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Autore: fedetojen    15/10/2016    1 recensioni
Ti stavo aspettando, Saran...
Una voce che la tormenta di notte, scoprirà chi è?
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Prima storia su Star Trek, siate clementi con me XD
Genere: Avventura, Azione, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dottore, James T. Kirk, Khan Noonien Singh, Spock
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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I Was Waiting For You - Khan Star Trek

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2 - Navetta
 
N: Per Saran era tutto nuovo: era come una piccola bambina inesperta dello spazio e di tutto quello che la circondava, nonostante avesse 22 anni, non aveva familiarità con il mondo e gli attrezzi che la circondavano.
 
S: Sono arrivata nella navicella e sto camminando nei corridoi in cerca del comandante Kirk.
 
-Saran! Sono il comandante James!- mi disse qualcuno urlandomi dietro. Mi voltai e vidi subito il capitano indossare una maglia gialla.

-Capitano Kirk- dissi sorridente, con un cenno del capo. La rigidità della mia postura e del mio linguaggio erano dati da mio padre, abituato a essere sempre sotto controllo e ad avere una carica importante.
-Poche reverenze, chiamami pure James!- disse dandomi una leggera pacca sulla spalla. Annuii subito e lo seguii in plancia.

-Capitano il plancia!- sentii urlare per poi vedere tutti quanti prestare attenzione verso di noi.

-Direzione Kronos, Sulu- disse il capitano sedendosi alla sua poltrona. Sulu, annuì e partimmo.

-Saran, lui è Bones, il nostro dottore. Spock e Uhura- disse il capitano presentandomeli. Il dottore mi sorrise, mentre gli altri due mi salutarono con un cenno del capo e un sorriso da parte della ragazza.

-Ti do il benvenuto sulla Enterprise- disse il capitano alzandosi e aprendo le braccia e indicandosi intorno. Sorrisi per poi divenire seria.

-Capitano, perché siamo diretti al pianeta natale dei Klingon?- chiesi con le braccia conserte, guardando difronte a me lo spazio immenso.

-Dobbiamo revisionare un patto fatto con loro non molto tempo fa, Saran.- mi rispose risedendosi sulla poltrona.

Annuii e mi congedai uscendo dalla plancia. La navicella era molto grande e iniziai a camminare per i vari corridoio: il mio corpo ormai camminava da solo, mentre si muoveva conscio della strada che stava percorrendo mentre io no, mentre sentivo questa voce costante farsi sempre più forte nella mia mente.

Entrai in una stanza piena di siluri, contenenti persone congelate dopo averli visionati con cura.
Mi mossi senza volerlo verso un determinato siluro, mossa da una forza sconosciuta, in mezzo a tutti gli altri e mi sporsi verso il vetro per vedere chi ci fosse: un uomo, bruno, con gli occhi chiusi era congelato.

Di scatto aprì gli occhi e mi guardò, facendomi spaventare e indietreggiare.
Il siluro si aprì e l’uomo uscì dal suo stato d’ibernazione.
Alto, pallido in confronto ai suoi vestiti interamente neri, occhi di ghiaccio, sguardo fisso e scrutatore su di me.
Appena sentii la sua voce mi vennero i brividi.

-Finalmente sei arrivata- l’allarme scattò alla fine della sua frase, facendo arrivare gente armata fino ai denti nella stanza, facendomi allontanare da lui.

Il comandante Kirk corse verso di me, controllando se ero tutta intera con uno sguardo veloce su tutta la mia figura.

-Cosa è successo?!- urlò poi il comandante verso Bones, che incredulo si diresse al siluro dal quale era uscito l’uomo che continuava ad osservarmi fisso.

-Il siluro si è aperto, facendo uscire Khan!- disse incredulo Bones, voltandosi verso di noi.

-Portatelo alla cella di isolamento, ora!- urlò il capitano, mentre l’uomo di nome Khan non smetteva di guardarmi, veniva scortato alla cella. Si fermò davanti a me e si
voltò a guardarmi meglio.

-Abbiamo tanto di cui parlare- disse, sorridendomi e facendomi raggelare, con quella sua postura così rigida e militare e quel tono così rauco e possente.

-Non ho niente di cui parlarti- sentenziai stringendo i punti e aggrottando le sopracciglia.

-Oh, invece ti sbagli Saran- disse per poi andare via. Come diavolo conosceva il mio nome?!
   
 
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