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Autore: Moon_Glade    22/05/2009    2 recensioni
Lei ti sta chiamando. Tu la senti. Tu la vedi. E lei può sentire te.
Genere: Azione, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti

Ciao a tutti!! XD

Prima di tutto ringrazio tanto coloro che hanno letto e recensito la prima parte di “La lunga notte”.

Non vi ringrazierò mai abbastanza. Grazie.

Ecco ora la seconda parte della mia prima vera fict. Mi ci è voluto un po’ per scriverla perché la scuola sta finendo e le ultime verifiche si fanno sentire.. piuttosto pesantemente… ma non parliamo di scuola.

Se a quelli ke leggeranno piace osservare il plenilunio, oppure i lupi, o qualsiasi cosa abbia a ke fare con queste bellissime creature almeno quanto queste piacciono a me, spero ke apprezzeranno la mia storia.

Anche stavolta la mia infinita gratitudine va ai Linkin Park: senza la vostra “In Between” questa storia nn sarebbe nemmeno mai uscita dalla penna.

Grazie a Peritas ke ululava fuori, sotto la mia finestra mentre scrivevo, e mi ha dato lo spunto per l’inizio della fict.

Ma nn voglio anticipare nulla.

Buon divertimento (spero…) Moon_Glade


Wolves: night’s shadows”

(I lupi: le ombre della notte)


“…find the wolf inside you…”

(…trova il lupo che è in te…)



Colui che ama la luna

(He who loves moon)



Tic. Tac.”

La lancetta dell’orologio corre attraverso tutto il quadrante.

Tic. Tac.”

Corre e non si ferma.

Il flebile suono ti risuona all’infinito nelle orecchie.

Tic. Tac.”

E passano i secondi. Seduto in quell’angolo buio e remoto che solo tu puoi vedere, li conti mentalmente.

E ne passano 2,3,4… 10… 20… 30… 40… 50… 60…

Un minuto.

Corre il tempo, come un cane che si morde la coda, all’infinito.

E passano i minuti.

Un brivido freddo ti sale lungo la schiena, lungo la spina dorsale, tra le scapole, sulla nuca.


“Mi senti?…”


Qualcuno ti sta osservando. Qualcuno ti sta fissando.

C’è qualcuno lì. Lì dove pensavi di essere solo.

Senti la sua presenza.

Ti guardi attorno ma non vedi niente.

Assolutamente niente.

Lo sai già che chi stai cercando non lo puoi vedere.


“Mi senti? Devi farmi uscire!”


Ti segue come un’ombra.

È la tua ombra.


è quello che vuoi!”


Inutilmente cerchi nell’oscurità.


“Mi vuoi libero!”


Cominciano a pulsarti le tempie.

Vorresti lottare, contrastare quella forza invisibile, ma non puoi.

In fondo, dentro di te lo sai che devi abbandonarti a quel brivido.

Graffia, lacera, come una creatura impazzita presa in trappola.

La tua mente, i tuoi pensieri si disperdono.

Lo senti che grida, urla.

Vuole essere libero.


è quello che vuoi!”


Il cuore ti martella nel petto.

Lascia che si liberi!

Quel buio che prima ti circondava non ha più pareti.

Non è più un angolo, ma una macchia scura indistinta, una minima parte di un’oscurità infinita che è molto più che una semplice tenebra.

Una tenebra nascosta agli occhi di tutti tranne che ai tuoi.

Perché questa tenebra si chiama notte, e da essa è nata una nuova creatura.

L’ha chiamata sé da lontano e questa, con gioia, vuole rispondere.

È quello che vuole.


È quello che vuoi.

Un ululato si leva verso l’alto.

Risuona potente.

Maestoso.

Il suo eco vibra, si ripete.

Le tue orecchie ne sono piene.

*****



Abbasso lentamente il capo, mi perdo nell’eco ripetuto all’infinito del mio canto.

I miei occhi gialli riflettono l’argentea luce della luna.

Drizzo le orecchie, resto in ascolto fino a quando la valle in cui mi trovo non mi restituisce altro che silenzio.

Silenzio vuoto.

Reclino la testa all’indietro e un nuovo ululato mi nasce dal petto e saetta veloce verso le stelle.

Verso di Lei.

Canto di passione.

Canto di felicità.

Il mio cuore batte forte pieno del suo splendore.

Canto e vorrei continuare per sempre.

Vorrei non smettere mai.

Perché sono lì e sto cantando a tutto il mondo.

Alla notte.

Alle stelle, vicine e lontane.

Alle montagne. Alla valle che mi circonda.

Sto cantando a Lei.

Le sto parlando e so che mi ascolterà.

Vorrei rivivere ogni attimo, ogni istante appena passato.

Vorrei poter colmare ogni minuto con infiniti secondi *1 , e nessuno di essi sarebbe più bello di un altro.

Assieme formerebbero sicuramente il momento più bello della mia vita.

Già altre volte ho provato quello che sento ora.

Molte.

Ma ogni volta è sempre come la prima.

Mentre contemplo il cielo, un quasi impercettibile rumore di passi alle mie spalle copre bruscamente il silenzio, rotto solamente dallo stormire delle foglie degli alberi al vento e dal suo sibilo.

Aspetto, immobile.

Un’ombra fulva compare un attimo dopo, senza un rumore, al mio fianco.

Si muove lentamente, ogni movimento è dettato da un’agilità e grazia innate.

Sembra muoversi su di un sentiero già predisposto, ogni passo non è altro che la perfetta continuazione del precedente.

Non un’esitazione.

Mi gira attorno, mi fissa, gli occhi color ardesia fissi nei miei.

Sorrido.

L’osservo con un’espressione quasi di sfida nello sguardo.


So chi sei…” parlano le mie iridi ambrate

Anch’io…” dicono le sue


Piego leggermente la testa di lato.

La lupa avanza e lancia il suo richiamo all’astro lunare.

Un ululato così diverso dal mio…

Si sente che ci sta mettendo l’anima.

Io non voglio essere da meno.

Mi guarda ancora prima di riprendere a cantare.

Poi le nostre due voci diventano una sola.



*****


Corriamo.

Corriamo, senza alcuna voglia di fermarci.

I bui angoli della foresta ci sfilano accanto.

Che bella la sensazione della terra soffice sotto le zampe.

L’odore intenso della boscaglia riempie le narici.

Corriamo senza alcuna stanchezza.

Ritorna la magnifica sensazione di euforia, come nuova vita pulsa nelle nostre vene, esala dal nostro respiro.

Corro ancora più veloce.

Uno scatto, un salto, sempre più veloce.

Intanto il nostro canto si perde tra gli alberi, come una mitica melodia perduta.

Una canzone di cui tutti hanno dimenticato parole, senso, scopo.

A parte noi.

Risuona ovunque tutt’intorno, fino al cielo punteggiato di stelle.

Altre ombre all’improvviso escono dall’oscurità, unendosi a me e alla lupa.

Corrono e cantano anche loro.

Le loro zampe battono forte sulla terra umida.

Raggiungo un punto in cui il terreno si eleva dolcemente, formando una piccola collina nel mezzo del bosco.

Oltre, la foresta continua.

Lancio il mio richiamo a pieni polmoni da quel punto, immobile, mentre mi sfrecciano ai lati, veloci nella notte gli altri lupi, proseguendo quella folle corsa.

So chi siete!”

“Anche noi. “ rispondono


Queste parole, che solo noi possiamo comprendere, risuonano tra le cime degli alberi.

Riparto all’inseguimento.


La terra trema al nostro passaggio.

Corriamo.

Corriamo, e dal tetto del mondo Lei ci segue e ci seguirà per sempre.


Chi siamo.

Chi siamo stati.

Chi saremo.


Quello che è stato, quello che è, ciò che sarà, stanotte, come durante molte altre notti, è cambiato.




*****


“…Perché questa tenebra si chiama notte, e da essa è nata una nuova creatura…”




Note

*1 : questa frase bellissima l’ho tratta, rielaborandola un po’, da una delle mie poesie preferite, “If “ di Rudyard Kipling; mi perdonerà quindi se l’ho utilizzata nella mia storia, e consiglio a chiunque di leggere la poesia.


  
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