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Autore: Crybaby    08/02/2017    2 recensioni
Introdursi sotto falsa identità in un orfanotrofio sito nel Paese dei Fiumi, per stanare e consegnare alla giustizia un pericoloso serial killer che vi ha trovato rifugio.
Insieme alle proprie insicurezze, rese ancora più opprimenti dalla recente scomparsa del maestro Asuma, saranno questi gli obiettivi della missione che Choji Akimichi si ritroverà costretto ad affrontare.
Una missione che, per lui, potrebbe essere l'ultima, e non soltanto nel caso in cui ci rimetta la vita...
Genere: Introspettivo, Mistero, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Choji Akimichi, Nuovo Personaggio, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate | Contesto: Naruto Shippuuden
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Choji's Last Chance DISCLAIMER: ogni possibile riferimento a fatti realmente accaduti o persone realmente esistenti o esistite, ed ogni possibile somiglianza con altre fanfiction presenti in questo o altri siti, è puramente casuale.




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Choji's Last Chance

1.

Capii di essere nei pasticci già dal momento in cui entrai nell'ufficio dell'Hokage.
Seduti dietro la scrivania trovai ad accogliermi -beh, accogliermi è una parola grossa, non mi degnarono nemmeno di un saluto!- i tre consiglieri anziani insieme ad un paio di ANBU incappucciati, che si precipitarono subito a richiudere la porta alle mie spalle. Di Tsunade-sama non c'era traccia.
Mi sentivo quasi come un condannato a morte, ma provai a non darlo a vedere.
-Buon-buongiorno- salutai -p-perdonatemi, ma dov'è Tsunade-sama?...
-In visita nel Paese del Ferro per questioni diplomatiche. Il che significa che durante la sua breve assenza saremo noi tre a disporre di potere decisionale, suppur purtroppo limitato... Ma veniamo al motivo per cui ti abbiamo convocato- sbottò il consigliere seduto al centro, Danzou -Choji Akimichi, dai rapporti delle tue ultime missioni è emerso che non hai mai il polso della situazione, devi essere spronato più volte quando ti viene chiesto di compiere azioni pericolose, e, cosa ancora più grave, hai sempre protestato ogni volta che è stato necessario adottare una strategia che esponesse te od i tuoi compagni a concreti rischi di perdere la vita! Il tuo rendimento è oltremodo scandaloso! Hai qualcosa da dire a tua discolpa?
Caddi dalle nuvole.
-B-b-beh- provai a giustificarmi, senza nemmeno capire perché dovessi farlo -io, Shikamaru e Ino formiamo un team molto legato... Da sempre, lo formiamo!... Per questo cerco di fare in modo che nessuno di noi tre si metta in pericolo di vita. Quando posso. Voi sapete, credo... che abbiamo già perso Asuma-sensei, non potrei sopportare l'idea che un altro del mio team rimanga ucciso in missio...
-MALE!- urlò Danzou, facendomi sobbalzare come un pallone per lo spavento -un ninja che si rispetti deve essere sempre pronto ad immolarsi per il futuro della gente che protegge! Se nemmeno la morte valorosa di Asuma Sarutobi è servita ad insegnartelo... Choji Akimichi, ci vediamo costretti a destituirti con effetto immediato dal tuo ruolo di ninja, con la perdita di tutti i diritti e i doveri di cui disponevi!
-NO!
In preda al panico alzai una mano e feci un passo avanti. I due ANBU mi bloccarono, ma io continuai a dimenarmi per avanzare.
-No! Vi prego, datemi un'altra possibilità! Anche se qualche volta ho paura, non voglio smettere di essere un ninja! Vi scongiuro, farò qualsiasi cosa per... ?
Danzou sorrise. Avrei dovuto prenderlo come un buon segno, ma quell'uomo per qualche strana ragione mi faceva paura.
-È quello che speravo di sentire. Non possiamo permetterci di avere tra le nostre fila un ninja fifone, ma non possiamo nemmeno permetterci di avere un ninja in meno.
Danzou schioccò le dita; a quel comando i due incappucciati mi tolsero le mani di dosso e gli portarono dei documenti che tenevano nascosti sotto il mantello.
-Ovviamente, stavo mentendo per vedere la tua reazione. Non ė vero che sarai destituito. Non ancora.
-Non... ancora?
-Questo dipende da te. Ti verrà assegnata una nuova missione, e se la fallirai allora confermeremo il tuo licenziamento. In caso contrario, se la porterai a compimento con successo, cosa di cui ci auguriamo, potrai continuare a servire Konoha in qualità di ninja.
-Oh, grazie! Grazie! Non vi deluderò!- esclamai euforico, come se potessi toccare il cielo con un dito -vi prometto che non sarò più un peso per la mia squadra!
-Questo non lo mettiamo in dubbio- disse l'unica consigliera donna -infatti non agirai insieme ai tuoi compagni. Sarai solo.
Se prima pensavo di poter toccare il cielo, dopo quella notizia mi sentii sprofondare fino al centro della Terra.
-Co-co-come? V-vole... togliermi dal Team 10?
La donna anziana scosse la testa.
-No, tranquillo. Semplicemente, in questa particolare missione agirai da solo, poiché è solo della possibilità che tu possa essere ancora un ninja in sé e per sé che stiamo parlando. Ora, dai un'occhiata a queste immagini.
Sospirai di sollievo molto vistosamente, mentre la consigliera mi indicò le carte nelle mani di Danzou.
Mi avvicinati per guardarle, e...

Oh. Mamma.

Tolsi subito lo sguardo, ma così facendo incappai nelle occhiatacce di Danzou e degli altri due. Era ovvio quello che stavano pensando: se non avevo abbastanza fegato per sopportare quella visione, potevo anche restituire subito il mio coprifronte e dare le dimissioni.
Così, tornai a fissare quelle terribili immagini.
Qualcuno con uno stomaco più forte del mio aveva scattato una serie di fotografie a dei cadaveri di ninja caduti in battaglia. Tutti quanti erano accomunati dal fatto... che... che non avevano più la faccia.
Qualcuno gli aveva tagliato via la pelle, e anche gli occhi. Dalla cima della fronte alla punta del mento, tutto quello che era rimasto del viso di quei poveretti era un teschio macchiato di sangue.
-Chi... Chi erano?- domandai, cercando di non balbettare e deglutire più di quanto stessi già facendo.
-Dovresti chiederti, piuttosto, chi è stato a ridurli cosi.
Danzou mise via le fotografie -grazie al cielo!- e mi mostrò uno schizzo fatto a matita di un ninja dal volto coperto, rannicchiato come un gatto pronto a saltare addosso ad un topo.
-Tutto quello che conosciamo del suo aspetto lo dobbiamo alle testimonianze oculari- spiegò Danzou -lo chiamiamo “Il Mascheratore”. Di lui, o di lei, sappiamo che è un assassino che uccide per denaro, e di cui diversi paesi nemici di Konoha si sono serviti per avere un vantaggio in più nei vari conflitti che ci ha visti coinvolti. Nella scorsa grande guerra molti dei nostri soldati hanno perso la vita nel sonno per mano sua. È da più di due decenni che una squadra di ANBU di Konoha gli sta dando la caccia. Le indagini sono state lunghe, serrate, e più di una volta hanno portato su una falsa pista. Fino a che, poco più di un anno fa, i miei uomini sono riusciti finalmente a localizzare il nascondiglio dell’assassino. Un sotterraneo segreto, scavato nel cuore di una foresta.
Danzou mi mostrò altre due fotografie. Vi erano immortalate due stanze di quello che doveva essere il covo dell’assassino: sulle pareti di entrambe erano appese maschere sorridenti, delle più svariate forme e dimensioni.
-Ah, capisco adesso perché lo avete soprannominato “Il Mascheratore”!- dissi, con una mezza risatina.
Risatina che mi rimase soffocata in gola, quando capii con cosa dovevano essere state prodotte quelle maschere.
-La squadra di ANBU è rimasta in appostamento nei pressi dell’ingresso del covo per giorni e notti, finché, finalmente, il nostro killer non si è fatto vivo.
-Lo avete preso?!?- domandai speranzoso, ma l’occhiata storta di Danzou e degli altri due bastò come risposta.
-È riuscito a dileguarsi, ma non a far perdere le tracce di sé. I miei uomini lo hanno inseguito per diversi chilometri, separandosi nel tentativo di accerchiarlo. Alla fine, lo hanno circoscritto in quest’area.
Danzou spostò tutti i documenti da una parte e spiegò sulla scrivania una cartina del mondo, su cui spiccava una zona cerchiata di rosso.
-Quindi... è lì che si nasconde adesso? Ne sono sicuri?- chiesi.
-All’inizio, non ne erano proprio certi. Ma dopo altri mesi di appostamento ininterrotto, per controllare che nessuno uscisse dall’area circoscritta, un mese fa hanno riferito di aver visto due donne seppellire un corpo racchiuso in una coperta proprio ai limiti della zona. Questo corpo.
Danzou mi porse un’altra fotografia.
Inspirai a fondo, per prepararmi a vedere un altro cadavere privo di faccia. E in effetti, il corpo ritratto nella fotografia non era molto diverso da quelli che avevo visto prima. Ma non era il corpo di un ninja. Era nudo come un verme, ed era minuto, molto minuto...
Le mie mani cominciarono a tremare. La fotografia mi sfuggì dalle dita e cadde ai miei piedi.
Alzai la testa e guardai Danzou. Probabilmente avevo il terrore dipinto in faccia, ma in quel momento non mi importava di nasconderlo. Non ci sarei mai riuscito.
-Questo è... è un bambino?
I tre consiglieri annuirono.
-Uno dei membri della squadra in appostamento ha rinvenuto il corpo e lo ha portato al villaggio- spiegò la consigliera donna -l’autopsia ha confermato che la pelle del viso è stata tagliata con una lama affilata, in senso orario, proprio come tutte le altre vittime del Mascheratore. Ma c’è di più: oltre a quella del viso, anche la pelle del collo è stata rimossa. Ne abbiamo dedotto che questo bambino è stato strangolato a mani nude, e l’assassino si è visto costretto a usare il suo metodo preferito per rimuovere le sue impronte digitali.
-Un’attenzione ai dettagli notevole- commentò l’altro consigliere anziano, quello che non aveva ancora detto nulla.
-Infine, sotto le unghie delle mani del cadavere gli esperti hanno rinvenuto particelle d’oro. Il bambino non portava oggetti dorati su di sé, quindi si può dedurre che sia il nostro killer a possedere oggetti fatti con questo metallo.
Scioccato com’ero, non avevo fatto molta attenzione ai dettagli che la consigliera anziana aveva elencato. Mi ripromisi però di prenderne nota in futuro.
Per il momento, c’erano solo due domande che mi rimbombavano in testa.
La prima domanda era “Perché quel mostro se l’è presa con un bambino?”, ma sapevo che non avrei ottenuto risposta da Danzou. Così, dopo essermi asciugato il sudore freddo dalla fronte con una manica, passai direttamente alla seconda.
-P-perché... perché gli ANBU non l’hanno ancora arrestato?
-Se guardi con attenzione la mappa ci arriverai da solo.
Seguii il consiglio, e notai un dettaglio che prima mi era sfuggito. L’area cerchiata di rosso si trovava nella Nazione dei Fiumi, appena appena al di là dei confini della Nazione del Fuoco, in cui si trova Konoha.
-Anche se sarebbe la soluzione più facile, i miei uomini non possono fare irruzione, mettere tutto a ferro e fuoco e catturare il killer. Agirebbero fuori dalla loro giurisdizione, con il rischio di scatenare un incidente diplomatico.
Un’altra domanda in quel momento mi sorse spontanea.
-Fare irruzione... dove? Che cosa c’è esattamente in questa zona?
-Un orfanotrofio- rispose Danzou con tranquillità.

Un orfanotrofio, ripetei nella mia testa. Un orfanotrofio.

Immediatamente compresi la gravità della situazione, e senza quasi accorgermene dissi ad alta voce tutto quello che avevo capito.
-Il Mascheratore ha assunto le sembianze di un bambino... o di una bambina... per entrare nell’orfanotrofio e... e mettersi al sicuro dagli ANBU. Uno degli orfani ha scoperto il suo segreto... e... e... il Mascheratore l’ha ucciso...
-Per metterlo a tacere- concluse per me Danzou, sorridendo -molto bene. Se la situazione ti è chiara, allora non c’è bisogno che ti spieghi gli obiettivi della missione.
-Ma… un momento- obiettai -se gli ANBU non possono intervenire per arrestare il killer, allora non posso farlo neanch’io!
-Ma puoi stanarlo con discrezione. Non ci sarà nessun incidente diplomatico, se la sua cattura avverrà per mano di un solo ninja e senza fare scalpore.
Mi grattai la testa, confuso. Come avrei potuto entrare in un orfanotrofio e trovare il Mascheratore senza farmi notare?
-Choji Akimichi- dichiarò Danzou solenne -la tua prossima missione consiste nell’introdurti in questo orfanotrofiosituato nella Nazione dei Fiumi, facendoti passare per un orfano di guerra, scoprire l’identità del Mascheratore e arrestarlo per porre fine ai suoi crimini una volta per tutte. È tutto chiaro?
Deglutii, mentre con la mente ripassavo tutti gli aspetti della missione.
Mi era già capitato in passato di fare missioni da solo, ma si trattava di appostamenti o di fare da guardia del corpo a dei messaggeri. Non mi era mai stato chiesto di infiltrarmi tra altra gente, sotto falsa identità. Per me era una faccenda totalmente nuova e sconosciuta. Se ci fossero stati Shikamaru e Ino al mio fianco sarei stato di sicuro più tranquillo. Ma da solo, in mezzo a bambini e ragazzi che non avevo mai visto prima -tra cui si nascondeva un assassino, non dovevo mai dimenticarmene!- era tutta un'altra storia.
-Perché proprio io?- chiesi, vergognandomi subito di aver fatto una domanda così patetica -voglio dire, perché pensate che io possa riuscire a spacciarmi per un orfano?
-Perché hai l’età giusta e la personalità adatta per recitare questa parte- mi rispose il terzo consigliere -non dovrai nemmeno assumere un altro aspetto, ti basterà giusto fare qualche modifica al tuo vestiario e ai tuoi tratti distintivi e nessuno guardandoti potrà pensare che sei un ninja in incognito. ...credo che non ci sia altro da aggiungere. L'ultima parola spetta a te, Choji.

Per un attimo, fui tentato di rifiutare la missione.

E ovviamente chiederne un'altra, non mi ero dimenticato di essere a rischio declassamento...

Però poi lo sguardo mi ricadde, quasi per sbaglio, sul pavimento davanti ai miei piedi.
La foto spaventosa dell'ultima vittima del Mascheratore era ancora lì.
Ero terrorizzato, spaventato, nauseato, ma non riuscii a staccarvi gli occhi di dosso.
D'istinto strinsi i punti, e improvvisamente fra tutte le mie paure sentii emergere la rabbia.
Il "Mascheratore"... quel bastardo avrebbe potuto semplicemente fuggire dall'orfanotrofio e cercare un altro nascondiglio, e invece si è portato via la vita di un bambino innocente, la cui unica colpa era stata quella di essere troppo curioso.
Non sapevo il suo nome, né conoscevo il suo volto, ma mi sentii molto triste per lui. Triste ed arrabbiato. Una parte di me moriva dalla voglie di trovare il mostro che lo aveva ucciso e schiacciarlo sotto i miei pugni finché non avessi esaurito tutto il mio chakra.

-Accetto la missione- dissi di colpo -datemi il tempo di prepararmi. Partirò domattina stessa.
I tre consiglieri annuirono soddisfatti.
-Era ciò che volevamo sentire- disse Danzou, consegnandomi la cartina e una matita -per ogni evenienza, segna qui il percorso che userai per arrivare alla zona segnalata. Così, nel caso ci fossero cambiamenti imprevisti, sapremo dove rintracciarti per informarti.
Obbedii, e nei minuti successivi io e i consiglieri restammo nella stanza di Tsunade a discutere di dettagli secondari della missione, come la dimensione dell’area controllata dagli ANBU, le caratteristiche della Nazione dei Fiumi, l’aspetto fisico delle due donne che avevano sepolto il corpo di quel bambino e altre cose.
Alla fine dell’incontro, quando Danzou mi augurò buona fortuna e mi congedò, non sapevo proprio come sentirmi. Ero ancora furioso al pensiero di quell’assassino, e non vedevo l’ora di trovarlo e consegnarlo alla giustizia...

SE ci fossi riuscito.

Ed era un “se” grosso come una casa, considerato che, beh, ero io quello che doveva portare a termine la missione.






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Angolino dell'autore: per questa storia, rispetto alla raccolta di one-shot, conto invece di dare degli aggiornamenti più frequenti. Si tratta di una fanfiction che mi stava frullando in testa già da un anno e che volevo assolutamente dare alla luce prima o poi, per due motivi.
Primo, perché di storie con Choji assoluto protagonista (quindi senza Shikamaru o Ino) ce ne sono davvero troppo, troppo poche, e dunque ho deciso di scendere in campo di persona per ovviare a questa lacuna ^^
Secondo, perché avevo anche voglia di mettermi alla prova con un giallo vero e proprio.
Ebbene, questa fanfiction sarà -tra gli altri generi. un giallo a tutti gli effetti, con sospettati e indizi che verranno forniti poco per volta.
Spero di riuscire nel creare dunque un mistero che il lettore possa risolvere, ma che riesca anche a stupire il lettore nel caso non sia riuscito a capire il colpevole a una prima lettura.
Nel caso vi vada di lasciare una recensione o un commentino, non abbiate paura a farmi qualche critica nel caso io commetta qualche ingenuità o qualche facilonata nella trama: oltre che sfogare la mia creatività e intrattenere, sono qui anche per imparare, e ogni osservazione costruttiva per aiutarmi a migliorarmi -e magari chissà, a scrivere in futuro un altro giallo- è ben accetta :)
  
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