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Autore: Eli87    24/05/2009    18 recensioni
Edward è un vampiro, non è come il solito che noi tutte conosciamo, è egoista e sicuro di se, diciamo che la sua filosofia di vita potrebbe definirsi con una semplice parola: divertirsi. Tutto inizia con una scommessa tra Edward e i suoi fratelli! Riuscirà la nostra Bella ha resistere al suo fascino? ...Ma perché legarsi per la vita con una persona quando si possono avere molte ragazze? Nel mio caso tutte le ragazze che si desiderano? Qualunque ragazza io voglia?...
Genere: Romantico, Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Ice Heart

Ice Heart

 

Cap.1 - Partenza

                                                               

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-                          addio bellezza – sussurro alla preda di questa notte mentre giace coperta da un leggero lenzuolo al mio fianco.

 

Mi alzo completamente nudo da quel letto che mi ha ospitato per poche ore, mi vesto ed esco veloce come sono entrato nella sua vita.

 

La guardo bene prima di uscire, questa è l’ultima volta che la vedrò.

 

È notte fonda e per le strade fredde di New York non c’è nessuno.

 

-                          questa era molto bella – penso soddisfatto della mia scelta – e soprattutto era molto ma molto brava a letto – un sorrisino compare sulle mie labbra di marmo, non posso fare a meno di ripensare a quelle ore, in cui era completamente e incondizionatamente in preda alla passione, sotto al mio corpo freddo.

 

Mi sono divertito, sono soddisfatto questa sera.

 

Le donne mi definiscono un bastardo, un bugiardo e uno stronzo cronico ma chissà perché alla fine ci ricascano sempre?

 

Ma perché legarsi per la vita con una persona quando si possono avere molte ragazze? Nel mio caso tutte le ragazze che si desiderano? Qualunque ragazza io voglia?

 

È fin troppo semplice, non c’è quasi più gusto, mi basta fare quel sorrisino, un po’ storto, che piace tanto loro per farle letteralmente crollare ai miei piedi.

 

Sento indistintamente il loro cuoricino battere all’impazzata alla mia vicinanza e il gioco è fatto.

 

E come se non bastasse ho lo speciale dono di leggere loro nel pensiero, di sapere cosa effettivamente pensano, e con le donne eccome se serve, dicono una cosa e ne pensano un’altra, ma per me non hanno davvero segreti, è per questo che, all’occorrenza, divento inevitabilmente il ragazzo ideale di ciascuna.

 

Vi sembrerà alquanto poco modesto da parte mia, ma nessuna mi ha mai detto no, mai.

 

Ogni giorno ho l’imbarazzo della scelta: bionde, brune, rosse, di ogni tipo e qualità. E il mondo mi appare immancabilmente come una vasta vetrina, basta effettuare una semplice scelta, dettata dall’umore del momento.

 

Non ho mai capito come facessero i miei fratelli, non fraintendetemi, Rosalie ed Alice sono due gnocche da paura, però dopo un po’ uno si stufa sempre della solita solfa. E poi guarda come si sono ridotti quei due? Emmett e Jasper sembrano due cagnolini che obbediscono ad ogni loro ordine e desiderio.

 

Loro sono convinti che mi comporto così solo perché non ho ancora trovato nessuna che mi faccia perdere davvero la testa, ma quella ragazza non esiste, nessuna può far capitolare il sottoscritto. Sono solo gelosi.

Io non sono come loro, sono  diverso: “niente legami solidi” è la mia parola d’ordine. Ho la possibilità di divertirmi per l’eternità cosa potrei chiedere di più?

 

 

-                          Edward – Alice trilla non appena mi vede rincasare

 

Con passo veloce mi dirigo verso il salotto, la mia famiglia al completo mi stava aspettando.

 

Passando batto il cinque a Emmett e a Jasper e mi chino per posare un bacio sulla guancia a Esme.

 

Non c’è bisogno che chieda, so già tutto, l’ho appena letto nelle loro menti.

 

L’ennesima partenza, da un lato mi fa molto comodo cambiare di tanto in tanto aria, dopo qualche mese inizio ad avere troppe ragazze che assillano.

 

-         dove si va questa volta? – dico rivolgendosi a mio padre

 

-                          hanno accettato la mia richiesta all’ospedale maggiore di Forks – mi spiega.

 

Non trattengo un sorriso, non c’è ospedale che rifiuti la candidatura di mio padre con il curriculum che si ritrova.

 

-                          Forks? -  faccio una smorfia.

 

Ci sono passato un paio di volte per cacciare con Emmett gli orsi, mi sembra una città davvero poco interessante per me.

 

-         c’è il tempo giusto – dice mia madre per avvallare la scelta di suo marito

 

-         lo so

 

-         ma cosa? – Jasper mi chiede, probabilmente ha sentito qualcosa nel mio stato d’animo che non lo ha convinto

 

-         io non vengo

 

-         andiamo fratello se non vieni tu, non ci si diverte – dice Emmett scattando in piedi.

 

-                          D’accordo – dico infine e tutti si lasciano andare a un urlo di gioia – ma non crediate che andrò in quella scuola –

 

Troppa poca scelta.

 

-         dai Eddy – mi implora Alice, insieme di solito fingiamo di frequentare lo stesso anno.

 

-         Potrei lavorare a Port Angeles che è poco distante da Forks – propongo

 

-         Bene, andate a preparare le vostre cose, tra qualche ora andiamo – accetta mio padre 

 

-                          Emmett hai visto la mia agendina ? – chiedo entrando in camera mia

 

Timidamente la tira fuori dalla tasca dei Jeans e me la porge.

 

-                          ho solo dato un occhiata – si giustifica

 

Non dico niente, non vorrei mai che litigasse con mia sorella Rosalie.

 

La mia agendina contiene tutti i numeri di telefono delle ragazze con cui sono stato, non è un cimelio auto celebrativo, mi serve per segnare gli appuntamenti e per ricostruire velocemente le situazioni per evitare inutili gaffe quando qualcuna mi chiama.

 

-         Eddy, sono arrivati i tuoi vestiti dall’Italia – mi avverte Alice entrando con un passo di danza in camera mia.

 

-         Grazie gioia – le scompiglio i capelli.

 

È lei che si occupa del mio vestiario, è la mia piccola personal stylist.

 

Mi sorride furbetta.

 

Cerco di entrare nella sua testa, ma mi blocca cantando l’inno italiano in latino.

 

-         Alice cosa hai visto? – mi arrendo

 

-         Una ragazza

 

-         Solo una? – sbuffo divertito

 

-                          Questa volta è diverso

 

 

   
 
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