Anime & Manga > Naruto
Segui la storia  |       
Autore: Isaka chan    22/05/2009    3 recensioni
Durante una missione,Naruto si trova a dover affrontare la sua paura più grande...la sua forza di volontà sarà messa a dura prova dal nuovo nemico e Sasuke e Sakura scopriranno molte cose sul loro compagno che prima nemmeno potevano immaginare...divertitevi e recensite!!!
Genere: Triste, Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Dove sei, Naruto

Dove sei, Naruto?

 

Ciao! Ecco qua la mia versione di questa bellissima storia. Mi scuso per la lunghezza ma Sakura non mi ha lasciato mettere più capitoli! La storia si inserisce fra il terzo e il quarto capitolo (prima della seconda illusione di Roryan su Naruto).Commentate!!!!

CIAO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

hinata92

 

Era la serata ideale per la sua missione: il vento copriva rumori suoni e odori e Roryan poteva passare praticamente inosservato. Sicuro delle proprie possibilità, il ninja entrò nella tenda dei suoi avversari.

Aveva avuto proprio un’idea geniale:due piccioni con una fava! Non solo avrebbe neutralizzato un fastidioso nemico, ma avrebbe addirittura guadagnato un alleato!

Dopo qualche istante d’indecisione, Roryan individuò la sua vittima e le mise un fazzoletto imbevuto di sonnifero sulla bocca. Quando fu sicuro che non si sarebbe svegliato, il ninja se lo mise sotto il braccio e, senza fare alcun rumore, uscì dalla tenda e ritornò nel suo covo.

 

Kakashi si svegliò di soprassalto. Nel sonno aveva avuto un orrendo presentimento e il maestro non aveva potuto trattenersi dall’aprire il suo occhio e controllare la tenda.

Il primo pensiero andò ovviamente al cliente, ma dopo aver verificato che Komoro stava tranquillamente russando nel suo sacco a pelo, non riuscì comunque a calmarsi.

Kakashi si alzò ed andò a sbirciare nella seconda tenda, occupata solo da Sakura, ma visto che anche lei dormiva serena, Kakashi si riavviò verso il suo sacco a pelo. C’era ancora qualcosa che non quadrava, nonostante fosse tutto calmo…

Troppo calmo…

Improvvisamente il maestro capì. Si voltò verso l’unica parte della tenda che non aveva ancora controllato e un’orrenda considerazione si fece largo nella sua testa: perché non sentiva il russare sommesso di Naruto e le sue parole bofonchiate nel sonno?

Quando vide che in quell’angolo c’era solo Sasuke, capì.

Naruto era scomparso.

 

Il ninja più imprevedibile della Foglia si svegliò poco più tardi ma, intontito dal sonno e dal narcotico com’era, quasi non fece caso al fatto che era legato a una sedia e che si trovava in un luogo totalmente diverso da quello in cui si era addormentato.

Quando finalmente Naruto si rese conto che c’era qualcosa che non andava, l’ambiente intorno a lui iniziò a cambiare fino a quando il ragazzo non si ritrovò  in una specie di campo di battaglia.

Naruto non riconobbe il posto, ma di una cosa era certo: in quel luogo era successo qualcosa di terribile. Non un rumore, solo l’odore della polvere e del fumo lo circondava.

Il ragazzo si alzò dalla sedia. Non fece neanche caso al fatto che non era più legato, lo preoccupava solo il senso di desolazione attorno a lui.

All’improvviso sentì un rumore familiare: il suono di due kunai che si scontrano.

Naruto corse nella direzione dello scontro e quando arrivò rimase senza fiato dallo stupore: Kakashi e Zabusa si stavano affrontando in uno scontro senza esclusione di colpi. Aveva già assistito a quella scena, ma stavolta era diverso: stavolta Zabusa era molto più violento e Kakashi sembrava soccombere. Naruto cercò di avvicinarsi, ma Kakashi gli fece segno di stare lontano.

Il ninja, desideroso di dare una mano, disse: « Allora mi occuperò di Haku! »

Zabusa si voltò verso di lui con gli occhi iniettati di sangue e disse: « Haku? E chi sarebbe? Io lavoro da solo! E ora, Kakashi, preparati a morire! »

Naruto rimase stupito: come poteva non conoscere Haku, l’unica persona in grado di donargli un po’ di umanità? Possibile che ora fosse solo un mostro?

Una voce alle sue spalle attirò la sua attenzione: « Bastardo! Non mi porterai via! Io devo uccidere mio fratello! »

Naruto gridò: « Sasuke, dove sei? »

L’unica risposta fu un urlo di dolore. Naruto corse fino a quando vide una scena che gli fece accapponare la pelle: Sasuke rischiava di morire soffocato dalla lingua di Orochimaru, che lo stringeva al collo.

Naruto tentò di accorrere in suo aiuto, ma una decina di serpenti lo circondarono e lo obbligarono ad indietreggiare.

Il ninja non riusciva a muoversi come voleva e neanche ad impastare il chakra.

Come un incubo, anzi, forse anche peggio…

Un grido familiare lo fece voltare di scatto. Naruto corse in quella direzione urlando: « Sakura!!! »

La ragazza, appena lo vide, sussurrò: « Naruto… aiutami… » . Poi chiuse gli occhi, forse era svenuta, forse addirittura morta.

Impossibile stabilirlo vedendo solo Roryan che le infilzava un kunai nell’addome. Il sangue colava a terra e più il nemico affondava la lama, più il suo volto veniva schizzato di rosso.

Roryan si voltò verso Naruto e disse con voce suadente: « Allora? Non l’hai sentita la tua amica? Non l’aiuti? Non aiuti tutti loro? I tuoi compagni no, ma tu puoi farlo! Tu hai il potere… devi solo farlo uscire… »

Naruto incrociò le braccia sulla pancia e mormorò: « No, non posso… »

Roryan lasciò cadere Sakura a terra e gli si avvicinò: « Avanti, non dirmi che non muori dalla voglia di tirarmi un pugno… »

Naruto scosse la testa, mentre calde lacrime gli scorrevano sul volto, fino in bocca, mentre continuava a mormorare: « Non voglio… la volpe… »

Roryan prese per i capelli Sakura e, dopo averlo estratto dal suo addome, avvicinò il kunai insanguinato alla gola della ragazza.

Naruto non ce la fece più e lasciò uscire il chakra della volpe, come mai aveva fatto prima.

Roryan, al di fuori della sua stessa illusione, sorrise nel vedere la mutazione in corso nel corpo di Naruto.

 

 Non molto lontano, Kakashi, Sasuke e Sakura, seguiti da Komoro che arrancava dietro di loro a fatica, correvano alla massima velocità consentita dalle loro gambe.

Sasuke sbuffò: « Accidenti a quella testaquadra! Ma non poteva scegliere un altro momento per una passeggiata nei boschi? »

Kakashi lo riprese: « Smettila, credo che la situazione sia molto più grave… ragiona: Naruto è un gran dormiglione e se si addormenta non c’è modo di svegliarlo fino a mattino inoltrato. Te lo vedi a fare una passeggiata notturna? »

Sasuke scosse la testa: « No, senza contare che per almeno metà della notte non mi ha lasciato dormire con il suo russare… »

Sakura intervenne: « Gli deve essere successo qualcosa! Ma dove può essere? »

Kakashi stava per rispondere, quando un uomo si parò davanti a loro.

Roryan sorrise: ora avrebbe verificato se il suo piano aveva funzionato.

Il maestro ordinò: « Sasuke, Sakura, proteggete il cliente! »

I due ninja circondarono Komoro, anche se senza Naruto la formazione non era altrettanto efficace.

Roryan disse: « Tranquilli, Komoro non m’interessa più. E non ho alcuna intenzione di sporcarmi le mani! Ci penserà il mio nuovo alleato ad occuparsi di voi! Grazie a lui, conquisterò l’intero mondo ninja! »

A quelle parole, una figura nascosta fra i cespugli si fece vedere.

Quando la vide, Sasuke sgranò gli occhi fino a che i muscoli facciali non gli fecero male, Sakura si sentì svenire e Komoro iniziò a tremare. Kakashi rimase all’apparenza impassibile ma, senza farsi notare, si diede un pizzicotto su una coscia. Il leggero bruciore gli confermò che era sveglio, ma nonostante ciò non riusciva a crederci.

Davanti a loro c’era la volpe a nove code, anzi, ad essere precisi, una versione miniaturizzata del demone, dotata di sole cinque code. Benché la sua potenza fosse dimezzata, era comunque perfettamente in grado di ucciderli tutti con il solo movimento di una zampa. 

Kakashi, in meno di un secondo, analizzò diverse ipotesi di combattimento, infine scelse quella che gli parve più sicura. Un vortice circondò i ninja e in pochi secondi davanti a Roryan non c’era più nessuno.

Il guerriero sorrise e disse alla volpe: « Tranquilla, torneranno… e allora potrai ucciderli come vorrai! »

La volpe rispose con un ringhio sommesso.

 

Sakura, non appena si rese conto di essere ritornata alla base, aggredì Kakashi: « Perché è scappato? Come ha potuto abbandonare Naruto? Lui… »

Sasuke le fece segno di tacere: « Non hai capito che il maestro ha un piano? »

Kakashi si voltò e, mentre armeggiava con la maschera che copriva sempre il suo viso, disse: « È vero, ho in mente qualcosa, ma prima devo farvi una domanda… »

Sakura deglutì rumorosamente, poi Kakashi continuò: « Cosa siete disposti a fare per  aiutare Naruto? »

Sasuke, senza alcuna situazione, rispose: « Tutto quello che è in mio potere e che possa servire a riportarlo con noi! »

Sakura annuì e aggiunse: « Anch’io! Anche se so fare poco… »

Kakashi disse: « Bene, era quello che volevo sentirvi dire! Penso di conoscere un modo per poter aiutare Naruto, ma ho bisogno di voi. In più, la cosa non sarà molto piacevole, soprattutto per te, Sasuke… quindi entriamo in azione solo se ne siete  convinti! »

I due ninja confermarono le loro intenzioni e, dopo aver messo al sicuro Komoro, il gruppo ripartì fino a raggiungere il luogo dove avevano incontrato Roryan.

Kakashi perlustrò la zona fino a trovare quello che cercava: un lungo pelo della volpe carico di chakra.

Finalmente il maestro si decise a spiegare la sua idea: « Naruto in questo momento è sopraffatto dalla personalità della volpe, perciò l’unico modo per aiutarlo è riportarlo fra noi… e parlo soprattutto della sua testa più che del corpo! »

Sakura obiettò: « E come facciamo? Non possiamo certo trapanargli la testa, affacciarci dal buco e gridare: “Naruto, ci sei?”! »

Sasuke sbarrò gli occhi: aveva intuito cosa intendeva fare il maestro, ma sperava con tutto il cuore di sbagliarsi. Per togliersi il dubbio, iniziò a chiedere: « Maestro, lei non  avrà mica… »

Kakashi lo interruppe e sollevando il coprifronte disse: « Sì, Sasuke, è quello che pensi: anch’io ho lo sharingan ipnotico! So quello che rappresenta per te e perciò te lo chiedo ancora una volta: sei sicuro di voler aiutare Naruto? »

Sasuke rifletté: era davvero disposto ad affrontare nuovamente gli occhi che avevano sterminato il suo clan solo per aiutare la testaquadra?

A quanto pare sì, perché quasi senza rendersene conto annuì.

Sakura avrebbe voluto chiedere chiarimenti a proposito, ma Kakashi tagliò corto: « Bene ragazzi, grazie allo sharingan ipnotico e a questo pelo, potrò proiettare le vostre menti nella testa di Naruto, dato che ora è controllato dalla volpe, non so cosa potreste trovare, ma qualunque cosa vedrete, andate avanti e cercate Naruto! Da qualche parte c’è ancora… dovete trovarlo, convincerlo ad affrontare la volpe e a tornare fra noi! Siete pronti? »

Sasuke non  era pronto, ma Kakashi sapeva che non lo sarebbe mai stato.

Il ragazzo fissò terrorizzato l’occhio del maestro e subito il mondo attorno a lui iniziò lentamente a sbiadire. Per Sasuke, però, esisteva solo più quello sharingan e in quel momento si rese conto che non era ancora in grado di affrontare Itachi. Come poteva sfidare il fratello se stava tremando per la paura solo nel vedere l’occhio di Kakashi?

Sasuke quasi non s’accorse di essere arrivato a destinazione, ma ci pensò l’urlo si Sakura a risvegliarlo.

Il ragazzo si voltò e capì cosa avesse terrorizzato la compagna.

Benché fosse psicologicamente più preparato di Sakura ad affrontare una situazione del genere, anche Sasuke rimase sconvolto dalla scena.

 

Sangue, distruzione, morte…

 

Tutto questo aleggiava intorno a loro. Stavano camminando nei ricordi della volpe a nove code.

Sasuke fu assalito da una fortissima nausea nel vedere la quantità immensa di cadaveri dilaniati intorno a loro. Era troppo.

Sakura tremava come una foglia e Sasuke, prima di rimettere, la prese per mano e la trascinò dietro di sé. Avevano una missione, dovevano ritrovare Naruto prima che fosse troppo tardi, prima che anche loro venissero risucchiati in quell’incubo senza fine.

I due ninja, in silenzio, attraversarono un’immensa landa desolata, dove il macabro paesaggio era sempre uguale. Il panorama era circondato da un’inquietante ombra rossiccia, che donava ad ogni cosa un’ulteriore sensazione di vuoto. Nessuno dei due osava aprire la bocca, non sapevano cosa sarebbe potuto uscire loro, se un urlo di disperazione o altro.

Sakura, improvvisamente, ruppe quel silenzio assordante: « Sasuke, guarda… »

Il ninja si voltò e vide un paesaggio in parte conosciuto.

Sì, era tutto distrutto, le cose non erano più in piedi, nelle strade si poteva vedere qualche cadavere e tutto era avvolto da quella maledetta ombra rossa.

Ma il monte degli Hokage era inconfondibile.

Quello era l’ultimo ricordo della volpe, quello della notte in cui attaccò il villaggio della foglia, quello in cui venne sigillata.

Sasuke disse: « Se c’è un posto dove possiamo trovare Naruto, è questo! »

I due ninja s’avventurarono quindi per le vie del villaggio. Finalmente avevano trovato il coraggio di urlare il nome del compagno.  

 

Sakura non s’accorse di niente, ma Sasuke si rese subito conto che quel ricordo era diverso da quelli che avevano visitato prima.

Nei paesaggi precedenti non c’era niente che si muoveva, tutto era senza vita. Qui, invece, di movimento ce n’era. Figure non ben definite, poco più che ombre nere, si spostavano come dei disperati in tutte le direzioni.

Non era possibile sentire i rumori e le voci, ma dai gesti che facevano Sasuke intuì che si trattava di ninja. Molti, troppi, tentavano di posizionare  le mani per preparare qualche tecnica, ma quasi tutti cadevano a terra prima di riuscire a completare i movimenti necessari.

Il tutto in un silenzio che feriva l’anima e la svuotava.

Sasuke era a dir poco angosciato, ma furono due ombre ad attirare la sua attenzione. Una attraversava  il villaggio sui tetti, e per un attimo il ragazzo pensò che si trattasse di Naruto. Ma quando si alzò in piedi il  ninja dovette ammettere che era decisamente più alto. L’altro, invece, si trovava proprio sopra la roccia degli Hokage. Sicuramente indossava una specie di mantello e, solo per un istante, a Sasuke parve anche d’intravvedere uno sharingan. Il ragazzo si sfregò gli occhi, ma quando li riaprì l’immagine era scomparsa e il ninja si convinse di averlo solo immaginato.

Certamente, però, la prima ombra era ancora visibile e, osservandolo ancora, Sasuke capì che stava combattendo contro la seconda. Delle ombre a forma di kunai si mossero fra i due combattenti, ma gli sfidanti erano troppo lontani per capire chi fosse in vantaggio.

L’unica cosa che Sasuke notò fu che la prima ombra , nel modo di muoversi e nella siluette, gli ricordava troppo Naruto…

 

Sakura diede una gomitata a Sasuke e il ninja si voltò. Stava per chiedere cose avesse visto, ma notò subito che la ragazza aveva puntato il dito in una direzione. Il ninja seguì il dito in con lo sguardo e vide quello che Sakura voleva fargli notare.

Tutto intorno a loro era rosso o nero: impossibile quindi non notare quel ciuffo nero in lontananza…

Sakura e Sasuke, senza dirsi una parola, iniziarono a correre in quella direzione.

 

Avevano trovato Naruto!

 

Sakura, non appena arrivò, mise una mano sulla spalla al compagno e disse: « Naruto! Finalmente! Ci siamo preoccupati tanto… »

Naruto non rispose, non si voltò nemmeno.

Sasuke, preoccupato, si posizionò in modo da poterlo vedere in viso.

E nel farlo gli venne una stretta al cuore.

 

Naruto guardava il villaggio con aria attonita, disperata. Dagli occhi sbarrati scendevano continuamente lacrime che gli rigavano il volto sconvolto.

Dopo qualche secondo di silenzio, Naruto mormorò: « Questo… sono io? »

Sasuke e Sakura si guardarono interdetti, ma il ragazzo continuò: « Io… sono un mostro… dentro me c’è solo morte e distruzione… solo questo…  »

Sakura intervenne urlando: « Tu non sei questo! Questa è la volpe! »

Naruto, sempre con lo sguardo perso nel vuoto, rispose: « Io sono la volpe… »

Sasuke prese Naruto per le spalle e, scrollandolo, disse: « Tu non sei la volpe! Tu sei Naruto Uzumaki, colui che diventerà il più grande ninja della foglia, ricordi? »

Naruto rispose: « Un mostro non può essere un Hokage… »

Sasuke sbottò: « Non sei un mostro! Dov’è finito il Naruto che conosco io? Quello che non si arrende mai? Come pensi di difendere il villaggio se non sei in grado neanche di difendere te stesso? Tu non vuoi tutto questo, tu sei diverso dalla volpe! Devi tornare ad essere quello di sempre, per te e per chi ti vuole bene! »

Naruto, finalmente, abbassò lo sguardo: « Perché, c’è qualcuno che mi vuole bene? »

Sakura intervenì: « Certo! Se non ti volessimo bene, saremmo qui? Ti prego, reagisci, fallo per noi… fallo per me… »

Naruto rifletté per qualche secondo, secondi che durarono un’eternità, poi disse: « Avete ragione, io non voglio tutto questo. Perciò, è arrivato il momento di dire la mia… »

Poi gridò con tutta la voce che aveva in corpo: « Ehi, volpaccia! Vieni fuori, perché Naruto Uzumaki è tornato più forte che mai! O forse hai paura di me? »

Sakura rise: era tornato il solito Naruto!

Anche Sasuke si sentì sollevato, ma ora c’era l’ostacolo più grosso da affrontare…

 

La terra iniziò a tremare e, lentamente, al cospetto dei tre ragazzi si presentò la volpe a nove code, in tutto il suo terrorizzante splendore.

Sasuke e Sakura rimasero sconvolti, Naruto no.

Ci era abituato.

La volpe, con voce bassa e ringhiante, disse: « Allora, cosa vuoi? »

Naruto, risoluto, disse: « Rivoglio il mio corpo e la mia indipendenza. »

La volpe rise: « Ti lamenti? Tu l’hai perse solo per qualche ora, io aspetto da ben tredici anni… cosa dovrei dire io? »

Naruto ribatté: « Questo è il mio corpo e lo rivoglio! »

La volpe rispose: « Credi che mi faccia piacere utilizzare questo misero corpo umano? No, per niente, ma visto che non posso riottenere il mio corpo demoniaco, mi dovrò accontentare! Se non ti sta bene, posso ucciderti qui e ora! »

Naruto ridacchiò: « Non puoi: uccideresti te stessa… »

La volpe gli fece notare: « Questo riguarda il tuo corpo, ma la tua anima? Noi non siamo la stessa entità, anzi, se uccidessi la tua personalità ora, avrei questo corpo per sempre… »

 

L’affermazione della volpe lasciò interdetto Naruto: da una parte, lo aveva terrorizzato. Il fatto di condividere il corpo era sempre stato, in un certo senso, il suo asso nella manica… se questa volta non valeva, voleva dire che la volpe avrebbe potuto combattere senza inibizioni. Dovette però ammettere che questa conversazione gli aveva tolto uno dei dubbi più angosciosi che tormentavano la sua anima: lui e la volpe erano diversi, ed era stata lei stessa ad ammetterlo!

Sasuke e Sakura avevano dunque ragione: lui non era un mostro!

Era quindi giunto il momento di lottare e di dimostrare a tutti chi era.

 

Naruto si concentrò al massimo e il suo corpo iniziò ad essere avvolto da uno spesso strato di chakra blu.

Sakura rimase impressionata, ma Sasuke fu davvero terrorizzato: chi era veramente Naruto per riuscire ad impastare una così grande quantità di chakra?

La volpe, invece, ridacchiò fra sé. Sì, per un umano la quantità di chakra di Naruto poteva essere enorme, ma per lei era una bazzecola. Non ci avrebbe messo niente ad annientarlo.

Naruto, ignaro dei pensieri di chi lo circondava, si preparò a tirare un pugno con tutte le sue forze.

La volpe, invece, aprì le fauci: non appena il ragazzo si sarebbe avvicinato a sufficienza, lo avrebbe dilaniato e avrebbe ottenuto il suo corpo.

Naruto, urlando come un ossesso, si mise a correre verso la volpe.

Il demone si preparò ad accoglierlo nella sua bocca, ma mentre Naruto si avvicinava, un immagine si sovrappose al ragazzo.

Un bambino dall’aria dolce e ingenua, con i capelli biondi e disordinati ed enormi occhi azzurri, correva verso di lei ridendo.

 

La volpe si fermò: perché, perché proprio adesso?

Perché le era tornato in mente Naruto da bambino?

 

Il tempo per lei rallentò fino quasi a fermarsi.

Perché non riusciva ad attaccare, quel ragazzo, quel bambino, quel cucciolo?

Sì, forse era per quello, forse perché ai suoi occhi Naruto era ancora un cucciolo, il suo cucciolo, il cucciolo che non avrebbe mai potuto avere.

Di chi era il merito se ora Naruto era così forte e determinato?

Suo, senza alcun dubbio. Era per affrontare lei che si era allenato così duramente… e poi, lei non gli aveva donato il suo chakra ogni volta che ne aveva avuto bisogno?

Sì, per la volpe a nove code, Naruto era il suo cucciolo. E non appena se ne rese conto maledì Roryan per averla costretta a trovarsi in una situazione del genere, ma soprattutto maledì se stessa.

Perché proprio lei, uno dei demoni più crudeli di questo mondo, doveva scoprire di avere un lato umano proprio adesso? Perché doveva rendersi conto di possedere un istinto materno proprio in quell’istante, nell’istante in cui avrebbe dovuto soffocare la sua creatura?

Non c’era una risposta e così Naruto, senza neppure vagamente sospettare quello che passasse per la testa alla sua avversaria, colpì senza pietà una volpe senza alcuna difesa.

 

La volpe tornò in sé solo quando accusò il colpo: va bene farsi colpire, ma scomparire no!

E così, raccogliendo tutta la durezza di cui era ancora capace, la volpe disse: « Non puoi ancora sconfiggermi del tutto! Avanti, rimettimi dietro quel cancello se ne sei capace! Se ci riuscirai mi arrenderò e tutto tornerà come prima… »

Naruto gridò: « Non me lo faccio ripetere due volte! » e, dopo essersi moltiplicato, il ragazzo ributtò dietro il cancello del sigillo la volpe con la sola forza delle sue braccia.

La volpe non oppose molta resistenza: in fondo era quello che voleva, rimanere vicino al suo cucciolo fino a quando non sarebbe stato in grado di cavarsela da solo.

Così, rimase delusa quando vide che Naruto, avendo esaurito le energie ed avendo le mani corrose dal velenoso chakra che ricopriva il demone, non riusciva più a spingere l’immenso cancello che l’avrebbe nuovamente segregata all’interno del suo ombelico.

 

Naruto imprecò: non poteva finire così, non ad un passo dalla vittoria!

Sasuke e Sakura, di comune accordo, si avvicinarono al ragazzo e iniziarono a spingere anche loro la grata.

Naruto li guardò con un misto di stupore e gratitudine: allora era vero, non era solo!

Ma anche in tre non riuscivano a smuovere a sufficienza il cancello.

 

Senza che nessuno lo notasse, la volpe sorrise: e sì, il suo cucciolo aveva decisamente ancora bisogno di lei!

E senza che nessuno se ne accorgesse, lasciò scivolare sotto la grata un poco di chakra rosso, che entrò nel corpo di Naruto.

Gli occhi del ragazzo divennero rossi e le sue braccia, improvvisamente, trovarono la forza necessaria per chiudere quel maledetto cancello.

Non appena le due ante si accostarono, Sasuke e Sakura si accasciarono al suolo, esausti, invece Naruto trovò ancora la forza di saltare dalla gioia, mentre i suoi occhi, nuovamente azzurri, guizzavano in tutte le direzioni.

Sakura sorrise: ma dove la trovava tutta quella energia?

La risposta ce l’aveva davanti agli occhi, ma lei non ci pensò.

 

Sasuke sentì un colpo di vento alle sue spalle  e si voltò. L’ambiente funereo che li aveva circondati fino a quel momento venne sostituito da un ambiente tranquillo e familiare, il villaggio della foglia, nuovamente sereno e pieno di vita.

Sakura si avvicinò a Naruto e gli disse: « Hai visto? Questo sei tu! »

Naruto scosse la testa: « No, ti sbagli, questo è quello che voglio proteggere! »

Sasuke voleva dire la sua, ma s’accorse che l’ambiente intorno a lui stava velocemente sparendo. Riuscì solo a dire: « Il maestro ci sta richiamando… »

In pochi secondi Naruto rimase da solo.

Il ragazzo sorrise e disse: « Andate pure, io ho ancora una cosa da fare… »

Il ninja s’allontanò senza voltarsi indietro.

 

La volpe, vedendolo allontanarsi, rifletté sul loro strano rapporto. Perché invece che odiarlo, in fondo, gli voleva bene? Osservò nuovamente Naruto mentre si allontanava.

Sapeva cosa gli stava passando per la testa, lo conosceva troppo bene: per un attimo gli era tornata la paura di essere rimasto solo.

Ma lui non era mai stato solo e non lo sarebbe mai stato: lei gli sarebbe rimasta accanto fino al giorno in cui non avrebbe più avuto bisogno di lei.

Solo allora avrebbe accettato di affrontarlo ad armi pari, quando lui avrebbe avuto la forza, la sua forza, per batterla.

E fino ad allora, silente, avrebbe atteso.

 

La loro sfida non era cancellata, ma solo rimandata…

 

Roryan, ignaro di tutto, si avvicinò alla volpe e cercò nuovamente di ipnotizzarla, ma improvvisamente il chakra rosso che ricopriva il suo corpo divenne prima viola e poi blu. Infine, il volto di Naruto ricomparve sotto lo spesso strato di chakra.

Roryan, esterrefatto, cercò di riportarlo sotto il suo controllo, ma il ragazzo, prima che potesse anche solo muovere un dito, gli tirò un pugno nello stomaco. Il contraccolpo fu talmente forte  che Roryan sbatté la testa contro il muro e cadde a terra svenuto.

Naruto si rialzò a fatica e ansimando disse: « Ben ti sta! Così impari che Naruto Uzumaki non si fa ipnotizzare così facilmente! »

In quel momento giunsero Kakashi, Sasuke e Sakura, che sistemarono Roryan in modo che non potesse più nuocere.

Dopo aver riportato a casa Komoro e aver consegnato Roryan al più vicino carcere, il gruppo ninja si riavviò verso casa.

 

Vedendo stranamente Naruto e Sasuke andare così d’accordo, Kakashi rifletté: non avrebbe mai creduto di potere vedere l’Uchiha così determinato nel salvare il compagno.

Chissà se Naruto avrebbe mai restituito il favore…

 

Il ninja certamente non immaginava che, non troppo lontano da loro, Orochimaru, nel suo covo, stesse organizzando il suo piano per ottenere il suo prossimo corpo…   

  

 

Questa era il finale alternativo della mia amica Hinata 92! Come ha già detto lei commentate e soprattutto….Divertitevi!!

 

 

 

 

 

   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: Isaka chan