Cap.8 Colpo di scena
Harry
socchiuse la porta del direttore del carcere ed entrò,
deglutendo.
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Fa impressione pensare che questa prigione un tempo era la dimora di un
signore oscuro ed ora è la base di un altro mago malvagio
> pensò. Harry udì un fruscio e
balzò.
"Avada
Kedavra!" gridò una rauca voce maschile. L'attacco si
infranse all'altezza della porta, mentre Harry strisciava a un paio di
metri da lì. Si rialzò in piedi.
"Harry
Potter, venuto a morire" sibilò il signore oscuro. Era
accomodato su un trono di metallo. Lanciò un'altro raggio di
magia verde.
Harry
saltò a sinistra, nascondendosi dietro una colonna di pietra.
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Mai una volta che fossero innovativi con le frasi, ma...
chissà perché la cicatrice non mi fa male. Forse
è perché si tratta del Voldemort di un'altra
dimensione > pensò. Regolò il battito
cardiaco e si nascose la bocca con la mano, cercando di regolare il
respiro.
"Harry,
pensi di sconfiggermi?" domandò il signore oscuro.
"Sei
il male! Perde sempre" rispose Harry. L'avversario scoppiò a
ridere e si rigirò tra le dita la sua bacchetta.
"Che
bella favoletta, ma qui i maghi mi amano. Sono pronti ad eleggermi.
Tutti questi babbani che rubano loro il lavoro. Questi mezzosangue che
diventano più importanti. I maghi vedono le sotto-razze come
gli elfi liberati diventare più ricchi di loro. Pensi che
possano accettarlo?" domandò. Harry ghignò.
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Perfetto, c'è cascato. Ora farà la sua campagna
elettorale per almeno venti minuti > pensò. Si
allontanò dalla colonna, gattonò dietro una
scrivania e fece il giro della stanza. Andò dietro lo
schienale del trono. Il trono levitò e si voltò
di scatto. Harry sgranò gli occhi ed
indietreggiò, con la bacchetta puntata davanti a
sé.
"Sono
meno sciocco di quanto tu potessi pensare" disse l'avversario. Harry
gettò a terra una sferetta, da essa si alzò una
nube viola che lo avvolse.
"Ancora
usi simili trucchetti?" domandò il signore oscuro. Indossava
un cappuccio di tela nero, un mantello in seta e una lunga tonaca
entrambi del medesimo colore. Harry ansimò, nascosto dietro
una statua decapitata di pietra. Il trono girò nuovamente.
Harry riuscì a vedere il riflesso del signore oscuro alle
sue spalle nel vetro dello specchio illuminato dal fuoco delle torce.
"Harry,
prima vieni a trovarmi e adesso rimani nascosto" si lamentò
il signore oscuro.
Harry
si affacciò e lanciò un expelliarmus. Il trono
dell'avversario si spostò, facendogli schivare l'attacco. Lo
spostamento d'aria gli fece cadere all'indietro il cappuccio. Harry si
nascose nuovamente, tornando a fissare lo specchio.
"Oh,
non volevo farmi scoprire così presto" si lamentò
il nemico. Le sue iridi verdi erano circondate da luce vermiglia.
"Tu
non sei Voldemort. Sei me!" gridò Harry, riconoscendo i
propri tratti nel viso nemico.
"Molto
perspicace. Ecco perché non siamo finiti a Corvonero"
rispose l'altro ironico, passandosi le lunghe dita affusolate tra i
capelli mori. Harry deglutì rumorosamente, tremando.
"Come
è possibile?" chiese. Dimenò la bacchetta,
avvolgendo con un incantesimo scudo la statua dietro cui era nascosto.
"Non
sei l'unico ad essere finito in una realtà alternativa. E
questa volta non voglio condannare tutta la mia vita a un'esistenza
mediocre con quattro spiccioli. Il grande Harry Potter poteva
finalmente prendersi il posto che veramente gli spettava"
spiegò l'avversario. Lanciò un incantesimo contro
la statua, il colpo rimbalzò, colpì la finestra e
la mandò in frantumi.
"Tu
sei pazzo" ringhiò Harry. Cercò di affacciarsi,
il raggio rosso di uno schiantesimo gli passò a un dito dal
viso e colpì il pavimento spezzandosi in schegge di luce.
Potter si nascose nuovamente, continuando a guardare il nemico dallo
specchio davanti a sé.
<
E' peggio di quella volta con Raptor >. Un altro incantesimo
raggiunse la statua, questa volta s'incrinò l'incantesimo
scudo e un braccio della statua andò in pezzi.
"Che
fine ha fatto Voldemort?" Potter.
<
Spero che Sirius riesca a mantenere lontano Voldemort >
sperò mentalmente.
"Tom
era destinato a perdere contro di me. Il fato, invece, ha sempre
predetto che io sarei stato il vincitore. Nessuno può
sconfiggermi. Riddle non è riuscito a uccidermi nemmeno da
infante" disse il signore oscuro. Harry si portò la
bacchetta al petto, strinse il manico e chiuse gli occhi.
"Era
l'amore di nostra madre a proteggerci da lui! Tu hai sputato su tutto
quello che ci hanno insegnato" rispose, rendendo più cupa la
voce. L'avversario scoppiò a ridere.
"Ci
hanno insegnato a sfruttare tutti. Non sei qui perché
Silente ti sta nuovamente utilizzando come carne da macello? Era lui il
vero burattinaio, è sempre stato lui. Ha sconfitto Gellert
Grindelwald e usato noi contro Voldemort solo per sgravarsi la
coscienza" disse, con voce sibilante. Harry riaprì gli
occhi, le iridi verde smeraldo gli brillarono.
Il
signore oscuro si alzò dal suo trono, facendo ondeggiare la
sua cappa nera.
"Non
dirmi che ti dispiace che io abbia ucciso Voldemort. Ti ricordo che in
questa dimensione ti aveva ucciso" disse con vocetta più
stridula.
"Questo
dimostra che il destino degli Harry Potter, in questa dimensione,
può essere diverso!" gridò Harry.
Saltò fuori dal nascondiglio.
"Pietrifico
Totalu!" sbraitò. L'incantesimo colpì in pieno
l'altro, che si immobilizzò, cadendo a terra con un tonfo.
Harry lo raggiunse a passi cadenzati.
"Sei
in arresto, Potter" ringhiò.