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Autore: ReeJewel89    23/05/2009    19 recensioni
-Frankie! Frankie! No, ti prego! Big Rob è dall'altra parte della strada! Frankie!-urlò un altro ragazzo.
-Non ti serve Big Rob per fare il fratello!-rispose quel bimbo che doveva essere Frankie.
Ari sorrise alla scena, continuando a spingere Alice che divertita lasciava che il vento le scompigliasse i capelli castani, decisamente italiani per Los Angeles.
-Hai ragione, Frankie. Dai, vai a giocare. Ti aspetto qui!-rispose il fratello.
Guardava la scena divertita, e a giudicare dagli occhietti vispi di sua sorella non era l'unica.
Dedicata alle mie sisters che amo con tutto il cuore.
Il sequel di questa storia si intitola When everything is made to be broken.
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Epilogo

*****


Epilogo.


Alcune volte, ci rendiamo conto dello scorrere del tempo solo quando si iniziano a vedere i segni dell'età, quando ci accorgiamo che la scatola con le fotografie ormai è un'immenso scatolone, quando riguardando un video non ci capacitiamo del perché “eravamo conciati così”.

Altre volte, ci rendiamo conto dello scorrere del tempo perché qualcuno ce lo fa notare, e non sto parlando di rughe o capelli bianchi. Quando si è giovani, un anno sembra un minuto, un minuto un istante e fare progetti a distanza di sei mesi sembra un'eternità. Meglio vivere al minuto, perché anche la giornata è troppo lunga per fare piani.

Joe sorrise soddisfatto, asciugandosi la fronte con l'asciugamano che il fratello gli aveva appena posato sulle spalle.

-Ragazzi, questo concerto rimarrà nella storia per molto, molto tempo.-asserì Nick, prendendo in mano la chitarra.

L'intero Hollywood Paladium al 6215 di Sunset Boulevard (Hollywood, CA) urlava ininterrottamente da più di due ore, non stancandosi mai di cantare, urlare, saltare e scattare foto ai loro idoli.

-Bene ragazzi. Sono, come ben sapete, ormai più di 4 mesi e oltre 2 tour che portiamo in giro il nostro album “A little bit longer”. Abbiamo fatto in media due concerti in ogni Stato, abbiamo avuto l'occasione di visitare paesi di cui nemmeno sapevamo l'esistenza o di cui abbiamo sentito parlare solo nei libri.-

-Che tu non hai mai letto!-lo beffò Nick, facendo ridere tutti.

Kevin rideva vicino a Joe.

-Ehi, Nicky! Stavo facendo un discorso serio!-si lamentò lui offeso.

-Prima che il mio adorato fratellino diciasettenne mi interrompesse, stavo dicendo che questo è il nostro ultimo concerto, è la fine di un tour pieno di sorprese. Di comune accordo, abbiamo deciso di prenderci un anno di pausa per lavorare ai nuovi pezzi. Anyway, prima ce ne andremo qualche giorno in una SPA: sapete, tutto questo girovagare non fa per niente bene ai miei capelli!Sono secchi, sciupati, sfibrati!!-si lamentò.

-Joseph Adam!-lo richiamarono i suoi fratelli, perfettamente consapevoli che se non l'avessero fermato sul nascere, quello non sarebbe stato un discorso di addio ma piuttosto di autocelebrazione di Joseph. Da quando stava con la rossa il suo ego era cresciuto in maniera esponenziale!

-Oh my Gosh, ragazze non piangete! Non spariamo per sempre! Ci mancherete un sacco durante questo anno.-

-Sorry, I'm sorry. No ragazze, non piangete sul serio. Mi commuovo anche io!-

Kevin fece un sospiro e sfoderò il suo miglior sorriso.

-Ehy, ragazzi. Il concerto ancora non è finito e ci sono un paio di cose da fare prima di chiudere questa fantastica esibizione.-

Kevin aveva tentato di ricordare quel discorso che si era preparato mille volte, che aveva imparato a memoria e ripetuto davanti allo specchio.

-Volevo farvi una domanda. Avete mai amato qualcuno? Qualcuno di normale, non una rockstar o un divo di Hollywood. C'è mai stato un ragazzo o una ragazza che vi abbia fatto perdere la testa e a cui l'avete fatta perdere voi? Qualcuno che vi abbia visto nei momenti migliori e sopratutto peggiori?-

Nick e Joe si scambiarono un'occhiata perplessa.

-Dove vuoi arrivare, fratellino?-chiese Joe perplesso.

Ora dovevano cantare tanti auguri a Nick, ma quel discorso c'entrava poco.

-Voglio arrivare a dire che oggi è il compleanno di due persone per me molto molto importanti: sì, Nick e un'altra persona che oggi compie 21 anni e finalmente si guardagna il diritto di bere legalmente.-

In mezzo a quelle 4000 persone, Ari arrossì vistosamente.

-Bene, io ho conosciuto una persona che corrisponde esattamente a tutto ciò che io ho detto prima e vorrei che mi raggiungesse con il suo entourage qui sul palco.-

-OMG! Nick, prestami dell'insulina.-borbottò Joe con lo sguardo allucinato.

Conosceva bene il fratello, tremendamente bene. E se lo conosceva così bene, sapeva anche dove voleva andare a parare.

Nick lo guardava perplesso, mentre Ari e le sorelle si facevano largo tra il pubblico, scavalcando le recinzioni di protezione sotto lo sguardo invidioso di tutte quelle ragazzine.

A Trix la cosa piaceva invece, e piaceva immensamente.

Big Rob prese le ragazze per la vita, mettendole senza fatica sul palco dove il proprio Jonas le aiutò a salire.

-Kevin.-lo rimproverò dolcemente Ari.

Kevin rise vedendo l'imbarazzo della sua bella ragazza.

-Bene bene, ora pregherei i due festeggiati di mettersi al centro del palco mentre anche la famiglia ci raggiunge!-

-Che diavolo vuoi fare, Kev?-chiese Joe ridendo.

-Cantare tanti auguri! E one, e one two three four!-

Grazie all'appoggio della band e alle 4000 persone presenti quel Tanti auguri divenne qualcosa di davvero eccezionale.

Arianna sorrideva imbarazzata, spostandosi continuamente una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

Nick capiva il suo imbarazzo, così le posò un braccio intorno alle spalle, mentre entrambi sussurravano le parole divertiti. Cantare tanti auguri ai festeggiati sul palco non era una novità: era successo lo stesso qualche mese prima a Boston per il compleanno di Trix e ancora l'anno precedente durante un'esibizione dei Jonas a Albuquerque, in Nuovo Messico dove Nick aveva chiamato Kim durante il concerto e le aveva fatto cantare tanti auguri.

-...happy birthday to youuuu! Yeaaah!-urlò la folla.

-Auguri Ari!/Auguri Nick!-si dissero i due festeggiati scambiandosi un bacio sulla guancia.

Si levò un coro di applausi che durò fino a quando Kevin prese in mano il microfono, passando a Greg la chitarra.

-Grazie mille, ragazzi. Davvero spettacolare. C'è un'altra cosa che vorrei dire. Questa ragazza, corrisponde esattamente al mio ideale di anima gemella.-

Nick si spostò lasciando il palco al fratello, mentre Joe si portava una mano alla bocca. Non c'era più dubbi ormai.

-Credo che tutti lo sappiano, ora!-ghignò Joe cercando di darsi un contegno, ma indicando il megaschermo che riprendeva i loro volti.

Era emozionato lui per il fratello, chissà quale emozione doveva provare.

-Dettagli, Essere!-lo liquidò Kevin con un gesto della mano, beccandosi uno sguardo pieno di stima di Trix che con la sorella minore se ne stava accanto al pianoforte del palco, con Denise, Paul e i due bambini.

-Dicevo, i regali oggi andrebbero fatti a te, lo so. Però mi chiedevo se ti andasse di farne uno a me.-

Tutti rimasero in silenzio, nell'attesa di sentire cosa il chitarrista dicesse. Denise si portò le mani alla bocca, Trix una alla fronte. Non c'erano dubbi: con Kevin la parola d'ordine era stupire.

Arianna invece sembrava perplessa. Kevin aveva la bocca asciutta, sentiva il suo cuore scoppiargli nel petto: nessuna emozione era mai stata tanto forte e nessuna delle mille prove che aveva fatto equivaleva a quella che stava facendo ora. Respirò profondamente, cercando di farsi arrivare più ossigeno possibile ai polmoni e al cervello, totalmente impegnato a mettere in riga quelle quattro o cinque parole che formavano una frase a senso compiuto.

Kevin si inginocchiò, scacciando gli ultimi dubbi anche ai più tordi e insinuandone uno alla ragazza che, evidentemente presa in contropiede, aveva iniziato a sbiancare.

-Mi vuoi sposare, amore?-

Silenzio, qualche tonfo, centinaia di “ooh” dalla platea, il microfono di Joe che cadde con un rumore abbastanza fastidioso.

Nick iniziò a ridere istericamente appoggiandosi al pianoforte, mentre Trix si sbattè il palmo sulla fronte. Kim esultò con gli occhi lucidi, aggrappandosi a Denise che visibilmente emozionata mormorava “il mio bambino”.

Mi vuoi sposare, amore? Non riusciva a crederci, non riusciva a parlare, non riusciva a dire o fare niente. Kevin le aveva chiesto di sposarlo. Non ci aveva mai pensato al matrimonio, non aveva avuto tempo di pensarci eppure la risposta la sapeva, era incisa chiara come l'acqua nella sua testa. Si portò le mani alla bocca, mentre gli occhi le si facevano lucidi per l'emozione.

-Sì, Paul Kevin Jonas II. Voglio sposarti.-sussurrò, iniziando a ridere e piangere insieme.

Il suo fidanzato la prese tra le braccia e la baciò. Era stato tutto anche meglio di come se lo sarebbe mai immaginato.

-TUUU!Scordati che io mi metta quegli orridi vestiti tutti fru fru verde pisello, rosa confetto, rosa pesca o lilla sai??-la minacciò Trix, saltandola poi addosso per abbracciarla. La sua sorellina si sposava, e non poteva far altro che essere felice per lei.

Joseph, ripresosi dallo shock, saltò sulle spalle del fratello e lo abbracciò.

-Pronto a farmi da testimone?-chiese, dandogli una pacca fratena.

-Sarà un onore!-rispose quello.

Tutta la famiglia Jonas intanto corse ad abbracciare i ragazzi.

-Kevin! Dovevi dirlo alla mamma! Oh, tesoro sono così felice!-disse tra le lacrime abbracciando il figlio.

-Cognato!!-urlò Trix minacciosa, lasciando le sorelle nelle grinfie di mamma Jonas.

-Eh?-fece Kevin, lasciando Nick.

-Jonas, sei un disastro! Le fai la proposta senza un anello??-lo sgridò Trix abbracciandolo.

-Oddio! Stop! Fermi tutti!- gridò.

Tutti gli puntarono gli occhi addosso, me lui sorrise e si tolse una delle collanine che portava al collo, dove era stato precedentemente infilato l'anello.

Una semplice fedina in oro bianco con incastonati tre diamanti di cui uno blu, ovviamente di Tiffany.

-Mano prego.-disse infilandolo all'anulare, scambiandosi poi un bacio con la futura moglie, tra gli applausi e le grida disperate del pubblico.

-TU! L'avevi premeditato e non ci hai detto niente??-urlò Joe indignato.

-Tu sai mantenere un segreto?-chiese Kevin scettico.

-No ma avrei potuto provarci!-replicò l'altro offeso.

-Che bello, ragazzi! Oltre ad un disco dovremmo anche organizzare un matrimonio allora!-disse Nick al microfono.

-Quando vi sposate?-chiese Joe.

-Anche subito!- rise Kevin, guardando Ari negli occhi.

-C'è un pastore in sala?-chiese lei seria, facendo ridere tutti.

Inaspettatamente, Paul Kevin Sr alzò la mano e la band, presa dall'euforia del momento, iniziò con la marcia nuziale.

Fortuna volle che ci pensò mamma Jonas a prendere il controllo della situazione e ad interrompere il valzer che Joe e Nick avevano fatto per prendere in giro il fratello.

-Ah no, miei cari. Non se ne parla proprio per niente, signorini! Questo matrimonio si organizza in piena regola!-esclamò Denise abbracciando Ari.

Joe non poté fare a meno di sorridere,mentre Trix andò da lui ad abbracciarlo.

-Amore, ma questo isterismo collettivo è dovuto al fatto che sono felici che si sposi, o perché c'è un Jonas in meno sulla piazza?-chiese con la testa contro il suo petto, indicando la platea dove alcune ragazze erano disperate, nel senso lato del termine.

Joe rise, baciandole la fronte.

-Ragazzi, anzi, famiglia: credetmi. Vorrei festeggiare ora e dopo lo faremo, mamma e papà prenoteranno da qualche parte finita la festa, ma noi abbiamo un ultimo concerto da concludere.-disse Nick.

-Ovvio, signor Fidanzato! Prego, molli la futura moglie nelle grinfie dei suoceri e dia il tempo! The show must go on!- fece plaetalmente Joe, imitando Freddy Mercury nelle mosse.


Le luci si spensero, calò il pesante sipario di velluto rosso e i tre Jonas rimasero ancora in posizione finale, con il fiato grosso per le ultime acrobazie. Partirono appalusi, urla, cori. Si sfilarono gli strumenti in un silenzio religioso, abbracciandosi l'un l'altro, congratulandosi per lo show e per le nozze; si ringraziarono per aver avuto l'opportunità e l'onore di far parte di una famiglia e di una band così.

Intanto tre ragazze ben note si avvicinarono abbracciandoli.

Tutti sapevano che con quel sipario, con quello show, quella sera si era chiuso un capitolo della loro vita. Ma come in ogni libro, dopo il primo capitolo ce n'è sempre un altro: più bello, più interessante, più triste, più vero.

The end.


  
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