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Autore: Zomi    27/10/2016    6 recensioni
Vampiri, Zombie, un Tanuki goloso di marmellata, Spaventapasseri terrorizzati e... ah si, una Nāga!
Cos'altro può mancare ad Halloween?
Ma ovviamente un Cacciatore di Demoni e la sua Strega.
★Fanfiction partecipante al contest “Halloween Party – La Grande Zucca” di Fanwriter.it★
♥Prompt scelti ed ideati da Gibutistan♥
~Capitolo 7 partecipante alla Seconda edizione del "Halloween Haunted Run" indetto da Torre di Carta~
Raccolta basata su fatti e personaggi della One Shot "Storia di una notte senza luna (… e di un marchio fatto per sbaglio)"
Genere: Sentimentale, Slice of life, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Nami, Roronoa Zoro | Coppie: Nami/Zoro
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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★Iniziativa:Questa storia partecipa al contest
“Halloween Party – La Grande Zucca”
a cura di Fanwriter.it! ★
 
★Numero Parole: 880
★Prompt/Traccia: 29-Autoreggenti
 


 
 
Halloween Party: ti va di festeggiare con me?
 
 
 
a Gibutistan, che mi ha dato idee,
forza, risate e ovviamente Ban

Grazie di tutto!

 
1°capitolo: Autoreggenti


 
Corrugò la fronte, isolandosi dal caos del Pub in cui sedevano.
Come aveva detto che si chiamavano?
Cercò di concentrarsi su ciò che gli diceva, ma la sua attenzione era totalmente calamitata sulla parte inferiore del corpo di lei.
Comunque si chiamassero, le adorava.
Il tintinnio delle birre risuonò lontano mentre Zoro fissava Nami accavallare le gambe sotto la tavola spoglia, continuando a parlare e sbuffare per l’acre odore che li circondava nella bettola.
Abbassò gli occhi e li rialzò seguendo la linea nera che solcava la dolce curva delle gambe della sua donna, apprezzandone la sensuale e intrigante visione.
Ghignò a quel pensiero, non staccando gli occhi dalle gambe avvolte nella stoffa della rossa, ricordando per un breve attimo la notte in cui accidentalmente l’aveva addentata, incatenando le loro vite con il Marchio del Cacciatore di Demoni.
Una bella serata, lo doveva ammettere, iniziata con un sano coito e conclusa con un…
-Zoro!- strillò Nami, stringendo le braccia sotto i seni e fulminandolo con lo sguardo –Mi stai ascoltando?-
-Ovvio- inclinò un angolo della bocca, scendendo con le pupille nere sulle gambe accavallate della strega, posando il capo sul pugno chiuso.
Nami roteò gli occhi al soffitto umidiccio e scuro del Pub inglese, storcendo le labbra agli urli non propriamente sobri dei clienti del locale, alternati a volte da ululati e ringhi di bestie non umane.
Teste le gambe sotto la tavola, allungandole soprapensiero e rubando al suo compagno Zoro un nuovo ghigno di piacere nell’ammirarla, constatando che non erano le uniche creature sovraumane che sorseggiavano birre nel locale poco illuminato.
Storse le labbra contrariata nell’essere circondata da altre creature anormali come lei.
Tutta colpa di Zoro e delle sue stupide mansione da cacciatore di demoni.
Perché poi lo accompagnava?
Perché non lo lasciava ai suoi affari demoniaci e non se ne stava al calduccio nella loro camera d’albergo?
Perché doveva accompagnarlo come fosse… suo marito?!?
Ah già: il marchio.
Scosse il capo.
-Quando arriva?- borbottò, inquieta.
-Uhm?- mugugnò, lisciandosi il mento con due dita.
-Il tipo dell’incarico!- sbottò, di scavallando le gambe e impiantandole ben decisa a terra.
Gli occhi di Zoro brillarono.
Oh quella si che era una bella visione.
-Doveva essere qui già da mezz’ora-
Si leccò la punta dei canini, squadrando dall’alto in basso le cosce e i polpacci della rossa, mangiandoli con lo sguardo e percependo una certa aquilina salirgli in gola, e nei pantaloni.
-Non sappiamo nemmeno il suo nome o come’è fatto: potrebbe essere un demone qualsiasi, e potrebbe essere qui-
Era tutta colpa di quelle calze, lo sapeva!
Erano nere e di un tessuto finissimo, così leggero da sembrare una seconda pelle sulle gambe della strega, ma non era semplicemente la struttura della calza a rendere così seducenti Nami.
-E se fosse una trappola? Un’imboscata?-
A rendere così irresistibili le gambe della sua donna era la spessa, invogliante, seducente fascia elastica che si stringeva a metà coscia, proprio sotto l’orlo della gonna della rossa, accentuando la lunghezza affusolata e  lussuriosa dei suoi arti, rendendoli irresistibili.
-Che tipo di lavoro dovrebbe propinarti poi? E come ci ha trovato?-
Aveva una dannata voglia di morderle le gambe.
Morderle, baciarle, strapparle di dosso le calze e farla sua.
Ora, in quell’esatto momento.
Senza se e senza…
-Zoro, per l’amor del cielo, la smetti di mangiarmi le gambe con gli occhi e ti decidi a darmi retta?!?- picchiò un pungo sul tavolo furiosa Nami.
Il cacciatore sollevò gli occhi dalle sue gambe, rivolgendole lo sguardo fosco.
-Come hai detto che si chiamano?-
-Chi?- sbottò secca.
-Le calze- le indicò con un dito, portandolo a posarsi con l’intera mano sulla coscia della rossa, accarezzandola.
Nami inarcò un sopracciglio.
Erano in una bettola inglese piena di sbronzi e, molto probabilmente, lupi mannari, in attesa di un misterioso quanto sconosciuto individuo che voleva affidare loro un altrettanto oscuro e segreto incarico… e lui voleva sapere delle sue calze?
-Autoreggenti- graffiò la mano che la vezzeggiava –Un regalo dalla Francia da Boa, l’ultima moda nelle lande parigine-
-Carine- commentò Zoro, percependo le unghie della strega conficcarsi nella sua mano, che continuò la scalata della gamba fin sotto la gonna.
-Zoro- lo richiamò, con poca convinzione mentre gli permetteva di avvicinarsi a lei, conscia ormai di ciò che aveva in mente –Il cliente che ti ha commissionato l’incarico …-
-È in ritardo- graffiò la fascia elastica che stringeva la gamba della strega –Non sopporto la gente in ritardo- si avvicinò maggiormente alla compagna, riflettendosi nelle sue iridi nocciole e lascive –E, sinceramente, ora ho tutt’altro in mentre che il lavoro-
Vide le sue labbra arricciarsi in un sorriso malizioso, prima di baciarle e ringhiare voglioso.
Che andasse al diavolo il lavoro.
Che andasse al diavolo il pub.
Che andasse al diavolo il caos che li circondava.
Che andasse al diavolo…
-… Trafalgar D. Water Law-
Zoro ringhiò non nascondendo una sola nota di rabbia nel suo latrato, rivolgendo lo sguardo assassino al moro distinto e dagli occhi glaciali fissi su di loro, intento a giudicarli con aria altezzosa.
-E suppongo voi siate la coppia di cacciatori di demoni di cui avevo richiesto i servigi- parlò freddo e distaccato, urtato dalle effusioni della coppia.
Zoro ringhiò ancora.
Si che andasse veramente al diavolo anche Trafalgar.
Gli aveva appena rovinato la serata.
   
 
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