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Autore: I_love_villains    20/01/2017    6 recensioni
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Nigger Island era un magnifico resort, un paradiso esclusivo dove un mago poteva fare a meno della propria bacchetta. Sembrava il miglior posto per trascorrere una piacevole vacanza, ma riservava molte sorprese.
Grayback: "Codaliscia, perché sei vestito da cameriera?"
Presto il terrore era in agguato.
Narcissa: "Lu, è finito il balsamo."
Lucius: "Il mondo non ha più senso!"
Chi sopravvivrà?
Voldemort: "Siamo solo io e te, Bella."
Bellatrix: "No, signore … sono incinta!"
Voldemort: "Io o Rodolphus?"
Dieci piccoli Mangiamorte, la normalità è solo un vago ricordo
Genere: Comico, Demenziale, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mangiamorte, Voldemort | Coppie: Bellatrix/Voldemort, Lucius/Narcissa, Rodolphus/Bellatrix
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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I Mangiamorte scesero a fare colazione. Il Signore Oscuro aveva deciso che la notte porta consiglio e aveva permesso a tutti di andare a letto. Greyback era stato lasciato steso sul pavimento della sala da pranzo e lì lo ritrovarono il mattino dopo.
“Sssanto cielo, che qualcuno lo faccia riprendere!” sibilò scocciato Voldemort.
Avery punzecchiò prudentemente il mannaro con la sua fidata scopa, ma egli non si mosse.
“Che sia morto?” ipotizzò Lucius mentre si serviva di uova e bacon.
Davvero deliziose! Forse devo assumere Codaliscia come cuoco personale” pensò. Si guardò intorno, ma il compagno non era a tavola.
Piton, molto pratico, verso l’intera caraffa d’acqua su Fenrir, senza ottenere alcun risultato.
“Padre, mi sa che ci hai azzeccato” pigolò Draco, di colpo senza appetito.
Anche Narcissa e Bellatrix smisero di mangiare, sorprese. Bella si strinse nelle spalle e riprese. Voldemort invece si arrabbiò: “Dannazione! Come fate ad essere cosssì idioti! Qualcuno intende farci fuori uno alla volta!”
Queste parole fecero molto effetto su Draco. Il giovane Malfoy si avvinghiò alla madre supplicandola di tornare a casa.
“Draco, non fare i capricci.”
“Ma ho paura.”
“Stanotte hai voluto la luce accesa, hai stretto il tuo orsacchiotto e ti abbiamo letto due volte La fonte della buona sorte, quindi ora fai il bravo. Nessun mostro ti mangerà.”
“Ah, Beda va sempre di moda” disse Voldemort. Si insospettì. “E che mi dite della storia dei tre fratelli?”
“Quella è un po’ paurosa per il mio Draco” rispose Narcissa.
“Comunque, signore, mi sa che Greyback è schiattato” fece Avery.
“Porta via il cadavere e torna. Devo capire chi lo ha ucciso. Un attimo, dov’è Codaliscia?”
“Credo sia ancora a letto, signore.”
“Chiamalo, lui non è certo qui in vacanza.”
Obbediente, il Mangiamorte trascinò il corpo del mannaro nella camera da letto da lui precedentemente scelta. Dopodiché bussò alla porta di Codaliscia. Nessuna risposta.
“Peter? È tardi! L’Oscuro signore ci vuole parlare.”
Ancora niente. Avery entrò, trovando il collega a letto, girato su un fianco. Lo scosse, e lui rimase immobile.
“Ragazzi!” strillò il poveretto, prossimo ad una crisi isterica.
Gli altri accorsero.
“Oddio, e adesso chi ci preparerà da mangiare?” si preoccupò Lucius.
“Non guardare me” disse Bella.
“Quessto è troppo!” sbottò Voldemort. “Ssspostiamoci in ssalotto.”
Tutti annuirono. Uscendo lanciarono qualche occhiata a Peter Minus e poi, in corridoio, a dove riposava per sempre Greyback. Davvero c’era qualcun altro sull’isola che tramava nell’ombra?
In uno slancio umanitario, Piton affiancò Avery, scosso per il recente ritrovamento.
“Vedrai che il nostro signore chiarirà questa faccenda.”
“Certo, lui ha naso per queste cose.”
Severus si allontanò non appena lo sventurato ebbe pronunciato quelle parole. Bellatrix fu lesta a passare a Voldemort una scopa. L’Oscuro inveì sul malcapitato per una decina di minuti, Poi, più sereno, si recò in soggiorno. Avery lo seguì zoppicando, con qualche dente in meno e molte contusioni in più.
“Allora, nell’arco di poche ore due nostri compagni sono morti in circostanze misteriose. Non può essere una coincidenza. Ora noi dobbiamo …”
“Signore! Signore!” urlò Malfoy senior.
“Cosa?”
“Se Codaliscia è morto di notte, chi ci ha preparato la colazione?”
La domanda scatenò il panico: “Moriremo tutti! Ci hanno avvelenato! Dov’è Teddy?!”
“Sssilenzio!” li zittì Voldemort.
“Lui sa, lui sa sempre” fece Bellatrix come per incoraggiarli.
“No, Bella, attualmente non so un cavolo.”
“Sbaglio o siamo sette?” intervenne Draco, che stava contando i Mangiamorte per calmarsi.
“Perché, quanti dovremmo essere?” domandò il padre.
“Roddy non si è visto!” esultò la Lestrange.
“Avery, vai a controllare” ordinò Voldy.
Avery andò, preparato al peggio. Bellatrix incrociò le dita, speranzosa. Ma il Mangiamorte non era morto: semplicemente non aveva inserito la sveglia. Avery lo spronò a vestirsi in fretta mentre lo ragguagliava sulle ultime notizie.
“Ora che ci ssiamo tutti” proseguì Voldemort guardando male Rodolphus, “dobbiamo perlustrare la casa e l’isola. L’unica via di accesso è il piroscafo, quindi U. N. Owen si nasconde per forza sull’isola.”
“Signore, ho notato una cosa” fece Rodoplphus.
“Cosa?”
“Beh, ieri sul tavolo in cucina c’erano dieci negretti. Sa, come nella filastrocca. Adesso mi sono preso un toast in fretta e ce ne sono otto.”
“Forse noi rappresentiamo i negretti e Owen ci ucciderà seguendo la filastrocca” ipotizzò Narcissa.
Fu subito smentita: “Nah! Troppo scontato! È pura follia! Un mentecatto del genere sarebbe già ad Azkban.”
   
 
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