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Autore: StewyT    15/10/2016    7 recensioni
Ehi fallo anche tu, entra a leggere il richiamo e dona un’idea ad una povera Malec dipendente- deficiente! *sorriso smagliante*.
1) /Clarity
Oh, se il loro amore era pazzia, allora Alec era il suo filtro di lucidità.
2)/You Found me
Perchè Magnus valeva ogni tipo di sacrificio.
3)/Take me home
Portò una mano sulla guancia per asciugarla, eppure non fu necessario.
“Ti amo” sussurrò.
4)/Shape of You~ (rossa)
“E cosa vorresti?”.
“Te” sussurrò lui, carezzando ancora le sue labbra.
“Me?”
“Te. Dentro di me in ogni senso possibile. Voglio che tu faccia l’amore con me”.
5)/ Di portali poco portali, Parabatai gelosi e Bambini capricciosi.
“Insomma viaggiare nel tempo… non credo sia davvero possibile”.
“Jade, ho inventato io stesso il portale, cosa credi che potrebbe andare storto...?”.
6)/Bad Romance (rossa).
“Hai scritto tu quella canzone?”.
“A sedici anni” confessò Alec.
“Parla di qualcosa di reale?” indagò lui.
"DI quello che volevo e voglio".
Alec si allungò frettolosamente oltre la poltrona, agganciò la camicia viola di Magnus e lo tirò verso di sé, facendo scontrare le loro labbra.
“Questa volta non ho intenzione di scappare Magnus. Non prima di aver avuto quello che desidero. Te.”.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Clarity.
Prompt proposto da  Fefy_07
Song / Clarity- Zedd\ 
 
 
High dive into frozen waves
where the past comes back to life
Fight fear for the selfish pain
And it’s worth it every time
Hold still right before we crash
Cause we both know how this ends
our clock ticks till it breaks your glass
And I drown in you again
 
Ormai non sentiva più alcuna parte del corpo; era completamente indolenzito, come se centinaia di piccoli spilli lo avessero trapassato da una parte all’altra, lasciandolo lì, senza alcun modo per riprendersi. Lì. Quell’inferno orrendo, regno del suo orrendo padre. Sospirò. Non aveva neanche più forza per respirare: ogni leggero atto respiratorio era di immensa fatica per il suo povero piccolo organismo provato; ogni nuovo getto d’aria gli trapassava le narici e scendeva velocemente dentro corrodendolo ancora un po’. Caldo. Faceva immensamente caldo lì giù, e l’oscurità non faceva che peggiorare i suoi incubi. Le catene che lo attaccavano al suolo stringevano fortissimo i suoi polsi doloranti che gridavano aiuto; sentiva la magia iniziare a perdersi, come liquido freddo che scivolava via dalle sue vene e dopo aver attraversato tutto il suo corpo si mescolavano a quel poco di energia che gli restava, prima di dissolversi, eppure era ancora vivo; il suo cuore, seppur lento, batteva; i suoi polmoni se pur doloranti, respiravano; il suo cervello, seppur annebbiato, continuava a pensare, e il pensiero ricadeva costantemente su una persona: il suo Alexander.
Sapeva che da un momento all’altro sarebbe entrato da quella porta di pietra e lo avrebbe abbracciato; sapeva che sarebbe riuscito a portarlo via di lì, o ad abbracciarlo e dargli sollievo mentre la morte lo avrebbe strappato al proprio corpo.
Lo sentiva, ogni piccola parte del proprio corpo gli suggeriva che sarebbe finita in quel modo, che lo avrebbe rivisto ancora un’altra volta, che la sua ora non sarebbe rintoccata prima di vederlo un’ultima volta, perché quell’ultimo agognato bacio e quell’ultima promessa di restare vivo per lui, non si sarebbe dissolta in quel modo.
 
 
Cause you are the piece of me
I wish I didn’t need
Chasing relentlessly
Still fight and I don’t know why
 
Gli mancava; si sentiva senza più uno scopo, un motivo, svuotato da ogni briciola di anima oltre che dalla propria stessa vita.
Era completamente perso ed insicuro su qualsiasi cosa che non fosse Alexander.
L’amore. Era sempre stato il più grande pregio e allo stesso tempo il più grande difetto del suo essere, perché alla fine Magnus Bane era proprio quello: pura energia vitale che per andare avanti aveva bisogno di nutrirsi d’amore, e c’erano state tante volte nella sua lunga esistenza, in cui avrebbe voluto che l’amore lo lasciasse in pace; aveva pensato tante volte che l’amore fosse l’unica parte di sé stesso di cui non avesse bisogno. Eppure aveva sempre combattuto per esso; per la forza gli si estendeva nel petto ogni qualvolta che i suoi occhi incontravano l’amore, e pure in quello stesso momento continuava a farlo: continuava a combattere per esso senza neanche sapere il perché.
 
 
If our love is tragedy why are you my remedy
If our love’s insanity why are you my clarity
 
Neuroni specchio, rilascio di dopamina, aumento di noradrenalina e feniletilamina, produzione di ossitocina, vasopressina ed endorfine; tutte spiegazioni biologiche, ma poi, davvero, cos’è l’amore alla fine?
Si possono fate infinite ricerche, esistono infinite idee, opinioni, desideri, su quello che possa essere l’amore, eppure al finale nessuno sa spiegare perfettamente com’è, perché ogni volta è diverso. Perché ogni volta ci si innamora con sensi diversi, desideri diversi, speranze diverse. Perché quando si ama qualcuno, ci si innamora ogni giorno un po’ di più, un po’ diversamente.
L’amore è desiderio, speranza, tragedia, pazzia, droga.
L’amore è tante cose belle e tante cose brutte, e Magnus quelle cose le aveva provate tutte, in tutte le sue infinite esistenze.
Eppure sembrava che quella fosse la fine; che l’amore infinito che aveva iniziato a provare per Alec la prima volta che aveva incontrato i suoi occhi, fosse lì lì per finire.
Non avrebbe più potuto svegliarsi al suo fianco, innamorarsi ogni giorno del suo sorriso, dei suoi occhi, delle sue labbra, delle sue parole.
E quella, forse, era la sofferenza maggiore.
Si era innamorato mille volte, e ogni volta era stata diversa, migliore, eppure nessun’altra volta era stata come quella volta; così potente, sfrontata, dolorosa.
Tutti i sotterfugi, le arrabbiature, le urla buttate al vento per quell’amore che sembrava essere sbocciato solo in lui.
Tutti gli abbracci, i baci, le parole dolci che gli facevano capire che invece anche Alec lo amava.
Le lacrime che aveva provato a trattenere ogni qualvolta Alec aveva fatto qualcosa di speciale per lui: la prima volta che era andato da lui per ringraziarlo di avergli salvato la vita, il loro primo bacio, il loro primo appuntamento, ogni altro bacio, abbraccio, parola dolce, rassicurazione, la prima volta che Alec aveva deciso di dimostrare al mondo chi era davvero e lo aveva fatto con lui.
Quello era l’amore forte, irresistibile e a tratti distruttivo di cui non riusciva a fare a meno; quello che lo teneva ancora in vita in quell’inferno di posto.
Alexander. Il suo dolce, insicuro e sensibile bambino.
L’uomo forte, responsabile e abile nelle armi che avanti ad un complimento arrossiva fino alla punta dei capelli, ad ogni piccola richiesta in situazioni sconosciute si faceva più piccolo e insicuro, ad ogni bacio sbocciava sempre di più, come una rosa meravigliosa.
Il suo Alexander.
Il loro amore era una tragedia; ostacolato da tutti, dal destino, a volte dallo stesso Alec, eppure lui con i suoi occhi dolci, il suo cuore puro, i suoi sentimenti veri, oh lui era il rimedio a tutto il dolore che aveva provato nelle sue infinite vite.
Il loro amore era pura follia; uno Shadowhunter omosessuale ed un disinvolto Stregone bisessuale: due uomini di due ranghi opposti che provavano ad amarsi.
Quella era pura follia.
Eppure le rassicurazioni, la forza, la voglia e tutte le azioni di Alec! Oh, se il loro amore era pazzia, allora Alec era il suo filtro di lucidità.
 
Walk on through a red parade
And refuse to make amends
It cuts deep through our ground
And makes us forget all common sense
Don’t speak as I try to leave
Cause we both know what we’ll choose
If you pull, then I’ll push too deep
And I’ll fall right back to you
 
Alec era il suo tutto, eppure quell’amore forte e indissolubile non l’aveva aiutato a non commettere errori; non l’aveva spinto a dirgli tutto quello che avrebbe dovuto; non l’aveva persuaso dall’allontanarlo nel momento in cui aveva capito di amarlo alla follia, quel tipo di follia che mischiata all’insicurezza e alle bugie di Alec, li avrebbe condotti ad odiarsi a vicenda.
Lo aveva lasciato.
Era scappato via correndo su un tappeto rosso di desiderio: desiderio di correre indietro, ritornare in quella caverna scura, abbracciarlo e dirgli che andava tutto bene, che Aku cinta kamu era un modo tutto nuovo e suo di dirgli che lo amava, che non avrebbe potuto dirgli un semplice ti amo perché lo aveva fatto tante altre volte nelle sue vite, ma quelle parole, quelle parole in indonesiano non le aveva mai dedicate a nessuno perché a nessuno aveva mai dedicato davvero tutto il suo essere.
Invece aveva rifiutato di farlo, di ammettere il proprio errore ed era andato avanti, con gli occhi offuscati di lacrime e il freddo nel cuore. Aveva ascoltato ogni suo messaggio vocale, aveva letto tutte le sue parole, aveva sognato ogni notte un suo abbraccio, eppure aveva trovato la forza smisurata di non avvicinarglisi di nuovo; non in quel momento di pura follia in cui quell’amore avrebbe corroso entrambi, non in quel momento in cui la poca fiducia che aveva nei suoi confronti, lo avrebbe portato a perdere pian piano quel forte sentimento.
Aveva evitato che la fredda indifferenza si insinuasse tra di loro e li tagliasse in tanti piccoli ma profondi pezzettini; aveva preferito far tagliare solo sé stesso, almeno fino al momento in cui era scoppiato e non aveva potuto fare a meno di reclamare le sue labbra, il suo cuore e anche il suo ritorno.
 
 
 
Cause you are the piece of me
I wish I didn’t need
Chasing relentlessly
Still fight and I don’t know why
 
Il peso della stanchezza piombò su di lui ulteriormente; Magnus sospirò ancora e aprì per un secondo gli occhi: Alec non era ancora arrivato, ma sarebbe arrivato prima o poi. Lo avrebbe aspettato lì; non si sarebbe mai liberato e comunque non ci avrebbe riprovato. Lo avrebbe aspettato lì, provando a non dormire, ma non ci sarebbe riuscito.
I suoi occhi si chiusero di nuovo e lo trasportarono in un assopito sonno di speranza. Sotto le sue palpebre e le sue ciglia tremanti iniziarono a scorrere immagini chiare e nitide di un futuro che forse non avrebbe mai potuto avere, di un futuro tanto agognato, di un futuro con Alec.
Eccoli lì, il suo Alexander fasciato di tutto punto da un elegante abito blu scuro con rifiniture in oro puro, che gli fasciava le gambe alla perfezione, mettendo in evidenza il suo sedere sodo e tondo, e stringeva al punto giusto su braccia e petto, facendo risaltare ancora di più i suoi occhi; e poi c’era lui, vestito più sobriamente del solito, in un abito quasi completamente dorato, con piccoli accenni di blu come quello del suo fidanzato; e poi eccoli lì, prendersi per mano, scappare dal ricevimento di sua cognata Isabelle, e andarsi ad appartare nel giardino, nascosti sotto un grande albero.
Eccola, la sua voce dolce e profonda.
“Chissà se un giorno potremo avere anche noi tutto questo” chiedeva.
E anche lui se lo era domandato tante volte, da quando lo conosceva; non gli era mai capitato prima, ma con Alec era tutto diverso, anche quello. Anche la voglia di sposarlo che non aveva mai avuto, c’era.
“Magari Max e Rafael potranno farci da testimoni” si vide sorridere ed alzare una mano in direzione di due bambini che correndo li stavano raggiungendo; Max blu come gli occhi di Alec, con una scompigliata crocchia di capelli neri, ed un dolcissimo sorriso dipinto sulle labbra; Rafael con la sua pelle caramello, la sua altezza e il suo corpo più muscoloso tipico di un Cacciatore allenato, e un enorme sorriso, gli correva dietro cercando di prenderlo.
“Lasciali in pace, Max” lo richiamava ridendo, per poi acciuffarlo proprio nel momento in cui arrivava tra loro due.
“Voglio stare con i papà” disse sorridendo e tirando giù anche quello più grande tra i due.
“Oh, i miei bambini” si vide sorridere ed abbracciare entrambi sotto lo sguardo dolce ed innamorato di Alec.
“La mia famiglia. Non c’è niente che ho mai desiderato e amato tanto, al mondo”.
Sussurrò Alec, spingendosi ad abbracciare i suoi tre ragazzi.
C’erano state tante volte in cui aveva pensato che l’amore fosse l’unica parte di sé a non rendergli giustizia, eppure continuava a lottare per esso, per un solo motivo: se amare ed essere felice equivaleva a sorridere, guardare Alec così sereno, abbracciare due bambini meravigliosi, sentirsi padre, marito, uomo, vivo, beh se quello significava amare, l’amore era tutto quello che voleva nella propria vita.
Se quello significava amare, voleva il futuro.
 
If our love is tragedy why are you my remedy
If our love’s insanity why are you my clarity
…Why are you my remedy
 
E non ci aveva mai pensato molto al futuro, a dire il vero; aveva vissuto ogni attimo di ogni vita, alla leggera, non aspettandosi niente e allo stesso modo non sperando in niente, ma come poteva non aspettarsi qualcosa, desiderare qualcosa, se immaginando il suo futuro riusciva a vedersi così felice e pieno di gioia.
Come poteva non desiderare il ritorno di Alec, la libertà, il suo perdono, il loro chiarimento e poi la loro riappacificazione?
Tutto, fino a quel momento era stata un’enorme orribile tragedia; vedere morire Raphael, l’uomo a cui aveva salvato la vita molto tempo prima, perderla per ridarla a lui; soffrire le pene inflitte da Jonathan; sentirsi il peso di Edom sulle spalle; avere la costante ansia di rivedere Asmodeo. Ogni piccola cosa lo avrebbe segnato nel profondo come poche altre esperienze nella sua vita.
E dopo la tragedia, arriva un rimedio, perché persino dopo la notte più buia poi alla fine sorge il sole, no?
Dunque dove era il suo sole?
Una forte ansia gli attanagliò lo stomaco: era successo qualcosa al suo Alexander?
Stava affrontando innumerevoli difficoltà per raggiungerlo, o non ce l’aveva fatta?
Era ferito? Era forte? E soprattutto, era ancora vivo?
Oh in quel caso, nel caso in cui fosse morto, non avrebbe avuto altro motivo per resistere, per tenere gli occhi aperti e aspettare quello che non sarebbe mai arrivato.
Avrebbe mandato all’aria i suoi progetti futuri, i suoi desideri, i suoi…
“Magnus” una voce echeggiò in quell’enorme e afosa camera di pietra e Magnus non riuscì a credere alle proprie orecchie: quella era la sua voce angelica, ne era certo.
Alec stava bene, non gli era successo niente, aveva superato tutti gli ostacoli del destino solo per lui!
Poteva riabbracciarlo, baciarlo, dirgli cosa Aku cinta Kamu significasse, ripeterglielo altre diecimila volte e in tutte le lingue del mondo.
Lo vide avanzare a grandi passi verso di lui, distrutto e stanco, eppure con un enorme sorriso sulle labbra che narrava tutto quello che aveva dovuto affrontare in quel lungo difficile periodo.
Lo vide sorridergli, i suoi enormi occhioni blu illuminati di lacrime, le sue labbra secche distese sul suo meraviglioso sorriso, le sue mani incrostate di sangue e fango.
Il suo Alexander era lì, al suo fianco, lo stava abbracciando e lui riusciva a sentire i battiti frenetici del suo cuore oltre la tenuta da battaglia.
Il suo Alexander era lì, stretto tra le sue braccia e ancora una volta era tornato a salvarlo dal nulla; la prima volta lo aveva fatto con uno sguardo tenero ed insicuro alla sua festa a Brooklyn, quella volta il suo sguardo era sicuro e forte; era cresciuto, da meraviglioso ragazzo era diventato un meraviglioso uomo che in quel momento dopo quello che gli era sembrato un tempo infinito, lo stava baciando.
Sentiva nuovamente il suo dolce sapore sulle labbra, il suo inebriante profumo circondarli entrambi, i suoi occhi trafiggergli il cervello.
Avevano ancora tanto da fare per essere liberi e avere il futuro che aveva sognato, ma qualsiasi cosa sarebbe accaduta da quel momento in poi l’avrebbero affrontata assieme, quindi nulla più contava.
Era di nuovo con il suo Alexander.
 
  …Why are you my remedy
If our love is tragedy why are you my remedy
If our love’s insanity why are you my clarity
 
Spazio autrice.
Okay, dunque, questa è la prima SongFic della raccolta, quindi vi rubo un secondo prima di rendervi elfi liberi :3
  • Questa è scritta dal punto di vista di Magnus, e vi seguirà un'altra songfic in cui vedremo tutto anche dal punto di vista di Alec;
  • È la prima di tre SongFic e di una OS visto sono arrivate quattro richieste e questi sono stati i 'prompt'; non vedo l'ora di scrivere l'OS che avrà come tema 'Magnus stregone/Alec umano' per la quale ho già una trama più o meno pronta :3
  • Tutte le SongFic saranno leggermente tanto angst, due su tre finiranno bene, una vi farà soffrire davvero tanto mi sa;
  • Adoro questo progetto e mi piacerebbe davvero tanto se riuscisse ad avere """""" successo"""""
Ehm nada più.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, e di leggervi in qualche commento o qualche prompt.
Grazie per aver partecipato :)
StewyT~
 
  
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