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Autore: sydney bristow    29/05/2009    11 recensioni
Edward non è mai tornato dal suo periodo di ribellione alla dieta vegetariana,non conosce gli altri figli di Carlisle e, contrariamente a tutta la logica di questo mondo, si ritroverà a vivere sotto lo stesso tetto di Bella e Charlie Swan ,scambiato per il ragazzo russo che doveva fare con Bella uno scambio culturale. Riuscirà a cambiare regime alimentare per non uccidere Bella e suo padre? Carlisle: Edward, figliuolo, moltiplicalo all’infinito, portalo negli abissi dell’eternità e vedrai appena uno spiraglio di quello che ti sto dicendo…- -Dovresti smetterla di leggere queste cavolate nelle cartine dei cioccolatini, papà…-
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Cap1
Capitolo uno: La morte viaggia in aereo.



Odio volare.
Odio il fatto che l'aereo per Seattle abbia ritardato di un'ora.
Maledico la decisione che ho preso, volendo andare a trovare Carlisle in un buco di paese.
Odio il bruciore ed iil veleno nella gola.
Odio l'umano che mi sta accanto.
Il fatto che sia russo non migliora certo le cose, tanto già fa schifo il suo odore.
Lo odio ancora di più perchè ho scoperto che anche lui andrà a Forks, quindi me lo porterò dietro.
-Mi chiamo Marek Derevko,sono qui per uno scambio culturale con gli Stati Uniti...-
Metto le cuffie per non sentirlo, ma la sua voce è cosi alta che non posso evitare di sentire.
-...A Forks mi aspetta una bellissima ragazza!Non vedo l'ora, magari riuscissi a combinarci qualcosa!-
Certo che i ragazzi di questo secolo, troppo limitati nelle loro capacità mentali, non fanno altro che pensare a "combinare qualcosa".
Povera ragazza, che triste destino gli hanno riservato...
Quanto tempo manca all'atterraggio?Ah, meno male, venti minuti...Allaccio la cintura.
-Hey la vuoi vedere?Ecco ho una foto...-
Ah, perchè stava ancora parlando con me?
Mi mette sotto gli occhi una foto, la respingo con un gesto, ma lui me la mette praticamente sotto il naso, costringendomi a vederla.
-Ah...-
-Bella vero??La fortuna mi sta baciando!-
Dovevo convenire con questo bifolco siberiano, sul fatto che la fortuna lo stesse baciando, ma dovevo dissentire vivamente sul fatto
che lei fosse bella da mozzare il fiato. In primis, perchè io il fiato non l'avevo proprio, in secundis perchè etichettarla effettivamente come
"bella da mozzare il fiato anche ai non-morti" poteva anche essere un insulto per questa sconosciuta.
Poteva benissimo essere  una  della mia specie, la sua pelle era diafana e sembrava quasi una creatura celeste.
Forse sto esagerando?Ero sicuro del fatto che il bello è ciò che piace ai sensi nell'ambito nella sensazione, ma forse quell'umana
della foto li aveva completamente stregati, i miei sensi.
Ha i capelli dello stesso colore di quelli di mia madre, castano.
I suoi occhi, benchè marroni, sembrano brillare come delle stelle, il suo sorriso sembra quello di un angelo...
Tutto il potere del mondo è contenuto negli occhi...
Sentii qualcosa sul petto, nella parte sinistra, ma, non riconoscendo la cosa, non ci feci caso più di tanto.
-Come si chiama?-
Gli rendo indietro la foto.
-Isabella Swan-
Ridacchio tra me e me, attirando lo sguardo interrogativo del giovane umano.
Bella di nome e di fatto!Che gioco divertente hanno fatto i genitori, dandole quel nome!
-Mh...-
-Hey, non ho afferrato il tuo nome!-
-Non l'ho proprio dato.-
 
Arrivati a Seattle, e andati al ritiro dei nostri bagagli, l'umano ed io ci affrettiamo ad uscire dall'aeroporto.
-Vuoi un passaggio dal padre di Bella?-
-No, noleggerò una macchina e ci andrò da solo, a Forks...-
Invece di prendere la scala mobile, prendo le scale normali, precendo Marek.
Non mi accorgo che quello, inciampando con i suoi stessi piedi, mi viene addosso.
-Che fai??????-
Fa mettere il piede in stallo anche me, mi trascina giù per le scale con lui.
Mi rialzo subito e controllo che all'umano non esca sangue, altrimenti sarebbe un bel problema.
Niente sangue, è solo stordito.
Che palle, ma questo tizio doveva capitare proprio a me?
-Hey, mi senti?-
-Si, sto bene...Credo.-
-Bene, io vado.-
Lo aiuto a rialzarsi, ma ,visto che ancora barcolla, lo tengo un attimo fermo per stabilizzarlo.
Poi l'impensabile diventa realtà.
-Ma dove siamo, e chi sei tu?Non ti conosco...-
Dio mi vuole proprio punire ogni giorno per i miei crimini!
Mi venne il sospetto che possa aver subito un trauma cranico con la caduta.
-Sai chi sei, come ti chiami?-
Lo vedo sforzarsi, forse se lo ricorda...
-Si...No, cioè...Non lo so...-
Per fortuna che di qui sta passando un assistente di volo, lo fermo e gli spiego la situazione.
Con l'umano si fermerà lui, apettando un medico, perchè io ho da fare.
Voglio sbrigarmi ad uscire da qui, devo assolutamente nutrirmi....Dovrò andare in un quartiere malfamato di Seattle, per trovare un
criminale a cui fare da giudice? Di certo non posso assalire il primo che capita...
Mentre continuo a pensare a come fare, non mi accorgo nemmeno di essere persino uscito dall'aeroporto.
Devo cercare un noleggio auto e....CHI è che mi picchietta sulla spalla??
Sento qualcosa di elettrico scorrermi per tutto il corpo.
Poi sento...L'odore.
Ero assuefatto dall'odore del sangue umano, essendo rimasto ore in un aereo pieno di uomini, ma quell'odore...
Mi era appena scoppiata una bomba nello stomaco, sentivo strane cose stringermi e strizzarmi le budella.
La fame, fino a questo momento controllata nei limiti del possibile, ora torna  a tormentarmi come uno sciame di vespe inferocite.
Posso mangiarmi il proprietario di questo odore?Come posso fare?E se mi vedono?Ma se uccido tutti gli umani che si trovano qui?
Dopo posso gustarmi quel sangue che tanto mi chiama come una sirena tentatrice?
Basta, devo girarmi ed affondargli i denti nel collo!
Mi giro velocemente e...E poi mi blocco.
-Bella?-
La ragazza della foto? Che ci fa qui?Ah, è per quello lì...
Poi, osservando i suoi occhi marroni, smetto semplicemente di pensare. Anche alla fame.
-Hey?Sei tu Marek?-
Che? Io?Mi ha scambiato per quel ragazzo russo?
-Hey???La sai la mia lingua?-
Ma con chi crede di stare a parlare, con il cordiale vicino di casa?
-Penso di conoscere le infinite sfumature della tua lingua anche meglio di te...-
La vedo mordersi il labbro inferiore ed incrociare le braccia, assumendo un atteggiamento difensivo, forse l'ho offesa con le mie parole?
-Sei Marek?-
-Si, sono io.-
COSA???Che cavolo ho detto?Chi sono io?Sono un vampiro assassino, non uno studente russo con l'acne!
La vedo sorridere, rimando tutte le domande di prima nel luogo oscuro da dove sono venute.
Beh, forse non è una cattiva idea...Avrei un tetto sulle spalle, nel frattempo che vado a far visita a Carlisle...
Caccio via anche questi pensieri, richiamo alla mente le vecchie, ma persistenti, buone abitudini da uomo del 1918.
Le prendo la mano destra, non indugiandoci troppo sopra, e le faccio un velocissimo baciamano.
Mentre io rimango perplesso dal mio stesso gesto, lei ha un brivido di freddo.
Mentre ci dirigiamo in macchina, una volante della polizia dove ci apettava il padre, l'unico mio pensiero rimane: cosa mangio per cena?
Trattengo il respiro.













Il primo capitolo della mia nuova fan-fiction "Io uccido: quando la morte è di casa"
L'ho scritto così, in un rush di scrittura. Non so se è cosi valido da spendere tempo a scrivere un seguito...
Quindi ditemi cose ne pensate! Un "ciao" ai miei attuali fan e a quelli futuri!
A presto!



  
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