Anime & Manga > Haikyu!!
Segui la storia  |       
Autore: Tada Nobukatsu    27/10/2016    2 recensioni
Il colibrì è l'uccello più piccolo del mondo. Ha spiccata aggressività, rapidità nel volo e nelle acrobazie, stupendi colori e per questo le antiche civiltà americane lo consideravano la reincarnazione di valorosi guerrieri caduti in battaglia. Il movimento delle ali può raggiungere la sorprendente velocità di 70-90 battiti al secondo. Nessun altro uccello vivente sul pianeta può battere le ali tanto velocemente. In proporzione, la dimensione del loro cuore, rapportata all’uomo, è più grande di 5,6 volte e la frequenza cardiaca dei battiti può raggiungere 1260 pulsazioni al minuto.
Tutte cose molto belle, ma la vera domanda è... che diavolo ci fa in mezzo ai corvi, ai gatti e ai gufi?
Ma soprattutto... Cosa c'entrano in tutto questo i biscotti di Kageyama?
Genere: Comico, Romantico, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Vola alto, sempre


La mattina dopo Chiyo si alzò col sorriso stampato in viso. Si vestì rapidamente, afferrò la sua lettera, se la cacciò in tasca e corse fuori. Saltò giù dalle scale e attraversò la zona destinata ai dormitori dei ragazzi, correndo verso la mensa.
Aveva una gran fame.
Una delle porte si spalancò improvvisamente e ne uscì dal testa, ancora spettinata, di Ukai.
«Chiyo-chan non correre!» la sgridò. Lei non si fermò, ma si voltò e gli sorrise allegra, gridando: «Buongiorno Sensei!»
Anche Takeda si affacciò dalla stanza, guardando la ragazza scappare via.
«È di buon umore stamattina»
«Anche più del solito. Mi chiedo come faccia a essere così pimpante con questo caldo» sbuffò Ukai, rientrando. «Spero non combini più disastri del solito.»
Chiyo spalancò le porte della mensa e corse al tavolo dei suoi compagni, urlando un allegro: «Buongiorno!»
Ma nessuno di loro rispose.
Erano tutti raggruppati intorno a Daichi, mormorando tra loro e lanciandole strane occhiate. Ogni tanto qualcuno sghignazzava.
"Che gli prende?" si chiese Chiyo, chinando la testa da un lato. Per un attimo la colse il terrore di essere stata scoperta la sera prima, in fuga mano nella mano con Kuroo.
Poi finalmente Daichi diede il consenso, annuendo, e il gruppo si allargò, srotolando un piccolo striscione dove sopra c'era scritto a caratteri cubitali: "Buon Compleanno", circondato da disegni di corvi.
«Buon compleanno!» gridarono in coro, entusiasti. Yachi, accompagnata da Kaori e Yukie, comparvero dietro di lei, suonando una trombetta.
«Siediti! Ti portiamo la colazione!» le dissero, spingendola al tavolo.
Chiyo si guardò attorno confusa ma felice. Non si sarebbe mai aspettata una sorpresa simile, soprattutto perché non ricordava di aver mai detto loro che quel giorno sarebbe stato il suo compleanno.
Ma poi, riflettendoci, capì. Sui moduli consegnati a Shimizu, che poi avrebbe consegnato ai rispettivi insegnanti, aveva indicato la sua data di nascita. Probabilmente era stata lei a spargere la voce.
«Ehy ehy ehy!» la potente voce di Bokuto si fece sentire per tutta la mensa. «È il tuo compleanno, piccoletta?»
Chiyo gli sorrise e annuì, allegra.
«E quanti anni fai? Dieci?» chiese Lev, affrettandosi a raggiungerli.
Chiyo lo fulminò e ringhiò: «È così che ti rivolgi a una Senpai, moccioso?»
Bokuto scoppiò a ridere nel sentirla parlare così, mentre il povero malcapitato restò letteralmente di sasso di fronte a quell'aggressività.
«Tranquillo» Kuroo colpì il suo compagno con una pacca sulla schiena. «È addestrata. Abbaia ma non morde»
Chiyo gli lanciò un'occhiataccia talmente intensa che gli fece venire i brividi lungo la schiena e sibilò: «Ne sei sicuro?»
D'istinto Kuroo si guardò il dito che la sera prima lei aveva azzannato insieme al biscotto e ridacchiando alzò le spalle.
Kaori e Yukie portarono un vassoio a Chiyo con la colazione e le si sedettero accanto, sorridenti.
«Insomma!» brontolarono poi, verso i ragazzi. «Almeno oggi lasciatela in pace!»
Poi tornarono ad accostarsi alla ragazza, ammiccando, e sussurrarono: «Allora Chiyo-chan... ti aspetti qualche regalo particolare per oggi?» cominciò Kaori, sghignazzante.
«Una dichiarazione, per esempio.»
"Hai guadagnato tutta la stima di Bokuto, con quello, lo sai? Aspettati una dichiarazione tra non molto." recitò improvvisamente la voce di Kuroo nella sua testa. Chiyo divenne paonazza, mentre la colazione le andava di traverso, e cominciò ad agitarsi, colpendosi il petto impanicata.
«Si sta strozzando!» gridarono le due, agitate e si affrettarono a versarle dell'acqua che lei buttò giù tutta d'un sorso.
«Lasciatela in pace!» stridulò Miyanoshita, la manager dell'Ubugawa, rivolta alle due.
Chiyo riuscì a finire la sua colazione senza troppi pericoli e raggiunse rapidamente la palestra, insieme al resto della squadra.
«Si gioca? Contro chi si gioca? Posso giocare? Eh? Ukai-san? Che facciamo oggi?Chi è la prima?» chiese Chiyo in una raffica di parole, mentre saltellava da tutte le parte.
«È iperattiva!» osservò Takeda, inquieto.
«Ma che gli avete dato a colazione?» chiese Ukai, rivolto alle due manager, che non poterono che sghignazzare. Ukai sospirò, vinto e affranto.
«Forse dovrei farle giocare un paio di set, almeno si stanca un po'» mormorò, prima di chiedere. «Chiyo-chan, come vanno le tue braccia?»
Chiyo saltò verso di lui, con gli occhi che le brillavano e esclamò: «Magnificamente!»
«E va bene, giocherai la prima» asserì.
«Evviva!» esultò lei, saltando.
«Corri a riscaldarti!» le ordinò e Chiyo partì spedita come un treno, beccandosi un altro urlaccio da parte di Ukai: «Vai piano o ti farai male!»
«Oggi Chiyo-chan è veramente carica, hai notato!» disse Yukie a Kaori, riunite insieme al resto della loro squadra.
La seconda annuì, poi disse: «Beh, è il suo compleanno...»
«Sì, ma... non so, ma secondo me non è solo per quello.»
«Credi le sie accaduto qualcosa di bello?» chiese Yukie, già trasognante.
«Chissà! Magari è il famoso "principe azzurro"» sghignazzò Kaori.
E lei due cominciarono a ridacchiare tra loro, tornando all'arduo compito di indovinare chi tra i tanti presenti (sempre se fosse tra i presenti) fosse il prescelto.
La giornata procedette come quelle precedenti: la Karasuno ancora non aveva trovato il modo di incastrarsi e ognuno commetteva errori su errori, ancora immaturi. Hinata, in particolare, e Kageyama ebbero un piccolo battibecco dovuto al fatto che non riuscivano più a sincronizzarsi come avrebbero voluto e questo li riempiva di frustrazione.
Chiyo, in cuor suo invece, era un vero uragano e per riuscire a placarla almeno un po' Ukai fu costretto a farla giocare tre set consecutivi, incluse le penalità per le partite perse. Solo allora, lei cominciò ad avere un po' di affaticamento.
E sera arrivò anche fin troppo velocemente.
«Sono distrutta!» sospirò lei, accasciandosi a terra.
«È un miracolo! Temevo che oggi non te l'avrei sentito dire!» quasi si emozionò Ukai.
«Coach dovresti essere felice delle mie prestazioni invece che brontolarmi!» lo rimbeccò.
«Ma io sono felice, ma sono felice anche che tu abbia smesso di far baccano.»
Chiyo si imbronciò e più rispose.
«Avanti! Date una ripulita e siete liberi per questa sera!» Disse Ukai, alzandosi, prima di allontanarsi e uscire dalla palestra, insieme a Takeda e gli alri coach.
«Chiyo-chan!» la chiamò Nishinoya. «Aiutaci!»
«Arrivo!» disse lei alzandosi da terra, ma prima di raggiungerli si piegò sulla panchina dove aveva lasciato cadere la felpa e cercò un fazzoletto al suo interno.
Fu allora che la ritrovò e se ne ricordò: la lettera che le aveva dato Yumi.
"Aprila, anche se sarai sola" recitò la voce di Yumi nella sua testa.
La tenne stretta tra le dita qualche secondo, poi pensierosa uscì dalla palestra e si andò a sedere sotto un albero, distante dall'entrata, all'ombra della notte.
E infine, l'aprì.
Il cuore prese a farle male in petto, tanto batteva.
L'aveva immaginato, l'aveva sempre saputo, ma averlo davanti era tutta un'altra storia.
All'interno della busta c'era una sottile catenina, con appeso un ciondolo a forma di colibrì ed infine una lettera.


Buon compleanno, Chiyo-chan!
Probabilmente, quando leggerai questa lettera io non ci sarò già più e questo mi rattrista molto. Voglio chiederti subito scusa se ti ho fatto attendere, se ti ho tenuto tutto nascosto fino ad ora ma volevo che tu potessi avere le mie parole proprio in questo giorno.
Il giorno in cui il colibrì avrebbe spiccato il volo.
Ti sei sempre impegnata tanto e io ero sicuro che tu prima o poi ce l'avresti fatta, che saresti volata, mio piccolo uccellino rumoroso. Per questo ho chiesto a Yumi di tenere nascosta questa sorpresa fino ad allora, così che quando tu saresti arrivata lassù avresti potuto avere qualcosa di cui compiacerti. Desideravi tanto che io ti vedessi, che io ti dicessi quanto mi rendesse felice vederti rincorrere quella palla, e oggi sono qui per questo.
Oggi è il tuo compleanno, ma il regalo più grande l'hai fatto tu a me.
Ogni singolo giorno della mia vita, il tuo sorriso, le tue corse, il tuo cercare di accontentarmi, anche se spingere quella carrozzina per una piccoletta come te era sempre troppo faticoso. Ogni cosa che hai fatto per me, non lo dimenticherò mai, Chiyo-chan.
E vorrei che non lo dimenticassi neanche tu.
Ti prego di non colpevolizzarti di niente, hai sempre dato il meglio di te e sei sempre stata al di sopra di ogni aspettativa. Tutto ciò che facevi era qualcosa di eccezionale, niente è andato sbagliato, e niente lo sarà fintanto che tu continuerai a volare.
Sei un piccolo e instancabile colibrì e che tu poi vada a mischiarti con i corvi, con i gatti, con i gufi o le aquile... rimarrai il colibrì.
Unica nel tuo genere e perciò speciale.
Nessuno potrà mai egualiarti e sarai una stella in mezzo a tanti schizzi di vernice.
Non dimenticare mai la tua grandezza, quella che ti porti nel cuore, perché è qualcosa che nessun altro potrà mai avere.
Nonostante la tua età, hai passato gran parte delle tue giornate a prenderti cura di me e lottare per un mio sorriso.
Non lo dimenticherò mai.
Sarai sempre il mio volatile preferito.
Chiyo-chan... ora, dimmi, com'è il mondo da lassù?
Raccontalo alle stelle e io ti ascolterò, perché sarò là.
Chiyo-chan, da qua la vista è mozzafiato.
Riesco a vederti volare.
Non smettere di sbattere le tue ali, Chiyo-chan.
Vola alto, sempre.

Tuo Shoji.


«Ehy ehy ehy! Tsukki!» urlò Bokuto, mollando lo spazzolone per pulire a terra e correndo in direzione della Karasuno.
«Vieni ad allenarti con noi!» lo afferrò per le spalle e cominciò a trascinarlo, ma poi si fermò e si guardò attorno.
«Dov'è la piccoletta?» chiese, voltandosi verso il resto della squadra.
«Chiyo-chan è già andata via?» chiese Kuroo, raggiungendoli.
Tanaka si guardò attorno, sorpreso, prima di urlare rabbioso: «Scappa sempre quando c'è da sistemare!»
Ma una flebile voce rispose al suo riprovero con un delicato: «Sono qua.»
Sui ragazzi lì intorno parve cadere un enorme macigno sullo stomaco quando la videro e nessuno ebbe più il coraggio neanche di pensare di sgridarla.
Il viso di Chiyo, allungato in uno dei suoi soliti sorrisi, era completamente ricoperto di lacrime e le spalle ancora si scuotevano ogni tanto in un singhiozzo. In mano stringeva un foglio di carta stropicciato e una catenina penzolava dalle sue dita, con un piccolo ciondolo.
«Senti, Tanaka-san...» cominciò lei con la voce rotta dal pianto e si sforzò di sorridere ancora di più, nel suo disperato tentativo di sembrare la solita, ma storpiando il suo viso in una smorfia colma di dolore. «Credi potrei avere di nuovo l'abbraccio di ieri?» chiese timidamente.
Tanaka scattò nella sua direzione, senza farselo ripetere due volte, e raggiungendola rapidamente la strinse al petto con tutta la forza che aveva. Chiyo, quella volta, non si tirò indietro ma non appena sentì il suo calore vicino riuscì a lasciarsi andare a un pianto disperato e rotto. Affondò il viso nella sua maglietta e le dita si strinsero su di essa, all'altezza della schiena.
Kuroo, vicino a loro due, fece in tempo a intravedere l'ultima scritta sul foglio che Chiyo teneva stropicciato in mano, prima che il resto della sua squadra la circondasse.
"Vola alto, sempre. Tuo Shoji"
Un nodo gli chiuse la gola e provò il desiderio di stringerla con quanta più forza aveva. Ma lui lì non c'entrava niente e lasciò ai suoi compagni il compito di darle il calore di cui necessitava.
Daichi, Asahi, Nishinoya, Sugawara, Hinata, Yamaguchi, ovviamente Tanaka, Ennoshita, perfino Kageyama e Tsukishima, benchè si tenessero in disparte, si erano avvicinati quel tanto da far percepire la loro presenza e l'avevano circondata, avvolta dal loro calore.
Le mani poggiate sulla sua schiena, sulle spalle, o tra i capelli, tutti raggruppati su di lei, sforzandosi di sorridere e cercare di darle conforto.
«Scusatemi» singhiozzò lei, schiacciando ancora più il viso contro il petto di Tanaka. «Scusatemi tanto»
«Non devi, Chiyo-chan. Siamo qui per questo» le disse con dolcezza Daichi, vicino al suo orecchio.
«Ehy!» ringhiò Bokuto, avvolto dalla furia, avvicinandosi al gruppo a braccia conserte. «Dimmi chi è stato? Chi ti ha fatto piangere, piccoletta?» e cominciò a colpirsi la mano sinistra col pugno destro, mostrando tutta la sua aggressività.
Chiyo si voltò a guardarlo e il solo vederlo in quelle condizioni le distese un po' il viso.
«Tsukki» sibilò Kuroo, affiancando Bokuto con lo stesso fuoco negli occhi. Non che provasse veramente la stessa rabbia di Bokuto, che a quanto pareva era sincera, ancora incapace di capire cosa succedesse veramente. Ma aveva visto come la cosa aiutasse Chiyo e voleva partecipare.
«Sei stato tu?» chiese, facendo sobbalzare il biondo.
«Tsukishima!» cominciò a gridare Bokuto. «Hai osato far piangere la piccoletta?»
«Ma ero qua con voi, come avrei potuto...?» cercò di difendersi lui.
«Non cercare di svincolare» il viso di Kuroo si allungò in un espressione che metteva veramente i brividi, sembrava che stesse per ucciderlo. «Volevi trovare vendetta per il pugno, non è così?»
E Bokuto spalancò gli occhi, trovandosi di fronte una risposta sconvolgente: «Hai picchiato la piccoletta?» ringhiò furioso.
«No! Non l'ho fatto!» sobbalzò lui, trovandosi in quella difficile situazione.
«Hai commesso un errore, quattrocchi» sghignazzò Kuroo. «La piccoletta è sotto la nostra protezione, non lo sapevi?»
Chiyo ebbe di nuovo quella bizzarra sensazione di calore alla bocca dello stomaco, nel sentirlo dire così. E pian piano riuscì ad abbandonare quella terribile sensazione di dolore, lasciando spazio a una piccola gioia. Era bello averli lì intorno, tutti quanti. Era bello essere avvolta da tutte quelle attenzioni, nonostante lei fosse così debole. La faceva sentire protetta, al sicuro, felice.
«Vai Bokuto, attacca!» gridò Kuroo, puntando un dito contro Tsukishima. Benchè l'affermazione avrebbe potuto far incazzare chiunque, dato il tono autoritario, come se si fosse rivolto al proprio cane, Bokuto non fiatò e si lanciò contro Tsukishima.
Dovettere intervenire Daichi, Asahi, Akaashi e altri due della Fukurodani per riuscire a impedire a Bokuto di far veramente del male a Tsukishima.
Chiyo guardò i due come si urlavano addosso in maniera così ridicola, per niente virili, ma mossi solo da una profonda stupidità. E un sorriso le sfuggì dalle labbra.
Kuroo lo colse, osservandola di traverso, e la cosa parve scaldargli il cuore.


NDA.

Oggi sono di fretta, quindi le NDA saranno brevi. Finalmente è il compleanno di Chiyo e tra risate e lacrime, è arrivata a fine serata con un'ulteriore conferma: avere degli amici come loro è qualcosa di strepitoso. E Tanaka è un vero tesoro!
Il prossimo capitolo ha un titolo molto carino (e per metà [anzi, più di metà] citazione): "Storia di un colibrì e del gatto che le insegnò a volare"
Ehehehe *-* lascio spazio alla vostra fantasia e vi saluto!
Cià cià!

Tada Nobukatsu-kun \(W )/

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Haikyu!! / Vai alla pagina dell'autore: Tada Nobukatsu