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Autore: Strega_Mogana    11/05/2009    10 recensioni
Ecco qua, anch'io alla fine non ho resistito ed ecco la mia Big Damn Table é mia, non sono iscritta a nessuna community, é solo un esperimento. Una sfida in più alla mia fantasia.
Ovviamente tutto rigorosamente sulla coppia Severus / Hermione!
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Severus Piton
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Mi dispiace che il mini-capitolo di prima non abbia attirato molta gente.
Devo iniziare a pensare che vi state stufando?
Sto Scherzando! ^^
Questo capitolo é uno dei miei preferiti.
Non picchiatemi! (poi capirete il perché)
Guardate che mi aspetto dei commenti!
Elena

Big Damn Table
# 066 Pioggia


La primavera aveva svegliato la natura dormiente del parco.
Severus tornava dalla capanna di Hagrid dove aveva consegnato un infuso per gli Ippogrifi colpiti da un fastidioso parassita.
Nonostante la sua posizione nella scuola fosse cambiata non aveva mai smesso di distillare le pozioni per le lezioni di Cura delle Creature Magiche e per Madama Chips.
Con una punta di soddisfazione personale il guardacaccia e l’infermiera non si fidavano delle pozioni di Lumacorno.
Il mago osservò le nuvole grigie che velocemente si avvicinavano da ovest.
Presto avrebbe iniziato a piovere.
Mentre si dirigeva all’entrata della scuola una figura appoggiata ad un albero attirò la sua attenzione.
Hermione fissava il cielo; indossava una lunga gonna nera e una camicetta rossa. Quando indossava la semplice divisa della scuola era più facile ricordarsi che era una studentessa. Ma quando indossava dei semplici vestiti riemergeva la donna che l’aveva fatto innamorare.
Si avvicinò lentamente, cercando di non spaventarla.
Un rametto si spezzò sotto i suoi piedi; la strega si voltò e gli sorrise.
Era come se lo aspettasse.
Lo stomaco si contrasse in una morsa.
- Non volevo disturbarti.
- Non mi hai disturbata,- rispose dolcemente, gli occhi erano luminosi, le sue labbra invitanti, troppo invitanti – stavo aspettando.
- Cosa?
- La pioggia.
Sentì un sopracciglio inclinarsi verso l’alto.
- Prederai un raffreddore.
Hermione alzò le spalle e tornò a fissare le nubi che si avvicinavano.
- La pioggia è meravigliosa. Prima che arrivi, nell’aria, c’è sempre un profumo inebriante e tutto sembra più bello sotto la sua luce.
Severus si ritrovò a pensare che lei era bella sotto qualsiasi tipo di luce.
Un tuono risuonò in lontananza.
Restarono in silenzio in attesa che la pioggia arrivasse.
Quando la prima goccia bagnò la terra, Hermione sorrise e chiuse gli occhi.
Severus era troppo intento a guardare lei per poter ammirare le gradazioni di rosa e grigio che si alternavano nel cielo.
Una goccia le cadde sul viso, scese lungo il profilo dell’occhio, segnò lo zigomo con una scia umida e si fermò sulle labbra. La strega l’assaporò lentamente.
Invidiò quella goccia fortunata.
Alla prima ne seguì un’altra, un’altra ancora sempre con maggiore intensità.
Ben presto la pioggia divenne intensa. I vestiti iniziarono a bagnarsi.
- E’ meglio rientrare, Hermione.
La donna rise e iniziò a volteggiare con le braccia aperte.
- Lasciati andare, Severus!- urlò sovrastando lo scroscio dell’acqua.
Il mago la fissò intensamente, i vestiti ormai zuppi, la camicetta era aderente alle giovani curve, i capelli bagnati si erano appiccicati al viso, sorrideva mentre ballava sulle note della pioggia che solo lei poteva udire.
Le sembrava una ninfa dell’acqua. Leggiadra e bellissima come una sirena.
Hermione gli si avvicinò e lo prese per mano.
- Balla con me.
Il suo ballo l’aveva incantato. La sua bellezza l’aveva stregato.
La strinse a se. Non importava dei vestiti bagnati o del freddo che iniziava a sentire. Avvertiva solo il suo respiro sulla casacca e il calore del suo corpo attraverso i vestiti bagnati.
Sentiva i loro cuori battere lo stesso ritmo incessante.
Le alzò il viso. Era bella.
Era perfetta.
Era sua.
- Baciami, Severus. – lo pregò stringendogli la casacca – Ti prego…baciami…
Si avvicinò al viso, le gocce di pioggia erano calde sulla pelle. Sentì il tocco di Hermione titubante sul suo volto, le labbra erano morbide e dolci. Il suo sapore si mischiava con quello della pioggia.
Un tuono rimbombò proprio sulle loro teste.
Severus scattò a sedere sul letto.
Si guardò attorno spaesato.
La camera era buia.
Sentiva la pioggia scrosciante al di là delle mura.
Tornò a sdraiarsi e si coprì gli occhi con un braccio.
Un altro tuono echeggiò nel cielo, si inumidì le labbra e, per un attimo, gli sembrò che avessero ancora il suo sapore.
   
 
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