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Autore: Sakurina    18/05/2009    6 recensioni
Una raccolta di flashfic NejiTen AU attraverso i secoli. Perché il vero amore non ha tempo.
NejiTen #1: Le Labyrinthe de Lune
NejiTen #2: Blanc Comme La Neige
NejiTen #3: Le Destin D'Une Tenue
“Una donna con indosso abiti maschili… è alquanto sconveniente.” commentò l’uomo al suo fianco, con quel tono altezzoso e provocatorio fin troppo conosciuto. La fascia scarlatta decorata di una svastica nera capeggiava sul suo braccio, segno distintivo fin troppo monotono. “Un nazista con lunghi capelli setosi… è alquanto ridicolo.” ribatté lei, assaporando con ghigno subdolo il suo drink.
Genere: Malinconico, Sentimentale, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Neji Hyuuga, Tenten | Coppie: Neji/TenTen
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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* * [parole 492]

A Vale

Perché è una grande nel suo impegnarsi sempre

E perché mi ha stressata fino alla fine per aggiornare.

 

 

..:Toujours:..

 

 

 

*Le Destin D’Une Tenue* [parole 493]

 

 Paris, 1940

 

E i suoi tacchi appuntiti spezzavano il pesante silenzio che avvolgeva quella notte morta, mentre l’orlo dei lunghi pantaloni da uomo le accarezzava le scarpe lucide, finendo quasi sotto il tacco; erano larghi, tenuti stretti in vita da una cintura di pelle nera, anch’essa maschile.

L’ampia camicia candida le copriva il petto, abbellita da una cravatta a righe e da una giacca in tinta coi pantaloni, un completo di quelli che solo i veri signori potevano indossare – come colui a cui l’aveva sottratto.

Tenten storse le labbra, sistemandosi bene sul capo il berretto in stile gangster, prima di entrare con fare rozzo nel night club.

Ignorò i soliti sguardi interessati dei soldati stipati all’interno del locale, regalò un lieve cenno di capo ai pochi conoscenti, mentre la sua meta le era fin troppo chiara.

Si appoggiò al bancone del bar, ordinando uno scotch liscio, pagando il barista solo con un occhiolino e un sorrisetto malizioso.

“Una donna con indosso abiti maschili… è alquanto sconveniente.” commentò l’uomo al suo fianco, con quel tono altezzoso e provocatorio fin troppo conosciuto. La fascia scarlatta decorata di una svastica nera capeggiava sul suo braccio, segno distintivo fin troppo monotono.

“Un nazista con lunghi capelli setosi… è alquanto ridicolo.” ribatté lei, assaporando con ghigno subdolo il suo drink.

“Le donne qui in Francia parlano troppo e non agiscono mai.” commentò allora lui, scrutandola con quegli occhi di ghiaccio freddi, gelidi.

“Voi soldati nazisti invece agite troppo senza parlare. O almeno, senza dire cose sensate.” rispose ella, levandosi il cappello per lasciar cadere una morbida cascata di capelli ondulati sulle spalle.

“E cosa ti ha spinta a seguirmi nella mia stanza ieri notte, donna francese?” la provocò lui,  affondando la mano nella setosa chioma di lei.

“Avevo bisogno di un vestito per esibirmi oggi.” ammiccò Tenten, prima di appoggiare il cappello sul capo del soldato e dirigersi a grandi passi verso il palco, dove il pubblico reclamava a gran voce la sua esibizione serale.

Il microfono le scivolò in mano, le note le sfuggirono melodiose dalle labbra, i tacchi slittarono sul palcoscenico; due occhi di ghiaccio la fissarono intensamente, per riconoscere in quell’angelo cantante la donna che aveva amato di una cocente passione la notte precedente.

“Le cabarettiste francesi rubano spesso gli abiti ai loro uomini?” domandò il soldato dai lunghi capelli al barista, con fare disinteressato.

“Le normali cabarettiste no, ma Tenten non è mai stata un’artista nella norma, maggiore Hyuga.”

“No, direi di no.” sospirò Neji, sistemandosi il cappello per poi dirigersi verso l’uscita del locale.

Presto una voce appesantita dal fiatone lo raggiunse, spezzando la quiete di quella serata primaverile.

“Tornerai, soldato?”

“Chi può dirlo, Tenten.”

“Tu.”

“Io no. Il destino.”

“Il destino… non esiste.”

“Se il destino è interessato a farmi riavere il mio vestito, forse sì.”

E velocemente Neji appoggiò il suo cappello sulla testa di Tenten; questa se lo sistemò sul viso, nascondendo le lacrime silenziose che annunciavano un doloroso addio.

 

 

 

 

 

*Angolino di Sakurina*

 

Ed eccoci qui, ad un “classico” 1940, durante l’occupazione nazista della Francia.

Neji nazista che purtroppo è un epiteto che gli calza fin troppo a pennello, ma qui questo aspetto politico è sondato molto superficialmente. È un Maggiore, quindi ha un grado abbastanza alto dell’esercito, ma non sappiamo quanto veramente creda in questa sua ideologia.

La figura di Tenten in questa fan fiction mi è stata ispirata da un personaggio che amo moltissimo, Marlene Dietrich. Una cabarettista irriverente e provocatrice, che indossa abiti da uomo mantenendo una sensualità unica e accattivante. Ovviamente la Dietrich era tedesca, ma visto che ormai sono fissata ad ambientare il NejiTen in Francia, ho traslato il tutto.

L’ultima battuta di Neji forse lo rende un po’ OOC, ma secondo me ci potrebbe anche stare, in una situazione del genere.

Non mi piace quanto le altre due, ma mi ci sono impegnata comunque. Spero vi possa aggradare. <3

 

Un grazie speciale a tutti coloro che hanno recensito! *__*

Ryanforever

Celiane4ever

Kimly

Nejisfan 94

V@le

Hachi92

 

  
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