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Autore: innamoratahobbit96    30/09/2016    3 recensioni
Bilbo sospirò e andò a lavarsi. I suoi capelli ricci erano in disordine e cercò di sistemarseli al meglio.
Aprì l’armadio e cercò degli indumenti consoni. Era il suo primo giorno di scuola, in una nuova scuola, a Roma. Avrebbe frequentato il terzo anno del liceo classico.
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Thorin non era per niente contento della sua vita. Era arrabbiato. Sua madre era morta. Suo nonno era morto. Le sue uniche figure di riferimento avevano perso la vita in un incidente stradale.
I loro genitori erano ricchi, avevano una grande villa con la piscina. Tanti soldi e potere. Ma chi diceva che i soldi facevano la felicità, sbagliava.
Genere: Generale, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bilbo, Thorin Scudodiquercia, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 21
 

 
< < Preside, come sta? > > domandarono i ragazzi, appena entrati in casa e accolti dalla domestica, a Gandalf, seduto sul letto.
< < Molto meglio ragazzi > >
< < Ci manca signor preside. La scuola non è più la stessa senza di te > > disse Ori timidamente.
< < Mi mancate tutti voi, sono molto affezionato ai miei studenti > >
< < E’ sicuro di non voler tornare? > > domandò Bofur abbassando il cappello e giocherellando con esso impetuosamente.
< < Sono vecchio – sospirò sistemandosi meglio sul letto – fra poco dovrò andare in pensione . . > >
< < Ma è ancora presto per la pensione – lo interruppe Dwalin – il signor Saruman ci sta facendo impazzire! > > ringhiò.
< < Cercherò una soluzione, ve lo prometto – disse con sincerità – cosa sta combinando il nuovo preside? > >
< < Mette in punizione la maggior parte degli studenti per motivi idioti > > raccontò Gloin.
< < Inoltre dobbiamo indossare delle stupide divise > > continuò Dori.
< < La divisa non è male eh – disse Gandalf – almeno nessuno si vanterà di ciò che indossa > >
< < La divisa mi rende grasso > > mormorò Dwalin incrociando le braccia.
< < Non solo la divisa > > precisò Bofur ridendo, per poi abbassare lo sguardo appena notò lo sguardo fulmineo dell’amico.
< < Ora . . togliamo il disturbo signor preside > > disse Bilbo ricordando ai suoi amici che l’ora si era fatta tarda.
< < Torneremo un altro giorno a trovarla > >
< < Mi ha fatto davvero piacere la vostra visita, vi ringrazio tanto > >
La domestica aprì loro la porta della camera e gli fece spazio. Bilbo era l’ultimo della fila e fu Gandalf a trattenerlo ancora per qualche minuto.
< <Vieni qui > >
Bilbo balbettò e si indicò.
< < Sì, proprio tu > >
Bilbo camminò verso il letto e guardò Gandalf con aria interrogata.
< < C’è qualcosa che ti turba, non è così ? > > gli domandò guardandolo negli occhi. Bilbo sgranò gli occhi e attese qualche secondo prima di rispondere.
< < N- No, si sbaglia, va tutto . . a meraviglia > >
< < Hai esitato a rispondere. Potrei aiutarti . . > >
< < Va tutto bene . . sono solo . . preoccupato per la scuola . . le verifiche, le interrogazioni > > mormorò indietreggiando e dirigendosi verso la porta.
Lo salutò frettolosamente e raggiunse i suoi amici, mentre Gandalf guardava la porta scuotendo la testa.
< < Quel ragazzo mi nasconde qualcosa. Mi sembra preoccupato. E non per i soliti problemi adolescenziali . . c’è qualcosa di molto più grave > > pensò mentre la domestica stava pulendo i mobili della sua camera.
< < Ora non ci pensi signore, deve riposarsi – lo invitò la domestica sorridendo – magari si sbaglia. Insomma, è ancora un adolescente. Non sarà nulla di grave, stia tranquillo > >
 
Appena uscirono dalla casa di Ganfalf, a Bilbo arrivò ancora un messaggio anonimo.

Allora? Hai preso la tua decisione?
 
Per favore, mi lasci in pace e soprattutto mia madre e Thorin, brutto bastardo
 
Te l’’ho già detto. Se non farai ciò che ti diciamo, non avrò problemi a fare visita a tua madre
 
Bilbo esitò un attimo, prima di rispondere, tremando.
 
Cosa devo fare?
 
Sei proprio un ragazzo ubbidiente. Bene bene bene . . scopri dove tiene nascosta l’Arkengemma quel maledetto Durin. Appena lo scoprirai . . metteremo in atto il nostro piano

 
 
 
 
Il giorno seguente . .
 
< < Dov’è il mio toast? > > domandò Denethor, seduto sul divano, mentre stava guardando la televisione.
< < Arriva > > sbuffò Faramir spalmandoci della marmellata.
< < Sbrigati! > >
Il figlio lo appoggiò velocemente su un piatto e glielo porse, quando il campanello suonò. Ringraziò chiunque avesse appena suonato e andò ad aprire, mentre sentì alle sue spalle un borbottio.
Faramir aprì e qualcuno gli gettò le braccia al collo.
< < Eowyn! - mormorò Faramir sorpreso – E-Entra pure > > la invitò facendole spazio.
La ragazza entrò lentamente, mentre Faramir la controllava attentamente, in quanto uscita da poco dall’ospedale.
< < Vuoi una mano? > > le domandò con premura.
< < No no, grazie > > disse tranquillizzandolo e appoggiandosi di volta in volta ai mobili.
< < Chi è ? – domandò Denethor voltandosi – ah . . ciao > >
< < Salve signore, sono Eowyn > > sorrise andando a stringergli la mano. Denethor fece un sorriso forzato e si rivolse al figlio.
< < Prepara qualcosa alla tua amica > >
< < Oh no, non voglio niente, grazie comunque > > disse fermando Faramir che stava per dirigersi verso la cucina.
< < Se avete intenzione di star qui a parlare, vi chiedo di andarvene, io sto ascoltando la televisione > >
Eowyn e Faramir si guardarono e sorrisero imbarazzati. Faramir la superò e le fece cenno con la testa di seguirlo. Salirono le scale e la fece accomodare in camera.
< < Sicura di non volere niente? Ho qua qualche spuntino, delle caramelle . . > > continuò a domandarle.
< < No no > > rispose passeggiando per la camera e soffermandosi su piccole fotografie.
Si abbassò leggermente per guardare una foto di due bambini. Erano abbracciati sullo scivolo.
< < Qua eravamo alle elementari > > sorrise Faramir, poi indicò un’altra fotografia in cui era ritratto insieme a Boromir, Eomer e un altro ragazzo.
A quell’immagine, Eowyn abbassò lo sguardo.
< < Tutto bene? > >
< < Sono . . ancora scossa da ciò che mi hanno fatto Arwen e Aragorn > >
< < Non l’hanno fatto intenzionalmente, l’impulso . . > >
< < Arwen sapeva che ero innamorata di Aragorn > > lo bloccò sedendosi sul letto.
< < Magari Arwen non era d’accordo e gli ha dato uno schiaffo . . Arwen è molta dispiaciuta. Non puoi voltarle le spalle ancora per molto. Così come Aragorn, è un bravo ragazzo > >
< < Ho visto > > disse Eowyn ironicamente.
Faramir rise leggermente.
< < Non molli mai eh > >
< < Non penso torneremo ad essere amiche > >
< < Tu pensaci – le disse dolcemente cingendole le spalle - col tempo vi dimenticherete tutto > >
Eowyn sorrise leggermente e appoggiò la testa sul suo petto.
< < Grazie, ci sei sempre per me > >
< < E ci sarò sempre > > proseguì Faramir.
Ad interrompere il momento fu il telefono di Eowyn. Lesse il nome sul display e esitò a rispondere.
< < E’ Arwen > > mormorò.
< < Rispondi > > la incitò.
Eowyn sospirò e rispose.
 

 
Eowyn. Possiamo incontrarci al parco?
 
Io e te non abbiamo nulla di cui parlare.
 
Si invece. Vorrei solo che tu mi ascoltassi. Per favore . .

 
Eowyn fece un respiro profondo e pensò. Era da giorni che non si parlavano e forse era meglio ascoltare il suo punto di vista. Annuì e sorrise forzatamente.
 

 
Va bene. Arrivo.
 
  
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