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Autore: Kylu    05/12/2016    1 recensioni
“Ci sono” esclama in quel momento Potter l’Idiota.
“Se non riesci a finire il giro o se ci metti secoli… dovrai baciarmi!”
Improvvisamente scoppio in quello che è un incrocio tra un attacco di tosse e una risata isterica. Alice mi batte affettuosamente sulla schiena mentre tutti gli altri scoppiano a ridere.
“Io COSA? Potter, ti sei completamente rincogli…”
“Paura, Evans?” mi interrompe lui.
Io mi riprendo, mi rimetto in equilibrio sulla scopa, gli lancio un’occhiataccia al cianuro degna della McGrannit.
“Ti piacerebbe…”
“Allora è fatta” sorride lui. “Se riesci a fare un giro del campo in volo puoi schiantarmi. Se non ci riesci, dovrai baciarmi”.
Una stupida scommessa.
Una stupida scommessa e inizia tutto.
Una stupida scommessa tra l'arrogante James Potter e l'orgogliosa Lily Evans.
E tra Mangiamorte pronti all'azione, misteri e paure, ma anche risate, avventure e appuntamenti, il gioco è fatto.
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Non mi accorgo di essermi svegliata.
Forse non stavo nemmeno dormendo, in effetti.
So solo che ad un punto imprecisato di quella linea temporale senza senso ho gli occhi aperti.
Il mondo non si muove meno velocemente di prima. E la nausea è ancora lì. Mi accorgo di tutte queste cose senza preoccuparmene davvero.
Forse è già mattina. O forse no, perchè la mia mente è ancora troppo annebbiata.
Ho caldo.
Alzando leggermente la testa mi accorgo di dove sono e, nonostante gli effetti dell'alcol che ho ancora in corpo, il mio cuore perde un battito.
E' la stanza... La nostra stanza.
Il letto di legno chiaro, la finestra, la semplicità calda e accogliente del luogo.
Trattengo il giramento di testa e batto le palpebre. Non ho ancora coscienza del mio corpo, solo di questa nausea prepotente che mi ha preso la gola. Ma quella stanza me la ricordo.
Così come...
Mi giro sulla mia destra e lo vedo. Vedo il viso di Potter, addormentato.
Mi viene da ridere e piangere assieme.
Mi concentro, trovo una mano. La vedo, più che sentirla, ma va bene uguale. Che buffo.
Fisso ancora Potter, socchiudendo gli occhi. Allungo un dito e gli sfioro una ciocca di capelli.
Ha la bocca leggermente aperta, la fronte rilassata, la pelle liscia come un bambino. Soffoco una risatina e improvvisamente mi alzo, non in grado di stare ferma un minuto di più.
Nel momento in cui i miei piedi poggiano terra, mi rendo conto di non essere molto stabile.
Con un gesto di stizza butto via le scarpe. Stupide scarpe. Sicuramente colpa loro.
Con gesti scoordinati mi riannodo la camicia in vita e slaccio un paio di bottoni. Ho caldo.
Mi alzo la gonna ancora di qualche centimetro, arrotolando l'elastico che la tiene stretta in vita su se stesso per accorciarla. Ho caldo.
La magia della Stanza esaudisce il mio desiderio inespresso e mi fa comparire un elastico davanti. Lo prendo e, non senza difficoltà, riesco a farmi una coda alta. Va un po' meglio.
Cerco a tentoni la porta, e, dopo un paio di tentativi, riesco a trovare la maniglia e abbassarla.
Aspetta, dov'ero? Con chi?
Oh, aveva importanza?
Esco da non mi ricordo bene dove fossi e mi ritrovo in un ambiente molto più consono al mio stato d'animo.
C'è una festa in corso, il mio cervello appannato registra una musica prepotente, un sacco di mani e teste e corpi che si muovono convulsamente in pista, un forte odore di fumo e alcol.
"Lily!"
Mi giro un paio di volte su me stessa, quasi rincorrendo la coda che gira assieme a me. Rido, barcollo. Chi mi ha chiamata si avvicina e mi sorregge per un braccio.
E' un ragazzo. Lo dovrei conoscere? Uh. Ha dei capelli buffi, sembrano riccioli d'oro. 
Mi sorride. "Lo prendo come un complimento, Lily" mi dice, e capisco di avr parlato ancora una volta ad alta voce.
"Perchè non balliamo un po'? Ti va?"
Vorrei dirgli che no, non mi va per niente, voglio solo prendere da bere perchè il caldo ancora non è andato via, ma le mie labbra non si muovono.
Le mani del biondo si stringono attorno alle mie spalle e mi conducono in mezzo alla pista, tra fumo e luci.
Vivo in piccoli flash i momenti che seguono, come se nel momento in cui raggiungo un istante il percorso fino a lì venisse cancellato.
Ho in mano un bicchiere, e bevo senza riflettere. Vedo facce attorno a me, facce ammiccanti, stupite, sorridenti.
Muovo il bacino a ritmo, perchè è l'unica cosa che mi sembra da fare in quel momento. Sento Biondo che mi tiene sempre più vicina, e vorrei che non lo facesse, mi sta mettendo ansia.
Cerco di allontanarlo, confusionariamete. Dove... Cosa sto facendo?
Ma lui sembra interpretare il mio movimento in qualche maniera strana e mi rivolge un sorrisetto, poi mi prende per mano e mi conduce verso la zona dei divanetti.
Ed improvvisamente sono seduta lì, e sento che l'ultimo bicchiere sta peggiorando l'eff- Cosa stavo dicendo? Ah, no, aspetta, sto pensando. Perchè non dico niente ad alta voce, quindi penso, no?
"Lily..." Soffia il ragazzo, a cinque centimetri dal mio viso.
"Direi che stasera stai dando il meglio di te... Certo che questa camicetta potremo anche..." lascia la frase a metà, sento le sue dita che si avvicinano al mio petto, lo accarezzano. Vorrei muovermi, vorrei urlare, ma non riesco a fare nulla se non fissarlo con gli occhi sgranati. Sono bloccata.
"TI piaccio, eh, Lily?" sussurra ancora, avvicinandosi spaventosamente al mio viso.
E le sue labbra sono sulle mie.

Non so quanti secondi duri, perdo ancora una volta la cognizione del tempo. Non riesco a fare nulla, ed è una sensazione così brutta, avverto a metà ciò che succede, mi viene così tanto da piangere, ma tutto ciò è anche incredibilmente surreale, e vorrei ridere per come tutto continui a non avere senso.
...Finchè la pressione sul mio corpo non viene meno, e io mi accascio sul divano.
"Giu le mani, stronzo."
La mia mente annebbiata registra quella voce come da mille miglia di distanza. E' James, ne sono sicura, è venuto di nuovo a salvarmi... Cioè, Potter, intendevo, stupida Lily...
Mentre precipito ancora una volta nel buio dell'incoscienza, in un lampo di lucidità colgo il volto davanti a me.
Non è Potter.
E' Severus.


                                                              ***

Quando mi sveglio, la mattina dopo, prima ancora di ricordarmi dove mi trovo la consapevolezza di essere un'idiota mi colpisce come cadendo improvvisamente dalle nuvole.
Sono un idiota.
Mi alzo a sedere con fatica, stropicciandomi gli occhi.
Mi blocco a metà movimento.
Sono nella nostra stanza.
Lily.
Sono nella nostra stanza, e Lily non c'è.
Ripercorro tutto in un lampo: la festa, i fiumi di alcol, Lily che mi si addormenta quasi in braccio, io che la porto in un posto tranquillo.
Per poi addormentarmi e...
E cosa?
"Sei un idiota, Jamie" mi dico ad alta voce.
Tiro un pugno al muro. Per Merlino, cosa è successo? Come posso aver dormito così tanto?
Mi alzo di scatto, recupero la bacchetta e mi precipito fuori da una porta comparsa davanti a me.
La Stanza mi fa ritrovare direttamente accanto all'ingresso della Torre dei Grifondoro.
La Signora Grassa mi guarda arrivare con cipiglio severo; appena realizza chi sono - il mitico, affascinante, bellissimo e IDIOTA Potter - si scioglie in un sorriso sornione.
"Che ore sono?" le chiedo con tono d'urgenza
"Quasi le undici, caro" mi risponde lei. "Fatto festa questa notte, eh?"
"Armadillo" le dico in fretta, e lei scatta in avanti per lasciarmi passare, un po' scocciata.
"James! Si può sapere dov'eri finito?" E' Lunastorta a corrermi incontro per primo. Lui, Felpato e Codaliscia sono riuniti attorno al fuoco della Sala Comune.
"Ero... Cos'è successo?"
I Malandrini si guardano con apprensione, poi Felpato mi fa segno di sedermi.

                                                                              ***

Quando mi sveglio mi fa male tutto.
La testa pulsa come mai prima di allora. Ho i muscoli indolenziti come se avessi appena corso la maratona. Gli occhi non si aprono.
Alzo le braccia, innaturalmente pesanti, e mi sollevo le palpebre. Le tende rosse del mio letto a baldacchino, le coperte, la sedia e il comodino lì accanto con le solite foto.
Per un po' mi cullo in quel dolce torpore.
Poi tutto mi piomba addosso.
"Per Morgana" sussurro.
Mi alzo di scatto a sedere, gemendo per il male alla testa che si fa sempre più martellante.
"Per Morgana!" ripeto, più forte.
Cos'ho combinato?
Scene di ieri sera mi compaiono in testa. Ann che mi lega la camicia in vita e mi accorcia la gonna. Questo me lo ricordo. Remus... io e Remus che balliamo?
Poi, come un flash, ricordo Potter. E la stanza. La nostra stanza.
"No, no, no!" Quasi urlo, e questa volta getto le coperte all'aria e mi alzo, cominciando a camminare frettolosamente avanti e indietro. Perchè non può essere, non può davvero essere che io e Potter...
In quel momento la porta della stanza sbatte, ed entra Mary.
Furiosa.
Le occhiaie più accentutate che mai, gli occhi lucidi.
"Oh, ci siamo svegliate, ma che brave!" scatta, e il suo tono trasuda veleno.
"...Mary? Mary, cosa...?"
"Cosa? COSA? Hai il coraggio di chiedermelo, Evans?" Mi sputa fuori dai denti.
Evans. Mi ha appena chiamata Evans.
La delusione che leggo nel suo sguardo fa sparire tutto il resto. Persino la preoccupazione di quello che potrei aver fatto questa notte con Potter.
"Mary..." provo. Cosa posso aver combinato? Non farei mai di male alla mia migliore amica, ubriaca o no.
"Eravate d'accordo" mi accusa, la voce minacciosa, le labbra che le tremano.
Come ad una bambina. Vorrei tanto andare lì ed abbracciarla.
"Io davvero non so di-"
"Tu e quel verme di Black! Eravate d'accordo, la mia migliore amica e il mio ragazzo! Ma si, facciamo ubriacare Mary, che magari ci dice quello che non ci vuole dire da sobria. Ma che razza di comportamento è, eh? CHE COMPORTAMENTO E'?"
Finalmente è chiaro. "Mary." Devo spiegarmi, devo assolutamente spiegarmi. "Noi volevamo solo..."
"Voi volevate. voi volevate... Anche lui non riesce a ripetere altro. Voi volevate costringermi a fare qualcosa che non voglio approfittando di un po' d'alcol! E questo è il comportamento più... più..."
Si blocca, lo sguardo a terra. E io rimango lì come una scema, ferma, a guardarla scivolare via da me, e non so cosa fare...
"Dovete lasciarmi in pace. Non parlatemi più. Ti odio, vi odio tutti." mormora. Sento un primo singhiozzo che prorompe dalla sua gola.
Allungo la mano, provo a sfiorarla.
Lei si scosta bruscamente. Mi getta un ultimo sguardo colmo d'accusa, e va via.

                                                                                 ***

Cammino velocemente per il castello. Non so bene dove troverò chi cerco, e probabilmente sarebbe meglio per tutti che io non lo trovassi.
Fondamentalmente, è tutto un gran casino.
Mentre io pensavo bene di dormire tranquillamente lontano da tutti, Lily - il mio piccolo, delicato giglio - se ne andava in giro tutta sola - e ubriaca - e finiva tra le braccia di un qualche schifoso di Corvonero.
Sono un idiota.
L'avevo già detto?
Oh, ma quello là è un idiota morto, che è peggio.
Lunastorta mi ha fatto promettere che non mi sarei vendicato troppo duramente, e difatti non sto nemmeno andando a cercare lui.
La mia meta è... Oh, mi sento male solo a pensarci.
Voglio andare a... a ringraziare Mocciosus.
Si, l'ho detto.
Continuo a girare per il Castello, esco nel parco, torno dentro.
Mi sento un vigliacco a sperare quasi di non incontrarlo.
Ma la fortuna ancora una volta non è dalla mia parte, e alla fine lo scovo. Da solo, in biblioteca, nell'angolo più buio e polveroso.
Non mi sono ancora mai trovato faccia a faccia con lui da quando mi ha schiantato.
Mi avvicino in fretta. Prima lo faccio, prima me ne vado, dopotutto. E il mio piccolo giglio sarà orgoglioso di me.
"Mocciosus" saluto, fermandomi al capo più lontano del suo tavolo.
Lui alza quel naso spropositato dal sudicio libro che sta sfogliando. Mi squadra, celando la sorpresa e, suppongo, la paura.
"Cosa vuoi?" sibila.
"Mi hanno... raccontato di ieri sera"
"E sei venuto a vendicare la tua dama, perchè solo tu hai il diritto di difenderla?"
Tutti i miei piani pacifici vanno subito in fumo.
"Beh, effettivamente ho tutto il diritto di difenderla, per esempio, dai luridi viscidi marmocchi di Mangiamorte come te" affermo in tono affabile. Riesco persino a cavare fuori il mio migliore sorriso arrogante.
Lui fa per scattare in piedi, la mano già alla bacchetta, poi sembra ripensarci.
Torna al suo libro, ignorandomi.
"Che comportamento maturo, Mocciuosus" continuo io. "Ignorami pure, tanto sai come stanno le cose. Finalmente sei entrato nella crew dei tuoi amichetti, e chissenefrega di quanto hai fatto stare male Lily, giusto?"
Questa volta Piton chiude il libro con uno scatto, si alza e in due passi mi è ad un soffio dal viso.
"Non sai di cosa stai parlando. Attento, Potter, attento..."
"Altrimenti? Mi schianti come l'ultima volta? Ci tieni proprio a far rivedere le mutande a tutti, Mocciosus?"
Lui assottiglia gli occhi. "Ricordami dov'eri, Potter, ieri sera, mentre io toglievo quello schifoso Corvonero di dosso alla tua preziosa amichetta..."
Resto in silenzio. Il solo pensiero di ringraziarlo, adesso, mi è insopportabile.
"E tu dov'eri fino a cinque minuti prima? A progettare stragi di babbani con i tuoi nuovi amici?"
Lui mi squadra ancora per qualche istante, poi spezza la tensione allontanandosi e recuperando la sua roba dal tavolo.
Si avvia velocemente fuori dalla biblioteca senza più degnarmi di uno sguardo.
"Lei si fidava".
Lo ho detto a bassa voce, ma sono sicuro mi abbia sentito. E infatti si ferma. Per un attimo.
"Lei si fidava di te."
Con un ultimo, sinistro svolazzare di mantello, Mocciosus sparisce oltre la porta.
  
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