Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: MaDeSt    08/11/2016    5 recensioni
Non è necessario leggere il prologo ma è caldamente consigliato.
Sei ragazzini provenienti da un villaggio sperduto, cresciuti in un piccolo paradiso, ignoranti dell'orrore che li circonda, si ritrovano ad avere tra le mani sei uova di drago, di cui poi diventeranno amici... e la loro leggenda ha così inizio.
Dovranno salvare il mondo, ecco ciò che ci si aspetta da loro. Ma ne saranno all'altezza? Riusciranno a capire chi è il loro vero nemico prima che questo li distrugga?
[Pubblicazione interrotta. Non aggiornerò più questa storia su EFP, non aggiornerò i capitoli all'ultima versione, pubblicherò solo in privato per chi realmente è interessato a seguire la storia a causa di plagi e ispirazioni non autorizzate non tutelati a discapito del regolamento apparentemente ferreo. Trattandosi della mia unica storia, a cui lavoro da anni e a cui sono affezionata, non vale la pena rischiare. Chi fosse interessato a capire come seguire la storia troverà tutte le informazioni nelle note all'inizio dell'ultimo capitolo pubblicato. Risponderò comunque alle recensioni qualora dovessi riceverne, ma potrei accorgermene con del ritardo.]
Genere: Avventura, Drammatico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Dargovas'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Gruppo Facebook

Il colore del titolo del capitolo corrisponde al colore della regione in cui la storia al momento si svolge, tenete d'occhio la mappa per sapere dove ci troviamo!

A HARD DECISION

Quando Mike si destò si guardò intorno confuso. Ricordava piuttosto chiaramente di aver incrociato i soldati la sera prima, poi un dolore lancinante, dopodiché si faceva tutto molto indistinto. Ricordava vagamente di essere stato ferito e messo su un cavallo, aveva ricordi sbiaditi di un falò da campo, grida, strani versi e tanta confusione.
Scese le scale per fare colazione e trovò entrambe, madre e figlia, sedute al tavolo intente a consumare il primo pasto della giornata.
«Oh, buongiorno dormiglione!» lo salutò Gerida.
Il ragazzino la guardò stranito e capì che evidentemente la donna non aveva la più pallida idea di cosa fosse successo. Non era stata lei a curargli la gamba ferita. Se la guardò attonito, la toccò dove ricordava di aver sentito dolore, ma non trovò nulla. Nemmeno un graffio. Ed era quasi sicuro che non fosse rimasto neanche il segno della cicatrice. Ma sapeva di non aver sognato, i suoi abiti erano stracciati e resi ruvidi dal sangue rappreso.
Si riebbe e decise di sedersi assieme a loro in fretta per non insospettire la guaritrice, ma lanciò un’occhiata carica di sottintesi a Jennifer, la quale la colse al volo.
Finito di mangiare la ragazzina lo trascinò al piano di sopra ed entrarono nella camera riservata a lui, chiuse la porta e finalmente poté raccontargli nel dettaglio come fossero andate le cose; prima del loro breve dibattito coi soldati, poi cosa fosse successo all’arrivo di Cedric e Layla, e soprattutto di Nerkoull.
Il ragazzino rimase a bocca aperta ascoltando il racconto, lei non alzò mai la voce per evitare che la madre la sentisse anche solo per sbaglio dal piano di sotto. Non riusciva a credere che avessero incontrato altre creature magiche, che gli avessero parlato diventando loro amici, ma soprattutto che Layla avesse usato la magia. Magia! E grazie ai draghi tutti loro potevano usarla!
«Ma qui arriva la parte peggiore.» disse Jennifer con una nota di sconforto nella voce «Layla ha rischiato grosso quel giorno, e potrebbe succedere anche a noi. Pensa se mia madre mi cogliesse sul fatto mentre per sbaglio sposto un bicchiere senza toccarlo! Oppure potremmo usarla per difenderci e... morire...»
«Morire?» sussurrò Mike per la prima volta inquieto, a bocca aperta.
Lei annuì: «Non ci hanno detto come funziona, ma pare che per usare la magia dobbiamo avere le energie sufficienti, e se facciamo per sbaglio una magia troppo potente moriamo... non lo so! Comunque ci hanno proposto di impararla, e si offrono di accompagnarci dagli Elfi per questo.»
«Elfi!» Mike rimase senza fiato.
«Sì... sarebbe tutto magnifico se non dovessimo partire al più presto.»
«Rimanendo qui rischiamo la vita, dico bene? Tutti. E allora perché aspettare?»
«La pensavo anch’io così, ma poi ho pensato alla mamma e al papà... non la prenderebbero bene, e mi mancherebbero...»
«Potremmo dire loro dei draghi!»
«Cosa?! No!»
«Sono i nostri genitori! Cosa ci sarebbe di male?»
«Qualcosa mi dice che sarebbe meglio non farlo... quell’informazione potrebbe anche metterli in pericolo.»
«Ma almeno saprebbero dove stiamo andando e per quale ragione! Credo preferirebbero essere a rischio loro stessi piuttosto che rimanere all’oscuro di tutto.» protestò animatamente.
«Forse. Ad ogni modo dovremo parlarne con gli altri prima.»
«Andrew dirà sicuramente di no, conoscendo sua madre. Fino ad ora avevamo la possibilità di tenerglielo nascosto, anzi direi l’obbligo. Ma se davvero dovessimo andarcene, dovremmo dirgli dove e perché.» ripeté lui con convinzione.
«Prima consultiamo gli altri. Perciò il problema non si pone nemmeno, per adesso.» disse lei, poi lo convinse a indossare il suo cambio da notte per nascondere i pantaloni sporchi di sangue e tagliati, e infine a sdraiarsi per riposare un poco e recuperare le forze. Dopodiché andò dalla madre lasciandolo solo nella stanza.
Mike faticò a prendere sonno dopo ciò che Jennifer aveva detto: magia, Elfi, Gatti Ferali! Gli era dispiaciuto davvero tanto non avervi assistito di persona, ma purtroppo mentre loro parlavano coi Gatti lui era alle prese con tremiti, febbre e dolori lancinanti. Di tutta quella faccenda lui avrebbe solo dovuto rimpiangere di non poter salutare i genitori prima di partire, né di potergli dire ciò che doveva, perché ancora non erano tornati. Ma si affrettò a scacciare il pensiero prima che l’ansia prendesse il sopravvento.

La mattina di tre giorni dopo Gerida uscì a cercare alcune erbe nel bosco e Jennifer voleva approfittarne per andare a chiamare gli altri per discutere della questione. Attese che la donna fosse lontana per certo, poi corse fuori. La prima tappa la fece da Andrew, e anche se ci volle parecchio riuscirono a convincere sua madre dicendole che sarebbero rimasti chiusi in casa della ragazza, non lontana da lì. Insieme andarono a casa di Layla, poi di Susan, e infine con lei andarono fino a casa di Cedric. I due fratelli litigavano in continuazione, per cui non fu difficile convincere Lily a stare da Ilion finché fossero tornati a prenderla; una volta accompagnata la bambina tornarono tutti insieme a casa di Jennifer.
Le tre ragazze e Andrew sistemarono sedie e poltrone nella sala davanti al camino. Dopodiché aspettarono che Mike scendesse, e quando furono tutti in sala cominciarono a discutere dell’idea che il ragazzino aveva avuto qualche giorno prima; come aveva previsto, Andrew fu il primo a rifiutare di parlare di Umbreon alla madre.
«Impazzirebbe! Verrebbe a sapere la verità sui soldati, e sul perché io volevo informazioni da mio fratello! E direbbe che sono troppo giovane, che non vuole che parta, che senza lei non posso andare da nessuna parte!» esclamò agitato.
«Calmati, era solo un’idea perché almeno sapessero dove siamo diretti. In modo che non pensino che siamo morti o spariti!» ribatté Mike.
«Siamo d’accordo che Mike in fondo abbia ragione, dovremo partire, e anche il prima possibile perché qui nessuno può insegnarci a usare la magia...» cominciò Layla parlando lentamente «Però dobbiamo decidere innanzitutto se seguire i Gatti per andare dagli Elfi, che potrebbero anche non accoglierci e considerarci nemici di cui sbarazzarsi prima che i nostri draghi possano crescere, oppure dirigerci a questa scuola di magia nella capitale. E soprattutto dobbiamo decidere se dirlo ai nostri genitori e cosa dirgli in modo che non si preoccupino della nostra scomparsa.»
«Un attimo, dobbiamo considerare anche un’altra cosa.» la fermò Cedric con un gesto della mano, con un cenno del capo si scusò per averla interrotta, poi riprese: «Se chiunque abbia mandato qui i soldati a cercare le uova s’insospettisse del loro mancato ritorno, è probabile che mandi un’altra pattuglia, ed è quindi probabile che vengano a sapere della nostra improvvisa scomparsa. Non soltanto i nostri genitori si chiederebbero dove siamo, anche il resto del villaggio se ne accorgerebbe.»
«Ma non possiamo dirlo a tutta Darvil!» protestò Susan.
«Potremmo infatti non dire niente a nessuno.» ribadì Andrew, l’aria cupa e le braccia incrociate sul petto.
«E lasciare che i nostri genitori vadano nel panico? A me dispiacerebbe lasciargli credere che ci hanno uccisi o rapiti.» disse Jennifer, la schiena rigida non appoggiata allo schienale della sedia.
«Sarebbe meglio così, piuttosto che dire loro tutto e metterli in pericolo! Così se anche dovessero arrivare altri soldati direbbero loro che probabilmente siamo morti, e quindi nessuno a Darvil correrebbe pericoli a causa nostra! Già i miei genitori lo sanno, e per questo sono a rischio!» disse Susan.
«Sì, direi un punto a favore di Susan e Andrew.» commentò Cedric, procurandosi un’occhiataccia di Mike.
«Appunto, i tuoi genitori già lo sanno. A questo punto perché non dirlo anche agli altri?» insistette il ragazzino «Almeno sarebbero in pericolo tutti insieme, potrebbero coprirsi le spalle a vicenda!»
Layla sbuffò irritata dalla situazione: «Una decisione difficile... da una parte sarebbe meglio dirlo almeno ai nostri genitori perché non si preoccupino, ma dall’altra sarebbe meglio non farlo per non mettere loro e l’intero villaggio in pericolo.»
«E se aspettassimo che vengano altri soldati e poi, quando se ne vanno, diciamo tutto ai genitori e partiamo? Stiamo via qualche mese, il tempo di imparare a controllare la magia, e torniamo!» esclamò Mike animatamente.
«Hai ascoltato cosa ti ho detto o no? Dobbiamo partire al più presto!» lo rimproverò Jennifer «Quei soldati potrebbero venire tra sei mesi, o non venire affatto!»
«Allora si può semplicemente dire tutto ai genitori e partire, dicendo loro anche di dire a eventuali soldati che siamo spariti e non sanno dove ci troviamo!» insistette ancora.
«Tu parli perché non devi dire niente a nessuno, tua madre è via!» ribatté Andrew indispettito «Scommetto che se dovessi dire a tua madre di un drago ci penseresti cento volte, e faresti incubi sulle più svariate reazioni che...»
«Va bene Andrew, abbiamo capito!» lo fermò Susan «Io sono nella sua stessa situazione dato che i miei già lo sanno, perciò il mio parere non conta. Ci faremo da parte e lasceremo decidere voi altri.»
«Non dire così, il vostro parere conta eccome! Se anche uno solo di noi non è d’accordo a raccontare dei draghi, la cosa non si potrà fare. O tutti o nessuno.» disse Layla con decisione.
«Buona fortuna a convincere Andrew allora!» sbuffò Mike.
«Beh, mio padre decisamente sa di Smeryld e di Sulphane, anche se non ha visto lei. Perciò, se mai si riprenderà, potremmo essere quasi costretti a dire qualcosa. O ci penserà lui, temo.» disse Cedric piuttosto angosciato.
«Maledizione, questo potrebbe essere un problema... l’avevo dimenticato.» disse Jennifer battendo un pugno sull’altra mano.
«Aspettiamo che si riprenda, magari nemmeno ricorderà cos’è successo! Tu cerca di fare in modo che non ricordi.» disse Andrew, l’aria cupa ora sostituita da una vaga preoccupazione, e l’altro annuì con una smorfia.
«Va bene allora, forse una settimana potremo aspettare, ancora non dovremmo essere in pericolo.» disse Layla.
«E se il fabbro ricorderà davvero? Cosa faremmo allora?» domandò Susan con voce flebile.
Ci fu una breve pausa di silenzio, poi Cedric rispose: «Senza dubbio ce ne dovremmo andare, e alla svelta prima che scopra anche gli altri draghi.»
«Dobbiamo dirlo. Io a mia madre lo dirò.» fece Jennifer con convinzione.
«No Jen, non se io e Andrew non saremo ancora d’accordo.» ribatté Layla, rendendosi conto che in effetti la decisione spettava solo a loro tre; Mike non aveva genitori presenti, mentre i genitori di Susan e la famiglia di Cedric bene o male già sapevano.
«Ma lo sa persino Emily! A lei lo diresti, vero?» la accusò la ragazzina «E se lei dovesse saperlo, perché mia madre no?»
«Perché lei lo sa già dei draghi, e non per sua scelta. C’è capitata dentro perché ci avete chiamate per cercare altre uova e le abbiamo trovate, perciò sarebbe di cattivo gusto non dirle per quale motivo d’un tratto dovremo sparire da Darvil.» rispose la più grande mantenendo la calma.
«E non sarebbe di cattivo gusto tenerlo nascosto ai nostri genitori? I nostri genitori, non amici di scorribande!»
«Andiamo ragazze, finitela.» intervenne Andrew attirandosi i loro sguardi «L’importante alla fine è che noi partiamo, giusto? Non serve a nulla far preoccupare i nostri genitori per qualcosa che non potrebbero evitare comunque. E poi magari saranno i genitori di Susan a dire alle nostre madri cos’è successo! Lasciamo che le cose si sistemino da sole.»
«Dici di non fare nulla?» sbuffò Jennifer «Io lo trovo a dir poco assurdo.»
«Anch’io.» assentì Mike annuendo «Secondo me dovreste dirlo, ma immagino che per ora non abbia importanza, questo è vero. Se anche Jennifer volesse dirlo a Gerida non cambierebbe molto, solo che alcuni genitori lo saprebbero e altri no, proprio come sarebbe se partissimo senza dire nulla.»
«Anche questo è vero.» concesse Layla con un sospiro «Ma per ora non me la sento di dirlo a mia madre.»
«Neppure io.» disse Andrew.
«Bene, spero che cambierete idea, possiamo chiudere la discussione.» disse Jennifer rialzandosi «Io finalmente ne approfitto per andare a prendere un paio di braghe pulite a Mike.»
«Aspetta, la porta è chiusa. Ho la chiave in camera.» disse quindi il ragazzino alzandosi a sua volta e salendo poi le scale seguito dall’amica.
«E io è meglio che torni a casa, che mamma già non voleva farmi uscire.» concluse Andrew «Preferisco farmi vedere il prima possibile.»
I rimanenti così si alzarono e attesero che Jennifer e Mike fossero scesi per uscire di casa tutti insieme, dividendosi poi per seguire ognuno la strada che li avrebbe condotti a casa propria cercando di non dare troppo peso alla discussione appena chiusa.


NOTE DELL'AUTRICE
Mi spiace tantissimo avervi fatto aspettare una settimana per un capitoletto così corto e di passaggio, ma prometto che nel prossimo mi farò perdonare!

  
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: MaDeSt