CAPITOLO 21
< < Preside, come sta? > > domandarono i ragazzi, appena entrati in casa e accolti dalla domestica, a Gandalf, seduto sul letto.
< < Molto meglio ragazzi > >
< < Ci manca signor preside. La scuola non è più la stessa senza di te > > disse Ori timidamente.
< < Mi mancate tutti voi, sono molto affezionato ai miei studenti > >
< < E’ sicuro di non voler tornare? > > domandò Bofur abbassando il cappello e giocherellando con esso impetuosamente.
< < Sono vecchio – sospirò sistemandosi meglio sul letto – fra poco dovrò andare in pensione . . > >
< < Ma è ancora presto per la pensione – lo interruppe Dwalin – il signor Saruman ci sta facendo impazzire! > > ringhiò.
< < Cercherò una soluzione, ve lo prometto – disse con sincerità – cosa sta combinando il nuovo preside? > >
< < Mette in punizione la maggior parte degli studenti per motivi idioti > > raccontò Gloin.
< < Inoltre dobbiamo indossare delle stupide divise > > continuò Dori.
< < La divisa non è male eh – disse Gandalf – almeno nessuno si vanterà di ciò che indossa > >
< < La divisa mi rende grasso > > mormorò Dwalin incrociando le braccia.
< < Non solo la divisa > > precisò Bofur ridendo, per poi abbassare lo sguardo appena notò lo sguardo fulmineo dell’amico.
< < Ora . . togliamo il disturbo signor preside > > disse Bilbo ricordando ai suoi amici che l’ora si era fatta tarda.
< < Torneremo un altro giorno a trovarla > >
< < Mi ha fatto davvero piacere la vostra visita, vi ringrazio tanto > >
La domestica aprì loro la porta della camera e gli fece spazio. Bilbo era l’ultimo della fila e fu Gandalf a trattenerlo ancora per qualche minuto.
< <Vieni qui > >
Bilbo balbettò e si indicò.
< < Sì, proprio tu > >
Bilbo camminò verso il letto e guardò Gandalf con aria interrogata.
< < C’è qualcosa che ti turba, non è così ? > > gli domandò guardandolo negli occhi. Bilbo sgranò gli occhi e attese qualche secondo prima di rispondere.
< < N- No, si sbaglia, va tutto . . a meraviglia > >
< < Hai esitato a rispondere. Potrei aiutarti . . > >
< < Va tutto bene . . sono solo . . preoccupato per la scuola . . le verifiche, le interrogazioni > > mormorò indietreggiando e dirigendosi verso la porta.
Lo salutò frettolosamente e raggiunse i suoi amici, mentre Gandalf guardava la porta scuotendo la testa.
< < Quel ragazzo mi nasconde qualcosa. Mi sembra preoccupato. E non per i soliti problemi adolescenziali . . c’è qualcosa di molto più grave > > pensò mentre la domestica stava pulendo i mobili della sua camera.
< < Ora non ci pensi signore, deve riposarsi – lo invitò la domestica sorridendo – magari si sbaglia. Insomma, è ancora un adolescente. Non sarà nulla di grave, stia tranquillo > >
Appena uscirono dalla casa di Ganfalf, a Bilbo arrivò ancora un messaggio anonimo.
Allora? Hai preso la tua decisione?
Per favore, mi lasci in pace e soprattutto mia madre e Thorin, brutto bastardo
Te l’’ho già detto. Se non farai ciò che ti diciamo, non avrò problemi a fare visita a tua madre
Bilbo esitò un attimo, prima di rispondere, tremando.
Cosa devo fare?
Sei proprio un ragazzo ubbidiente. Bene bene bene . . scopri dove tiene nascosta l’Arkengemma quel maledetto Durin. Appena lo scoprirai . . metteremo in atto il nostro piano
Sei proprio un ragazzo ubbidiente. Bene bene bene . . scopri dove tiene nascosta l’Arkengemma quel maledetto Durin. Appena lo scoprirai . . metteremo in atto il nostro piano
Il giorno seguente . .
< < Dov’è il mio toast? > > domandò Denethor, seduto sul divano, mentre stava guardando la televisione.
< < Arriva > > sbuffò Faramir spalmandoci della marmellata.
< < Sbrigati! > >
Il figlio lo appoggiò velocemente su un piatto e glielo porse, quando il campanello suonò. Ringraziò chiunque avesse appena suonato e andò ad aprire, mentre sentì alle sue spalle un borbottio.
Faramir aprì e qualcuno gli gettò le braccia al collo.
< < Eowyn! - mormorò Faramir sorpreso – E-Entra pure > > la invitò facendole spazio.
La ragazza entrò lentamente, mentre Faramir la controllava attentamente, in quanto uscita da poco dall’ospedale.
< < Vuoi una mano? > > le domandò con premura.
< < No no, grazie > > disse tranquillizzandolo e appoggiandosi di volta in volta ai mobili.
< < Chi è ? – domandò Denethor voltandosi – ah . . ciao > >
< < Salve signore, sono Eowyn > > sorrise andando a stringergli la mano. Denethor fece un sorriso forzato e si rivolse al figlio.
< < Prepara qualcosa alla tua amica > >
< < Oh no, non voglio niente, grazie comunque > > disse fermando Faramir che stava per dirigersi verso la cucina.
< < Se avete intenzione di star qui a parlare, vi chiedo di andarvene, io sto ascoltando la televisione > >
Eowyn e Faramir si guardarono e sorrisero imbarazzati. Faramir la superò e le fece cenno con la testa di seguirlo. Salirono le scale e la fece accomodare in camera.
< < Sicura di non volere niente? Ho qua qualche spuntino, delle caramelle . . > > continuò a domandarle.
< < No no > > rispose passeggiando per la camera e soffermandosi su piccole fotografie.
Si abbassò leggermente per guardare una foto di due bambini. Erano abbracciati sullo scivolo.
< < Qua eravamo alle elementari > > sorrise Faramir, poi indicò un’altra fotografia in cui era ritratto insieme a Boromir, Eomer e un altro ragazzo.
A quell’immagine, Eowyn abbassò lo sguardo.
< < Tutto bene? > >
< < Sono . . ancora scossa da ciò che mi hanno fatto Arwen e Aragorn > >
< < Non l’hanno fatto intenzionalmente, l’impulso . . > >
< < Arwen sapeva che ero innamorata di Aragorn > > lo bloccò sedendosi sul letto.
< < Magari Arwen non era d’accordo e gli ha dato uno schiaffo . . Arwen è molta dispiaciuta. Non puoi voltarle le spalle ancora per molto. Così come Aragorn, è un bravo ragazzo > >
< < Ho visto > > disse Eowyn ironicamente.
Faramir rise leggermente.
< < Non molli mai eh > >
< < Non penso torneremo ad essere amiche > >
< < Tu pensaci – le disse dolcemente cingendole le spalle - col tempo vi dimenticherete tutto > >
Eowyn sorrise leggermente e appoggiò la testa sul suo petto.
< < Grazie, ci sei sempre per me > >
< < E ci sarò sempre > > proseguì Faramir.
Ad interrompere il momento fu il telefono di Eowyn. Lesse il nome sul display e esitò a rispondere.
< < E’ Arwen > > mormorò.
< < Rispondi > > la incitò.
Eowyn sospirò e rispose.
Eowyn. Possiamo incontrarci al parco?
Io e te non abbiamo nulla di cui parlare.
Si invece. Vorrei solo che tu mi ascoltassi. Per favore . .
Eowyn fece un respiro profondo e pensò. Era da giorni che non si parlavano e forse era meglio ascoltare il suo punto di vista. Annuì e sorrise forzatamente.
Io e te non abbiamo nulla di cui parlare.
Si invece. Vorrei solo che tu mi ascoltassi. Per favore . .
Eowyn fece un respiro profondo e pensò. Era da giorni che non si parlavano e forse era meglio ascoltare il suo punto di vista. Annuì e sorrise forzatamente.
Va bene. Arrivo.