Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Shenron87    05/10/2016    3 recensioni
Per anni Harry si era domandato cosa sarebbe successo se, al posto suo, Voldemort avesse scelto Neville come suo rivale. Harry però non sapeva che, come aveva imparato un altro Kalel, un Kalel che adesso non è mai esistito, certe domande esistenziali provocano una sadica voglia di rispondere a entità a cui è meglio non pestare i piedi.
Seguito di Harry Potter e i poteri degli Inferi e parte della serie "Cronache di un Nephilim" di cui costituisce uno spin-off- prequel.
Genere: Azione, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Harry/Hermione
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: Violenza | Contesto: Più contesti
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 4

Era una notte senza luna quella in cui Kalel, Angela e Zephiel avevano deciso di agire.
A complicare le cose per le guardie, dei semplici esseri umani visto che per allontanare i dissennatori era bastata una semplice barriera sacra non rilevabile dai maghi umani, contribuiva il fatto che le poche stelle presenti erano oscurate da una spessa coltre di nubi.
Kalel era immerso in una profonda meditazione mentre Angela, nervosa, si mangiava le unghie.
“Rilassati, Zeph sa quello che fa...” disse Kalel continuando a rimanere con gli occhi chiusi.
“Rilassarmi? Stiamo facendo irruzione a Azkaban! Pensi che Inferno, Paradiso, Angeli Caduti staranno a guardare?” esclamò con un sussurro udibile a tutti grazie al silenzio opprimente che regnava in quel tratto di strada adiacente la banca.
“Veramente è proprio ciò che faranno...” rispose Kalel aprendo gli occhi.
“Che vuoi dire?”
“Stiamo per andare a uccidere Voldemort o, per essere precisi, a renderla di nuovo mortale. Pensi che sia leale doverla affrontare con lei che può semplicemente guardarci dal salotto di casa e scoprire i nostri piani? Pensi che possiamo attendere i tempi di una richiesta parlamentare, con mezzo parlamento che farebbe ostruzione per vicinanza ideologica?” domandò a sua volta il nipote di Mephisto senza perdere la calma.
Se il viaggio nel mondo di Elaine e Gil era servito a qualcosa era stata fornirgli dei nervi d’acciaio e di ciò sarebbe stato sempre grato a Morte.
Vedendo la confusione nel volto della moglie il ragazzo decise di continuare a parlare.
“Amore, sai che Morte odia fare gli straordinari e tra Grindelwald, Silente e Voldemort ne ha dovuti fare parecchi. Per questo ha sigillato ogni uscita o ingresso di ogni luogo dove sono presenti esseri di rango superiore alla classe C. Nemmeno il nonno o tutti gli dei riuniti a Hogwarts possono rompere il blocco.” disse sorridendo.
“C-Come?”
“Te l’ho detto. La guerra futile tra Voldemort e Silente ha causato troppe morti e lui deve compilare numerose scartoffie in triplice copia per ogni forma di vita che lascia questo mondo, piante e insetti compresi. Può chiudere un’occhio un paio di volte ma alla fine perde la pazienza..” Angela sembrava intenzionata a continuare ma Kalel si alzò e si incamminò verso la prigione facendole segno di seguirla.
Entrarono nella torre e notarono le guardie perfettamente addormentate con Zeph che si rigirava tra le mani una vecchia chiave.
“Gli Auror?” domandò Kalel
“Tutti messi a nanna...”
“Allora andiamo...”

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

A Hogwarts intanto la situazione rasentava l’isteria collettiva.
Nessuno poteva entrare, nessuno poteva uscire e nemmeno i famigli, o i patroni, potevano essere usati per comunicare con l’esterno.
Strano ma vero però non erano i ragazzi quelli ad essere preoccupati ma i vip e i pezzi grossi del ministero li riuniti.
Lo strano trio era ormai giunto al luogo, ironicamente chiamato attico, dove erano ospitati tutti i peggiori criminali Inglesi, quando Kalel fece comparire una sfera di luce nera e cremisi che lanciò contro la porta di ferro facendola svanire nel nulla.
“I-Il p-potere dei Bael?” esclamò sconvolto Ruval senza che nessuno lo degnasse di una risposta.
Il ragazzo infatti si era avvicinato alla prima porta e, apertala, aveva avvicinato il primo prigioniero a portata di mano.
“Come ti chiami?” domandò con autorità.
“Antonin Dolohov...” disse un mago con una lunga, pallida, faccia torva.
“Bene Tony… comincia col dirmi i nomi e gli indirizzi di ogni seguace di Voldemort esclusi gli imperiati...” disse Kalel sorridendo.
“Fottiti...” rispose il prigioniero sperando di far infuriare il suo interlocutore ma, contro ogni pronostico, il ragazzo rimase serafico e, con assoluta noncuranza, creò una spada di luce arancione nella sua mano.
“U-Un a-angelo?” urlò mentre Kalel gli puntava la spada contro e ripeteva la domanda di prima ignorandolo.
Fu così che, mentre Angela prendeva appunti come mai aveva fatto in vita sua, Dolohov cantava come un fringuellino rivelando segreti e crimini inconfessabili che nemmeno il Wizengamot sospettava.
Lo stesso fecero, tra lo stupore generale, tutti i detenuti condannati alla pena ergastolana che Kalel uccise uno dopo l’altro senza mostrare la benchè minima esitazione.
Il ragazzo però non si limitò a questo. Usciti da Azkaban, uno dopo l’altro, i nomi nella lista vennero spuntati e, tra una confessione e l’altra, venne fuori che più di metà dei pezzi grossi del Ministero era composto da uomini al servizio di Voldemort scampati alla giustizia.
Non fu difficile uccidere, uno dopo l’altro questi membri del ministero. Fu quando arrivarono a casa del ex-Ministro Bagnold, che le cose si complicarono.
“Ciao Milly...” disse mentre la donna puntava loro la bacchetta.
“...vedo che intuivi il nostro arrivo.”
“L’hai detto in televisione...” rispose la donna caustica.
Kalel guardò Angela e rise.
“Si è vero, puddin, lo hai detto...” disse la bionda sorridendo in modo sadico.
Kalel la guardò prima di metterle davanti un pugno di foto che ingrandì a uso e consumo degli spettatori.
“Quelle, Milly-chan, sono le ferite che ho guarito al nostro Harry Potter il giorno in cui lo salvai dai Dursley, i Babbani a cui lo hai affidato senza nemmeno controllare il suo stato di sangue.” disse Kalel mostrando una serie di ferite che fecero rabbrividire in molti.
“Silente aveva detto...”
“Risparmiami la solfa. Silente odia i babbani dal giorno in cui aggredirono la sorellina rendendola incapace di parlare e usare la magia...” rispose Kalel con un gesto annoiato.
La donna sentendolo parlare trasalì.
“Come?”
“Suvvia… il padre finì ad Azkaban, ti sei mai chiesta il perché?” domandò Angela divertita.
“Ad ogni modo, odiandoli, Silente fece ciò che tutti sanno… li difese in modo così risoluto da creare un terreno idoneo alla crescita dell’ideologia di Voldemort.”
La donna, di per se sconvolta, cercò di chiedere spiegazioni ma venne bloccata.
“Non siamo qui per ciò che ha fatto Silly. Verrà il momento in cui strapperò il suo cuore dal petto, ma non è oggi...” disse Kalel tirando fuori la foto.
Erano rappresentazioni di Elaine.
“La vedi questa ragazza? Beh è morta e ogni sua sofferenza patita in vita è una tuta responsabilità. E sai perché?” domandò Kalel che intanto aveva smesso di sorridere.
La donna negò con il capo e fu allora che Kalel spiegò il misfatto.
“La piccola Elaine, che tu hai dato in affidamendo ai Malfoy quando Harry invece lo hai mandato dai babbani, pur avendo lo stesso grado di parentela con Narcissa, è mia sorella...” disse con un sussurro che però ebbe il potere di far strozzare Zephiel che stava bevendo un po' di acqua.
“Tua sorella?” chiese l’angelo ricevendo un si mimato con il capo da Angela.
L’ex-ministro aveva compreso cosa spingesse il ragazzo a colpire i mangiamorte e i membri del ministero ma, purtroppo per lei, le rivelazioni non erano finite.
“E sai qual’è la cosa comica? La cosa comica è che, tralasciando i mangiamorte amici di Lucius che ho ucciso assiema a lui, tralasciando alcuni burocrati che ucciderò dopo di te, nessuno, nemmeno Silente o Michele può intromettersi per salvarvi perché usando la faida per impedire a Mephisto di salvare la zia Lily, Voldemort ha tirato in ballo una regola di cui non intuiva nemmeno la gravità...”
“E perché?” domandò la donna farfugliando.
“Perchè nelle vene di quello che considero mio fratello,” si intromise Angela “scorre il sangue di un alfiere di Mephisto imparentato alla lontana con i Bunè, la famiglia di mia nonna materna.”
Nelle parole di Angela vi era una rabbia infinita ma non sembrava rivolta alla donna.
“Capirai che in un’altro momento avremmo agito diversamente ma non possiamo...”
“E perché?”
“Perchè i Phoenex e i Bael, per mettere le mani sul mio feudo hanno ucciso mia madre e tentato di uccidere me per anni. Il torneo è solo l’ultimo di una serie di sfortunati e goffi tentativi...” disse Kalel sospirando.
“...e ciò ha fatto, mi perdoni il termine, girare le palle ai sudditi di mia madre che, in questi ultimi duemila anni, si sono visti tassare senza pietà più del quaranta percento degli incassi e che, senza un pilastro, non possono stipulare contratti. L’idea stessa che i Phenex li governino li disgusterebbe e siamo a tanto così da una guerra civile...”
“Una guerra civile dove, essendo Kalel imparentato con gli Angeli Neri ed io con gli Angeli Bianchi avrebbe conseguenze nefaste sul mondo intero e tutto per colpa dei malati e macabri piani di Albus-fottuto-Silente...” si intromise Angela infilzandola al cuore con una spada di luce azzurrina.
I ragazzi quindi si guardarono sottecchi prima di prendere l’elenco stilato da Angela e, dopo averne creato una copia ciascuno, dividersi il lavoro.
“Quelli cerchiati lasciateli a me...” disse Kalel prima di smaterializzarsi.
“Sono quelli che hanno ferito Elaine?” domandò Zeph già sapendo la risposta.
“Esattamente...”
“E come...”
“Diciamo solo che Elaine ha ereditato quasi tutti i poteri di sua madre e quindi, quando ha risvegliato i suoi poteri demoniaci, il potere dei Phenex ha annullato i vari oblivion che aveva ricevuto prima di suicidarsi e beh penso che immagini la reazione a catena.”
“Reazione a catena?” domandò Zephiel confuso.
Angela annuì prima di rispondere.
“Forse non sai che Gil è figlio di Voldemort e un demone d'alta classe. Non metterò il naso sulla differenza di età o sul fatto che, ad essere onesti, il padre non era proprio consenziente ma il problema è che, molti anni dopo, Voldemort diede alla luce un secondo figlio di cui non sappiamo quasi nulla. Pure in questo caso però il suo obiettivo era quello di avere un figlio immortale che non dovesse sporcarsi le mani per diventarlo.”
“Che intendi per sporcarsi le mani?” domandò Zephiel perplesso.
“Voldemort,” rispose la figlia di Michele. “era una Metamorfmagus che nacque con l’aspetto di un’uomo e come tale venne cresciuto creando senza che nessuno potesse accorgersi dell'errore. Fu l'arrivo del ciclo a farle capire la verità ma crescendo come uomo assieme a gente del calibro di Abraxax Malfoy, che considerano le donne come mero strumento di riproduzione o come strumenti di trattativa politica, non ci vuole un genio per capire che scelse di ottenere fama, prestigio e denaro senza essere costretta a vendere il suo corpo e a fare la donna trofeo.”
“Naturale… con le sue ambizioni poi..”
“Hai detto bene, ambizioni… ma, all’epoca, lei era ancora buona e, come tutte, voleva un figlio. Purtroppo però la guerra incombeva e, quando vide una bomba distruggere un palazzo vicino al suo orfanotrofio, decise di dare vita a un’erede prima che fosse troppo tardi.”
“Con un Gremory in particolare?”
“Non sappiamo chi sia effettivamente il padre ma il fatto che la madre sia una criminale psicopatica ci impedisce di portarlo da loro visto che, in base alle leggi, sarebbero tenuti a ucciderlo.” rispose la figlia di Michele mentre il parente annuiva.
“Quindi capirai che quando il piccolo Gil, usando un semplice incantesimo, ha scoperto chi era la madre non l’ha presa bene. Questo, unito al secondo suicidio di Elaine, incapace di superare ciò che aveva subito per colpa degli uomini di sua madre, lo hanno spinto a uccidersi. Harry a quel punto, avendo capito il grande progetto di Silente, è andato in berserk consumando la sua durata vitale e quella di Hermione che, purtroppo, era connessa a lui grazie a Yamata.”
“Il grande progetto?”
“Di questo parleremo in un secondo momento... diciamo che anche questa volta Voldemort non ebbe fortuna..."
"Un'altra morte?" chiese preoccupato Zephiel.
"Un rapimento... ora però muoviamoci o Kalel finirà prima di noi.” tagliò corto facendo apparire un cerchio magico.

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

Il tempo passò in fretta mentre i ranghi dell’esercito di Voldemort si assottigliavano e la lista dei criminali uccisi si allungava.
Fu solo verso mezzanotte, quando la luna piena aveva raggiunto lo zenit, che i tre ragazzi si riunirono in una piazza londinese meglio nota come Grimmauld Place dove, strano ma vero, sorgevano un gruppo di case in cui la numerazione saltava il numero dodici.
Fu sufficente la comparsa di alcuni cerchi magici per svelare l’arcano e mettere in mostra un’edificio celato con la magia in cui Kalel e Angela entrarono con noncuranza.
Ad accoglierli, al posto delle urla della signora Black, che tanto avevano odiato nell’altro mondo, o dei borbottiiì di Kreacher, udirono un’ululato che mise in allerta il prode Zeph.
Kalel gli fece segno di stare fermo nello stesso momento in cui un cervo e un cane si affacciarono dal salotto e li guardarono con uno sguardo impaurito.
Il trio però non ebbe modo di valutare la situazione visto che un rumore di legno lacerto da artigli spessi e grossi, proveniente dai piani superiori, attirò la loro attenzione.
Il rumore, di per se poco gradevole, venne accompagnato dal suono di una porta che veniva divelta e, probabilmente, rotta.
Poi, con un paio di balzi, un licantropo superò le varie rampe di scale e si trovò davanti tre ragazzini che lo fissavano per nulla intimoriti.
“Kalel… lo abbatto?” domandò Zeph che teneva un filo d’erba in bocca pronto a inviarlo, ricorperto di luce, contro il mostro.
“Bah… la licantropia non è altro che una malattia simile alla rabbia dei canidi...” rispose Kalel facendo apparire una barriera, molto solida e resistente, attorno al mostro che, lentamente, secondo dopo secondo, iniziò a perdere le sue sinistre sembianze in cambio di un’aspetto umano.
L’uomo, in arte Remus Lupin, si guardò spaesato e, quando i suoi amici annullarono la magia che li aveva resi animali, fu con una certa apprensione che si fece aiutare ad affacciarsi alla finestra per vedere, nel silenzio più totale, la prima luna piena da due o tre decadi a quella parte.
“C-Come...” farfugliò con le lacrime agli occhi.
“L’ho già detto… la tua licantropia altro non era che una patologia virale assimilabile alla rabbia. Nulla che un vero Valefor non possa curare con la sua abilità innata.” rispose Kalel senza guardarlo mentre si dirigeva in quella che sapeva essere la cucina.
Il trio di adulti lo seguì timoroso di ciò che poteva accadergli e non osarono ribattere quando Kalel intimò ai tre di sedersi in quella che, a rendere la situazione ancora più buffa, era la casa di uno di loro.
Nonostante tutto i tre uomini però obbedirono e, quando Remus stava per ringraziarli, vennero bloccati da un cenno della mano.
“Prima che poniate domande stupide vi dirò due cose. La prima è che conosco l’ubicazione di questa casa perché nel mondo fittizio creato da Morte, che si era basato su ciò che sapeva di un mondo in cui demoni e altre creature sovrannaturali non esistevano, hai offerto questa casa a Silente come sede dell’ordine della fenice tra il 1994 e il 1996.”
“Avrei offerto?” chiese l’uomo confuso.
“Capisco la confusione. In fondo penso che i commentatori abbiano spiegato ben poco del Dreamlike Curse. Per risolvere i tuoi dubbi ti dirò che Morte è presente in ogni luogo e in ogni momento.” spiegò il figlio di Azazel.
“Prendere la tua anima, come quella di tutti coloro che abbiamo incontrato in quel viaggio, in punto di morte, e usarla per insegnare qualcosa a me e ai miei amici non è stato difficile per lui.”
“Non è stato difficile?” chiese Remus confuso.
“Beh lui è del settore ma non siamo qui per questo.”
“E per cosa siete qui?” domandò Sirius ignorando lo sguardo gelido che inviava all’indirizzo del fraterno amico James.
“Chiama Kreacher, il tuo elfo, e ordinagli di portarmi nel luogo dove ha nascosto il medaglione che tuo fratello, Regulus Arcturius Black, rubò a Voldemort prima di venire ucciso da quelle mani che si ergevano dal lago.” disse con una voce pacata ma risoluta il nipote di Mephisto.
Sirius, sentendo tutte queste novità in una volta sola, chiese spiegazioni ma Kalel non aggiunse nulla attendendo in silenzio l’elfo.
L’elfo, sentendo quelle parole divenne pallido e iniziò a tremare con gli occhi lucidi mentre, titubante, faceva segno al ragazzo di seguirlo fino al luogo dove la sua padrona gli aveva consentito di vivere.  
Era un luogo angusto ma identico a quello che la sistina sovrannaturale, assieme al golden trio alternativo, aveva perquisito dopo il matrimonio di Bill e Fleur.
Non dovette cercarlo a lungo prima di individuarlo. In argento finemente decorato e ricoperto da smeraldi, il medaglione era fin troppo vistoso ed elegante per la camera di quell’elfo.
Kalel si avvicinò al medaglione e lo prese scendendo in salotto senza accelerare o distanziare troppo il vecchio folletto che lo tallonava guardingo.
Tornò nel salotto dove poggiò l’artefatto su di un tavolo ed evocò, con un pigro cenno del dito, una sfera di luce nera e cremisi che spinse verso l’artefatto.
L’artefatto, o per essere precisi il frammento dell’anima di Voldemort, oppose strenua resistenza erigendo una pseudo barriera nel tentativo di arginare ciò che i numerosi incantesimi di protezione non erano riusciti a intercettare.
Nulla di più che uno sforzo puerile sembrò essere quando Kalel, annoiato, fece ingrandire la sfera abbastanza da triplicare le dimensioni e inglobare il monile, cancellandolo dall’esistenza assieme all’anima che conteneva e a parte del tavolo che lo sosteneva.
“Bene, qui abbiamo finito...” disse Kalel alzandosi e dirigendosi verso l’uscita.
“Te ne vai? Non mi uccidi?” domandò Sirius urlando.
Kalel si fermò e si voltò verso il padrone di casa che squadrò a lungo prima di parlare.
“In quella realtà illusoria tu e Remus siete stati amici del piccolo Gil nonostante vi avesse detto che era un mezzodemone e che non fosse figlio di James e Lily. Sirius morì salvandolo da Bellatrix nel 1995, durante un’agguato al ministero dove anche Remus, assieme alla figlia di Andromeda Tonks, Kingsley e Moody intervennero per proteggere lui e Neville dai Mangiamorte.” disse il ragazzo con voce mesta.
“Remus invece morì in una battaglia combattuta a Hogwarts dopo la morte di Silente e in cui Harry il rosso uccise Voldemort...”
“Harry? Non era Neville?” domandò Zephiel confuso.
“Quel mondo fu creato per due motivi. Il primo quello di mostrarci come uccidere Voldemort. Il secondo di farci vedere come Silente sbagliasse e commettesse errori a causa del suo ego smisurato. Uno di essi era l’ubicazione del bambino sopravvissuto il giorno in cui Voldy venne sconfitto.” rispose il ragazzo pacatamente.
“L’ubicazione?” ripetè l’angelo guardandolo con intensità.
“In quel mondo Neville si trovava, il trentuno ottobre del 1981, nello stesso posto dove si trovava il nostro Harry. Io e Gil invece condividevamo la stessa posizione fino a quando Codaliscia non ci ha spostati. Ciò significa che ho sconfitto io Voldemort quella notte ma Codaliscia mi ha spostato causando l’errore di Silente che ha condannato Harry a cinque anni di inferno...” disse con un certo astio.
“E allora perché Morte vi ha condotto la?”
“Perchè io non avevo la benchè minima voglia di difendere il Regno Unito da Voldemort dopo il comportamento dei Maghi inglesi verso Harry. Per questo Morte voleva che capissi le conseguenze di una mia non belligeranza.” rispose semplicemente, con una scrollata di spalle in omaggio, Kalel che poi, all’improvviso, smise di guardare l’amico per fissare Sirius Black.
“Inoltre non hai fatto nulla di male. Volevi proteggere mia madre, me ed Harry quindi hai pensato di depistare Voldemort e non sapevi che Minus fosse un bastardo doppiogiochista… e poi spetta a mia sorella Elaine decidere se perdonare o meno suo padre...” disse gettando uno sguardo su James.
“Quanto a te… non ti uccido perché verrà il giorno in cui capirai l’enorme errore che hai fatto e capirai che lasciarti in vita è una punizione ben peggiore della morte...” disse svanendo nel nulla assieme ai suoi amici lasciando un trio di adulti senza parole.

°°°°°°°°°°°°°°°

I tre ragazzi comparvero in quello che sembrava essere un vecchio cimitero. Kalel non perse tempo e, ignorando tutte le lapidi, smosse dalle loro posizioni originarie, creò numerose sfere simili a quelle con cui aveva distrutto il primo Horcrux di una lunga serie.
Esse, muovendosi come mosse da una propria volontà, si fermarono a pochi centimetri da una vecchia baracca per demolire, una dopo l’altra, le vecchie e spoglie stanze assieme al povero mobilio.
Solo una, un rudimentale salotto, rimase a lungo integra resistendo ai vari assalti della sfera ad esso dedicata sotto lo sguardo incredulo di Zephiel.
L’angelo non era incredulo per la strenua difesa delle barriere, anche un cieco avrebbe capito che demolite le altre stanze le sfere, convergendo sul salotto, avrebbero avuto vita facile. Era la creazione in se di quelle sfere a renderlo scettico.
Esso era infatti un potere tipico del casato Bael che solo l’attuale Lucifero, avendolo ereditato dalla madre, una Bael per l’appunto, possedeva.
“L’ho rubata durante un duello di allenamento con il marito della cugina di mia madre...” disse Kalel senza distogliere lo sguardo dalla casa che, metro dopo metro, centimetro dopo centimetro, lentamente cessava di esistere.
“Rubata?”
“Yep… esattamente come la spada della verità che è una tecnica di Hermione...” disse Kalel puntando un dito verso un’albero che, da rigoglioso, divenne secco e avvizzito in pochi secondi.
“Come hai fatto?” chiese Zephiel.
“I Valefor sono noti per le loro arti mediche, per la loro antiestetica trasformazione ma quasi nessuno si ricorda che sono anche maestri nell’arte del furto. Unendo le arti mediche al furto, nei secoli, svilupparono una tecnica che permette di assorbire, per contatto o a distanza, l’energia vitale delle persone. Io però posso assorbire anche quella degli incantesimi o delle tecniche che più mi piacciono ma, mentre i miei avi potevano combattere ricaricandosi le batterie, io posso anche fare mie le tecniche altrui assorbendone l’energia e integrandola in me...” spiegò mentre Zephiel lo guardava sconvolto.
“E quante abilità hai accumulato fino ad ora?” chiese preoccupato.
“Escludendo la pirocinesi, l’aereocinesi, la rigenerazione e la produzione di lacrime di fenice tipiche dei Phenex ed ereditate da mia madre...” disse Kalel con noncuranza.
“Direi Gremory e Bael, lottando contro lo zio Sirzechs; Sitri, che mi garantisce il controllo sull’acqua in tutti e tre i suoi stadi fisici, spalmando la crema solare a Serafall-chan e quella dei Belial baciando la campionessa di Beauxbatons...” disse mentre le varie sfere si raggruppavano formandone quattro che, sotto lo sguardo del ragazzo, si erano espanse all’improvviso creando degli enormi crateri.
“S-Spalmando l-la c-crema s-solare?” balbettò Zeph confuso.
“E già… Angela, ai tempi, non la prese per nulla bene...”
A conferma delle parole di Kalel un pezzo di muro, artigliato dalla biondina, si sbriciolò contemporaneamente alla scomparsa dell’ultimo strato di incantesimi protettivi dell’anello di Marvolo Gaunt che, in modo sinistro, brillava dal fondo di una buca.
Zephiel stava per afferrarlo ma Kalel lo fermò poggiando una mano sulla spalla.
“Quell’anello uccise Silente, non toccarlo con leggerezza...” disse prendendolo e indossandolo.
L’effetto non tardò a manifestarsi e, una dopo l’altra, le dita di kalel si annerirono davanti a una platea sconvolta.
“Che maledizione insidiosa...” disse Kalel divertito prima di recidersi la mano a livello del polso.
Non fu una gran perdita. Kalel la rigenerò in pochi istanti mentre continuava a osservare, incurante, la morte della sua prima mano che divenne cenere molto prima di poter toccare il suolo.
“E Silente è morto così?”
“Diciamo che è riuscito ad arginarla ma la maledizione ci ha messo solo un paio di mesi prima di superare le protezioni...” disse evocando un po di distruzione.
“E perché lo avrebbe indossato?” domandò l’angelo divorato da una morbosa curiosità.
“Perchè quella pietra sull’anello è un’artefatto creato dai Peverell secoli fa e prese il nome, molto fantasioso oserei dire, di pietra della resurrezione ed è...”
“Uno dei tre doni della morte!” esclamò il ragazzo stupito. “Avrà un valore incalcolabile!” disse mentre Kalel lo cancellava dall’esistenza.
“In effetti, se consideri che quello di prima era il medaglione di Salazar Serpeverde, direi che ho appena distrutto un paio di milioni di galeoni...” rispose il nephilim con noncuranza.
“E perché lo hai fatto?” domandò sconcertato da un simile spreco di denaro.
Kalel lo guardò a lungo prima di iniziare a rispondere.
“Durante la Seconda Guerra Mondiale Voldemort rimase incinta di quello che chiamo Gil… C’era la guerra e si era trovata davanti, dopo una vita in cui si era vista costretta a fingersi maschio, per colpa di un’errore alla nascita e dell’ideologia maschilista e retrograda che imperava a Serpeverde quando era una studentessa, un demone molto bello.” disse con voce flebile.
“Un Gremory?” chiese l’angelo sperando di ottenere qualche informazione aggiuntiva dal ragazzo ma non gli andò molto bene visto che, come la moglie, pure Kalel dichiarò di non sapere l'identità del padre di Gil.
“Non so chi di preciso. Ciò che so è che la direttrice dell’orfanotrofio dove  viveva Voldemort diede in adozione il bambino e che Gil, assieme ai genitori adottivi, furono uccisi da una bomba sganciata di notte dai Nazisti che colpì l’albergo dove alloggiavano. Voldemort arrivò appena in tempo per vedere suo figlio spirare tra atroci sofferenze.”
Zephiel lo guardò sgomento mentre l’amico sembrava intento a continuare.
“Tornata a scuola, colma di odio verso i babbani - che le avevano portato via il figlio per ben due volte - aprì la Camera dei Segreti e uccise Mirtilla Malcontenta facendo ricadere la colpa su Hagrid. In seguito venne qui e uccise il padre che abitava in quella villa ma non prima di avergli fatto fare testamento a suo nome. La colpa la fece ricadere su suo zio, Orfin Gaunt, che abitava in questa catapecchia. Prima però rubò l’anello di suo nonno e che, probabilmente, i Gaunt avevano ottenuto dai Peverell secoli orsono...”
“E perché lo ha portato qui?”
“Perchè al settimo anno, dopo aver ottenuto qualche delucidazione da Horace Lumacorno, iniziò a creare Horcrux...”
“Creare? Al plurale?” chiese sconvolto tanto quanto la maggior parte degli esperti di arti oscure in ascolto.
“Yep, plurale… il primo, anche se non avevo idea di cosa fosse, lo abbiamo distrutto nella Camera dei Segreti...”
“Il diario che qualcuno ha rubato ai Malfoy e che uccise quell’elfo?”
“Esattamente. Capirai che da demone immaginare un ricordo capace di possedere qualcuno o lo privasse di energia vitale è una castroneria bella e buona… In assenza di informazioni però abbiamo dovuto attendere che Silente, in punto di morte, si decidesse a condividere le informazioni con Neville...”
“E cosa successe?” sussurrò Zephiel.
“Silente aveva distrutto l’anello e Gil il diario. Il medaglione era in mano di Sirius che senza saperlo lo aveva buttato e solo l’intervento di Kreacher, che lo voleva distruggere in memoria di Regulus, ha evitato una vera e propria catastrofe. Un ladruncolo di nome Mundungus Fletcher, a morte di Sirius, ebbe però la brillante idea di rubarlo solo per vederselo sequestrare da Dolores Umbridge che, durante il dominio di Voldemort, si era messa a fare pulizia etnica dei Natibabbani. Non racconterò le varie peripezie ma ti basti sapere che, morte Silente, Neville si ritrovò costretto a nascondersi come un criminale. Ron, che in un primo momento sembrava passabile, vedendo Hermione molto vicina emotivamente al piccolo Neville decise di tradirli vendendoli ai Ghermidori, feccia che per sentirsi importante dava la caccia ai natibabbani. Voleva scoparsi Hermione, Elaine e le due donne della mia famiglia…”
“E immagino tu non l’abbia presa bene...”
“Yep… Gil però la prese anche peggio ma non divaghiamo.” disse smaterializzandosi, portando seco i due ragazzi, in una grotta ubicata in una parete rocciosa a ridosso del mare.
Anche li Kalel evocò la distruzione per aprire un varco in una parete di pietra liscia e nerissima e poi, strano ma vero, ricorse ad alcune fiammate che lanciò contro l’acqua di un lago artificiale che circondava un’isolotto.
 Non ci volle molto prima che l’acqua evaporasse e i corpi in essa immersi diventassero cenere assieme al bacile posto al centro dell’isolotto.
“Inferi?” domandò l’angelo perplesso.
“Già. Furono loro a uccidere Regulus quando, assetato a causa della pozione contenuta in quel bacile, andò a bere nel lago. Pozione che indebolì parecchio Silente, tra l’altro...” si intromise Angela gioviale.
“Allora qui non c’erano horcrux...”
“Si ma metti che qualche cacciatore di tesori fosse venuto qui… meglio prevenire inutili morti...” disse la ragazza seria.
“In ogni caso il prossimo sulla lista è a Diagon Alley...” dichiarò Kalel smaterializzando il gruppo nel centro commerciale dei maghi.
Senza dire nulla i ragazzi lo seguirono mentre si avvicinava alla Gringott con un sorriso sulle labbra.
Era ancora notte e non si sorprese minimamente nel trovare la Banca dei Maghi vuota ma piena di gargoyle pronti ad attaccarli.
“Non mi starai dicendo che la banca contiene uno di quegli horcrux?”
“E a giudicare dalle protezioni direi che ne fossero al corrente...” disse Kalel sospirando.
“Vuoi entrare lo stesso?” chiese Zephiel perplesso dalle implicazioni.
“Ovvio… Devo uccidere Voldemort, pensi che abbia il tempo di attendere il permesso di un parlamento che per metà vede Voldemort come un Messia?” chiese Kalel facendo apparire alcuni cerchi magici che attirarono l’attenzione dei numerosi custodi scolpiti nel granito.
“Inoltre dimentichi che c’è una faida in corso. Le leggi ordinarie delle Tre Potenze, dei maghi o delle altre creature che mio nonno protegge non si applicano su di noi.”
“E i Goblin? Come prenderanno un simile gesto?”
“Ho appena distrutto l’economia dei Bael e dei Phenex… quanto tempo pensi che mi serva a distruggere la loro?” chiese Kalel scagliando dei proiettili di energia demoniaca contro i gargoyle che si frapponevano tra lui e l’horcrux.
“Distrutto?”
“I Phenex e i Bael ricavano un quarto dei loro profitti dalla vendita di lacrime di fenice, erbe mediche e ingredienti per pozioni come l’antilupo. Io ho curato un uomo affetto da tre decadi dalla Licantropia. Posso mettere in qualsiasi momento sul mercato un vaccino annuale, che protegga dal contagio, e una serie di farmaci che leniscano la sintomatologia cento volte più economici della pozione antilupo e, se proprio volessi esagerare, potrei mettere sul mercato le lacrime dei Valefor, dieci volte più potenti di quelle dei Phenex, a un prezzo dieci volte inferiore...” rispose Kalel alzando l’indice in direzione dell’amico.
“Uno”
“Un’anno, Zephiel. È il tempo con cui ridurrò sul lastrico le due famiglie che mi vogliono morto, che hanno condannato a morte mia Madre senza nemmeno darle un processo e che, per colpa della loro avidità, hanno portato mia sorella a crescere in un luogo dove la sua innocenza le venne portata via nel peggiore dei modi...” disse mentre, per una frazione di secondo, i capelli di Kalel sembrarono virare al rosso.
Il cambiamento durò per una manciata di secondi ma fu sufficente a rompere tutti i vetri della banca, che aveva iniziato a tremare, e a incrinare numerose colonne in marmo.
Quando tutto il trambusto finì il ragazzo proseguì verso i sotterranei che, per caso ovviamente, trovarono privi di mostri o altri sistemi di protezione e ciò permise ai ragazzi di distruggere il terzo horcrux in pochissime ore.
Fu quindi la volta di Hogwarts e i ragazzi, beandosi dell’impossibilità da parte dei suoi abitanti di interferire, si introdussero fino al settimo piano in quella che in pochi conoscevano come la stanza va e vieni.
Distrutto il quarto horcrux i ragazzi si recarono nelle cucine dove si rifocillarono e tirarono fuori un foglio di carta.
“Il diario, l’amuleto di Serpeverde, l’anello di Marvolo, la Coppa di Tosca e il Diadema di Priscilla sono andati...” disse Angela sorridendo.
“I frammenti presenti dentro di me ed Harry sono andati distrutti quando l’aereo è precipitato e siamo morti...” aggiunse Kalel sospirando.
“Ebbé? Perchè quella faccia? Ne mancano solo due!” esclamò Zephiel gioviale.
“Si il serpente di Voldemort che, caso vuole, non si allontani mai da lui...” disse Angela sconsolata.
“E noi tre, per quanto forti siamo pur sempre demoni di classe C. Voldemort rimane di Classe B e, se ciò che pensiamo è avvenuto, adesso è un demone.” disse la ragazza rigirandosi un calice di succo di zucca tra le mani.
Kalel intanto disegnava distrattamente degli alberi quando, senza dire nulla, si alzò e uscì dalla cucina dirigendosi in Biblioteca. I due lo seguirono preoccupati di cosa volesse fare ma, vedendolo appellare un dizionario Inglese-Tedesco, repressero ogni domanda fino a quando, un urlo belluino, riempì la biblioteca.
Non era un’urlo di gioia o esultanza bensì di cieca disperazione e il mobilio della biblioteca pagò a caro prezzo la rivelazione.

°°°°°°°°°°°°°

Note D'autore

Salve ragazzuoli eccoci qui, con un bel po di ritardo per quello che è quello che considero un capitolo di svolta.
Come in molti già sanno questa storia ha avuto delle pause di riflessione più che altro. Il motivo? Diciamo che al contrario di altre fiction, amo da impazzire questo Harry, questa Hermione e quelli che per voi di HP sono le new entry Kalel ed Angela. Per questo  quando arrivavo a scrivere un capitolo di svolta mi sedevo e pensavo... caspiterina ma la sacred gear di Harry in Naruto ci starebbe bene. Corbezzoli Harry e Kalel nel mondo di Fairy Tail ci starebbero divinamente o anche in Akame ga kill o in manga che nemmeno vi cito per non spoilerarvi troppo.
E sapete cosa succedeva? Davanti a me si delineavano una serie di eventi in cui QUESTI quattro personaggi finivano catapultati in questi mondi.
Ora lo so che molti di voi mi diranno... Ah ma a noi interessa solo Harry Potter però io vedo che in molti siete venuti a leggere un cross-over con un manga che ha un fandom in questo sito di soli 30 fiction. Perchè quindi non dare fiducia a questi quattro personaggi in cerca di autore durante avventure svolte in altri lidi?
Detto questo vi avviso... non cominceranno tutte contemporaneamente (a oggi sono allincirca otto ficton e forse se ne aggiungeranno altre) e avranno ben poco in comune l'una dall'altra.
Es. Alcune inizieranno dall'incidente aereo che, come avete visto, ha ucciso i quattro campioni permettendo a Morte di intervenire. Che ne so... in questo preciso momento potrebbe nascere un mondo in cui i ragazzi vengono reincarnati nel mondo di Naruto, dove finiscono nell'impero di Akame ga Kill, dove finiscono nell'isola di Dai di Dragon Quest (un manga noto come i cavalieri dei draghi in italia).
Altre storie potrebbero nascere nel momento in cui Harry, Hermione e Angela scappano di casa e, magari, finire nel mondo di Fairy Tail.
In altri invece che venire divisi dopo la morte di Voldy, potrebbero finire in giappone e vivere avventure lievemente diverse in contesti diversi per tornare a Hogwarts solo dopo molti anni.
In altri ancora Serana e Lily invece che finire da Mephisto potrebbero (e qua già so che in molti mi linceranno) sul pianeta vegeta e così Angela e Kalel potrebbero avere Vegeta e Goku come fratelli (permettendomi di recuperare molto della mia prima fiction inedita su EFP).
In altre ancora i padri di Angela e Kalel potrebbero essere il padre di Ichigo e quello di Ishida ma gli scenari, fidatevi, sono tanti e tutti solidi.
Per questo questa storia è alle battute d'arresto. Non per mancanza di ispirazione ma, essendo questo uno spin-off di una serie di Highschool dxd, a me serviva coerenza con quella serie di fiction e avevo bisogno di inserire Gil ed Elaine impedendomi di inserire uno dei possibili viaggetti post-aereo.
Per questo voglio assicurarvi che finita questa comincerò a pubblicare prima possibile una o più scenari di quelli pubblicati. Non temete se qualcosa non la conoscete, farò in modo di renderla il più chiara possibile nelle note!

Detto questo veniamo al capitolo.
Come avrete visto Kalel non perde tempo e, scoperta l'ubicazione di molti horcrux li sta distruggendo. Perchè non manda Zephiel a farlo nell'ombra? Non teme che Voldemort lo scopra e ne faccia altri?  Beh lo spiegherò in seguito.
Come potete vedere inoltre Kalel sembra lievemente incazzato, e chi lo conosce sa che sta per raggiungere un punto di non ritorno. Aggiungo inoltre che esiste un motivo valido dietro l'intervento di Morte, in questo universo e non in altri. Esiste un motivo in parte spiegato dal "grande progetto di Silente".
Per i più svegli da notare inoltre il ritorno dell'indovinello di Kairos sulla foresta che non esisteva in tedesco... per altre risposte, temo dovrete aspettare Sabato ;)
A presto, un abbraccio da Shenron in piena fase creativa ;)
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Shenron87