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Autore: willHole    06/05/2009    4 recensioni
Questa storia è una raccolta disomogenea di schizzi che in comune hanno solo il tema: descrivere, per quanto possibile, la bellezza della Natura, la sua grazia incomparabile, la sua eleganza.
Sono solo dei piccoli quadretti, nella maggior parte dei casi a carattere paesaggistico, con l'unico scopo di fotografare dei momenti o delle situazioni particolari. Piccoli esecizi anche di stile, alle volte, quando ho tentato di scrivere in modi a me non proprio congeniali.
Alcuni li ho già scritti, altri sicuramente ne scriverò in futuro, perché questo è un argomento che mi ha sempre affascinato, sebbene in realtà non ne conosca ancora la ragione.
Leggete dunque, o amanti della viridea natura, questi insoliti schizzi di verde mentale...
Contiene la sezione "Parata di Fiori", sottoraccolta alfabetica di schede botaniche a carattere fitoterapico, balsamico, filosofico e/o mitologico, frutto di nuove follie ed elucubrazioni varie del mio stanco cervellino...
Contiene inoltre, al capitolo 26, la "poesia" Ballata di una foresta bambina, partecipante al concorso "La Foresta e...la Bambina" indetto da Eylis.
E', questo mio paradiso, l'arzigogolata proiezione della mia mente nel mondo.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Ciliegie

Ciliegie

 

Mi sono innamorato di lei perché, quando l’ho vista per la prima volta, mangiava le ciliegie.

Le prendeva da un piccolo cestello di vimini intrecciati, a due a due, proprio come se fossero disegnate a scopo ornamentale: faceva dondolare le due purpuree sferette, sospese agli esili piccioli, intorno alle dita affusolate, e poi ne staccava una, con grazia, lentezza e brama.

Le assaporava dapprima con le dita, bianche sul rosso cremisi, ne seguiva la serica morbidezza, ne percepiva la consistenza dolce e soffice della polpa.

Poi, con un piccolo guizzo di quelle sue dita agili, catturava il rosso sole della primavera tra i denti candidi, e il suo succo di zucchero le umettava le labbra. Socchiudeva pian piano le palpebre, e pareva che gustasse la più deliziosa ed elaborata vivanda del mondo.

Ed erano solo ciliegie.

Io la osservavo incantato.

Fu per questo, per come amava le ciliegie, che mi innamorai di lei.

 

 

 

 

 

Eccomi giunto con un nuovo capitoletto. Ancora cambio repentino di genere: questa è quasi una Nonsense, anche perché non saprei proprio come altrimenti definire una simile accozzaglia di parole…^^ Vediamola come un piccolo tributo alle ciliegie (anche se non credo che maturino in primavera. Ma concedetemelo: foneticamente suonava molto meglio di “estate” XD licenza poetica…^^).

[152 parole]

 

Insomma, dato che nemmeno io riesco ad esprimere un giudizio, datemi voi un parere, o esimi lettori e lettrici!

 

 

Passiamo dunque ai ringraziamenti: grazie ancora a ninfea306, che nelle sue recensioni è assolutamente deliziosa. Un sostegno necessario per quest’operetta tormentata.^^

E grazie anche alla nuova recensitrice! Benvenuta olghisch in codesto sparuto club! XD Grazie molte anche  a te per la pazienza di aver letto. Spero che continuerai a seguire!

  
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