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Autore: Plando    27/01/2017    8 recensioni
Se l'esterno era messo male, l'interno era ancora peggio, tutto faceva pensare che la baracca stava su per miracolo, si diede degli sguardi veloci in giro, non voleva stare li un minuto di più, a terra nulla più che dei vestiti a brandelli, logorati dagli anni, delle vecchie foglie secche probabilmente formavano quelli che potevano sembrare due letti di fortuna, un vecchio orologio da polso rotto, poi nient'altro, ci rimase deluso, non aveva scoperto nulla che potesse far capire chi fosse stato, anche solo per far sapere ad eventuali famigliari della sua sorte, fece per uscire quando pestò qualcosa che attirò la sua attenzione, semi-nascosto sotto le foglie secche ci stava qualcosa.
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Judy Hopps, Nick Wilde, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La penna cessò ogni comunicazione, risentire nuovamente la sua voce lo aveva letteralmente sconvolto, facendolo collassare sulla vicina sedia.

“Com’è possibile...”

James era più che sicuro di non aver mai visto suo padre in quello stato, era ovvio che conoscesse l'autore della registrazione, non si sarebbe sconvolto così per una persona qualunque “La conoscevi?”

Lo sguardo di Nick, che finora era stato sempre verso la penna, si alzò a fissare il figlio.

“Si, a quella coniglietta devo tutto, se non fosse stato per lei a quest'ora sarei un criminale, magari in prigione, è stata lei a cambiarmi in meglio, dove l’hai trovata?”

“Su un’isola deserta, in mare aperto ad est delle coste di Bunnyburrow, stava dentro una capanna cadente molto vecchia, che le è successo?”

“Partì con una sua sorella per andare a trovare uno zio lontano, l'aereo non arrivò mai a destinazione, ad oggi non si sa ancora cosa successe, dopo due settimane di ricerche inutili vennero dichiarati tutti morti” Guardò di nuovo la penna, porgendola al figlio “C'è dell'altro?”

“Non lo so, l'ho mandata indietro per vedere se andava...aspetta, fammi provare una cosa”

Presa la carota gli tolse la parte superiore e la collegò al pc del padre, si aprì quasi subito una finestra in cui venivano visualizzati diversi file audio, uno per ogni registrazione.

“Ci sono circa venti ore di registrazione”

“Ascoltiamo”

James annuì e fece partire il primo file audio, ascoltandoli dal pc si sentivano perfettamente e senza interferenze, probabilmente dovute alle pessime condizioni della penna.

<< Sono duecento bigliettoni al giorno, sciocchina, trecentosessantacinque giorni all'anno da quando avevo dodici anni >>

Si voltò verso il padre, reclinando un po’ il capo di lato.

“Magari un giorno ti spiego, fammi sentire il prossimo, per favore”


<< È vero, sono soltanto una coniglietta ottusa >>


Sentire nuovamente quella frase, stavolta nella sua interezza, fece sussultare Nick, ed ancora una volta suo figlio si chiese come fosse possibile che una semplice voce registrata potesse avere quegli effetti verso suo padre, non avendolo mai visto così.
I successivi dieci file erano tutte registrazioni precedenti il viaggio, lei che discuteva con Clawhauser, cercando di fargli confessare dove nascondesse le ciambelle, il pianto di uno dei suoi fratellini neonati, il decimo era quello che Nick mai avrebbe pensato fosse li, una vocina ansimante.

<< Oh, siiii, Nick... >> Una violenta zampata sul mouse mise in pausa l'audio, Nick osservava il monitor con gli occhi sgranati.

“Vuoi...ascoltarteli da solo?”

“Si, meglio” La risposta fù secca, seguita da un rapido gesto della zampa che indicava al figlio la porta della stanza “Ti chiamo io”

Dopo essersi messo le cuffie fece ripartire l'audio, ricordando quel momento come fosse ieri, qualche giorno prima che partisse, in camera da letto, solo loro due e a quanto pare la maledetta penna come terzo incomodo, chiedendosi più e più volte dove mai l'avesse nascosta, essendo entrambi nudi.





<< Tu mi ami, Carotina >>

<< Che volpe acuta >>

Attimi di silenzio, con solo il respiro dei due in sottofondo, lo ricordava perfettamente, si erano persi per un tempo indefinito lui negli occhi di lei e viceversa, ora poteva vedere che il “tempo indefinito” era pari a trentacinque secondi, prima che lui proferisse parola.

<< Meno male che non hai la tua penna, penso di essermi compromesso parecchio stasera >>

<< Già, quanto mi dispiace >>





Ascoltandolo ora, che era sicuramente meno eccitato e su di giri rispetto a quella sera, poteva chiaramente sentire quanto poco gli dispiaceva realmente, dato che era riuscita nel suo intento.

Nick non poté far altro che sorridere, tutto era nato da lui che un giorno gli disse che mai lei sarebbe riuscita a fargli confessare qualcos'altro a quell'aggeggio infernale “Brava Carotina, a quanto pare la coniglietta acuta è stata più abile della volpe ottusa”

File successivo, un rombo assordante, il motore dell'aereo riempiva le orecchie della volpe mentre si accingeva a decollare, Judy e Sofia discutevano del fatto che quest'ultima non aveva mai volato prima di allora ed era preoccupata.

<< Non preoccuparti, credimi sono molto più pericolose le strade, specialmente quelle di Zootropolis >>

<< Ok, ma perchè stai registrando? >>

<< Perchè sono stupida e l'ho lasciata accesa, aspe... >>

“Come non detto” pensò Nick “Eri proprio una coniglietta ottusa”

Posizionato il puntatore sul nuovo file esitò un attimo, le registrazioni erano ancora molte, troppe perché le avesse fatte tutte prima del disastro, per cui l’incognita era semplicemente se la prossima voce che avrebbe sentito fosse stata la sua oppure quella di qualche altro passeggero, che dopo essere sopravvissuto aveva trovato la penna.

<< .......... >> Silenzio, poi, dopo qualche secondo il rumore delle onde che si infrangevano sulle spiagge e un debole respiro, vicino al microfono, poi, infine, la sua voce.

<< Ancora non riesco a crederci, ho sperato fino all'ultimo che si trattasse di un incubo. Sono passati quattro giorni da quando siamo precipitati, stiamo aspettando i soccorsi, nella speranza che ci trovino. Senza contare me e mia sorella si sono salvati altri quattro passeggeri, sei su duecentoquindici, anche se credo che tra poco resteremo in cinque, dubito che il tasso ce la farà >>

“Era ancora viva...”





Note

Non ho nulla di particolare da dirvi, spero vi piaccia come prosegue.

Aggiornamento in data 01-11-2018

In concomitanza con la pubblicazione del diciannovesimo capitolo ho deciso di cambiare l’inizio della storia, per cui ci sono sostanziali modifiche ai primi capitoli, di conseguenza le recensioni lasciate prima di tale data potrebbero contenere spoiler, per chi iniziasse a leggere dopo questa data consiglio di evitare la lettura delle recensioni fino a quelle del capitolo otto.

858 parole
   
 
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