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Autore: Eneri_Mess    03/11/2016    0 recensioni
Raccolta di brevi fanfiction per l'iniziativa "Halloween Party - Contest di Scrittura - Edizione La Grande Zucca" a cura di Fanwriter.it!
1) Tè, kotastu e zucche da intagliare: Oikawa lo accolse in pantofole e tuta, il tutto incorniciato dal suo sorriso stile pubblicità del dentifricio. Tra le braccia reggeva una zucca enorme. [Iwachan/Oikawa]
2) A è un prete che pretende di esorcizzare B: « Non ti muovere! » vaneggiò il prete, frugandosi in tasca in cerca probabilmente di un’altra boccetta mono dose di acqua santa. [Bokuto/Akaashi]
3) “È vero o è un incubo?”: Hanno corso. Ma per lei è stata una fuga vana. [Sorpresa]
Genere: Commedia, Generale, Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Hajime Iwaizumi, Keiji Akaashi, Koutaro Bokuto, Sorpresa, Tooru Oikawa
Note: AU, Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Iniziativa: Questa storia partecipa al contest “Halloween Party – La Grande Zucca” a cura di Fanwriter.it!
Prompt: 31. “È vero o è un incubo?”
Numero parole: 541
 



 
Lì dove termina il vicolo, finisce anche la semi oscurità e l’umido lasciato dalla pioggia del tardo pomeriggio. Lì al limitare della strada principale le insegne al neon colorano i muri bianchi dei palazzi; le chiacchiere dei passanti sono una sicurezza, una salvezza irraggiungibile per chi sta nel mezzo dei due edifici, tremante di paura.
 
Hanno corso. Ma per lei è stata una fuga vana.
 
La ragazza preme il palmo sulla bocca soffocando la richiesta d’aiuto. Sgrana gli occhi tanto da farli parlare al posto delle labbra.
 
Ti Prego! Ti prego, lasciami andare… dicono.
 
Il ragazzo davanti a lei ha l’indice alzato di fronte al viso. È stagliato sull’ultimo bordo d’ombra della stradina, abbastanza perché le sue spalle larghe nel trench passino inosservate alle persone sulla via più grande. Abbastanza perché i pochi bagliori delle luci diano toni rossi e blu ai suoi capelli castani.
 
Non parla. Non può. Lui non ha la bocca.
 
La ragazza emette un gemito, più simile a un piagnucolio, e il ragazzo impone quell’indice a silenzio con maggior veemenza, provocandole solo altre lacrime. Si avvicina a lei con passi morbidi, come se non la stesse spaventando, come se non avesse appena rovesciato il suo mondo e le avesse aperto un baratro di ignoto e orrore davanti.
 
Quando è nel suo spazio vitale, scioglie il gesto rigido e con le mani le afferra le spalle, massaggiandogliele con i pollici e premura sentendola rigida.
 
« Ti prego… ti prego… »
 
« Schiocchina… » la schernisce lui soave.
 
La giovane è sul punto di svenire – non capisce, perché sente una voce che non può esserci senza labbra? – ma l’altro le fa cenno col capo di guardare alla sua sinistra, e lei, terrea come un lenzuolo, nota una vecchia finestra dal vetro spesso e rotto. I volti di entrambi vi si riflettono, e lui sembra così normale. Sembra così vero e non un incubo.   
 
Dalla superficie, il sorriso di lui è paziente, quasi benevolo, lo sguardo pieno di compassione. La sfortunata non riesce più a girarsi – teme a farlo, di guardare la realtà. Biascica ancora qualcosa che si perde nei singhiozzi.
 
« Se invece di irrompere nella mia stanza avessi aspettato, come ti avevo chiesto, forse non saremmo arrivati a questo spiacevole epilogo » parla lui dalla superficie riflettente.
 
« Mi dispiace… Io volevo… non lo dirò a nessuno Oikawa-san! Ti prego… lasciami… »
 
« Ma certo… certo che non lo dirai a nessuno » prosegue lui, passandole una mano tra i capelli fino a fermare le dita tra la nuca e la testa. La afferra saldamente e la costringe guardare verso l’alto, verso di lui. « Guardami »
 
La ragazza guaisce e serra le palpebre.
 
« N-no… no no no! Oikawa-san ti prego… »
 
« Guardami »
 
Quell’incubo non ha occhi.
 
Non ha più il bello sguardo castano, civettuolo, il cui ultimo scorcio è un distorto riflesso dalla finestra cieca.
 
È senza labbra, quel mostro di alzatore. Senza respiro. Un respiro che ferma e toglie agli altri.
 
È solo pelle il suo viso, nient’altro; pelle liscia e intatta, perfetta… ma priva di ciò che lo renderebbe umano.
 
Oikawa Tooru è un Senza Volto. Un Ruba Volto. Un Mostro.
 
E quella ragazza, come altre, non andrà in giro a raccontarlo.
 

 
( ⚆ _ ⚆ )
   
 
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