccogliere parecchie informazioni e contatti, da usare in caso d'emergenza.
 
Finalmente Steve sa che Coulson è vivo!
Cosa che secondo me sapeva già, anche nel MCU.
Perché dico questo?
Perché era un agente di livello 8, all'inizio di TWS e l'agente Ward in AoS viene informato da Coulson stesso al passaggio dal livello 6 al livello 7.
 
Ho inserito anche i miei adorati FitzSimmons!
Come vi sono sembrati?
L'idea originale comunque comprendeva Antoine Triplett, in una sorta di collegamento con il passato.
Selene, la nipote di Peggy.
Madeleine, la nipote di Zola.
Antoine, il nipote di Gabe Jones, membro dell'Howling Commando.
Poi però... sappiamo com'è andata. 😭😭😭😭
 
Nel capitolo dodici ho dimenticato di inserire questa gif, quando Selene informa Steve che il Tesseract è quasi arrivato sulla Terra.
Sembra quasi che dica “Cosa?” non è vero?
 
Piccola anticipazione per il prossimo capitolo...
 
L'outfit di Steven.
 
Siete curiose?
 
Spero che la storia continui a piacervi, ormai siamo alle battute finali, quindi se avete dubbi o altro, questo è il momento perfetto per esternarli.
 
Grazie a you_are_my_hero e Shining_Moon per aver scelto di preferire la storia.
Grazie a AsiaLuna e cat_princesshp per aver deciso di seguirla.
 
Grazie mille a luxu2 (hai visto? Bucky è vivo!), Sandra Prensky ed Ella Rogers (ecco, adesso hai il nuovo capitolo da leggere, contenta?) per le recensioni!
 
Come sempre ringrazio Ella Rogers per tutto il suo sostegno!
Ti voglio bene! ❤️
 
Ciao!
Ragdoll_Cat
P.S. La frase “Non è nelle stelle che è conservato il nostro destino, ma in noi stessi!” è di William Shakespeare.
  
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