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Autore: eleanor89    05/05/2009    9 recensioni
Raccolta di oneshot (romantiche e anti-romantiche) dedicate a diverse amiche, brevi storie che ruotano attorno ad una cena due giorni dopo un Capodanno a Konoha. Cena a base di cosa, il titolo può suggerirlo. Consigliata in particolare a chi ha apprezzato “Pensieri”.
Capitolo I: prologo -SasukevsRavioli-
Capitolo II: SasuSaku [a Recchan]
Capitolo III: GaaraNaru [a Recchan]
Capitolo IV: ShikaIno [a Lee]
Capitolo V: SuiKa [a Hipatya]
Sasuke deglutisce, pallido. Non il solito pallore sexy che le ragazze che gli vanno dietro adorano, piuttosto un biancore verdolino dovuto al fatto che probabilmente rimetterà l’anima a breve, dovendo mandar giù qualcosa di più pericoloso dei veleni con cui ha avuto a che fare nella sua breve vita.
L’unico esponente ancora in vita -in vita ancora per poco, gli suggerisce il raviolo- della casata Uchiha prende saldamente in mano la forchetta e prova a spostare la cena con un colpetto.
Ora ha la sensazione che lo fissi.
Se fosse del pesce o la testa di qualche animale sarebbe comprensibile, ma si suppone che della semplice pasta priva di occhi non debba dare quell’impressione. Forse poi il fatto che un singolo raviolo sia grande quanto un piatto non aiuta a classificarlo nei non viventi. E Naruto sarebbe capace di averci messo sopra qualcosa di allucinogeno, a ben pensare.
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Coppie: Sasuke/Sakura, Shikamaru/Ino
Note: Raccolta | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Dopo la serie
Capitoli:
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Parte II SasuSaku. [Recchan]



Naruto è rosso.

Non il solito rossore naturale, quello che ha perché urla di continuo e probabilmente vive in iperventilazione, ma più un rosso-Hinata. C’è qualcosa di strano nel modo in cui tutto il suo viso sta prendendo velocemente colore.

Sasuke non è il tipo di persona che chiede “stai bene”, quindi non lo fa, e aspetta che dica qualcosa lui.

Naruto non parla.

Ha gli occhi puntati al pavimento, sta diventando sempre più rosso, e Sasuke ha improvvisamente paura che si giri verso di lui e gli schiocchi un bacio sulla bocca o qualcosa di simile che spieghi il suo modo di fare. E questo non può succedere di nuovo, dopo il loro primo scambio di opinioni in classe, terminato con una malaugurata spinta sulla schiena di Naruto che gli era praticamente precipitato in bocca. Non può succedere, specie se voluto da uno dei due che non è lui, e lui non vuole.

«Che problema hai?» chiede infine, arrendendosi ad essere gentile, anche se il modo in cui l’ha chiesto meriterebbe un pugno sulla faccia in risposta, e lo sa.

Naruto si accende, ed inizia a farneticare con voce stridula: «Nessun problema! Chi ha detto che ci sono problemi? Stiamo solo girando in cerca di Sakura-chan, nessun problema! Davvero, problemi zero! Nessun problema, non ci sono problemi qui! Tu hai problemi?»

Sasuke lo guarda sconcertato, accelerando il passo nel caso sia necessario fuggire in cerca di aiuto medico, «Non ho problemi, io.» sottolinea. Naruto è euforico.

«Esatto, nessun problema, vedi?» conferma, e sorride in modo così spudoratamente falso che Sasuke si chiede chi sia il pazzo dei due.

«Vedo.» conferma anche lui, molto più incerto.

E comunque Naruto è ancora molto rosso.

Sasuke si schiarisce la gola, ancora incerto, e spera che non abbia un altro attacco di qualunquecosasia. «Allora, dov’è Sakura?»

«Credo nel tuo giardino. Le piace guardare i fiori.»

«Sono morti.»

Naruto sobbalza, e lo guarda allarmato. Sasuke sospira. «I fiori, idiota, i fiori sono morti. È gennaio.»

«Ah, giusto. È gennaio. Già. Beh, allora forse aspetta che nevichi. O ha nevicato. Cose così, da Sakura-chan, sai.» farfuglia Naruto, scompigliandosi i capelli con una mano. È evidentemente fuori di sé, e sembra anche in imbarazzo a guardarlo bene. A Sasuke tornano in mente baci schioccanti, saliva non sua e voglia di vomitare mentre un gruppo di ragazzine scalmanate fanno lo scalpo a Naruto. Ora capisce perché teme una dichiarazione da parte sua, sembra veramente Hinata.

«Neve.» ripete, cercando di cancellare quei ricordi terribili, «Da quando nevica a Konoha, a proposito?»

«Il tempo è cambiato in questi anni… Sasuke, senti, io…» si affretta ad aggiungere, e si blocca di nuovo.

Baci schioccanti al sapore di ramen.

«Io… ho un… No, non un problema, solo… dei dubbi, ecco. Un dubbio. E non so con chi parlarne.»

«E ne vuoi parlare con me?» se ne esce Sasuke, inorridendo. Naruto fa la sua stessa faccia.

«Certo che no! Secondo te con chi dovrei parlarne? Non dire Sakura-chan, no. Non lei.»

Perplesso, l’Uchiha sposta gli occhi verso l’esterno, ed effettivamente è tutto bianco, fuori. «Che tipo di dubbi?»

«Credo sia roba che… dovrei parlarne con una ragazza, credo. Penso. Suppongo.»

Hai veramente detto suppongo?” chiederebbe Sasuke, se avesse voglia di protrarre ancora a lungo quella conversazione, cosa che non ha. «Ino?» suggerisce.

Sente Naruto rabbrividire al suo fianco. Non dovrebbe poter sentire una cosa simile, ma forse dipende dal fatto che lui per primo ha voglia di rabbrividire quando la nomina. «No, Ino è troppo… pettegola.»

«Tenten?» azzarda Sasuke, prima di tutto non tanto sicuro che sia quello il nome esatto.

«Non che ci abbia mai parlato tanto…» mormora Naruto, impensierito.

«Karin non te la consiglio. Resta Hinata.» in un moto di compassione verso la lontana cugina vorrebbe aggiungere “non andare da lei.” Ma non lo fa. Lui è sempre e comunque Sasuke Uchiha, e la compassione resta a marcire da qualche parte in fondo alla sua testa.

«Hinata! Hinata è sicuramente… beh, sì. Giusto.» concorda Naruto, con più energia di quanto necessario. Sasuke geme di nuovo, dentro di sé. Poi si accorge che Naruto se ne sta andando veramente.

«Il tuo naso.» gli ricorda, ma è già lontano.

Ha il sospetto che la storia di farsi aiutare da Sakura se la sia inventata per parlare da solo con lui, e ciò suggerisce che sia qualcosa di grande quello di cui vuole parlare con Hinata. E imbarazzante, visto il rossore. Poi realizza che Naruto è come una mina vagante che gira per casa sua, e che adesso lui è impalato nel corridoio da solo come un’idiota, e non ha più motivo né di andare avanti né di tornare indietro, ma ritornare in mezzo agli altri senza nulla di fatto è fuori questione. “Al diavolo, vado dove mi pare.” pensa seccato, e poco coerentemente invece che farlo tornare indietro i suoi piedi lo portano in giardino.

Sakura è davvero lì, accovacciata a terra a trafficare con la neve, vicino al portone di ingresso.

Le si avvicina silenzioso, cercando di capire cosa stia combinando, e lei sposta una ciocca di lunghi capelli rosa dietro l’orecchio. È gradevole come quel colore di capelli riesca a stupirlo sempre dopo tanti anni, e probabilmente sarà così fino alla fine dei suoi giorni.

«Sakura.» dice. È il primo a non capire perché non la chiami mai, perché non esclami mai il suo nome. È sempre e solo “Sakura”. Suona bene, forse. Con “Naruto” c’è più esasperazione, forse quello di lei lo chiama a quel modo per compensare.

«Sasuke-kun.» risponde lei, e neanche si gira.

Ecco, appunto, la vecchia Sakura sarebbe saltata in piedi. Ma forse sta solo facendo qualcosa di importante. Glielo chiederebbe, ma non è abituato a farlo, preferisce fingere che non gli importi di cosa stia combinando, seduta al gelo della neve e probabilmente sulla via del congelamento, invece che dentro casa al caldo e a mangiare. Al pensiero di cibo il suo stomaco si contrae, e richiama alla mente i ravioli per scacciare la fame. Funziona.

«Naruto ti cercava. Ino gli ha rotto il naso, prima.» è quasi vero, dopotutto. Ed il fatto che ora l'idiota sia disperso per casa sua non lo contraddice affatto.

Sakura finalmente si gira a guardarlo, ancora dal basso verso l’alto. I suoi occhi verdi, un po’ truccati, sono sgranati. Poi si allargano ancora, e un velo di comprensione ci passa davanti. Sorride. «Ha cucinato qualcosa di orribile, vero?»

Sasuke annuisce, non troppo sorpreso. Sakura sorride di più. «Glielo dico sempre di non farlo. Ha sperimentato nuove ricette?»

«Ravioli al ramen.» risponde Sasuke con una smorfia di sofferenza. Sakura si copre gli occhi con una mano, e lui nota che non ha neppure i guanti e le dita sono tra il bianco e il blu.

«Dimmi che l’avete allontanato dai fornelli, legandolo o roba così.»

«C’è Ino ai fornelli. Non penso si avvicinerebbe.» dice lui, e Sakura approva.

«Dopo cercherò qualcosa per tenere in vita Choji. Immagino che lui abbia assaggiato.»

«Cosa…» comincia Sasuke, troppo curioso, vorrebbe sapere cosa fa. Lei lo guarda, incitandolo a continuare. «Sei venuta qui per non mangiare?» termina, in una implicita accusa di abbandono.

Lei annuisce, e ride di nuovo. La risata di Sakura non è brutta, in fondo in fondo. Molto in fondo. Se la ricordava più timida e soprattutto stridula. Quella di Ino è sguaiata, troppo allegra o troppo arrabbiata, quella di Karin è capace di frantumare i vetri, quella di Sakura invece è una risata normale. Se lui ridesse lo farebbe in modo simile, probabilmente. Ma lui non ride praticamente mai.

«Sapendo che Naruto avrebbe cucinato sono fuggita, lo ammetto. Non è molto coraggioso, ma almeno ora sono viva. Mi sono fermata a guardare un po’ la neve, non mi ci abituerò mai.» spiega Sakura, guardandolo sempre negli occhi. E di nuovo, Sasuke pensa che è interessante questa Sakura, e la fissa di rimando.

Quando Sakura si accorge che lui la sta guardando davvero, che non si limita a lasciarle scivolare lo sguardo addosso per poi pensare ai fatti suoi, arrossisce un po’. Non troppo, è impossibile con la faccia congelata, ma se fossero dentro casa forse sarebbe esplosa. E lo maledice, mentalmente, perché non è possibile che dopo anni, quando è convinta che i suoi sentimenti fossero solo amicizia, e dopo tante cattiverie inspiegabili da parte sua, lui le faccia ancora questo effetto.

È che è troppo bello, e dovrebbe picchiarlo per rovinargli quel bel faccino. Anche se poi quella pazza di Karin, e forse anche Ino, dato che apprezza le cose belle anche non sue, la ucciderebbero.

Sasuke è anche un pochino più umano da quando è tornato. Non troppo, ma quel tanto che basta perché Naruto sia sempre luminoso e perché lei si senta a casa e sempre a suo agio con loro.

«Ti sei fermata a guardare la neve… lì?» Sasuke la distoglie dai suoi pensieri, e le fa ricordare che è seduta per terra. E lei si sente terribilmente e indubitabilmente un’idiota, perché adesso gli risponderà la verità.

«Stavo facendo un pupazzo di neve.» ammette, e si dà dell’idiota ancora. Sorride apertamente, per la tensione ed il freddo, e non ha idea di cosa aspettarsi. Non la condiziona più la disapprovazione di Sasuke, tanto lui disapprova tutto, però non è piacevole quando qualcuno ti fa notare che sei veramente stupida, anche se lo sei.

«Tu… cosa?» dice finalmente Sasuke, ed il muro di imperturbabilità ha una falla, perché la sua voce suona davvero come stupita, e lui la guarda sbigottito.

Stupida, stupida, stupida, cantilena la mente di Sakura, mentre lei si sposta di lato per fargli vedere quell’abominio. È un omino molto basso e molto grasso, e non ha ancora arti né occhi, naso e bocca. La sua testa è anche schiacciata da un lato. Nel complesso sembra vittima di torture di guerra. «Lo chiamerò Tofu.» butta lì. Stupida, stupida, stupida.

Sasuke sta per ridere. O per piangere. Una delle due. Si accuccia a terra anche lui, e si accorge che Sakura ha sobbalzato appena e trattenuto il respiro. Che si aspettasse un colpo? Non la capisce proprio. «Tofu.» ripete. «Somiglia a Taro.»

«A chi?» si sente stupidamente chiedere con voce acuta Sakura. «Vuoi chiamarlo Taro?» Dio ti prego, fa che non suoni come se stessimo parlando di un figlio quanto è sembrato a me.

«Nome già preso.» nega lui lentamente, ficcando una mano con forza dentro la neve. Se non è impazzito del tutto ricorda che sono nel selciato all’ingresso, ed infatti trova subito una pietra di dimensioni accettabili. Tira fuori la mano e la piccola pietra, e l’appoggia su quella che dovrebbe essere la zona “petto” di quella specie di caciotta di neve. Primo bottone.

Mi sento… quanti anni era che non mi sentivo così? Bambino, ecco… da bambino era così. Che strano… riflette Sasuke, senza notare l’espressione esterrefatta di Sakura. Si gira a guardarla poi, e si trova più vicino di quanto pensasse ad i suoi occhi spalancati.

Ha degli occhi veramente belli Sakura. Cioè, interessanti. Somiglia ad un gatto a volte, con quegli occhi grandi incredibilmente espressivi e sempre molto verdi. Sasuke inizia a sentirsi più adolescente che bambino, e sarebbe un miglioramento se la consapevolezza che lui è un maschio e lei è una femmina e non ci sono api e fiori di sorta, ma solo maschi e femmine che fanno il loro lavoro, non lo colpisse e lo facesse arrossire. Ovviamente lo maschererà con la storia del freddo, ma lui saprà per il resto della sua vita che sta solo scappando da lei e dai suoi occhi molto molto verdi e non andando a prendere delle braccia per Tofu.

«Cosa stai…» mormora Sakura, e nel silenzio irreale del giardino riesce a sentirla. Sasuke strappa via due rametti da un albero secco e finge di esaminarli. «Prendo delle braccia. Cerca occhi, naso bocca.» le dice, e la sua voce suona annoiata come piace a lui.

Sakura è altrettanto incerta se scoppiare a ridere, è troppo assurda quella situazione, o a piangere, è umano anche Sasuke, Dio mio. Non fa né l’uno né l’altro, anche se ha gli occhi lucidi e le labbra che invece tirano in un sorrisetto nervoso che vorrebbe davvero diventare una risata isterica. «Occhi.» sussurra. «Occhi. Bocca. Naso. »

Sasuke torna indietro appena lei si allontana alla ricerca di qualcosa, ancora ripetendo tra sé e sé quelle parole come un mantra, e infilza sapientemente Tofu con le sue braccia. Sta tornando a sentirsi bambino, quando dopo qualche minuto Sakura si acquatta di nuovo accanto a lui, dando apparenza di non temere più la loro vicinanza come prima. «Sono andata davanti alla finestra della cucina ed ho chiesto due fagioli e una carota ad Ino.» spiega a bassa voce. «Per la bocca possiamo invece usare queste castagne una a fianco all’altra.»

Sasuke la guarda con la coda dell’occhio e nota che è decisamente più rossa di prima, almeno quanto Naruto, ma può solo sospettare che la mezza frase sentita poco prima da quella che sembrava una Ino estasiata, «Carota? Sakura, non vorrai invece del burro o qualcosa di più utile sessualm…», seguita da un urlo soffocato con quella che poteva essere una mano e risa sguaiate, abbia un certo ruolo in tutto questo. Non chiede niente, non ci tiene, dato che poco prima anche lui stava iniziando a vagare in certe direzioni oscure solo guardandola negli occhi.

«Ecco.» dice Sasuke, mettendo l’ultima castagna bruciata. È un sorriso nero, Tofu probabilmente chiederà i danni, però non è venuto male come sembrava. Si preoccupa anche di dare alla sua testa una parvenza sferica, aggiungendo un po’ di neve.

«Perché lo fai?» sbotta Sakura, ed entrambi la soffocherebbero ora.

«Fare cosa?» decide di far finta di nulla Sasuke, anche se fare pupazzi di neve non è uno dei suoi passatempi abituali.

Sakura scuote la testa, cogliendo l’ancora di salvezza, e fa retromarcia. «Niente. Non importa. Si sta bene qui, non è vero?» esclama con energia. E sta tremando dal freddo, quindi Sasuke intuisce che deve averla messa a disagio.

Però è divertente.

«Stai gelando.» le fa notare ironico, e gode nel vederla arrossire di nuovo.

«Perché ti sei messo a fare un pupazzo di neve?» chiede lei all’attacco, e Sasuke si ricorda che poco prima era lui che rischiava noie. Merda. Sei stressante, Sakura.

«Mi annoiavo dentro.» risponde come se fosse ovvio, e per lui la possono anche finire lì. Si alza in piedi, e scorge un bagliore negli occhi dell’altra. Interessante, ancora.

«Scappa.» sbuffa lei a voce bassa, aggiungendo altra neve al pupazzo senza che ce ne sia bisogno. Sembra non essersi nemmeno resa conto di aver parlato.

«Prego?» fa lui, che non ha molta voglia di andarsene dentro, in realtà. Sakura spalanca gli occhi, è la terza volta in sua presenza, e si morde un labbro. È tentata, glielo legge in faccia, di rispondergli male, molto male, ma anche di lasciar cadere per non rovinare nulla. «Sto scappando, Sakura?» la stuzzica, sforzandosi di apparire più sicuro di sé di quanto non sia. Il giorno in cui Sakura scoppierà sarà veramente divertente, anche per lui, e non può fare a meno di provare la pazienza ora che è così cambiata.

Sakura si alza in piedi, ed i suoi occhi sono come quelli di Tsunade. Ti prenderà a pugni, gli suggerisce una vocetta nella sua mente. Ti ridurrà in poltiglia e poi, forse, dopo chiamerà Karin perché ti dia una sistemata e andrà a vantarsi con Naruto di aver battuto il grande Sasuke Uchiha più in fretta di lui. E Sasuke sa che quella vocetta potrebbe aver ragione, tutto dipende da cosa sceglierà di fare ora lei.

«Sì.» sibila Sakura, ed è davvero pronta ad ucciderlo. Forse non proprio ucciderlo volontariamente, ma il risultato potrebbe essere quello.

Sasuke ruba un momento per guardarla, così rossa in faccia, con quegli occhi verdi che brillano di rabbia, il respiro che aumenta, ed i capelli rosa di nuovo lunghi. Davvero lunghi. Senza accorgersene allunga una mano e ne prende una ciocca, e Sakura si sgonfia, diventando incerta e imbarazzata.

«Sasuke… kun?»

«Li hai fatti crescere di nuovo, pensavo ti piacessero corti.» commenta, senza prestarle molta attenzione.

La detesta, coi capelli lunghi.

Somiglia a sua madre, sguardo dolce e sorriso comprensivo, coi capelli lunghi.

E’ davvero bella, coi capelli lunghi. E anche con i capelli corti.

«Li taglio prima delle missioni, ma dato che siamo stati impegnati solo a ricostruire Konoha, ed io servivo solo come medico…» si giustifica lei, e non sa neanche perché dovrebbe proprio “giustificarsi” per una cosa simile. E poi a Sasuke non piacevano i capelli lunghi? Che vuole dire?

«Mh.» dice lui, lasciandola nel dubbio. Però la ciocca non la molla. «Mh.» aggiunge, «Ti stanno…» cerca una parola e Sakura lo guarda attentamente, cercando di prevederla. Bene? Male? Sembri Karin? «… ti si addicono.» cambia alla fine.

È il commento più neutro che abbia mai sentito sui suoi capelli, potrebbe essere che facciano schifo e abbia indirettamente detto che lo fa anche lei, o il contrario. Non ha molto senso, ma balbetta un: «G-grazie.» sbalordito. Sasuke alza le spalle, e dentro è stupito quanto lei.

Poi comincia a nevicare. Non è esattamente romantico come in televisione, quando delle palle della circonferenza di dieci centimetri si abbattono sulla tua testa, inzuppandoti e scivolando in modo appiccicoso sui tuoi vestiti. È un po’ come cercare di dichiarare il tuo amore mentre delle meduse abusano di te, e a pensarci bene non è per niente romantico.

«Torniamo dentro?» propone lui e Sakura scuote la testa in segno di diniego, arrivando al trentesimo “stupida” mentale.

«Metto Tofu al sicuro.» butta lì, e Sasuke si accorge che forse neanche Sakura è così dispiaciuta dallo stare da sola con lui, anche se sembra tanto indifferente alla sua presenza da due anni a quella parte. La segue senza neanche pensarci e insieme sollevano il pupazzo, fortunatamente molto piccolo, attenti che non si sfaldi, e lo portano sotto la tettoia. Si scioglierà, ma almeno avrà vissuto più a lungo.

«Brrr…» fa Sakura, e si sfrega le mani l’una contro l’altra, sedendosi sotto la tettoia anche lei, su un gradino ghiacciato.

Sasuke prende probabilmente la decisione più coraggiosa ed impegnativa della sua vita, ma come uomo non può tirarsi indietro, e prende le mani tra le sue, che invece i guanti li hanno eccome. Lui non è un irresponsabile, come ama sottolineare.

Sakura gli punta subito gli occhi addosso, è come essere investiti da una luce verde, e lui ne evita lo sguardo per quanto possibile, anche se sembra quasi che lo attraversi per quanto è intenso.

Alla fine ricambia lo sguardo, cercando di essere il più duro possibile. La sua è più un’occhiataccia arrogante, che la sfida a parlare.

Lei lo fa.

«Che stai facendo? Anzi, lo vedo, ma perché lo stai facendo?»

«Sta zitta, Sakura. Non sei meno noiosa di cinque anni fa.» sbotta lui, e sarebbe di grande effetto se non le stesse ancora tenendo le mani per scaldargliele.

Sakura apre la bocca come se le avesse dato uno schiaffo, ma poi sembra arrivare alla stessa sua conclusione e sposta lo sguardo prima sulle loro mani e poi di nuovo su di lui, in un’occhiata eloquente.

«Non voglio sentirti mentre ti lamenti perché le dita ti si sono staccate.» borbotta lui, sentendo un irragionevole calore da qualche parte tra mento e tempie.

«Allora grazie, Sasuke-kun.» cinguetta lei, falsamente amabile. Lui le ha preso le mani, è arrossito, hanno costruito un pupazzo assieme, è ovvio che si sposeranno. Soprattutto per il pupazzo. Quindi non c’è niente di male se lei appoggia tutto il corpo contro il suo, non di peso ovviamente, perché se lui si scostasse di scatto lei cadrebbe a terra, ma affondando nel suo cappotto nero che profuma di Sasuke e di buono, e che vista la situazione fa caldo come se lo indossasse lei.

Può sentire Sasuke irrigidirsi come non mai dopo quel gesto, e si chiede quanto ci vorrà prima che la spinga via in malo modo. Uno… due… tre… quattro… cinque… Sakura si azzarda ad aprire un occhio, neanche si era accorta di averli chiusi, e si rende conto che forse non la sbatterà a terra. Muove appena la testa come un animale che si mette comodo nella pelliccia della madre, o perlomeno spera di apparire così e non come una ragazza che sta cercando di entrare a far parte del suo cappotto, e si ferma di nuovo.

«Ti stai scaldando?» sente chiedere a Sasuke, e la sua voce suona beffarda. Sakura non può impedirsi di alzare la testa, molto lentamente per via dell’imbarazzo, e ne incontra gli occhi. Sorride. Sasuke si è tradito, perché l’ha appena guardata con lo sguardo che ha Naruto tutte le volte che lo vede fare qualcosa di umano con loro, adorazione mista a felicità, e ora si è trincerato nella solita aria indifferente, smorzata da un leggerissimo sorriso appena accennato da un angolo della bocca. È durato solo un attimo, ma Sakura l’ha visto eccome quello sguardo, quindi sorride tranquilla, poggiandosi del tutto a lui.

«Sì, grazie. Molto meno freddo.» commenta, e strofina ancora una volta il viso contro il suo cappotto, che non sembrava così comodo a guardarlo, ma evidentemente Sasuke finge soltanto di preferire la vita spartana. E finge un mucchio di cose.

«Molto meno freddo.» ripete Sasuke, e non è chiaro a cosa si riferisca lui. Però poi appoggia il mento piano sulla testa spettinata di Sakura, e neanche si accorge di sorridere.









Io penso che sia chiaro invece, a cosa si riferisca Sasuke. (L)
Ci sono affezionata a questo capitolo, è il mio preferito, essendo SasuSaku, ovvio XD Il prossimo, Naru/Gaara, posso consigliarlo anche alle non amanti dello shonen-ai o yaoi (tipo me), ma solo quelle che non vomitano all'idea XD perché di accenni non ce ne sono esattamente tantissimi e la butto molto sullo scherzoso. Non avrei potuto fare altrimenti, visto che io sono per le coppie maschio-femmina e l'ho scritta per Recchan che invece shippa qualsiasi uomo gli capiti a tiro. [Recchan, ti voglio un'infinità di bene. ]. La Hipatya afferma che è sopportabilissimo :sisi:

Che dire? Sasuke si oocizzerà troppo in questo capitolo? Fa niente, lo adoro qui, e comunque esternamente è il solito ghiacciolo, e mi soddisfa. Potrebbe esserci qualche altro riferimento alla coppia nei prossimi capitoli, visto che sono ancora tutti per casa. E mi piace persino Sakura, al diavolo tutto. E Naruto, certo, a cui mi ricollegherò al prossimo, e che ha dato modo di farvi notare che Sasuke è leggermente traumatizzato al ricordo del loro primo bacio, e riconoscendo inconsciamente l'imbarazzo di Naruto come qualcosa avente a che fare l'amore e simili, si è rivisto la morte in faccia e il giorno della fine dell'innocenza delle loro labbra [che tragica XD].



Non abituatevi a questa velocità di aggiornamento, gente XD





Rispondiamo alle recensioni:

Recchan: quel povero raviolo ti citerà per danni, e comunque è tutta colpa di Naruto, come sempre. Sì, immagino anche io Kiba che saltella per i campi con Taro per mano. E anche Sasuke lo ha immaginato bene, purtroppo per lui. Choji vedrai che combinerà, nel capitolo ShikaIno XD Shika non ha scagliato Ino contro Naruto solo perché poi lei sarebbe riuscita a prendersela anche con lui, in qualche strano e contorto modo. Il prossimo capitolo lo conosci, sentiti felice di rivedere quella coppia così... così...



FuoriTarget: Beh, non so quanto questo seguito potesse essere romantico o divertente, ma spero ti abbia soddisfatta! E sì, Sasuke finirà nella lapide degli eroi solo per aver retto la cucina di Naruto XD



Faby hale: Credo anche io che Kishimoto non farà mai cucinare Naruto, per il semplice fatto che vive di ramen XD Però nella vita di tutti i giorni dovranno pure sfamarsi, no? XD Sono lieta che tu li trovi ben caratterizzati, io ci ho provato il più possibile, ma se voglio creare situazioni pseudo-romantiche come queste per forza dovrò un po' uscire dal seminato... Per quanto riguarda la fine del manga, io sono di idee contraddittorie. Amo il lieto fine e sono ovviamente per il SasuSaku, ma sono anche per l'angst e le sofferenze, quindi vorrei probabilmente anche un po' di quasi morti prima XD Infatti nelle mie storie c'è sempre qualcuno che o muore o ci va vicino... Kishimoto fa sempre grandi sorprese comunque, e sarei portata a dire che ucciderà Sasuke alla fine, o farà morire Naruto subito dopo averlo fatto Hokage con un salto temporale, o qualcosa del genere. Non credo in un completo lieto fine che soddisfi tutti. Però appunto, fa sempre grandi sorprese, magari avrà pietà di noi.



Irithebest: Choji non è che abbia proprio faticato ad assaggiare, è che anche lui ha un minimo di spirito di sopravvivenza, e conoscendo il cuoco... poi, una volta assaggiati, ha avuto di che pentirsene XD ma tornerà al terzo capitolo, con Shika e Ino XD sono felice che trovi i personaggi I.C. e che ti sia piaciuto Taro XD



Celiane: sì, ricordo le tue coppie XD per il GaaNaru, che comunque ho mantenuto leggerissimo, prenditela con Recchan XD è bello averti in tutte le mie storie, sai? Sei una piacevole costante XD



Tya: tecnicamente potrei risponderti su msn, ma chisseneimporta (tutto attaccato, sì). Doppia scema a me, cretina? Sappi che il tuo amore a prima vista comunque è una delle cause per cui non l'ho mollata questa storia. Il SuiKa è tutto per te (L). Non parlare male delle tue descrizioni prolisse, le adoro. Comunque sì, alle volte anche io approvo il mio stile semplice, ma poi mi capitano davanti le tue fanfiction o quelle di suni e così via... e cadono. (il soggetto di “cadono” devi immaginarlo da sola). Se vuoi imparare a scrivere di Sasuke sereno... basta che lo fai mentalmente, esteriormente non lo sembrerà mai XD e ti dirò, nella tua ultima ShinoShiho, visto che Sasuke fa quella dichiarazione plateale, mentalmente mi pare parecchio felice di stare con Sakura XD Naruto oltraggiato oltraggiosamente piace anche a me, lo ammetto XD Di Taro immagino di dover creare un icona XD La metterò in giro XD



Hika_chan: grazie del meravigliosa XD sì, il raviolo... ci ho pensato anche io a Capodanno, quando me li hanno messi davanti XD Sasuke per una volta ha la mia comprensione!



Hachi92: l'importante è recensire XD grazie anche della dichiarazione al mio stile, ti fa sapere che gli fa molto piacere XDD



Grazie a tutti per le recensioni, è sempre bello quando ti si fa sapere se scrivi bene o se devi darti al piastrellismo. Al prossimo capitolo!



   
 
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