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Autore: ellydarklight    18/11/2016    2 recensioni
storia scritta in collaborazione con LadyEloredane ( http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=119189 )
Walburga Black prende una decisione che cambierà tutto: si prenderà lei cura di Harry e Ninfodora.
tratto dal prologo:
È proprio in quel momento, mentre guardavo il punto in cui avrebbe dovuto esserci il nome della mia nipote Mezzosangue, presi una decisione.
Avrei adempiuto ai doveri di mio figlio, Sirius, nei riguardi del piccolo Potter. Avrei dovuto sborsare un’ingente somma di denaro per ottenere la sua custodia, corrompere diversi membri del Wizgamont e fare leva su vecchie leggi quasi in disuso per contrastare il potere di Dumbledore, che avrebbe fatto di tutto per impedirmi di prendere con me il bambino dovevo agire con cautela e valutare bene le mie mosse future.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Famiglia Black, Harry Potter, Nimphadora Tonks, Walburga Black | Coppie: Nimphadora/Sirius
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
Capitoli:
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storia scritta in collaborazione con LadyEloredane http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=119189 
 
LA SCELTA DI WALBURGA BLACK

Secondo Capitolo 

 

POV Harry

Erano passati cinque anni da quando nella mia vita erano entrare Ninfadora e zia Walburga.

Ninfadora si sarebbe diplomata tra qualche giorno ed io sarei andato a scuola a settembre.

Nell’arco di questi anni erano accadute molte cose. Ninfadora era diventata veramente la mia sorella maggiore, zia Walburga grazie all'uso di alcune pozioni aveva reso il nostro sangue quasi del tutto puro, lasciando invariato il nostro aspetto fisico e la nostra magia, che era semplicemente accresciuta con quelle pozioni.

Era stato a causa di queste pozioni che Ninfadora aveva avuto una lite furibonda con il padre qualche anno prima, rompendo ogni legame con lui e ripudiando il suo cognome Babbano per quello della famiglia materna.

Era bastato presentare i giusti documenti all’ufficio per la Tutela dei Minori Magici e Ninfadora era ora registrata negli archivi magici come Ninfadora Callidora Black, erede dell’antica e nobile casata dei Black.

Non so cosa si dissero precisamente ma in seguito a quella furiosa lite Andromeda e il padre Babbano di Dora si separarono e lei fu riammessa nella famiglia Black sebbene ciò non vive qui con noi in Casa Black, ma in una villa in Scozia, pian piano sta ritornando frequentare l’Alta Società Magica e gli sguardi torvi o di disapprovazione stanno via via andando a scemare.

Zia Walburga mi aveva raccontato la storia della famiglia Potter ed era riuscita a farmi accedere alle biblioteche delle famiglie di cui sono erede: Potter, Fleamont;

Sono erede anche di altre famiglie oramai estinte ma le loro conoscenze sono state integrate nelle biblioteche di queste due famiglie in seguito alla scomparsa degli ultimi membri di tali famiglie. La conoscenza all’interno di quelle biblioteche è immensa, vi sono libri che trattano qualsiasi argomento, persino libri di Magia Oscura.

Avevo scoperto che i miei genitori non erano ubriaconi morti in un incidente d'auto come mi avevano fatto credere i Dursley, ma erano stati uccisi da colui che non deve essere nominato, il signore oscuro conosciuto come Lord Voldemort.

Zia Walburga mi aveva messo in guardia dal pronunciare quel nome. Non perché avevamo paura di pronunciarlo ma perché era un nome maledetto e chiunque portava il marchio provava dolore e sentiva un istinto omicida ogni volta che qualcuno pronunciava incautamente il nome dell’Oscuro, ed in giro c'erano ancora tanti suoi servi.

Durante gli anni sono stato seguito da Precettori che mi hanno istruito in tutte le materie obbligatorie e non di Hogwarts sino al settimo anno. Sulla teoria ero ferratissimo riguardo ogni argomento per la pratica purtroppo mi ero dovuto accontentare di usare una delle bacchette dei Black custodite nel Santuario della famiglia Black, una stanza nascosta a chiunque non fosse un membro della famiglia e che vi si poteva accedere solo se si aveva sangue Black al suo interno erano custodite tutte le bacchette dei Black, alcuni importanti oggetti magici e molti e rari libri.

Mia sorella diceva che ero al livello dei suoi compagni di casa più bravi e che la scuola per me sarebbe stata una passeggiata.

Mentre i Precettori mi istruivano sulle materie scolastiche Zia Walburga mi aveva istruito sull'antica religione, le arti oscure e le tradizioni purosangue.

Secondo la zia sono veramente molto portato per incantesimi, le arti oscure e difesa contro le arti oscure; riuscivo a lanciare tutte le maledizioni al secondo o terzo tentativo, l'anno scorso sono riuscito anche ad usare le imperdonabili.

La mia nuova famiglia era fiera di me ed io non avrei fatto niente per deluderla non dopo tutto quello che avevano fatto per me.

Avevo impiegato anni per guarire dalle ferite lasciate dalla mia famiglia biologica, li ricordavo ancora nei miei incubi, erano schifosi Babbani che si divertivano a tormentare un bambino magico ignaro del motivo per cui tutte quelle “stranezze” come le chiamavano loro accadevano attorno a me.

Zia Walburga mi aveva promesso che gliela avrebbe fatta pagare per ciò che mi avevano fatto, dovevo solo pazientare.

Sento la porta d’ingresso chiudersi. Zia Walburga deve essere uscita per la sua solita partita a carte del giovedì al Circolo delle Nobildonne Purosangue Inglesi quindi in casa c’eravamo solo io e Kreacher.

Scivolo fuori dalla mia camera, abbandonando il libro di Difesa Contro le Arti Oscure Avanzate che stavo leggendo sul letto e imboccò le scale che conducono al solaio dove zia Walburga aveva allestito per me e Dora una stanza svago.

Nella stanza zia Walburga non entrava mai. Troppe scale da fare per l’anziana donna che da qualche anno aveva fatto spostare la sua camera da letto sullo stesso piano del salotto privato, quello che usavamo solo noi membri della famiglia, in modo da non dover fare troppe scale.

Se fosse entrata probabilmente si sarebbe scandalizzata. Le pareti erano ricoperte di poster di gruppi che spaziavano tra quelli magici a quelli Babbani.

Dora si era appassionata di musica Babbana grazie ad una sua compagna di scuola, Miranda Wilson, una Tassorosso con madre Babbana e padre Purosangue.

Zia Walburga aveva accettato la loro frequentazione solamente perché la ragazza era considerata una Purosangue di Seconda Generazione.

Miranda l’aveva introdotta al mondo della musica rock, metal e heavy metal. Musica di cui non impazzivo come Dora, ma di cui apprezzavo alcune canzoni.

Un mobiletto era pieno di CD Babbani, sopra di esso faceva bella mostra uno stereo di ultima generazione, affiancato da due grosse casse.

Il pavimento di parquet era ricoperto completamente da tappeti morbidi e soffici, al centro vi erano due divanetti messi uno di fronte all’altro e in mezzo vi era un tavolino di legno su cui era abbandonata una scacchiera su cui si stava svolgendo una partita.

L’avevamo iniziata durante le vacanze pasquali e non eravamo riusciti a terminarla. Dora era un osso duro quando si trattava di scacchi e potevo contare sulle dita di una mano le volte in cui ero riuscito a batterla.

Sulla parete opposta a quella dei CD vi era una grossa libreria su cui erano riposti diversi giochi in scatola e libri tra cui di letteratura Babbana.

Ecco la letteratura Babbana era l’unica cosa buona che avevano fatto loro. I classici soprattutto mi appassionavano molto, ma la poesia, oh la poesia Babbana non aveva nulla a che vedere con quella Magica, che era insipida ai miei occhi.

Mi guardai attorno. A settembre sarei andato a Hogwarts e le giornate in quella stanza sarebbero diminuite ancora, ormai Dora era una giovane donna pronta a entrare nel mondo degli adulti e forse prima della fine dell’estate zia Walburga gli avrebbe trovato un buon partito da sposare e sicuramente non avrebbe trascorso le sue giornate a giocare con me o ad ascoltare musica.

Emisi un sospiro afferrando il libro di Moby Dick di Herman Melville l’apro alla prima pagina e lì, in una grafia ordinata e un po’ tondeggiante, vi era la dedica fatta da Dora quando me lo aveva regalato un paio d’anni fa.

 

"Al mio piccolo principe,

spero che questo libro ti piaccia quanto è piaciuto a me quando l’ho letto la prima volta.

Ti farà compagnia sino al mio ritorno a Pasqua, fai buona caccia assieme al Capitano Achab.

Con affetto,

Dora"

 

Pov Walburga

 

-Tua nipote è un fiore, Walburga -.

Sorrido verso Athena Zabini, mia amica dai tempi di Hogwarts, e con cui gioco in coppia a carte ogni giovedì pomeriggio al Circolo delle Nobildonne Purosangue Inglesi

Avevamo concluso da poco una partita stracciando le nostre avversarie e ora ci stavamo godendo il the pomeridiano accompagnato da pasticcini sulla terrazza esterna al secondo piano dell’edificio in cui si trovava il Circolo.

-Una vera sfortuna che quell’incompetente di mia nipote Alessandro si sia invaghito di quell’insipida ragazza -, disse Athena scuotendo il capo. -Immagina come sarebbero stati belli i loro figli -, sospira affranta.

Annuisco alle sue parole, -Sarebbero stati meravigliosi, sicuramente -, concordai. Alessandro Della Rosa era l’erede di una delle più antiche e nobili famiglie italiane e sarebbe stato un eccellente partito per Ninfadora, ma Alessandro si era invaghito di Rosalina Dell’Aquila, secondogenita della famiglia Dell’Aquila e di cui aveva chiesto la mano due estati fa in seguito al diploma della ragazza.

Li avevamo fatti incontrare un paio di volte nel corso degli anni e sembrava ci fosse un’intesa tra di loro. Avevo visto l’interesse nello sguardo della mia adorata nipote, ma i nostri piani erano andati in fumo in seguito al fidanzamento di Alessandro.

Ninfadora l’aveva presa bene la notizia, nessuna scenata e nessun pianto, ma il suo sguardo era ricolmo di rabbia.

Per poterle darle un futuro migliore avevo fatto delle pozioni per purificare il suo sangue. Avevo usato il sangue di Gregorovich von Fürstenmühl, un purosangue tedesco mio amico, lui non ha preteso mia nipote nella sua famiglia e mi assieme abbiamo stilato un contratto magico in cui nessuno dei suoi eredi avrebbe preteso la mano di Ninfadora quando avesse raggiunto l’età per prender marito. Lei è una Black a tutti gli effetti ormai ed era mia erede, meritava solo il meglio e volevo che fosse lei a scegliere con chi trascorrere il resto della sua vita.

Quando era tornata a scuola per il suo sesto anno poco meno di tre mesi dopo mi aveva mandato una lettera in cui mi parlava del giovane Frederick Yaxley, suo compagno di Casata e appartenente a una famiglia Purosangue minore. Fortunatamente si erano lasciati alla fine di quello stesso anno.

Il giovane Yaxley non avrebbe portato alcun vantaggio con il loro matrimonio, anzi ne avrebbe guadagnato solo lui e la sua famiglia. Il loro matrimonio avrebbe elevato il nome della loro famiglia all’interno della Comunità Magica e avrebbero trovato la stabilità sociale di cui avevano bisogno.

Ninfadora si diplomerà presto ancora non so cosa voglia fare alla fine della sua carriera scolastica. L’Accademia Auror l’ha invitata a prendere parte ai loro corsi a settembre, ma Ninfadora ha rifiutato in quanto strega oscura come il resto della famiglia quel lavoro andrebbe contro la sua natura.

Sembra che non voglia essere la classica moglie trofeo Purosangue, che voglia lavorare, ma ancora non ha deciso quale strada prendere. Non ha detto nemmeno di no ad un matrimonio quindi posso approfittare del compleanno di Harry per invitare diversi buoni partiti da farle conoscere, magari tra quelli ci sarà quello giusto per lei.

-Che mi dici invece di Harry? -, domandò Athena strappandomi dai miei pensieri. -Tra pochi mesi andrà a Hogwarts hai già trovato per lui una buona moglie? -.

Harry, il mio piccolo gentiluomo, aveva sofferto così tanto nella sua vita. A causa degli innumerevoli abusi subito da bambino il suo carattere ne aveva subito molto.

Era chiuso, schivo e freddo. Ci metteva molto a fidarsi delle persone, ma quando si apriva completamente non potevi far a meno di volergli bene.

Per proteggerlo dai seguaci di Tu-Sai-Chi e per purificare il suo sangue da quello della madre avevo usato le stesse pozioni che avevo somministrato a Ninfadora usando però il mio sangue e rendendolo un membro della famiglia Black, aggiungendolo così anche all’arazzo della famiglia.

Usando incantesimi e riti oscuri avevo posto su di lui protezioni di sangue in modo che nessuno con intenzioni maligne potesse fargli male. Oltre a ciò gli avevo donato un anello con il blasone della famiglia Black incantato dai Goblin della Gringott in modo che lo avvertisse se qualcuno provava a maledirlo o a manipolarlo.

Le pozioni non modificavano né la genetica e né il nucleo magico, cioè lo modificavano sì ma non toglievano le abilità né l’eredità magica acquisite dai genitori non purosangue, semplicemente univano a quelle già esistenti le caratteristiche dei nuovi genitori, creando così maghi molto potenti.

Harry e Ninfadora non potevano essere considerati veri e propri Purosangue, ma grazie alle pozioni che avevo somministrato loro se avranno figli con un Purosangue allora questi saranno a loro volta Purosangue e ciò era un’ottima garanzia per trovare tra i membri dell’Alta Società dei buoni partiti per entrambi.

Due anni fa praticamente per caso avevano scoperto che Harry è un Rettilofono, talento molto raro, quanto incompreso dalla società così assieme ai ragazzi avevamo concordato di tenerlo nascosto per evitare che Harry fosse perseguitato da ignorati Babbanofili.

Quei due ragazzi sono come figli per me, sono stati loro a tenermi in vita in questi anni, sono diventati la mia ragione di vita, sono molto orgogliosa di tutti e due e accetterò qualsiasi loro decisione. Non voglio perderli come ho perso Sirius e Regulus anni fa.

Molte delle mie amiche e delle mie conoscenze mi avevano inviato diversi contratti matrimoniali con le loro figlie o nipoti per Harry, ma non avevo mai accettato né firmato nessuno di tali contratti. Per Harry c’era ancora tempo, ma soprattutto dovevo scegliere per lui diverse fanciulle Purosangue tra cui farlo scegliere. Volevo che anche lui scegliesse da se la sua sposa. Dovevo ammettere però che avevo già messo gli occhi su Luna Pandora Lovegood, ultima discendente ed erede dell'antica e nobile casa dei Lovegood, figlia di Xenophilius Lovegood e dell'ormai defunta Pandora Malfoy.

Ero sicura che sarebbe stata una perfetta compagna di vita per Harry, chi meglio di una strega protetta dalla magia delle fate poteva capire il mio tormentato figlio?

Anche se sarebbe stato un azzardo. Luna era una strega della luce, mentre Harry era un mago oscuro…

-Sto valutando alcune proposte -, dissi alla fine ad Athena.

 

Pov’s Ninfadora

 

Quest’oggi la mia carriera scolastica giunge al termine.

Sono nervosa per ciò che mi aspetterà nel futuro, zia Walburga non mi ha mai fatto pressioni e ha sempre appoggiato ogni mia scelta, ma so che in cuor suo spera che mi unisca in matrimonio con un buon partito Purosangue ed è quello che farò un giorno, ma non ora.

Sono appena maggiorenne e ho ancora molto tempo davanti a me prima di dovermi sposare. Voglio godermi la mia libertà ancora per un paio d’anni.

Nessuna delle carriere che il Ministero o le Accademie proponevano si adattava a me e al mio stile di vita per questo avevo deciso di fare domanda all’unica Accademia che non fa parte del Polo e che le materie toccano solo argomenti di Magia Oscura, l’Accademia Le Fay gestita della Confraternita del Giglio Nero.

Unica confraternita a cui appartengono solo maghi oscuri e che sono tollerati dalla Società Magica.

La lettera di ammissione all’Accademia era arrivata solamente oggi e ora giaceva abbandonata sulla scrivania della mia camera singola nel Dormitorio di Slytherin.

Avrei dato la notizia a zia Walburga, a mia madre e a Harry dopo la cerimonia di diploma sperando che siano contenti di questa mia decisione.

Un leggero bussare alla porta mi distoglie dai miei pensieri, -Avanti -, dico.

La porta si apre e sulla soglia compare la mia migliore amica, Miranda, bellissima nel suo vestito azzurro primaverile dalle maniche a palloncino e la gonna a ruota.

Sembra essere uscita dagli anni cinquanta con quei suoi rossicci capelli acconciati alla Marilyn Monroe e quel velo di trucco appena accennato sul visetto a cuore.

Non avevo mai saputo come facesse a entrare e uscire come voleva dal Dormitorio Slytherin.

-Tuo fratello ti sta cercando, Ninfadora -, disse. Era l’unica che poteva chiamarmi col mio nome completo oltre naturalmente a zia Walburga.

Non amavo particolarmente il nome che mi aveva dato mia madre, preferivo di gran lunga farmi chiamare semplicemente Dora.

-E a terrorizzato il Prefetto di Grifondoro -, mi informò facendomi ridere.

Riuscivo a immaginarmelo il mio fratellino che entrava nella Sala d’Ingresso assieme a zia Walburga e a mia madre. Si guardava attorno con aria annoiata prima di prendere il primo malcapitato a caso per farsi dare indicazioni su dove si sarebbe tenuta la cerimonia di diploma.

Summers, Prefetto di Grifondoro, l’avrebbe sicuramente guardato con sguardo vacuo facendo irritare Harry che avrebbe iniziato a domandargli come avesse fatto ad entrare in una delle scuole più prestigiose d’Europa se non era nemmeno in grado di dare delle semplici indicazioni, poi lo avrebbe guardato dall’alto in basso chiedendogli se almeno fosse in grado di usare la magia almeno per orientarsi all’interno del castello visto che se non sapeva nemmeno dove si teneva la cerimonia dei diplomi.

-E’ quello che penso? -, domandò Miranda indicando la lettera.

Annuisco, -E’ arrivata questa mattina. Mi hanno accettata -.

Miranda mi sorride, -Quindi questo è il nostro ultimo giorno assieme. Tu da settembre sarai alla La Fay e io alla Scuola Superiore di Medimagia San Mungo -.

-Non è mica un addio, Mira -, dissi alzandomi e sistemando la gonna del mio abito. -Ci vedremo durante i week-end -, dissi abbracciandola.

-Hai ragione -, disse Miranda ricambiando il mio abbraccio. -Ora faremo meglio ad andare o faremo tardi -.

La libero dal mio abbraccio e assieme lasciamo la mia camera, risalendo le scale sino a sbucare nella Sala Comune di Serpeverde praticamente vuota se non si contavano gli studenti dell’ultimo anno che come noi si stavano dirigendo in Sala Grande per la cerimonia dei diplomi.

La Sala Grande era addobbata con gli stendardi delle quattro Casate. Le tavolate erano scomparse lasciando spazio a sedie singole disposte per file e occupate dai parenti dei neo-diplomati.

Prendo posto assieme a Miranda nei posti riservati a noi studenti e attendiamo l’inizio del discorso di Silente.

Questo è il mio ultimo giorno a Hogwarts e nonostante i bei momenti trascorsi qui non mi sento troppo triste nel lasciare il castello in cui non mi sono mai sentita completamente a mio agio.

 

POV Harry

Senza rendermene conto l’estate è finita in un attimo.

Differentemente dagli anni passati questa volta sarò io a partire per Hogwarts, mentre Ninfadora rimarrà a Londra, almeno sino al quindici settembre quando inizieranno i corsi all’Accademia Le Fay.

Prima che prendessi il treno zia Walburga mi ha preso da parte dicendomi che sarà orgogliosa di me anche se finisco a Grifondoro, poiché infondo tutta la famiglia Potter è sempre stata Grifondoro e io ho diverse qualità che farebbero di me un buon membro di quella casa.

È vero che sono coraggioso, ma non eccessivamente, il mio senso di autoconservazione e la mia ambizione battono il mio coraggio, probabilmente finirò Serpeverde come tutta la casa Black, tranne il mio padrino, Sirius, che è finito a Grifondoro.

Il giorno del mio undicesimo compleanno zia Walburga e Ninfadora mi hanno accompagnato a Diagon Alley per prendere il materiale scolastico per il mio primissimo anno a Hogwarts, in tale occasione zia Walburga mi aveva accompagnato all’Emporio del Gufo dove mi aveva incitato a scegliere qualsiasi animale.

La scelta era vasta e varia, ma alla fine avevo optato per una civetta bianca delle nevi che avevo chiamato Edvige.

King’s Cross è come sempre affollata e caotica. Spingo il mio carrello verso il passaggio per il binario 9 e ¾ guardandomi attorno nella speranza di individuare qualche volto familiare, ma oltre alla chiassosa famiglia Weasley non vedo nessun altro.

Li osservo mentre oltrepassano il muro e scuoto il capo. Non hanno un minimo senso civile e di educazione.

Sono Purosangue, ma caduti in disgrazia secoli orsono e il fatto che siano sostenitori dei diritti dei Mezzosangue e il fatto che sostengono Silente nella sua crociata all’abolizione dell’Antica Religione non li fanno apparire più graditi alle famiglie Purosangue più conservatrici.

Mancano i due figli maggiori, che si sono già diplomati, il secondogenito si è diplomato l'anno scorso con mia sorella, era un Grifondoro, come tutta la sua famiglia.

Molly è l'ultima dei Prewett ma sua zia la rinnegò quando sposò un Weasley, quindi non ha diritto ai soldi che la donna ha lasciato alla sua morte, probabilmente verranno rivendicati da qualche parente alla lontana dei Prewett.

Sono sei maschi e una figlia femmina. Zia Walburga sostiene che Molly e Arthur Weasley abbiano avuto così tanti figli nella speranza di trovar loro dei buoni partiti per risollevare le sorti della loro famiglia. L'unica ragazza Weasley, in cui i genitori riponevano ogni speranza, ha un anno meno di me.

L’ho incontrata qualche volta quando andavo a trovare Luna. Se avesse avuto una corretta educazione Purosangue sarebbe stata una perfetta moglie.

Ho percepito la sua magia. È molto potente ma non sa come usarla. Il fatto poi che la sua famiglia gli abbia fatto il lavaggio del cervello con discorsi sulle famiglie della Luce, da traditori di sangue e che ogni famiglia che non la pensavano come loro erano Oscure non aiutava a renderla più gradevole ai miei occhi.

Appena sorpassata la barriera vado a salutare i miei amici, Theodore, Draco, Daphne e Blaise, poi per convenzione devo salutare anche Tiger, Goyle e Parkinson.

Vedo anche Neville, le nostre famiglie sono alleate ma sua nonna non lo lascia uscire spesso, lo ho visto solo una volta, quindi vado a salutare pure lui.

Salito sul treno vado in una cabina solitaria insieme a Neville, Theo e Blaise, voglio introdurre Neville a persone della nostra età, Draco e Daphne non sono le persone migliori per far sbloccare Neville.

Inorridisco nel sapere come sua nonna ed i suoi zii lo avevano trattato pensando fosse un Magonò e tutti rimaniamo sconcertati nel sapere che la sua bacchetta non è sua ma quella di suo padre, poiché sua nonna lo riteneva un grande onore, questo lo renderà più debole ed in difficoltà.

Io come ogni persona della casa Black ho due bacchette, una comprata da Olivander e l'altra fatta su misura da un artigiano norvegese.

La mia prima bacchetta è la gemella della bacchetta del signore oscuro, zia era molto orgogliosa di me quando la ho presa.

La seconda bacchetta invece è di Tasso, corda di cuore di drago e qualche goccia del mio sangue.

Zia aveva ancora le sue due bacchette, la madre di Draco, Narcissa, non è mai riuscita a gestire la seconda bacchetta, le bacchette di Sirius e Andromeda sono state spezzate quando sono stati rinnegati ( come tradizione, se sei rinnegato la tua seconda bacchetta, caratteristica Black, verrà spezzata), quella di Bellatrix invece è andata perduta in un raid Mangiamorte, entrambe le bacchette di Regulus sono scomparse con lui e il resto delle bacchette e seconde bacchette della famiglia sono conservate in casa Black.

 

Arrivati ad Hogwarts seguiamo il Mezzogigante/schiavo inconsapevole di Silente fino ad incontrare la vicepreside.

Tutti sono molto nervosi, ma io so in cosa consiste lo smistamento.

Quando arriva il mio turno tutti si zittiscono.

Il Cappello sfiora appena i miei capelli ed urla, – Serpeverde! -

Ignorando gli sguardi disgustati dei Grifondoro vado a sedermi coi miei amici, questo farà molto felice la zia.

 

POV Ninfadora

 

Il giorno seguente alla partenza di Harry riceviamo una sua lettera per l’ora della colazione.

Sorridendo a zia Walburga apro la busta e estraggo la lettera del mio fratellino.

Leggo con attenzione quanto scritto, sorridendo per il suo genuino entusiasmo.

-Allora? -, domanda con impazienza zia Walburga.

-E’ stato smistato a Serpeverde, zia -, dico porgendole la lettera.

Zia Walburga sorride orgogliosa mentre inforca i suoi occhiali da lettera e scorge velocemente la lettera di Harry. -Dovrò fargli recapitare il materiale personalizzato con lo stemma di Serpeverde -, dice fra se e se. -Fortunatamente l’avevo già comprato -.

Sorrido a mia volta. Zia Walburga non ha mai dubitato sulla Casa in cui sarebbe finito Harry.

   
 
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