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Autore: Emmas_dreams    17/12/2016    0 recensioni
Allison, ragazza di 19 anni che ha causa del destino necessita soldi per poter continuare gli studi.
Dopo diversi colloqui viene assunta in prova da una casa discografica come segretaria di un famoso gruppo che lei non ha mai potuto ascoltare.
Cosa succede se un'innocua, sola e impaurita segretaria riesce a salvare l'animo ormai corrotto e consumato di un divo della musica?
"Pensavo che tutto questo sarebbe stato il massimo a cui potevo ambire ma solo ora capisco che c'è di più e lo devo a te."
Disse lui guardando davanti a se e non me
"C'è sempre stato di più e l'hai sempre saputo, solo non te ne accorgevi" dissi io guardandolo e poi continuammo, in silenzio, a guardare la strada davanti a noi.
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quando siamo tornati in albergo dopo la nostra piccola uscita corsi a cambiarmi nuovamente e a rimettermi i vestiti odiosi che dovevo indossare, eravamo arrivati in albergo giusto al pelo erano le 5.30 quindi dovevamo muoverci se non volevamo arrivare in ritardo.
Presi la mia borsa e uscii dalla mia camera e riponendo la tessera della camera nel portafoglio sicura che lì non l'avrei persa.
"Ragazzi siete pronti?" Dissi mettendomi il cappotto dato che faceva piuttosto freddo fuori e loro annuirono sorridenti, ci avviammo così verso la reception e il ragazzo dietro il bancone ci mise subito a disposizione le solite due macchine che eravamo abituati ad utilizzare, nessuno parlava erano tutti concentrati e anche un po nervosi per il secondo concerto come sempre, dev'essere sempre emozionante esibirsi davanti a così tanta gente, io non ce l'avrei mai fatta. 
Harry non mi aveva più rivolto nemmeno uno sguardo e forse era meglio così anche se ammettevo a me stessa con fatica che odiavo quella situazione.
Dopo circa mezz'ora arrivammo davanti allo stadio, molte fan erano già lì da vanti e provai un'eterna compassione per loro che magari avevano aspettato ore per una foto o per qualche secondo con i loro idoli.
Sorrisi vedendo la scena e velocemente entrammo seguiti dalle guardie all'interno dell'edificio.
"Allison?" Disse un ragazzo che aveva più o meno la mia età, indossava un cartellino di lascia passare e aveva in mano molto fogli, dedotti fosse il ragazzo che doveva lasciarmi i pass e che si sarebbe occupato dell'organizzazione, sorrisi cordialmente e i ragazzi salutarono...ovviamente tutti tranne Harry.
"Ecco a te i pass io sono Stefan venite che vi mostro i camerini"
Disse lui e noi lo seguimmo silenziosamente, c'era un sala per il rinfresco per me le guardie e i ragazzi e poi c'era un camerino con già dentro i loro cambi ritirati già da loro in sartoria.
Quanta efficienza pensai tra me e me.
Guardai i ragazzi uno ad uno entrare ma vidi Harry tentennare sulla porta così lo guardai torva incitandolo ad andare ma lui non si mosse di un millimetro mi guardò negli occhi poi entrò.
Era davvero strano.
Dopo che furono tutti entrati sentii improvvisamente il telefono squillare e vedendo un numero sconosciuto risposi interdetta.
"Pronto?" 
"La signorina Allison Parker?" Disse la voce di una donna.
"Si sono io" risposi con un po' di incertezza nella voce, mi allontanai in modo che nessuno sentisse la mia chiamata poi la signora parlò di nuovo 
"Il signor Jason Parker vorrebbe contattarla dal carcere federale di Londra, accetta la chiamata?" Quello che disse mi lasciò completamente senza parole, mio padre non aveva mai cercato di contattarmi dopo quella sera.
Mi ricordavo ancora quando venirono a prenderlo, mia madre piangeva e io non capivo, arrestato per furto sul posto di lavoro disse mia madre ma sapevo che c'era dell'altro sotto, tornava a casa sempre ubriaco e arrabbiato perché aveva perso soldi giocando.
Mi ricomposi leggermente sentendo nuovamente la voce della donna.
"Signorina è ancora lì?" Chiese scocciata.
"Si sì" dissi in fretta ma la signora interpretò il mio si per altro.
"Perfetto gli e lo passo allora" sbiancai improvvisamente e vidi i ragazzi uscire dal camerino e guardarmi interdetti.
"Pronto Allison?" Quella voce...
Urla, pianti, ma anche carezze e ricordi mi vennero in mente a sentire quelle parole e nn potei fare a meno che mettermi a piangere.
"Mi dispiace" dissi prima di riattaccare non riuscendo a sostenere una vera conversazione.
Erano passati 6 anni da quando sentii per l'ultima volta quella voce e questo scosse in me davvero molte emozioni.
"Allie?" Mi voltai trovando Harry che mi fissava confuso e se,brava quasi preoccupato anche se sapevo che non lo era dato che si trattava di Harry.
Mi asciugai velocemente le lacrime senza farmi vedere e mi ricomposi.
"S-siete pronti?" Dissi io piano cercando di guardare tutto tranne i suoi occhi verdi.
"Si ma tutto bene?" Disse avvicinandosi e io indietreggiai, non mi ero mica dimenticata di quello che mi fece quella sera e della promessa che mi ero fatta.
"Si ora andiamo che è tardi"
Dissi fredda e lui non aggiunse altro, girò i tacchi e raggiunse a passo svelto gli altri e io lo seguii lenta.
"Allie tutto okay?" Mi chiese Niall.
"Si ero solo al telefono per cose di- ehm- lavoro" dissi la prima stupidata che mi venne in mente ma cosa potevo dirgli? Si mio padre è in galera e dopo 6 anni mi ha chiamato a caso.
Mi sorrisero e andammo tutti verso il retro del palco.
Mancava davvero poco al concerto quindi dovevamo muoverci, si sentivano tute le urla delle fan in delirio che incitavano l'inizio del concerto.
"Va bene ragazzi io devo andare di qua ci vediamo subito dopo il concerto buona fortuna" dissi loro abbracciandoli uno ad uno.
"Grazie Allie" disse Zayn poi se ne andarono tranne Harry che rimase fermo.
"Non mi abbracci a me?" Disse in tono assolutamente serio.
"Mmh? Ah o-okay" dissi io intimorita e lentamente mi avvicinai, mi stavo dando della stupida da sola ma volevo troppo farmi stringere da lui in quel momento così non ci pensai due volti e allacciai le mie esili braccia intorno alla sua schiena e stranamente lui ricambiò l'abbraccio anche se a modo suo e io non potei fare a meno di sorridere.
"Mi dispiace recupererò quello che abbiamo perso l'altra sera" disse contro il mio orecchio lasciandovi un piccolo bacio prima di staccarsi improvvisamente e correre verso gli altri.
Rimasi basita da tutto quello che successe e frastornata.
Il concerto fu bellissimo come tutti gli altri, non facevo altro che pensare alle parole di Harry e a ciò che sarebbe successo come disse Lui quella sera così quando finirono di cantare l'ultima canzone mi avviai velocemente verso i loro camerini, durante il concerto mi guardò sempre, era come se ci fossimo solo io e lui e tutto lo stadio di Amsterdam fosse scomparso, era una sensazione stupenda ma sapevo che ne sarei rimasta scottata come ogni volta che si trattava di Harry.
La telefonata di mio padre non faceva altro che tormentarmi ma cercai di scacciare via quei pensieri quando i ragazzi mi raggiunsero contenti e soddisfatti, saremmo partiti per Milano il giorno dopo poi ci sarebbe stato il concerto a Londra in cui avremmo avuto una settimana di pausa e poi saremmo partiti per il tour degli Stati Uniti che durava ben 3 settimane, non sapevo come avrei retto Harry tutto quel tempo ma era il mio lavoro quindi dovevo cercare di non mischiarlo più con affari personali.
"Com'è andato?" Mi chiese contento Louis avvicinandomi e dandomi un bacio sulla guancia cosa che fece imbestialire Harry perché andò dritto in camerino senza dire altro.
"Siete stati fantastici come sempre adesso su andiamo che abbiamo una bella festa" dissi io con enfasi.
Avevamo organizzato una festa post-concerto con varie celebrità di Amsterdam e tutti coloro che lavorano per i ragazzi sarebbe stato un modo carino per dire addio a quella bella città.
"Sei la migliore" disse Liam entrando ridendo nel camerino insieme agli altri.
La festa era stupenda, c'erano musica un sacco di alcolici e tante persone che appena arrivammo iniziarono ad applaudire con enfasi i ragazzi, io mi avviai subito al bancone degli alcolici, ne avevo bisogno quella sera.
"Ragazzina non puoi bere sei piccola" mi disse una voce rauca che conoscevo a memoria, mi voltai per trovarlo pericolosamente vicino al mio viso mentre lentamente sorseggiavo il mio negroni di alta qualità.
"Scusi sr. Styles" dissi io sorridendogli provocante.
"Balla con me" ordinò lui prendendomi per la vita a trascinandomi in pista senza che prima avessi risposto.
Tenevo ancora il mio drink in mano così lo scolai in due grandi sorsi e lo abbandonai su un tavolino vuoto lì vicino, la testa iniziava già a farsi più leggere, non reggevo per niente l'alcol e si vedeva.
Mi muovevo a ritmo di musica contro di lui che intanto si muoveva appena, le sue mani viaggiavano su tutto il mio corpo trasmettendomi cariche di adrenalina pura.
"Oh Allison che cosa mi fai" disse più a se stesso che a me ed io mi voltai verso di lui osservandolo, era stupendo, il ragazzo più bello che avessi mai visto e volevo tremendamente che fosse mio.
"Vieni a diamocene da qui" mi disse piano all'orecchio facendomi sobbalzare alle sue parole cariche di doppi sensi.
Mi scansai da lui e tornai al bancone degli alcolici, non poteva comportarsi così ed io non dovevo dargli corda.
Ordinai un margarina che mi scolai in in minuto e appena lo finii compresi di essere realmente ubriaca, cavolo.
Volevo Harry, lo volevo disperatamente e sapevo anche perché, mi stavo innamorando di lui e più passavano i giorni più i miei sentimenti aumentavano fino a destabilizzarmi, sapevo che lui non provava lo stesso ma ero certa che qualcosa anche se un minimo la provava, era impossibile che non fosse così, mi cercava sempre, mi voleva come io volevo lui solo in due modi lievemente diversi.
Lo guardai parlare con i ragazzi tranquillo e mentre feci per andare da lui una mano si posò sulla mia spalla facendomi voltare di scatto.
"Cosa ci fa una bella ragazza come te tutta sola al bar?" Disse un ragazzo chiaramente ubriaco.
"Non sono affari tuoi" dissi io e feci per andarmene ma mi bloccò.
"Chi ti ha detto di andare? Dai resta con me ancora un po'"  disse avvicinandomi a se mentre cercavo di dimenarmi, puzzava di alcol e di sigaretta un mix che mi piaceva solo su Harry.
"Brutto cazzone o ti levi o ti faccio levare io okay?" Disse Harry prendendomi per la vita è trascinandomi contro il suo petto, aveva gli occhi ridotti a due fessure e guardava in cagnesco il ragazzo ubriaco ormai impaurito.
"S-scusa amico non pensavo fosse la tua ragazza" disse prima di scappare via e lasciandomi riflettere sulle sue parole, la sua ragazza, belle quanto false.
Ridacchiai per l'assurdità beccandomi uno sguardo da Harry.
"Cosa c'è di divertente" disse lui curioso.
"Ha detto che sono la tua ragazza ma non è vero" dissi io anche se ad alta voce non se,brava più così divertente infatti lui rimase impassibile alle mie parole.
"Sei ubriaca persa Allie, vieni andiamo" disse ed io sta volta acconsentii, ero stanca ed ubriaca l'unica cosa che volevo era lui e un comodo letto.
Lo vidi mentre avvisava i ragazzi che per noi era giunta l'ora di andare e quando ci avviammo verso la macchina inciampai sui miei piedi cadendogli addosso.
"Stai attenta" disse lui severo mai notai divertimento nel suo sguardo, facevo così ridere?
Il viaggio in macchina fu silenzioso, io ero persa nei miei pensieri riguardanti la mia famiglia e lui guardava attento la strada, fuori c'erano poche luci ad illuminare le case, segno che ormai era tardi.
Quando arrivammo in hotel contro ogni mia aspettativa Harry mi prese in braccio facendomi urlare dallo spavento.
"Harry cosa fai" dissi cercando di dimenarmi inutilmente e sentendolo ridacchiare.
"Evito che tu inciampi ancora" disse lui sotto gli sguardi divertiti dei dipendenti degli hotel.
Prese le chiavi delle camere e salì all'ultimo piano dove si trovavano le nostre suite, sperai con tutta me stessa che mi lasciasse davanti alla mia e se ne andasse ma ovviamente non andò così.
Mi buttò sul letto e andò a richiudere la porta (a chiave) svelto prima di raggiungermi.
Corsi in bagno prendendo il pigiama per cambiarmi e per non intrattenere un'imbarazzante conversazione con lui, mi lavai i denti e mi struccai molto lentamente cercando di tardare il più possibile il fatidico momento.
Quando finii titubante uscii dal bagno e lo vidi a petto nudo sotto le coperte del mio letto com'era già più volte successo, se da un lato, il lato dell'Allison ubriaca, ero contenta dall'altro, quello dell'allison sana, ero turbata.
"D-dormi qui?" Dissi avvicinandomi al letto e mettendomi pure io sotto le coperte il più lontano possibile da lui.
"Secondo te?" Rispose ghignando prima di spegnere la TV e portarmi contro il suo petto.
"So di essere un cazzone e che tu dovresti starmi lontana ma anche se odio questa sensazione non voglio che tu te ne vada da me" disse contro il mio collo baciandolo lentamente ed io mi paralizzai, era la prima volta che Harry parlava di quelli che potevano essere i suoi sentimenti e questa era la conferma a ciò che pensavo prima.
Farfalle nello stomaco invadevano i miei sensi e non riuscivo a percepire altro se non il suo tocco delicato sulla pelle.
"Allora non lasciami andare via" disi piano prima di addormentarmi lentamente cullata da lui.
  
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