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Autore: Birbina    16/10/2016    5 recensioni
Per non far perdere di significato il prologo mi limiterò a dire due paroline:
I protagonisti sono i personaggi di Galaxy. Questi si trovano su una nave, per andare a partecipare al vero FFIV2. Però se io vi dicessi che non ci parteciperanno? Se vi dicessi che durante il viaggio accadrà qualcosa che impedirà ai ragazzi di arrivare a destinazione? Il titolo dice già tutto ;) In ogni caso spero di avervi incuriosito.
Genere: Avventura, Comico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Altri, Matsukaze Tenma, Nishizono Shinsuke, Shindou Takuto, Tsurugi Kyousuke
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Day 4 Feelings

DAY 4: FEELiNGS

31 Marzo: ore 2.00

MATATAGI

Non ho idea di che ore siano, ma di una cosa sono certo. E’ notte, e per qualche strano motivo non riesco a dormire. O meglio… ho dormito, per un po’, ma poi mi sono risvegliato e non sono più riuscito a prendere sonno. Ho quindi deciso di arrendermi, per il momento, e di rimanere sveglio ad ammirare il cielo. La quantità di stelle che lo illuminano questa notte è incredibile. E’ uno spettacolo magnifico.

La luminosità delle stelle mi permette inoltre di guardarmi intorno, nonostante sia notte fonda. Noto infatti che il mare si è calmato, ma che la parte inferiore dell’isola è stata comunque sommersa. Fortuna che siamo saliti qui sopra, altrimenti a quest’ora saremmo già stati trascinati via dalle onde. Le stelle mi permettono anche di vedere tutti i miei compagni, che per loro fortuna dormono profondamente. Alla mia destra ci sono Manabe e Minaho, che dormono vicini. Dopo di loro c’è Nozaki, che dorme comoda sul materasso. Ieri sera, infatti, avevamo deciso di comune accordo di lasciarlo a lei. Inizialmente aveva rifiutato la nostra offerta, dicendo che non voleva avere un trattamento di favore, ma alla fine i ragazzi sono riusciti a convincerla. Dopo di lei ci sono infine Tetsukado e Nishizono, anche loro intenti a dormire, sereni.

Alzo lo sguardo verso il cielo e mentre ammiro le stelle mi passano per la mente varie immagini della giornata di ieri, tutte legate a Nozaki. La rivedo quando mi urlava contro, arrabbiata; quando gridava schifata, perché aveva toccato il mollusco con le dita; quando mi sorrideva. Infine rivedo l’espressione che mi ha fatto ieri sera, un attimo prima che provassi a baciarla. Le gote leggermente arrossate, gli occhi puntati su di me, con uno sguardo dolcissimo… lo sguardo di una ragazza innamorata. Ed era bellissima, in quel momento.

Un istante dopo a quell’immagine si sostituisce quella di lei in lacrime, le ultime parole che mi ha rivolto riecheggiano nella mia testa. Sento un fitta al cuore e d’istinto chiudo gli occhi, sospirando.
- Ma che diavolo mi prende…
Mi dico, a bassa voce, per poi cercare di riaddormentarmi. Pochi secondi dopo, però, riapro gli occhi, poiché ho appena sentito un rumore, come se qualcuno stesse camminando sull’erba. Con mio immenso stupore vedo Nishizono passarmi davanti, con lo sguardo fisso, diretto alla mia sinistra. Impiego qualche secondo a collegare il tutto, ma non appena ricordo mi alzo in piedi e lo raggiungo di corsa, circondandolo con le braccia e bloccandolo un secondo prima che appoggiasse un piede nel vuoto, risparmiandogli una brutta caduta in acqua.
- Eh? Ma cosa… che succede?
Gli sento dire, chiaramente confuso. Tiro un sospiro di sollievo. Meno male che ero sveglio…

NARRATORE

Shinsuke: E così l’ho fatto di nuovo, vero?

Il portiere, che si era seduto accanto a Matatagi, pose quella domanda scoraggiato, con la testa bassa.

Matatagi: Già, a quanto pare.

Il ragazzo gli rispose senza guardarlo.

Shinsuke: Scusami.
Matatagi: Chiedere scusa non ha alcun senso. Il vero problema è che non puoi sempre sperare che qualcuno di noi sia sveglio, quando ti succede. 
Shinsuke: Sì, hai ragione.
Matatagi: Per le prime due volte ti è andata bene, ma non è detto che ti salvi anche nella terza…
Shinsuke: Uhm…

I due ragazzi continuavano a non guardarsi.

Shinsuke: Comunque sia ti ringrazio. Grazie per avermi salvato.

Matatagi si girò a guardarlo e per la prima volta i loro sguardi si incrociarono. Shinsuke sorrise e Matatagi fece lo stesso, di rimando.

Matatagi: Figurati.

Il ragazzo si limitò a quell’unica parola, per poi portare di nuovo lo sguardo verso il cielo.

SHINSUKE

Mentre osservo Matatagi noto che in lui c’è qualcosa di strano. Sembra pensieroso.
- Queste stelle sono davvero bellissime, vero?
Gli domando, poiché ho notato che le sta osservando.
- Già.
Si limita a rispondermi, per poi tornare ai suoi pensieri. Ora che ci penso… per quale motivo è sveglio, dato che è notte fonda?

MATATAGI

Non so perché, ma questo ragazzo mi mette a disagio. Il fatto è che la sua semplicità e la sua innocenza… mi spaventano. In ogni caso dobbiamo studiare un sistema per impedirgli di fare pazzie. Potrei legarlo a me con la fune che abbiamo sulla scialuppa…
- Ascolta Matatagi, posso chiederti per quale motivo sei sveglio?
La sua domanda interrompe i miei pensieri. Mi giro a guardarlo e i nostri sguardi si incrociano.
- Per caso non riesci a dormire?
Sul primo momento non so cosa rispondergli, ma alla fine decido di dirgli la verità.
- Già, a quanto pare…
Gli rispondo, spostando lo sguardo da lui e rivolgendolo davanti a me. 

Passano alcuni secondi di silenzio, poi mi parla di nuovo.
- E non sai il motivo?
- No, non ne ho idea.
Nishizono rimane nuovamente in silenzio per qualche secondo, ad osservarmi.
- Forse è per colpa di ieri sera, non pensi?
La sua nuova domanda mi provoca un sussulto. Decido di non rispondergli ma nel frattempo arriva un’altra domanda, peggiore di questa.
- Posso chiederti per quale motivo hai fatto piangere Nozaki?
Ecco, iniziano ad arrivare le domande scomode.
- E’ meglio che tu non lo sappia, credimi.
Gli rispondo, nello stesso modo in cui avevo risposto a Tetsukado qualche ora fa. Con questa affermazione sono convinto di chiudere la discussione, ma mi sbaglio.

- Ti sbagli, invece.
La sua risposta mi spinge a voltarmi verso di lui.
- Credo che sia meglio che tu lo dica a qualcuno, piuttosto che tenerti tutto dentro.
Continua a dirmi, guardandomi negli occhi. Beh, in fondo, non mi costa nulla dirglielo.

NARRATORE

Matatagi: D’accordo, come vuoi tu. Ma non posso raccontarti nel dettaglio, mi limiterò a riassumerti il concetto generale.
Shinsuke: Va bene.
Matatagi: Come hai già sentito dire da lei io l’ho illusa. L’ho illusa di qualcosa che in realtà non era vero. Lei ci ha creduto, perciò…
Shinsuke: … quando ha scoperto la verità ha pianto, vero?
Matatagi: Esatto.

Il piccolo rimase qualche secondo in silenzio, a riflettere.

Shinsuke: Beh, però scusa… se alla fine quel qualcosa non era vero, allora perché le hai fatto credere che era vero?
Matatagi: Perché? Perché io sono il cattivo della situazione, no?
Shinsuke: No, non credo. Se fossi veramente cattivo… non ci penseresti così tanto da non riuscire a dormire, no?

L’ultima affermazione del ragazzo provocò un sussulto a Matatagi. Il piccolo aveva infatti centrato appieno il nocciolo della questione.

Matatagi: In effetti hai ragione. La mia è una vera e propria contraddizione. Chissà perché?

La domanda del ragazzo era rivolta più a se stesso che a Shinsuke.

Shinsuke: Secondo me non devi pensarci così tanto.

Matatagi si girò a guardarlo, sorpreso da quella affermazione.

Shinsuke: La risposta alla tua domanda arriverà da sola, quando sarà il momento giusto.

Il sorriso che il più piccolo rivolse a Matatagi lo spinse a dargli ragione.

Matatagi: Già, potresti anche avere ragione tu.

A quel punto i due ragazzi decisero di rimettersi a dormire, per evitare di ritrovarsi stanchi la mattina seguente.

AOI

Apro gli occhi e la prima cosa che sento è un peso sul corpo. Giro la testa per capire cosa mi sta schiacciando e scopro che Tenma è letteralmente sopra di me.
- Ma cosa…
Mentre mi sforzo di ricordare cosa è successo cerco di liberarmi dalla pressione del suo corpo, ma quando cerco di spostarlo il suo braccio sinistro cade fra le mie gambe. L’immediato imbarazzo mi porta a spingere, con fin troppa decisione, il suo corpo alla mia sinistra. Mi metto seduta e per qualche secondo rimango ancora turbata, ma poi mi riprendo. A quel punto inizio a ricordare cosa è successo. Sono svenuta, a causa della mancanza d’aria, mentre io e Tenma percorrevamo quel maledettissimo tunnel. Ora però siamo in uno spazio molto più ampio e anche molto più ricco di ossigeno. Come ci sono arrivata? Possibile che sia stato Tenma a portarmi fino a qui?

Dopo aver ripreso pienamente coscienza, la prima cosa che faccio è assicurarmi che Tenma stia bene. Con immensa gioia scopro che il mio compagno di disavventure dorme profondamente, perciò tiro un sospiro di sollievo. Un attimo dopo, però, mi sorge un dubbio. Com’è possibile che io riesca a vederlo se siamo sottoterra? E non solo lui… riesco a vedere anche lo spazio in cui ci troviamo!

Alzo lo sguardo e con mio immenso stupore scopro che la nostra buca è collegata con la superficie, grazie a dei piccoli fori che permettono alla luce di filtrare. Questa luce, però, è molto debole. Non può essere la luce del Sole. Possibile… che sia la luce della Luna? Allora è notte adesso... In ogni caso non posso evitare di sorridere.
- Ce l’abbiamo fatta, Tenma. Siamo salvi!
Esulto, per poi girarmi verso di lui. Mentre lo guardo mi chiedo per quale motivo mi fosse praticamente addosso. Ci rifletto qualche minuto e alla fine intuisco cosa può essere successo. Molto probabilmente, dopo essere svenuta, Tenma ha continuato a camminare portandomi in braccio, alla ricerca di un’uscita. Una volta arrivato qui ha capito di essere salvo, ed è svenuto a sua volta per il mio stesso motivo. Povero Tenma… Deve essere stato faticoso per lui portarmi fino a qui. Era già stremato da solo e si è dovuto occupare anche di me.

- Grazie, Tenma.
Gli dico, a bassa voce, per poi sorridergli e accarezzargli i capelli.
- Ti amo.

TSURUGI

Da quando io e Endou abbiamo deciso di metterci a dormire saranno passate già diverse ore. In queste ore, però, io ho dormito pochissimo. Questa sarà almeno la terza volta che mi risveglio, e dato che non riesco più a riaddormentarmi ho deciso di arrendermi e di sedermi in riva al mare, ad ammirare le stelle. Sono uno spettacolo magnifico, che però non riesco a godermi appieno.

Il motivo della mia mancanza di sonno lo conosco perfettamente. Il fatto è che non riesco proprio a non pensarci! Se penso che il sorriso di Tenma, mentre mi prometteva che sarebbe andato tutto bene, potrebbe essere stato il suo ultimo sorriso…

Mentre guardo le stelle mi ritrovo a pensare a tutti i bei momenti passati insieme a lui. In particolare ricordo il nostro primo incontro, non molto bello in effetti. E’ stato grazie a quell’incontro, però, che la mia vita è cambiata. Non avrei mai pensato che quel ragazzo ingenuo e testardo, con un folle amore per il calcio, sarebbe diventato il mio migliore amico. Ora il pensiero di perderlo, di non sentire più la sua voce allegra pronunciare il mio nome, di non vedere mai più il suo sorriso… mi distrugge.

- Non lasciarmi, Tenma.
Dico inconsciamente ad alta voce, abbassando lo sguardo.
- Ti prego…

31 Marzo: ore 3.30

TETSUKADO

Il primo pensiero che mi passa per la testa, dopo aver aperto gli occhi e aver visto il cielo nero, è questo: ma perché diavolo devo svegliarmi nel bel mezzo della notte?!? Richiudo gli occhi, sperando di riaddormentarmi, ma subito dopo li riapro. Ho infatti notato che il cielo non è completamente nero, ma illuminato dalle stelle e dalla luce della Luna.

Rimango qualche secondo in ammirazione, sdraiato a pancia in su e con la testa appoggiata sulle braccia, per poi dare un rapido sguardo ai miei compagni. La prima cosa che noto è che Shinsuke non è più vicino a me. Mi metto quindi a cercarlo con lo sguardo fino a quando non scopro che sta dormendo vicino a Matatagi. Rimango un attimo sorpreso, ma dopo aver notato la fune con cui sono legati intuisco cosa deve essere successo. Per fortuna Matatagi se n’è accorto, o probabilmente in quel momento era sveglio. Pensando a Matatagi non posso evitare di ricordare il nostro ultimo discorso. L’espressione che mi ha rivolto, quando gli ho domandato se si sentisse in colpa, mi è rimasta impressa nella mente. E’ chiaro che la risposta a quella domanda era sì, ma allora… perché l’ha fatto? Non capisco, e non voglio nemmeno capirlo! Insomma… cosa me ne frega a me dei problemi di quello?!? E poi non cambia il fatto che ha fatto piangere Nozaki!

Pensando a lei mi viene da girarmi verso il punto in cui si trova il materasso, dove so che sta dormendo. Inaspettatamente, però, scopro che il materasso è vuoto. In un primo momento vado nel panico, mettendomi seduto e cercandola disperatamente. Poco dopo però rifletto razionalmente. E’ impossibile che sia finita in acqua, perciò deve essere sicuramente qui! Mi alzo quindi in piedi e squadrando tutta l’isola, illuminata dalla luce intensa delle stelle, scopro che è scesa dall’altura. E’ in piedi sulla parte bassa dell’isola, intenta ad ammirare le stelle.

Mentre mi chiedo per quale motivo si trovi lì inizio a scendere anch’io dall’altura, ma nel momento in cui poso un piede a terra lo sento bagnarsi. Inizialmente sorpreso, scopro poi che questa parte dell’isola è stata appena superata dal livello dell’acqua, che arriva a bagnarmi le caviglie. Cammino lentamente verso di lei, che dandomi leggermente le spalle non si è ancora accorta della mia presenza. Mi fermo qualche metro prima di lei e mi incanto a guardarla. Sul suo viso, rivolto verso l’alto, si nota un velo di tristezza. Nonostante questo rimane sempre bellissima.
- Ehi, si può sapere cosa ci fai qui?
Le chiedo. La vedo sussultare, per poi girarsi verso di me.

NARRATORE

Nozaki: Tetsukado.

La ragazza pareva visibilmente sorpresa. Non si aspettava che qualcun altro fosse sveglio, in piena notte.

Nozaki: Accidenti a te, mi hai spaventato! Perché non stai dormendo come tutti gli altri?
Tetsukado: Lo stesso vale per te, no?

La ragazza distolse lo sguardo, senza rispondere.

Nozaki: Perché sei sceso fin qui? Temevi che volessi farmi portare via dalle onde? Non sono messa così male…

Mentre parlava la ragazza continuava a rivolgere lo sguardo al cielo.

Tetsukado: No, so che non lo faresti. Hai già avuto una brutta esperienza con l’acqua, dubito tu sia così stupita da volerla riprovare.

La ragazza sorrise, tristemente.

Nozaki: Già, non me lo ricordare.

Attimo di silenzio.

Tetsukado: Deve essere stato orribile.
Nozaki: Ho temuto di morire, sai?

La ragazza si girò un attimo a guardarlo, per poi spostare nuovamente lo sguardo altrove.

Nozaki: Quando le onde mi hanno trascinato lontano dalla scialuppa… lontano da voi… ho temuto davvero che fosse la fine…

Il pugile non sapeva cosa risponderle. L’argomento era davvero delicato, e lui non poteva dire di capirla a pieno. Certo, anche lui aveva sperimentato l’essere dispersi in mare, ma non era lo stesso di trovarsi nel mezzo di una tempesta. Così alzò lo sguardo, rimanendo in silenzio e contemplando la bellezza delle stelle.

Tetsukado: Poi è arrivato Matatagi…

Il nome che nessuno dei due voleva sentire. Non appena il ragazzo lo pronunciò cadde infatti il silenzio. La ragazza sussultò, per poi sorridere nuovamente. Un sorriso amaro.

Nozaki: Già. Matatagi è stato la mia speranza. Quando l’ho visto nuotare verso di me, a tutta velocità, il mio cuore si è alleggerito. Ho sentito dentro di me che potevo ancora farcela.

Tetsukado continuava a guardare la ragazza, senza proferire parola. Ora il suo sorriso era cambiato, pareva più sincero.

Nozaki: E’ grazie a lui se io sono qui, adesso.

La ragazza concluse il discorso, rimanendo poi in silenzio ad ammirare le stelle. Tetsukado lesse nel suo viso e nelle sue parole quella verità che in realtà già sapeva, ma di cui ora ha avuto la conferma.

Tetsukado: Sei innamorata di lui… non è vero?

La ragazza si voltò di scatto, sorpresa da quella domanda. Era già pronta a negare, ma quando vide l’espressione seria di Tetsukado capì che non aveva scampo. Così distolse lo sguardo.

Nozaki: Se ti dicessi di no… non mi crederesti, vero?
Tetsukado: Perché? Anzi no, la domanda giusta non è perché, ma come. Come è successo? Pensavo che non lo sopportassi!
Nozaki: Ti sarà difficile crederlo, ma Matatagi è più buono di quanto credi.

TETSUKADO

Già, ha ragione. Mi è davvero difficile crederlo. Però, se ripenso al nostro discorso di ieri sera…
- E’ stato davvero gentile in questa giornata che abbiamo passato insieme. Certo, a volte si comportava come al solito, ma altre volte… era diverso. Sai, è difficile da spiegare…
Le sento dire, continuando a non guardarmi. Più la sento parlare e vedo la sua espressione, più mi rendo conto che la cosa è davvero seria.
- E come mi spieghi ieri sera, allora?
Le chiedo, arrivando al nocciolo della questione. La vedo sussultare, per poi abbassare lo sguardo.
- Ieri sera… è come se si fosse rotto qualcosa. Mi ero finalmente convinta che fosse buono, e invece…

La sua frase si interrompe a metà, a causa di un singhiozzo. Se penso che sta soffrendo così, a causa di quello… Sto per risponderle ma nel frattempo lei riprende a parlare.
- Sai, io… ero convinta che mi sarei innamorata di un ragazzo gentile, altruista, che mi avrebbe protetta e trattata come se fossi un tesoro. E invece… A volte la vita fa davvero dei brutti scherzi…
Queste sue parole mi innervosiscono terribilmente, spingendomi a dire qualcosa che mai mi sarei aspettato potesse uscire dalla mia bocca.

- Io non ti farei mai nulla di simile.
La vedo voltarsi verso di me, sorpresa da questa mia affermazione. Le mie parole escono spontanee, senza rifletterci sopra. Sono parole che mi vengono dal cuore.
- Io ti tratterei sempre con gentilezza. Ti proteggerei in qualunque situazione, anche a costo di rischiare la vita. Inoltre… non ti farei mai piangere, mai.
- Tetsukado, cosa vuoi dire?
Le sento domandarmi, confusa.
- Io non ti vado bene? Posso renderti felice, molto più di quanto potrebbe fare lui in questo momento.

Con la mia ultima affermazione finalmente me ne rendo conto. Io non posso vederla così. Non posso vederla infelice a causa di qualcuno che non è nemmeno in grado di capire se stesso. Voglio vederla sorridere, e voglio essere io la ragione dei suoi sorrisi.

Io… mi sono accorto di amarla, nel momento stesso in cui mi sono dichiarato.

ICHIKAWA

Una notte stellata è sempre uno spettacolo piacevole. Devo ammettere che non mi dispiace così tanto di essermi svegliato in piena notte. Rimango qualche minuto a guardarle, riflettendo su varie cose, poi decido di rimettermi a dormire. Giro la testa di lato e chiudo gli occhi ma un attimo dopo li riapro, poiché ho notato che Kusaka è seduto poco lontano da me, con lo sguardo rivolto verso l’alto.

“Perché è sveglio?” mi chiedo, ma la risposta alla mia domanda la intuisco da solo. In ogni caso decido di alzarmi e andare da lui. Prima però sposto lo sguardo su Morimura, per assicurarmi che almeno lei stia dormendo. 

Una volta raggiunto Kusaka gli poso una mano sulla spalla. Lo vedo sussultare, segno che non si era accorto della mia presenza.
- Ah, sei tu Ichikawa. Mi hai spaventato.
Mi dice, dopo essersi voltato verso di me.
- C’è qualcosa che ti preoccupa?
Gli domando e lui annuisce, perciò mi siedo accanto a lui e gli domando cosa lo preoccupi, anche se una mezza idea me la sono fatta.

NARRATORE

Kusaka: Vedi, è che Morimura ha un ottimo intuito. E il fatto che tema il nostro viaggio di domani… mi preoccupa non poco.
Ichikawa: Certo, ti capisco. Anch’io mi sento poco tranquillo. Però non abbiamo scelta. O meglio, la scelta ce l’abbiamo, però… non è conveniente per noi rimanere qui.

Kusaka si girò verso di lui.

Ichikawa: E’ vero che abbiamo una gran quantità di cibo a disposizione, ma ben presto finiremo l’acqua, che è ben più importante del cibo. Inoltre dubito che qualcuno possa venire a recuperarci qui. Dobbiamo tornare a casa con le nostre sole forze.

Verso la fine del suo discorso Ichikawa si era voltato verso Kusaka, che ascoltava in silenzio.

Kusaka: Sì, anch’io sono d’accordo con la tua idea. Però…
Ichikawa: … sei preoccupato per lei, non ho ragione?
Kusaka: Uhm.

Attimo di silenzio.

Ichikawa: Non devi preoccuparti. Morimura sa badare a sé stessa, inoltre questa sera ha dimostrato un’incredibile determinazione. Vedrai che andrà tutto per il me-
Kusaka: Invece è proprio questo che mi preoccupa di più.
Ichikawa: Eh?

L’improvvisa affermazione di Kusaka aveva lasciato il ragazzo di stucco.

Kusaka: Questa sua improvvisa determinazione, nel salvarci a tutti i costi… mi spaventa.

Finalmente Ichikawa iniziava a capire.

Kusaka: Ho paura di quello che sarebbe disposta a fare, pur di salvare noi due.

Il ragazzo concluse il discorso abbassando lo sguardo. Ichikawa rimase a guardarlo per qualche secondo, non sapendo cosa dire. Poi però trovò la risposta giusta.

Ichikawa: Beh, allora in quel caso ci penseremo poi noi a salvare lei, no?

Kusaka si girò a guardarlo e vide che sorrideva.

Kusaka: Tu riesci sempre a trovare la cosa giusta da dire.

Detto questo il castano sorrise, per poi rivolgere lo sguardo alle stelle.

Kusaka: Giuro su questo cielo stellato che la proteggerò, ad ogni costo. Non permetterò a queste maledette onde di portarmi via la ragazza che amo!

ICHIKAWA

Mentre gli sento pronunciare quelle parole non posso che pensare nuovamente a quanto lui e Morimura siano una coppia bellissima. Sono disposti a tutto pur di proteggersi l’un l’altro.
- Voi due… siete davvero una splendida coppia.
Gli dico, senza riuscire a trattenermi. Lo vedo girarsi verso di me, leggermente imbarazzato, per poi distogliere lo sguardo.
- Ti ringrazio, ma la verità è che Morimura non ha alcun interesse a mettersi con me.
Mi risponde, scoraggiato, ma io lo contraddico subito.
- In realtà, da quel che ricordo… non ha mai detto di non avere interesse per te.
Lo vedo girarsi nuovamente verso di me, leggermente stupito.
- Ha solo detto di “non essere pronta” a ad affrontare una relazione con te, quindi forse un giorno lo sarà.
Concludo, sorridendogli. Dalla sua espressione mi sembra più sollevato.
- Già, speriamo che sia così.

Mi risponde, sorridendo. A questo punto gli propongo di tornare a dormire, perciò ci avviamo entrambi verso Morimura, che dorme beatamente.

31 Marzo: ore 5.00

MANABE

Apro lentamente gli occhi, che sento molto appesantiti, perciò intuisco che sia ancora notte. Non appena però i miei occhi inquadrano la situazione in cui mi trovo mi sveglio completamente. Accidenti a me che ho preso il giro di dormire con gli occhiali! Se la mia vista fosse stata un po’ più bassa, infatti, non avrei notato che Minaho sta dormendo vicinissimo a me. I nostri visi saranno distanti appena 10 cm, e solo ora mi rendo conto di quanto un decimetro sia una distanza piccolissima! Scatto subito indietro, per poi mettermi seduto e cercare di calmarmi. Solo a quel punto mi accorgo che il cielo è costellato da una moltitudine di astri, che brillano intensamente illuminando questa notte buia. Avrei quasi preferito che fosse buio, però...

Mi incanto qualche secondo ad ammirarle, ma poco dopo il mio sguardo si sposta d’istinto su Minaho. Sta dormendo profondamente, e il suo viso addormentato è più dolce rispetto al solito. E’ davvero bellissimo.................................. No aspetta!!

Appena mi rendo conto di quello che ho pensato provo un terribile imbarazzo. Mentre sento il viso accaldato la mia testa inizia a riempirsi di pensieri, che viaggiano alla rinfusa: “Ma cosa cavolo hai appena pensato?!” “Ehi, vedi di darti una calmata!” “Guarda che non è successo niente, eh!” “Ma perché proprio lui?! Perché questo accade solo con lui?!” “AHH, NON CI CAPISCO PIU’ NIENTE!”.

Mentre cerco di rimettere in quadro i miei pensieri, giusto per distrarmi sposto lo sguardo su tutti gli altri miei compagni di disavventure. Noto stranamente che Matatagi e Shinsuke sono legati tra di loro, chissà per quale motivo? Vedo poi Nozaki, che dorme sul materasso, e infine Tetsukado, poco distante da lei. Dormono tutti profondamente, sono io l’unico idiota sveglio!

Dopo essere finalmente tornato in me riporto lo sguardo sulla fonte dei miei problemi, per poi distoglierlo e iniziare a riflettere a mente lucida. Possibile che il mio precedente sospetto fosse esatto? Insomma, mi sembra assurdo, però ci sono un sacco di prove a conferma della mia ipotesi. Ma resta pur sempre un’ipotesi, e senza un esperimento che la confermi rimane tale. Ma certo, devo fare un esperimento! E’ l’unico modo per arrivare alla soluzione finale. Ma che esperimento posso fare? Riporto lo sguardo su Minaho e lo sguardo da capo a piedi, soffermandomi infine su una delle sue mani. Trovato! Proverò a prendergli la mano, come è successo ieri mattina. In base alla mia reazione avrò l’esito dell’esperimento!

Un volta valutato come procedere, inizio ad avvicinare la mia mano alla sua. All’inizio vado convinto, pensando che non accadrà nulla e che infondo i miei sono stati solo dei sospetti assurdi. Quando però è giunto il momento di toccargli la mano, ormai vicinissima alla mia, mi blocco. Avanti, Jinichirou, che ti prende? Non è difficile, dai! Avvicino un po’ di più la mano ma poi mi blocco di nuovo. Percepisco un leggero aumento del battito cardiaco, che non promette niente di buono. Ahh, maledizione!
- Uhmm…
Un improvviso mugugno, non mio, mi porta ad allontanare di scatto la mano, riportandomi al punto di partenza. Ci manca solo che Minaho si svegli e inizi a farsi strane idee! Che poi in realtà le strane idee sono io a farmele… Ahh, insomma! Adesso basta!!

Oramai arcistufo, dopo essermi assicurato che Minaho è ancora nel mondo dei sogni, allungo deciso la mano e la poso sulla sua, senza esitazioni.
- Visto? Non era niente di così difficile!
Mi dico, cercando di autoconvincermi, ma un secondo dopo giunge un altro problema. Sento infatti la sua mano stringere la mia, con decisione. In un primo momento vado nel panico, temendo che si sia svegliato e che mi abbia scoperto. In quel caso mi prenderebbe in giro a vita. Per mia immensa fortuna, però, sta ancora dormendo. Perciò l’ha fatto inconsciamente? In ogni caso devo cercare di liberarmi dalla sua presa, facendo attenzione a non svegliarlo.

Faccio qualche tentativo ma ogni volta che sto per riuscirsi lui mi stringe ancora più forte. Sto iniziando a preoccuparmi quando di colpo mi viene un’idea. Devo essere più deciso. E’ un po’ come il trucco di togliere la tovaglia da un tavolo apparecchiato. Se procedi con calma fai un casino, mentre con uno scatto deciso… il trucco riesce!
- Bene allora, al 3.
Mi dico, a bassa voce, preparandomi a tirare via la mano.
- 1…2…
- Papà…
L’intervento improvviso della sua voce mi blocca. Riflettendo inoltre sulla parola che ha appena pronunciato, intuisco il motivo per cui mi sta stringendo la mano, sempre più forte. Sposto lo sguardo sul suo viso e ho la conferma che ha parlato nel sonno, ma qualcosa è cambiato nella sua espressione. Ora non è più serena, ma triste.
- Papà, non andare via. Ti prego…
Dice ancora, aumentando leggermente la stretta sulla mia mano.

Una volta mi aveva parlato di suo padre, me lo ricordo. Dalla sua espressione e dal suo entusiasmo avevo capito che lo ammirava molto. E’ proprio da lui, in fondo, che ha preso la passione per le indagini e il mistero. Quella volta l’avevo invidiato, invidiato di avere un padre che lo amava per quello che era, mentre per il mio io non ero mai abbastanza. Però ignoravo la realtà dei fatti. Deve mancargli molto, se dopo tanti anni lo sogna ancora…

Stringo deciso la sua mano e lentamente vedo la sua espressione tornare serena. Il suo sorriso mi toglie un peso sul cuore, oltre che portarmi alla conclusione dell'esperimento. Ora l’ipotesi non è più tale, ma è una verità: l’esperimento è riuscito.

Il risultato finale è che io, Manabe Jinichirou, sono innamorato di Minaho Kazuto, e questa tesi è inconfutabile.

IBUKI

La prima cosa di cui mi rendo conto appena mi sveglio è che è notte fonda. Però, c’è qualcosa che non mi quadra…
- Cosa?
Mi viene da domandarmi, d’istinto, alzandomi e mettendomi seduto. Nel farlo sento qualcosa scivolarmi giù dalla fronte. La prendo in mano e scopro che si tratta della mia fascia per capelli. E’ leggermente umida. Che significa? Ho la testa confusa… Ricordo che una volta sceso dall’altura stavo davvero male. Shindou mi ha chiesto di parlargliene e io lo stavo facendo. Poi mi sono allontanato per lavarmi la faccia, anche se era una scusa, ma dopo… non ricordo più nulla.

Ora che ci penso, però… Mi porto la mano alla fronte e la sento fresca. Sto decisamente meglio ora. Certo, non sono ancora pienamente in forma… ma non c’è paragone tra come mi sento adesso e come mi sentivo prima. Sposto per la prima volta lo sguardo alla mia destra e scopro che Shindou sta dormendo accanto a me. Possibile che lui… si sia preso cura di me?

Sposto lo sguardo davanti a me e vedo un pentolino vicino alla legna. Ma certo, deve avermi preparato qualcosa, una medicina, grazie a quel libro. Del resto lui è un ragazzo intelligente. Sposto lo sguardo verso di lui e mi soffermo sul suo viso, rilassato, illuminato dalla luce delle stelle. Non ricordo assolutamente niente di quello che è successo dopo che mi sono allontanato, ma ciò che è successo prima lo ricordo perfettamente. Poco prima di perdere coscienza di me avevo capito una cosa importante, una cosa a cui ancora adesso, guardando il suo viso, fatico a credere. Però è così.

Avvicino il mio viso al suo e incapace di resistere gli do un leggero bacio sulla fronte.
- Grazie, Shindou.
Gli dico, a bassa voce, sapendo che non può sentirmi. Poi distolgo lo sguardo da lui e arrossisco, prendendo coscienza di cosa ho appena fatto. Alzo lo sguardo verso il cielo e finalmente decido di ammetterlo a me stesso. Oramai è inutile negarlo.

Io, per la prima volta nella mia vita, mi sono innamorato di qualcuno, e quel qualcuno… sei proprio tu, Shindou.

Angolino dell’autrice ritardataria:

Ehilà xD Ciao a tutti miei cari lettori :)
Eccovi qua un nuovo capitolo, mostruosamente in ritardo. Vi chiedo umilmente scusa T-T ma l’università mi sta impegnando più del previsto ^^”

Comunque… Ho deciso che d’ora in poi non vi darò mai più un giorno fisso per l’uscita del capitolo, perché finirei per illudervi. Sappiate comunque che non passeranno mai più MESI da uno all’altro. Ve lo prometto ;D

Come avete visto questo capitolo è pieno di fluff e di scene tenerelle >//<
Spero che vi sia piaciuto e come sempre ci rivediamo nel prossimo, che uscirà sicuramente entro la fine di Ottobre :D

Un grosso abbraccio dalla vostra Birbina <3

P.S. Voglio chiarire una piccola cosa. Il forte sentimento che Tsurugi prova per Tenma è quello di profonda amicizia, almeno nella mia storia. Voi comunque siete liberi di interpretarlo come volete (in fondo neanche a me dispiace la KyouTen :3). Sappiate comunque che per i fan di questa coppia ci saranno altre scene “fraintendibili” in futuro ;P Non esaltatevi troppo, però ^^”

   
 
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