Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: OmbraAla    18/10/2016    3 recensioni
Tom Riddle crollò sul pavimento con banale solennità, il corpo fiacco e rattrappito, le mani bianche vuote, il volto da serpente inespressivo e ignaro. Voldemort era morto [...] Il sole sorgeva alto su Hogwarts e la Sala Grande ardeva di vita e di luce ma… fu un attimo. [...] Harry Potter cadde al suolo con gli occhi chiusi, le mani che ancora stringevano le due bacchette.
Quali saranno le sorti dell'Eroe del Mondo Magico? Fine o nuovo inizio?
Genere: Drammatico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Harry/Severus, Ron/Hermione
Note: Lime, Otherverse, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo II:

3 MAGGIO 1998

La notte trascorse e Harry ricadde in un sonno profondo. Quando i primi raggi cominciarono a filtrare dalle finestre, era già mattina inoltrata.

Intorno alle 10.00 udì le loro voci: Ron e Hermione. Aprirono piano la tenda e uno alla volta entrarono: si tenevano per mano, ed Harry sorrise a quella visione. Un sorriso di pura e autentica felicità… ce ne avevano messo di tempo per capirlo, eh…

I nuovi arrivati presero posto vicino al letto, trasfigurando alcuni oggetti in due sedie.

La prima a parlare fu proprio Hermione: « Come ti senti Harry? Siamo stati in pensiero per tutta la notte ma sapevamo che tutto quello che hai dovuto affrontare ti ha prosciugato ogni singola goccia di energia… Non ci è sembrato il caso di disturbare… »

Mentre Hermione parlava, Ron annuiva piano.

« Non preoccupatevi, adesso sto bene » Harry guardò Ron, c’era qualcosa che non andava – e Harry sapeva bene cosa fosse - ma quel discorso lo avrebbero affrontato da soli e non in quel momento.

Poi si rivolse di nuovo ad Hermione e le raccontò ciò che aveva visto la sera prima: « Ieri mentre stavo riposando ho sentito delle persone che si avvicinavano. Ho aperto la tenda e ho visto Hagrid che reggeva in mano un corpo, ho avuto la sensazione che fosse… »

« Era Piton. Quando ieri ti hanno portato in infermeria – continuò Hermione – io e Ron ci siamo precipitati da Hagrid e gli abbiamo detto di Piton. All’inizio è stato titubante ma, Harry, capisci, non avremmo potuto lasciarlo lì. Siamo andati alla Stamberga Strillante e l’abbiamo trovato steso sul pavimento, una pozza di sangue. Mi sono avvicinata e il suo polso era molto debole, ma c’era ancora una possibilità che fosse ancora vivo. Hagrid lo ha caricato sulle spalle e noi abbiamo cercato la professoressa McGranitt e Madama Chips. Loro l’hanno portato qui ma non ci hanno permesso di entrare ».

« Harry, – Ron prese la parola per la prima volta –  sappiamo quanto ti abbia fatto soffrire quell’uomo. Io stesso, a volte, mi chiedevo come facessi a resistere alle sue angherie ma se guarisse… Potrebbe essere punito per tutti i suoi errori ».

Solo in quel momento, Harry capì che i suoi due migliori amici non sapevano ciò che aveva visto nei ricordi di Piton. Non sapevano come erano realmente andate le cose e ignoravano le azioni che il professore aveva commesso per tutelarlo.

Sì passò un mano fra i capelli eternamente scompigliati e disse: « Ragazzi, avete fatto bene, non per le ragioni che credete però. Avete fatto bene perché, prima di tutto, se ci fosse stata una minima speranza di salvezza, non avreste dovuto lasciarlo morire. Noi non siamo assassini come Voldemort. Egli avrebbe voluto che agissimo esattamente in questo modo » e fissò con sguardo carico d’odio la Bacchetta di Sambuco che era poggiata sul comodino, proprio accanto a quella che aveva rubato a Malfoy.

« Inoltre, non sapete cosa è successo. Piton non è l’uomo che crediamo sia. Non è un traditore… Lui si è sacrificato come tutti gli altri in nome di una causa giusta. E non lo ha fatto questa notte… Lo ha fatto per ben 7 anni. Lui… era amico di mia madre ».

Quando il ragazzo ebbe raccontato loro tutto ciò che aveva visto, Ron e Hermione lo guardarono sbigottiti: non poteva essere Harry Potter a pronunciare quelle parole.

« È per questo motivo che ho deciso di restargli accanto durante la convalescenza e di cercare di dargli una mano nel periodo della riabilitazione. È anche per merito suo se siamo riusciti a sconfiggere Voldemort per sempre. Ora che sono venuto a conoscenza di tutta la storia, di tutto ciò che mi è stato sempre nascosto, voglio fare quello che io reputo sia giusto… fidatevi di me, vi prego ».

Hermione gli strinse il braccio in segno di affetto e Ron gli sorrise. Era ovvio che si fidassero di lui.

Quando lasciarono la stanza, Harry si rese conto di avere una gran fame e pensò che sarebbe bastato chiamare Dobby perché gli portasse tutto ciò che di buono c’era nelle cucine. Quanto gli mancava ascoltare la sua voce.

Chiamò Kreacher, e l’elfo dei Black apparve ai piedi del suo letto con un sonoro pop.

« Padron Harry, ha chiamato? Come si sente? » chiese Kreacher, che ormai aveva imparato a voler bene ad Harry, facendo un profondo inchino.

« Sto bene Kreacher, ti ringrazio. Ascolta, potresti portarmi qualcosa da mangiare? » rispose il ragazzo con toni molto gentili.

« Ma certo Padron Harry. Sarò da lei entro dieci minuti ».

Quando Kreacher scomparve, Harry si alzò dal letto e uscì fuori dalle tendine. Nel momento in cui il sole colpì la sua pelle, provò la sensazione di essere teneramente abbracciato… come se Lily fosse lì ad accarezzarlo. I suoi occhi si posarono sul separé che custodiva il corpo di Piton. Ebbe la forte tentazione di avvicinarsi ma mentre stava per poggiare la sua mano a quel tessuto, entrò nella stanza proprio la McGranitt.

« Potter! Cosa ci fa sveglio a quest’ora? » chiese la professoressa con aria scioccata.

« Professoressa McGranitt.. In realtà sarebbero quasi le undici e io… emh… sono decisamente affamato » rispose Harry sorridendo.

La McGranitt guardò l’orologio: effettivamente segnava le 10.51, ed era indiscutibilmente normale che il ragazzo avesse fame. Posò lo sguardo sul corpo di Harry: era decisamente emaciato, e non era guarito dalle cicatrici assestategli dal Signore Oscuro. Si rattristò. Un ragazzo di soli diciassette anni non avrebbe mai dovuto affrontare una situazione tanto difficile, neanche nei suoi incubi più spaventosi.

D’istinto la professoressa avanzò verso Harry e prima che questi pronunciasse una sola parola, lo abbracciò come mai aveva fatto in vita sua.

Harry dal canto suo rimase sbalordito da tale gesto ma lo ricambiò quasi subito. Quell’abbraccio che sapeva di libertà, di gratitudine e di profonda stima che l’uno provava per l’altra.

Quando si staccarono, non ci fu bisogno di parlare. Harry notò che sul volto della professoressa era impresso un profondo taglio, segno che la guerra l’aveva coinvolta in prima persona.

In quel momento, comparve Kreacher che portava un vassoio carico di prelibatezze.

La McGranitt gli fece cenno di avvicinarsi a gustarle e mentre Harry si allontanava, lei diede un’occhiata al letto che occupava Piton e poi uscì.

Nel momento in cui Harry si avvicinò al vassoio, inspirò il profumo di quei manicaretti… era aria di casa. Kreacher si congedò e il giovane prese a mangiare. Si sentiva bene… I raggi continuavano ad accarezzarlo.

Quello era l’inizio di una nuova era per Hogwarts. Ed era l’inizio di una nuova vita per Harry Potter.


SPAZIO AUTRICE:

Ciao ragazzi, vi ringrazio per i primi commenti che sono stati lasciati nell'introduzione del capitolo precedente! Credo abbiate capito che la storia sia incentrata nella fase del dopoguerra, e siccome per tanto tempo ho fantasticato su cosa sarebbe potuto succedere appena dopo la sconfitta di Voldemort, ho preso il coraggio (dopo un lungo tempo di meditazione) di pubblicare una storia che, ovviamente, non termina con il finale canonico della Rowling. Il mio desiderio sarebbe quello di riuscire ad essere coerente con i caratteri dei personaggi già delineati nella Saga, al fine di non far risultare la storia come troppo assurda o troppo banale. E' per questo motivo che (seppur a malincuore) quasi tutte le situazioni e le perdite che abbiamo letto e conosciuto nei libri saranno lasciate intatte, tranne qualcuna che sarà necessaria ai fini della storia. Vi ringrazio ancora per il supporto e, se avete tempo, lasciate un commento! Al prossimo capitolo!

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: OmbraAla