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Autore: Haiga    04/10/2016    0 recensioni
Devi incontrare tua sorella, ancora una fermata. Solo una fermata! Ma quando mai le cose sono andate come speravi?
Inizia a correre, non fermarti nel bosco, non guardare le fiamme del fuoco blu, non ascoltare le misteriose figure riunite attorno ad esso.
Per una volta riuscirai ad ascoltare i tuoi stessi consigli?
(taggata violenza ma sarà presente solo più avanti e comunque niente di troppo esplicito)
Genere: Avventura, Mistero, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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 La nebbia attorno a loro era densa e spessa, la ragazza dai capelli corvini smise di cantare, aveva una fiala al collo contenente un liquido violaceo, la vuotò sul fuoco che si ravvivò per un istante per poi spegnersi di colpo.

«Ariete, sezione 2, discepola Lullany, desidero parlare con il saggio dei Gemelli»

Anche le altre avevano smesso di cantare, passarono vari minuti, la ragazza dai capelli rosa pareva evidentemente seccata.

«Come si permettono di farci aspettare tanto? Non sanno quanto stiamo rischiando a compiere il rituale in mezzo ad un bosco qualunque, senza alcun tipo di protezione?.»

La ragazza-bambola le rispose divertita:

«Pazienta Pulumi, non vorrai che Gemelli ti senta lamentarti! La ramanzina che ne seguirebbe sarebbe molto più difficille da sopportare rispetto a  quest' attesa.»

prima che la ragazza con la pelle color dell'ebano potesse risponderle il fuoco si riaccese di un colore azzurro molto più tenue del precedente, il volto di un uomo apparve tra le flebili fiamme ed iniziò a parlare:

«Sezione 2, avete ottenuto le informazioni necessarie?.»

«Sì, signore, sappiamo che tre delle Spie di Salem si raccoglieranno nel villaggio qui vicino,Woodwretch.»

L'uomo parlava con aria di suffucienza, non era realmente interessato al rapporto che le ragazze gli stavano fornendo ma questo non le sorprese.

«Ottimo, per il momento non sono necessari ulteriori ordini, vi lascio alle vostre mansioni.»

«Cosa vorrebbe dire 'non ci sono altri ordini'? Ha idea di quanto ci è voluto per trovare esattamente gli ingredienti corretti per invocarla? A quale rischio ci siamo esposte questa notte? Fosca è sparita, noi stiamo dando la caccia a quelli che potrebbero essere i suoi rapitori e voi non avete nulla da aggiungere?.»

«Rapita? Signorina Undu non le è forse stato riferito che la signorina Veda ci ha traditi? Pensate forse di poterla salvare e riportare dalla nostra parte? Se così fosse dovrei immediatamente convocare Ariete, rimandarvi indietro e chiamare qualche altra Sezione a svolgere questo compito.»

la portavoce del gruppo intervenne immediatamente:

«Ci spiace signore, siamo tutte ancora molto spossate dalla perdita di Fosca, le promettiamo che questo non ci impedirà di portare a termine il nostro lavoro, le do la mia parola.»

«Non è mai capitato Lullany, quindi sarò clemente questa volta ma non deludermi.»

E dopo queste parole il volto tra le fiamme svanì ed al suo posto tornò il blu intenso del fuoco fatuo. La bionda si mise ad urlare.

«Tu sei fuori di testa! É così che credi che riusciremo ad aiutare Fosca? facendoci beccare dopo solo una settimana di ricerche?!.»

«Non facciamo riferimento a lui, Ariete dovrebbe essere l'unico a darci ordini! Ne parla come se non fosse nessuno, solo un'altra delle pedine di poco conto, lei era tra le migliori delle nostre sezioni, era fedele alla scuola dell'Ursa come possono credere che ci abbia traditi?.»

«Sila, Pulumi adesso basta. » 

La ragazza dai capelli corvini non aveva urlato ma era chiaro che il suo era un ordine, non un consiglio.

«Capisco che siate sconvolte dalla situazione ma sapete anche voi che agire contro il volere dei dodici è una follia, non sappiamo ancora cosa vogliano fare nel caso in cui incontrassimo la nostra compagna, l'unica cosa da fare è sperare che tu abbia ragione, che l'abbiano rapita, altrimenti non so fino a che punto i dodici decideranno di essere clementi.»

Si rivestirono in silenzio, pregarono una alla volta attorno al fuoco e si avviarono verso la locanda più vicina.



Qualche ora dopo, ormai a notte inoltrata, si risvegliò. Non sapeva cosa fosse successo ma si ricordava perfettamente delle tre ragazze, della nebbia e soprattutto di quel canto.

Non vi era traccia di loro, erano svante senza nemmeno lasciare orme sull'erba, l'unica prova del loro passaggio erano quei pochi ramoscelli raccolti per accogliere il fuoco. Le stelle la fissavano incessantemente, quasi la giudicassero dall'alto, non sapeva chi fosse, cosa stesse facendo, non si ricordava nulla. Si era svegliata in un hotel con dei vestiti sudici addosso ed il mal di testa più doloroso del mondo.

Su di un mobiletto vi erano una lettera e le indicazioni per raggiungere quella maledetta cittadina, Woodwretch.

In uno zaino c'erano cibo, acqua ed un cellulare, qualche soldo ma non a sufficienza per giungere fino a là. Nessun documento, neanche la tessera d'iscrizione alla biblioteca, non era nessuno.

La lettera diceva che era stata vittima di un incidente d'auto, che l'avevano da poco dimessa dall'ospedale e che era probabile che non si ricordasse chi fosse ma che doveva fidarsi delle parole lì scritte, che sua sorella l'attendeva in quel villaggio sperduto e che una volta che si sarebbero riviste tutto le sarebbe tronato in mente, che sarebbe stata al sicuro.

Cazzate, lo sapeva. Ma era l'unica pista che potesse seguire. Durante il viaggio le erano tornati a mente ricordi vaghi: in molti gridava e piangeva ma nessuno l'aiutava, nessuno era disposto ad scoltarla. Non un amico, non una sorella. Inoltre questo incessante richiamo per la magia, per il soprannaturale, per ciò che non esisteva eppure percepiva, il precedente incontro ne era stato la prova schiacciante, non la abbandonava un'istante.

Quelle ragazze erano pericolose, le avrebbe sicuramente seguite ma a debita distanza, forse potevano aiutarla a ricordare.

   
 
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