Serie TV > Teen Wolf
Segui la storia  |       
Autore: blu992    09/01/2017    7 recensioni
Di come Stiles deve risolvere un problema sovrannaturale da solo. O quasi.
Persone scomparse. Nuove amicizie. Nuove alleanze. Stessa Sterek.
Dalla storia:
Stiles si svegliò quella mattina di inizio dicembre perfettamente riposato, i muscoli distesi e i piedi gelati [...] Afferrò il cellulare sulla scrivania per controllare se ci fossero notifiche. Aprì il messaggio di Scott, probabilmente il suo buongiorno come ogni mattina, ma si bloccò al centro della stanza dopo averne letto il contenuto.
(Ore 22:45) Nemeton. SM
Era della sera prima, ed era davvero un messaggio strano. Per questo decise di non rispondere, ma di far partire la telefonata. Telefonata che dopo dieci squilli si interruppe per mancata risposta.

[Sterek]
Genere: Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Derek Hale, Nuovo personaggio, Stiles Stilinski, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Questo capitolo è per Michela. Che mi spinge a scrivere, nonostante io le procuri solo ansia.

 

Buona lettura!

 

 

Il cane, seduto sulle zampe, fissò Stiles di rimando mentre il ragazzo si abbassava sulle ginocchia per mettersi al suo livello.

“Ti ricordi di Seth?” chiese, “sei qui perché ti sei ricordato di averci visti l’altro giorno?”

Ovviamente il cucciolo continuò a scodinzolare felice, guardando Stiles e con la lingua penzoloni fuori dalla bocca.

“Ora, oltre ad essere il ragazzo che balla coi lupi, sei anche quello che parla con i cani?” la voce di Seth arrivò squillante dall’interno. Stiles accarezzò la testa dell’animale, facendolo entrare in cucina dietro di lui.

Seth gli rivolse uno sguardo interrogativo, mentre Stiles si abbassava ad afferrare il cucciolo per poi alzarglielo davanti alla faccia.

“Stiles, sei inquietante e devi allontanare quella bestia da me e dalla mia cucina” ringhiò quasi, ma il ragazzo continuo ad avvicinare il cane al suo volto. Cane che aveva preso ad abbaiare felice.

“Seth, guarda il cane e pensa.”

“Stiles, posa il cane e torna in te.”

Stiles appoggiò di nuovo l’animale sul pavimento, lasciandolo camminare libero. Lui fece solo qualche passo, fino a raggiungere le gambe di Seth e strusciarvicisi contro come se fosse un gatto che faceva le fusa.

“Pensa, Seth.”

Il biondo alternò lo sguardo tra il cane e Stiles almeno tre volte, poi guardò Misia che era entrata nella stanza, poi di nuovo il cane.

“Ma porca puttana!” esclamò infine.

“Esatto!” alzò i pugni al cielo Stiles, “e questo sai cosa significa, caro piccolo Seth?”

“Stiles, non fare l’inquietante. Significa che un cane non ha perso la memoria, quindi?”

“Quiiiindi” si avvicinò Stiles prendendogli il viso tra le mani e stringendogli le guance, “quindi gli animali non dimenticano!”

Seth si staccò da quel contatto spingendolo via.

“Non mi toccare e dimmi cosa diavolo sta passando in quello strano cervello!”

“Che animale è Derek Hale, Seth?” sorrise Stiles.

“Un lupo mannaro. Quindi?”

“Lupo. Animale!” fece ovvio.

“Animale, ma anche Scott lo è ed è scomparso. Non puoi far venire il tuo amore qui, Stiles” rispose quello con lo stesso tono, ma Stiles sorrise, uno dei suoi sorrisi più inquietanti e gli si mise a qualche centimetro dal volto.

“Ed è qui che ti sbagli. Derek è un lupo mannaro. Un vero, verissimo lupo mannaro!”

Seth lo guardò con occhi spalancati e, mentre Misia fece una specie di applauso entusiasta dicendo che magari potevano provarci, il biondo raggiunse il bancone e si lasciò andare su uno degli sgabelli. Stiles gli si avvicinò, stranito da quella reazione. Avevano una speranza, piccola, sì, ma una speranza. Dovevano solo dirlo a Derek e pregare che lui accettasse e che, nel caso lo facesse, non scomparisse appena varcato il confine di Beacon Hills. Ora cosa gli stava prendendo? Perché anche uno spirito millenario esultava e lui invece se ne stava seduto, con il capo abbassato e la testa tra le mani?

“Seth…?” provò ad avvicinarsi titubante.

“Non ci avevo pensato. Sono un idiota, non avevo calcolato questa opzione.”

Stiles gli poggiò una mano su un braccio. “Non fa nulla. Non sapevi nemmeno di Derek, lo sa solo il branco.”

“Non mi riferivo a lui, ma agli animali, dovevo pensarci” continuò a dire sembrando fuori di sé, ma alzandosi subito dopo, con lo sguardo risoluto fisso in quello di Stiles.

“Scusa, ma…ma ho una speranza di rivedere Ana e…e mi sono lasciato andare. Quando contattiamo il tuo lupo?”

Stiles si riscosse, stordito da quel cambio di atteggiamento, e gli sorrise, per poi ritornare serio.

“E smettila di dire che Derek è il mio ragazzo. E non è nemmeno il mio lupo!”

Seth lo sorpassò senza nemmeno rispondergli, afferrando il braccio di Misia e dirigendosi verso la biblioteca. Stiles li seguì.

“Toro, contatta il lupo” ordinò Seth, ricevendo un sopracciglio inarcato da parte di Stiles che si era seduto su un tappeto di fianco al cucciolo.

“Stiles, alzati.”

“Parli con me o con il cane?” gli chiese il ragazza, ma Seth gli afferrò un braccio obbligandolo a rialzarsi.

“Lei deve contattare Derek, io sono quello che sviene, perché mi strattoni?”

“Perché devi spiegarle cosa dirgli. Dubito che un mannaro che nasconde il suo essere lupo, possa accettare facilmente una cosa del genere rischiando, tra l’altro, di venire risucchiato chissà dove da una pianta mezza morta” spiegò.

Misia si mise subito in posizione, chiudendo gli occhi. “Derek è sveglio, ma posso osare e entrare nella sua mente” disse continuando a tenere le palpebre calate.

Stiles ci pensò qualche attimo. Aveva paura, fin troppa. Rischiava di perdere Derek nel caso lui avesse accettato e rischiava di litigarci e non ricevere più il suo aiuto nel caso contrario. Non voleva assolutamente metterlo in pericolo, ma doveva almeno provarci, ne valeva della vita di tante altre persone e Derek avrebbe capito. Forse, però, era proprio questo che lo spaventava, che Derek avrebbe capito e avrebbe accettato. Era sempre stato in prima linea per aiutare il branco e di sicuro non si sarebbe tirato indietro questa volta, ma non c’erano altre vie di fuga.

“Digli che i miei amici sono tutto ciò che, oltre a papà, mi è rimasto. Che Melissa ha solo Scott e che sta malissimo. Che stiamo tutti male. Piangi pure, se è necessario, ma cerca di convincerlo” sentenziò con gli occhi lucidi e la voce rotta.

Misia fece segno con una mano di fare silenzio, poi i due ragazzi chiusero gli occhi e, quando li riaprirono, c’era un altro Stiles nella biblioteca. Una sensazione di calore avvolse Stiles, come sempre. Passò almeno un minuto prima di sentire la voce di Derek.

“Tu sei pazzo.” Stiles annuì a quelle parole. Sì, sapeva di esserlo.

Il cane gli si accucciò di fianco quando prese a tremare e la voce di Derek rimbombò più alta nella stanza. “In forma di lupo?! Non ci penso nemmeno!”

Stiles affondò la mano nel pelo del cucciolo, cercando di rilassarsi, di non lasciarsi andare e cercare di ascoltare tutta la conversazione questa volta

“Mi stai paragonando ad un cane, Stilinski?” questa volta il tono era più…più da Derek. Così da Derek che Stiles sorride impercettibilmente, rilassandosi appena.

“Stiles, vi posso aiutare anche senza trasformarmi” una preghiera quasi. Irrealizzabile, purtroppo e Misia doveva averglielo spiegato e doveva aver già cominciato a sfoderare la carta della pietà.

“Lo so che siete il mio branco, ma… la trasformazione non so nemmeno se riesco a controllarla.”

“Sì, Stiles, ovvio che vi voglio aiutare!” questa era rabbia e Stiles rispose istintivamente.

“E allora perché non mi dimostri che ci sei? Che non sei sparito anche tu? Aiutaci, Derek!” urlò, sentendo poi la presa di Seth sul suo braccio, per dirgli di tacere. Misia doveva aver ripetuto le stesse parole, data la risposta urlata ed esasperata di Derek.

“Sono poco oltre i confini di Beacon Hills, deficiente! Credi che davvero, nonostante i dubbi, io fossi rimasto lontano da quel posto lasciandoti da solo? Ma ragioni quando parli?!”

E, ancora una volta, Stiles fu avvolto dal buio.

 

Ancora buio. Stiles era sicuro di aver aperto gli occhi, ma era tutto buio e stava cominciando a farsi prendere dal panico. Era su un letto, questo era certo, perché era morbido, sentiva le lenzuola e ora sentiva chiaramente il pavimento su cui era rotolato.

Una luce lo accecò all’improvviso.

“Tre ore? Davvero? Credevo stessi migliorando.” Seth avanzò nella camera da letto sorreggendo un bicchiere di quello che sembrava essere succo di frutta.

Stiles si rialzò, risedendosi sul materasso.

“Derek?” chiese, interessandosi poco di quanto fosse rimasto senza sensi.

“Misia ci ha parlato per altri pochi minuti dopo la tua scenata e la sua shoccante rivelazione che, a quanto pare, il tuo cuore non ha retto e ti ha fatto svenire come una donzella in pericolo.”

Stiles quasi ringhiò. “Seth, Derek?”

“Avete preso appuntamento per...” guardò l’orologio, “tra quindici minuti in realtà. Cominciavo a pensare di dover mandare l’Aatxe con la tua faccia e farlo inciampare ogni tre passi”.

Stiels si alzò di scatto, dovendo tenersi la tesa tra le mani per il movimento troppo brusco che gli aveva causato un capogiro. “Dove dobbiamo vederci? Hai fatto qualche ricerca? È in pericolo?”

“Calma, calma. Non sappiamo se succederà qualcosa e anche Derek lo sa. Comunque viene al confine di Beacon Hills dalla parte della radura. Credo dovremmo avvia-“ ma Stiles era già sulle scale, pronto per salire in auto.

Il viaggio fu breve, in cinque minuti, ignorando ogni segnale stradale, i due ragazzi furono nel luogo stabilito per l’incontro. Ormai era buio, il silenzio era interrotto solo dal verso di qualche animale in lontananza e cominciava a fare anche un po’ freddo. Scesero dalla Jeep e si avviarono al confine, impossibilitati dall’andare oltre, il paesaggio davanti sembrava sempre lo stesso nonostante loro avanzassero. Si sedettero, quindi, contro il tronco di un albero e aspettarono che l’ora arrivasse.

L’ora era arrivata, erano passati anche altri quindici minuti, ma di Derek nessun segno. La cosa cominciò a far angosciare Stiles; Seth aveva iniziato, invece, a fare avanti e indietro, agitato. Un rumore fece saltare entrambi per lo spavento e si girarono verso la direzione da cui era provenuto.

Rosso. Stiles vide solo rosso, sia per la rabbia e sia perché quella ragazza aveva davvero troppi capelli.

“Misia! Punto primo: dovevi restare a casa. Punto secondo: avvisa!” le urlò avvicinandosi a lei.

La ragazza sembròò davvero dispiaciuta, ma Stiles continuò ad urlarle contro, causa anche la sua frustrazione, fino a quando non sentì qualcosa contro il ginocchio e si girò di scatto.

“E no! Anche il cane n-“ le parole gli morirono in gola.

Nero. Un grosso lupo nero gli stava battendo con il muso contro una gamba, per richiamare la sua attenzione. Il ragazzo, però, sembrava essersi bloccato. Riuscì solo ad alzare lo sguardo verso Seth che aveva mormorato qualcosa che era sembrato un “e la principessa fu salvata dalla bestia”, poi si lasciò cadere sulle ginocchia.

Legare le braccia intorno al collo di quel grosso animale che avrebbe spaventato chiunque fu del tutto spontaneo. Così come lo fu lasciarsi andare ad un pianto liberatorio contro il suo pelo.

“Lo so, lo so” disse tra i singhiozzi, “dopo mi potrai sbranare, ma lasciami essere un attimo sentimentale, Sourwolf”.

Derek rimase fermo, Stiles era sicuro che lo stesse facendo più per altruismo che per altro, fino a quando lui non si calmò e si staccò di qualche centimetro, per guardarlo negli occhi.

“Ce l’hai davvero fatta” fu quasi un sussurro, ma Derek doveva averlo sentito, perché sbuffò dal naso. Stiles lo interpretò come un “avevi dubbi?” e quindi si rialzò sorridendo.

“Derek, loro sono Seth e Misia” disse indicando i due ragazzi. “Credo di doverti qualche spiegazione.”

 

Le spiegazioni del piano durarono più del previsto. Stiles mandò un messaggio a suo padre per dirgli che avrebbe fatto tardi, poi ritornò nella biblioteca di Seth. Derek era seduto sul divano, il muso sul bracciolo: aveva perso la sua posa da lupo serio dopo un’ora di racconti. Seth era ad una scrivania due libri aperti davanti, la testa appoggiata sul legno e lo sguardo stanco. Misia, invece, era seduta sul pavimento, che leggeva qualcosa.

Si erano accorti solo dopo le presentazioni della sacca che Derek teneva legata intorno al corpo. Dentro c’erano i libri che Deaton aveva detto a Stiles di cercare il primo giorno. Avevano cominciato a sfogliare qualche pagina, ma erano tutti troppo stanchi e il fatto che alcune cose fossero scritte in lingue sconosciute non aiutava.

Stiles si risedette sul divano, di fianco al lupo nero e sbuffò stanco. Derek si girò verso di lui, Stiles avrebbe giurato di averlo visto alzare un sopracciglio.

“Ragazzi, dobbiamo dormire” disse buttando il capo contro lo schienale del divano.

Seth mugugno qualcosa, aveva un tono affermativo, Misia si alzò avviandosi verso le scale, Derek continuò a guardarlo.

“Seth?” Altro verso incomprensibile.

“Se mi accascio qui, ti dispiace?”

“Stiles, taci e dormi dove vuoi o ti ammazzo” rispose il ragazzo senza nemmeno muoversi.

Un ringhio rimbombò nella stanza. Stiles si girò verso Derek che si era messo in una specie di posizione d’attacco e mostrava le zanne in direzione del biondo.

“Tranquillo, Sourwolf” gli disse cominciando a sdraiarsi sul divano, “Seth in fondo mi vuole bene” concluse chiudendo gli occhi e sentendo Derek muoversi. Era ormai quasi nel mondo dei sogni quando sentì qualcosa di caldo che gli si appoggiava sui piedi. Forse stava già sognando.

 

Ringhi. Anzi, no, ringhi e… qualcuno stava abbaiando? Stiles si svegliò malissimo, non gli piaceva svegliarsi in situazioni rumorose. Si asciugò la saliva dal mento, sperando che nessuno se ne fosse accorto e si stropicciò un occhio aprendolo appena. Quel gesto bastò per mostrargli la scena che si stava svolgendo al centro della biblioteca e che lo fece scattare a sedere.

Dal lato destro c’era Derek, zanne in mostra e occhi blu; a sinistra c’era il cane, quello che si era affezionato a Seth, che abbaiava senza sosta saltellando, ma senza avvicinarsi al lupo. Al centro c’era Seth: braccia incrociate, espressione scocciata e un sopracciglio che si inarcò in direzione di Stiles.

“Stiles, prenditi il tuo lupo e il tuo cane. Se cominciano anche a marcare il territorio, ti uccido.”

Stiles scoppiò a ridere rumorosamente. “Non ho un lupo e tantomeno un cane. Quello è tuo, gli hai dato anche un nome!”

“Si chiama come te ed è fastidioso come te. Magari vi capite” rispose il ragazzo uscendo dalla stanza, non prima di dire “se si azzarda a seguirmi, bloccalo!”

Ma il cane era già sulla scia di Seth, scodinzolando. Stiles rivolse il suo sguardo a Derek che ora se ne stava seduto composto, come se non fosse successo nulla.

“Ti prometto che questa storia di te che ringhi ad un cucciolo di cane non la dimenticherò mai.”

Derek gli ringhiò così forte che Stiles riprese a ridere. Si sentiva bene quella mattina, stava cominciando a pensare che ora, con Derek lì, le cose sarebbero andate finalmente bene.

 

 

   
 
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Teen Wolf / Vai alla pagina dell'autore: blu992