La pioggia cadeva incessantemente da quella mattina e l'atmosfera all'interno della sede della Legione Esplorativa era decisamente più cupa del solito: il chiacchiericcio sommesso che si disperdeva nell'aria del cortile interno della struttura era completamente sparito, lasciando spazio ad un silenzio quasi assoluto, interrotto solamente dal rombare dei tuoni.
Petra ripercorse l'intera giornata, quasi terminata, con la mente e si lasciò sfuggire un sospiro sconsolato: il capitano Levi si era comportato in un modo veramente strano, atteggiandosi ancor più rigidamente nei confronti dei suoi subordinati, arrivando a livelli tali da rasentare addirittura il limite di sopportazione della ragazza, che aveva saggiamente deciso di girargli alla larga dopo essersi beccata l'ennesimo e assurdo rimprovero.
Il leggero borbottio proveniente dalla sua sinistra la riscosse dai suoi pensieri e svelta tolse il pentolino dal fuoco, travasando poi l'acqua bollente in una semplice teiera di coccio, aggiungendovi in seguito un filtrino colmo di foglie di tè nero.
La posò delicatamente su un vassoio insieme a due tazze coordinate e, dopo aver lanciato un ultimo sguardo oltre il vetro bagnato, si diresse rapidamente verso la camera da letto del capitano.
Entrò senza bussare, come era solita fare da quando condividevano quella stanza e ciò che vide la preoccupò decisamente: il corvino stava in piedi davanti alla finestra, con le spalle leggermente curve, come se vi stesse tenendo sopra un peso enorme, le braccia abbandonate mollemente lungo i fianchi e gli occhi vacui persi nel cielo cupo e plumbeo della sera.
Non si voltò nella sua direzione, forse nemmeno si accorse della sua presenza.
Appoggiò ciò che aveva in mano su in anfratto di scrivania miracolosamente libero dalle scartoffie che sovrastavano il povero mobile attenta a non fare movimenti troppo bruschi e rischiare così di rovesciare il liquido ambrato ovunque; una volta fatto si avvicinò all'uomo e gli posò delicatamente una mano sulla spalla destra, richiamando la sua attenzione.
«Levi, va tutto bene?»
La voce vellutata della ragazza e l'improvviso calore su di sé lo fecero voltare di scatto.
Il volto scavato dalla stanchezza era messo in risalto dai giochi di luci e ombre causati dalle candele disposte in giro per la stanza per illuminare l'ambiente, gli occhi cerchiati dal nero delle occhiaie erano spalancati e leggermente arrossati, tuttavia le guance erano perfettamente asciutte, ma talmente pallide da farlo assomigliare ad uno spettro; l'unico tocco di colore in quell'immagine quasi angosciante erano le labbra sottili dischiuse in una smorfia di sorpresa appena accennata
«Ah, Petra, sei tu...- mormorò rilassando appena i muscoli contratti dalla tensione, abbassando appena lo sguardo per non incrociare le iridi dorate che lo stavano squadrando da capo a piedi -Non pensavo saresti venuta, credevo volessi evitarmi...»
La ramata rimase scioccata: da dove veniva fuori tutta quella debolezza improvvisa?
Proprio non riusciva a capire cosa stesse turbando il suo animo tanto da spingerlo a cadere in una situazione simile: insomma, fino a poche ore prima le stava gridando contro per la sua negligenza nei riguardi di una ragnatela rimasta appesa in un angolo del soffitto! Com'era possibile che si fosse ridotto in quello stato?!
Fece appello a tutta la sua forza di volontà per fermare il vortice di pensieri che la stava assalendo: Levi in quel momento non aveva bisogno di una statua persa in se stessa, ma di un appiglio solido a cui aggrapparsi.
Senza più alcuna esitazione avvolse le proprie braccia attorno al corvino, stringendolo il più possibile, tentando di trasmettergli la stessa calma che era in grado di fornirle lui durante le sue crisi.
Non si stupì affatto quando lo sentì ricambiare la stretta con una forza tale da toglierle il fiato e prese a carezzargli dolcemente i morbidi capelli corvini.
Un tuono improvviso fece aumentare la presa delle mani dell'uomo sulle sue spalle.
«Tranquillo, è tutto a posto... Era solo un tuono...»
Si domandò quale trauma avesse potuto comportare una simile fobia.
Sì, perchè ormai era inutile negarlo.
Levi in quel momento aveva paura, una paura matta.
Dall'incidente in cui erano morti Isabel e Farlan ad ogni temporale non riusciva a non piombare nel panico.
Gli unici a sapere di questa sua debolezza erano Hanji ed Erwin, ma in quel momento i due erano alla Capitale, convocati per chissà quale assurda ragione, e lui si era ritrovato solo, completamente solo, abbandonato a se stesso.
Petra lo condusse lentamente verso il loro letto, facendolo sedere sul materasso e mettendogli la coperta sulle spalle; si allontanò da lui solo un attimo, per recuperare la bevanda, ormai tiepida, che aveva lasciato del tutto abbandonata.
Riempì una tazza del liquido ambrato e la mise tra le dita gelate del compagno, sedendoglisi accanto e avvolgendolo nuovamente in un abbraccio caldo e rassicurante, aiutata dal piumino avvolto attorno a loro.
Quando il corvino ebbe finito la sua bevanda si stesero l'uno tra le braccia dell'altra, nel tentativo di riuscire ad addormentarsi.
«Dormi pure, ci sono io con te»
Il caloroso sorriso che la ragazza gli rivolse lo rilassò ed approfittando dell'improvvisa assenza di rumori si assopì, cullato dal battito regolare del cuore di Petra.
The End
Heyy! Vi sono mancata? Chiedo scusa per non aver aggiornato ieri, ma la mia carissima prof di Greco ha pensato bene di riempirci di versioni per “iniziare al meglio il nuovo quadrimestre”... -.-” … e quindi mi ritrovo a dover scalare tutti gli altri giorni, spero non sia un problema!
Tralasciando i miei disagi personali, parliamo della storia.
Allora, premetto che sono veramente preoccupata perchè scambiando i soliti ruoli che i “miei” due personaggi ricoprono mi sono andata ad infilare in un bel guaio, soprattutto, ora più che mai, ho il terrore di aver distrutto Levi T.T
Se così fosse chiedo umilmente venia.
Spero di non aver deluso le vostre aspettative con questa fic
Un bacione
Luna
P.S. Un grazie di cuore a Erza_Scarlet e a le rose de versailles che mi stanno seguendo e supportando in questa impresa!