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Autore: Yumuz    02/02/2017    0 recensioni
PROLOGO
Jontan è un ragazzo. Un ragazzo come un altro, almeno per come la vede lui. Tanti amici, una ragazza per cui stravede, e hobby che ama fare. La sua vita è monotona, e lui lo sa benissimo, ma va bene così. Ha una sorella, ma ormai non ci fa molto caso. Non la considera qualcosa di relativamente importante. Jontan ha proprio bisogno di qualcosa di nuovo, anche se non lo ammette, e la otterrà, ma non proprio dalla persona che si aspettava.
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Incest | Contesto: Contesto generale/vago
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just a sister 1

JUST A SISTER

Capitolo 4 - Finzione


<< È solo una puttana >>.
Ross concluse l'accordo stipulato con la sua migliore amica, Alexia, nel peggiore dei modi per definire una ragazza come Valence.
Per Ross gli amici non erano persone. Erano opportunità che si muovevano, che dovevano essere acciuffate. Per lui, acciuffarle era la cosa più facile del mondo, quello che lui considerava un vero e proprio talento. In ambito lavorativo sarebbe stato sicuramente un ottimo venditore porta a porta, di quelli che si siedono nella tua poltrona senza chiedere e cominciano a parlare e parlare, fino a quando non vedono una firma sul contratto. Sarebbe stato capace di far sborsare qualche centesimo anche a qualche barbone, se solo lo avesse voluto. Ed infatti sapeva di farcela perché ci provò, una volta. Gli servivano dei soldi per delle caramelle da dare a sua nipote.
Nessuno conosceva questa sua parte nascosta. Per tutti era semplicemente il ragazzo biondo amichevole seduto sul penultimo banco. Del resto, nessuno conosce mai la parte nascosta di qualcuno, profonda o meno che sia. E non si dovrebbe.

<< È solo una puttana >>, ripetè Alexia.
Alexia, d'altro canto, era una normalissima ragazza, sorpredentemente simile a Valence per aspetto fisico. Andava in discoteca due o tre volte al mese, amava stare con le sue amiche ed aveva un rapporto di amore ed odio con gli uomini, causato da pene di cuore. Suo padre era proprietario di un azienda locale, che gli permetteva di vivere una vita più che dignitosa. Tuttavia non era tanto la tipica ragazza viziata, perché gli era stato improntato molto bene dai suoi genitori il valore della fatica per ottenere quello che si vuole dalla vita, perciò era una ragazza che studiava regolarmente. Un solo problema la affliggeva: non riusciva bene a comprendere quello che studiava, perché molto distratta. Per questo motivo, una volta prese in considerazione di abbandonare il liceo perché non riusciva a prendere nessun voto superiore alla mera sufficienza. La sua mente fece tabula rasa quando, in matematica, riuscì a prende un bel 7 e mezzo al compito, proprio grazie a Ross.

Ross e Alexia erano diventati buoni amici quando Ross si offrì volontario a darle ripetizioni gratis. Come si può intuire, non lo fece come atto di generosità, ma come un'occasione per avere un rapporto di amicizia indiretto con suo padre, perché chissà, avrebbe potuto far comodo un giorno. Come ogni altro suo piano, ovviamente, ci riuscì. Andò a casa di lei, conobbe suo padre, un omaccione robusto dalla faccia comparabile ad una scultura di argilla, e dopo già qualche chiacchera diventarono buoni conoscenti. << Bingo >>, pensava ogni volta che riusciva nei suoi intenti. << Adesso la parte noiosa >>, pensò, dirigendosi nella stanza di Alexia ripassando mentalmente il programma di matematica.
<< Siediti pure qui >>, disse Alexia, sbattendo la mano sul cuscino posto sulla sedia accanto a lei.
<< Grazie >>.
Ross le spiegò per più di venti minuti formule su come calcolare punti, grafici su come disegnare rette, e concetti matematici di base. Quello che infastidiva più Ross era il non essere ascoltato, ed aveva come l'impressione che Alexia lo stesse ignorando.
<< Hai capito? >>, disse Ross con un tono più pesante di quanto aveva previsto. Quando si innervosiva commetteva sempre tanti errori, ma in generale lui non si innervosiva quasi mai. Alexia non rispose, e lo guardò con una faccia da volpe ferita.
<< Baciami >>, sussurrò Alexia, guardandolo nelle pupille.
Ross sussultò. Lo sguardo di Alexia era potente. Così potente che Ross aveva paura che potesse guardarlo dentro, dove si nascondevano i suoi demoni. Ebbe sempre più la sensazione di essere mangiato vivo dai suoi occhi marroni, che si avvicinavano sempre di più. Ross rimase immobile, ed eventualmente si fece baciare. Era un bacio a stampo umido, e vuoto. Non gli provocò nessuna sensazione, per essere stato il suo primo bacio. Questo riuscì a far pensare anche  un essere calcolistico quale Ross sul perché di questa cosa. Perché non riusciva a sentire niente? È davvero così piatto baciare qualcuno? La passione che si vede nei film è solo finzione?
Alexia, dopo qualche secondo, si staccò, e guardò Ross con un leggero aggrottamento di sopracciglia.













  
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