Perché Cia’ è una
maledetta scocciatrice asfissiante. :P
Altri
dieci minuti, l’altro sguardo.
Otto riflesso
Uno.
Ha il passo malfermo,
non perché gli manchi
il coraggio, e sai che vorrebbe soltanto
non dover avanzare. Però lo fa, perché
lui non si ferma mai, e la sua gamba si muove vincendo
quella riluttanza: ma
è una falcata corta e affaticata.
Due.
La sua andatura è quella molleggiata e intimamante leggera di sempre, come la ricordi, con il corpo che insegue le gambe con naturalezza,
quasi non avesse peso; o almeno
sembra, non lo stai veramente guardando.
Tre.
Mantieni lo sguardo fisso in un punto casuale appena
sopra la sua testa mentre muovi il braccio, fissando dritto nel vuoto che
ti sei creato
tutt’intorno con tanta
cura. La sua figura è una sagoma
al margine che ti premuri di non osservare davvero, ma senza darne l’impressione.
Quattro.
Più si avvicina
più li vedi, i colori:
il biondo luminoso dei capelli, l’arancione vivace
che ancora accende i suoi vestiti e quel chiarore soffuso che lui sembra emanare – ma
l’azzurro, l’azzurro
non lo vuoi guardare, mentre fai scorrere la lama fuori dal fodero.
Cinque.
Il suo piede
scorre ancora in avanti, riluttante, lo capisci dal movimento della sua spalla. Ti si sposta
lo sguardo per sbaglio – lo fermi appena in tempo, facendolo saettare sulla linea del
suo naso e le labbra, serrate amaramente.
Sei.
Non c’è più
tempo per i ripensamenti, lo sai. Reclini
appena la testa di lato, aspettando
con calma. E già
tutto deciso, tutto scritto da
sempre e inevitabilmente.
Le tue dita stringono la presa sull’elsa, e non tremano.
Sette.
I suoi occhi
malgrado loro salgono fino ai
tuoi – eccolo,
l’azzurro sconfinato.
Ti scrutano, cercando qualcosa che Naruto anela
disperatamente e che non gli puoi dare.
E’ troppo tardi, bisogna andare fino in fondo.
Otto.
Ti fermi, ti
irrigidisci, attendi. Hai imparato come
si uccide, lo puoi fare di nuovo.
E’ esattamente la stessa
cosa, l’importante è il risultato. Avrai Kyuubi, è quel che conta; bisogna essere disposti a pagare il prezzo della propria
volontà e sei pronto a farlo, la colpa non ti spaventa:
tu guardi all’obiettivo.
Tutto il resto non ha più importanza.
Ti irrita soltanto
quel silenzio carico di aspettativa. Si è sempre atteso qualcosa da te, ingenuamente. Ma non gli piacerà, e glielo dici.
“Questa volta è finita, jinchuuriki.”
E lui, lui sorride. Un sorriso sputato con dolore.
Stai di nuovo
per uccidere qualcuno che non ti ucciderebbe mai. Ma, questa volta, ne sei consapevole.
Respiri a fondo.
“Cosa sta
facendo, quel fantoccio?”
“…Maledizione, Madara. Ha abbassato la katana.”
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Stranamente un finale non funebre.
Sì, qualche volta mi
sorprendo da sola.
Grazie a two_dollar_bill, ryanforever e terrastoria.