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Autore: RanmaSaotome    02/06/2009    4 recensioni
Gli era stato insegnato solo a combattere, non sapeva fare nient'altro. La guerra era tutto ciò che conosceva, la guerra che gli portò via tutto. La vendetta è tutto ciò che cerca. Un sogno e un ricordo che ritorna a tormentarlo, un incontro con una persona, quella persona cambierà tutto questo?
Genere: Azione, Avventura, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akane Tendo, Altro Personaggio, Genma Saotome, Ranma Saotome, Soun Tendo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Finalmente dopo tanto tempo riesco a aggiornare la mia fanfiction, purtroppo il cambio di gestore telefonico e l'imminente arrivo degli esami di stato mi hanno tolto parecchio tempo per la fanfiction :)

In ogni caso eccomi qui con un nuovo capitolo e ne approfitto per ringraziare tutti coloro che hanno commentato il precedente capitolo:
laurastella: Ti ringrazio per aver commentato il precendente capitolo, mi fa piacere che la storia ti piaccia e spero che questo capitolo sia altrettanto fatto bene :)

fmi89: Un enorme ringraziamento anche a te per i tuoi commenti, fanno sempre piacere, spero che anche questo capitolo di piaccia :)

Infine grazie ancora ad entrambe vi auguro una BUONA LETTURA :)
P.S. E spero di non essere costretto a farvi aspettare così tanto per il prossimo capitolo. Faro del mio meglio per aggiornare al più presto possibile, promesso :)


3°giorno

Dopo una notte all'addiaccio che aveva visto la conversazione tra Ranma e Akane, diversa da quelle che finora avevano instaurato, i primi raggi del sole fecero destare dal sonno la ragazza dai capelli corvini. Al suo risveglio si guardò un pò attorno, notando Omura che ancora dormiva della grossa accanto a lei e dall'altra parte, dove doveva esserci Ranma, non c'era nessuno. Incuriosita cominciò a guardarsi ancora attorno, finchè un pò più lontano da loro vide il ragazzo in canotta bianca, che tanto li stava aiutando eseguire dei kata. Si alzò e senza un motivo particolare si avvicinò a Ranma.

"Buongiorno" fu la prima cosa che venne in mente ad Akane, finendo con un sorrisetto rivolto a Ranma.

" 'Giorno" fu la risposta di quest'ultimo, che concentrato nei suoi esercizi non si voltò verso Akane, ma proseguì comunque a parlare.

"Come mai così mattiniera? L'alba non è passata da molto." mentre continuava perfettamente a eseguire le sue tecniche e spostamenti.

"Il sorgere del sole mi ha svegliato e sono venuta qui, ti da fastidio?" inclinando la testa di lato e sorridendo, in attesa di una risposta.

"No" rispose e dopo sferrò un calcio alto.

Poi ci fu un attimo di silenzio, nel quale Ranma continuava a essere estremamente concentrato e Akane era incantata ad osservare quei movimenti così agili e eleganti, tanto da rivolgere una domanda a Ranma.

"Esegui spesso i kata?"

"Almeno una volta al giorno, se capita l'occasione anche più. Approposito, tu conosci le arti marziali giusto?" disse, mentre aveva raggiunto la fase finale dei kata, che riguardava lo stato di guardia e dopo il saluto per poi tornare a rilassarsi.

"Abbastanza, essendo figlia di un imperatore devo conoscerle e sapermi difendere, anche se in genere sono altri a difendere i membri di famiglia reale." intanto Ranma si era fermato e rispose fissando Akane.

"Bene, allora prima o poi mi mostrerai come te la cavi. Ok?"

"Va bene, anche se non credo sarà un grande incontro, il tuo addestramento è stato ben diverso dal mio e probabilmente sei molto più abile di me." furono le parole di Akane, con sulle labbra il sorrisetto di poco prima.

"Di metodi di allenamento ne esistono a centinaia, l'importante è la costanza, la concentrazione e il cuore che ci metti, sia durante un allenamento che durante uno scontro. Soprattutto durante una guerra." disse ad Akane, mentre raccoglieva la parte superiore del suo vestito per rimettersela, inoltre in quel momento anche qualcun altro era giunto a fare loro compagnia.

"La guerra non è un argomento che una principessa dovrebbe conoscere così a fondo. Avrà occasione di apprendere ciò che è la guerra quando succederà a suo padre, controllando territori ed eserciti." Furono le parole di Omura, che si era avvicinato ai due, mentre Ranma si accingeva a riprendere il viaggio, rispondendo.

"L'impero sotto la guida di Akane avrà un futuro diverso della guerra." lasciando Omura senza parole, fermo a guardare quell'ancora misterioso ragazzo che si allontanava.

"Vi consiglio di muovervi, stasera non vorrei essere ancora in territorio nemico." Poi si fermò un attimo, rivolgendo lo sguardo verso Omura "Ti consiglio di smetterla di chiamare Akane 'principessa', in territorio nemico potrebbe esservi fatale rivelare la sua vera identità, già è tanto se non la riconosceranno." poi riprese a camminare, allo stesso modo fecero gli altri due avvicinandosi a Ranma e sperando di cavarsela al meglio in un territorio a loro ostile.

Cominciarono così a percorrere il sentiero che li avrebbe portati nella prefettura di Fukushima, una strada di pianura, completamente sterrata, costeggiata da una serie di alberi che se necessario avrebbero apportato un pò di copertura, semmai ce ne sarebbe stato bisogno. Tuttavia il percorso fu abbastanza tranquillo e solitario, incrociarono un paio di carri che viaggiavano nella loro opposta direzione, ma nulla di più.
Inoltre il sentiero per raggiungere il prossimo villaggio non era molto lungo e in non troppo tempo arrivarono al confine con il territorio nemico.

"Da qui discrezione assoluta, cerchiamo di dare poco nell'occhio e forse ne usciremo senza bisogno di scontri o altro." Quelle di Ranma furono le uniche parole pronunciate in quel momento, Omura e Akane si limitarono ad annuire, per poi riprendere a camminare.

Ma prima di raggiungere Sendai, la fine del loro viaggio, dovranno attraversare tre province del territorio nemico: Tomioka, Haranomachi e Fukushima (il centro della prefettura).
Il sentiero che percorsero fino al primo villaggio fu calmo, poche persone ormai battevano quella strada e quelle poche che incontrarono non gli rivolsero nemmeno una parola, in breve tempo percorsero quel sentiero sterrato costeggiato da pochi alberi e massi, fino ad arrivare al loro primo traguardo.

3° Giorno - Prefettura di Fukushima - Tomioka

Arrivati al primo villaggio lo spettacolo che si ritrovarono di fronte non fu nulla di più di quanto avessero visto finora, case ridotte allo stremo, forse la maggior parte anche disabitate, la maggior parte con tetti o mura che minacciavano di crollare da un momento all'altro, sembrava un posto molto desolato, ma la scena cambiò quando si avventurarono al suo interno.
La parte "esterna" del villaggio era quella sicuramente più colpita, ma la parte interna era molto meglio, forse perchè in quel punto del villaggio si radunava ciò che era la "resistenza" del villaggio, infatti in questa zona era molto più popolata, ma il rischio era di fermarsi troppo, questo posto era pericoloso e correvano il rischio che qualcuno notasse anche troppo la loro presenza.

"Affrettiamo il passo, non mi piace questo posto." affermò infatti sussurrando Omura, il quale voleva lasciare quel luogo il più velocemente possibile.

"Ricorda che dovremo attraversare come minimo un altro posto come questo, quindi mantieni la calma, da poco nell'occhio e allunga il passo" ricevette in risposta da Ranma, il quale sembrava piuttosto tranquillo se qualcuno avesse osservato il suo volto mentre allungava il passo, seguito da Omura che lo teneva sempre d'occhio e da un' Akane a disagio con la paura che qualcuno potesse riconoscerla.

In non troppo tempo arrivarono alla porta del villaggio, sempre più ansiosi di lasciarlo, ma qualcuno li fermò.

"Ehi ragazzi, ve ne andate senza aver dato un occhiata al villaggio?" colui che stava parlando ai tre era una persona di mezza età, capelli corti, barba non troppo folta ma visibile, vestito come una persona normale, maglia bianca con un taglio sulla spalla, forse il segno di una spada e un pantalone grigio scuro altrettanto malridotto.

"Abbiamo dato un'occhiata veloce ma abbiamo molta fretta purtroppo." cercò così Omura di tagliare il discorso, era rischioso fermarsi a parlare troppo con uno sconosciuto, per di più molto probabilmente nemico.

"E' un peccato, sapete una volta era diverso questo villaggio." sembrava che quel tipo volesse attaccar proprio discorso.

"Tutti i villaggi erano diversi prima della guerra, ora questo non è poi tanto diverso dagli altri." stavolta a parlare fu Ranma, il quale sembrava aver sortito l'effetto migliore con le sue parole, infatti la persona che gli stava di fronte si allontanò ridendo, con un' ultima affermazione.

"Hai proprio ragione ragazzo."

Dopo aver assistito a quella scena, Ranma, Omura e Akane ripresero il viaggio sollevati per non essere incappati in qualche brutto guaio.

3° Giorno - Prefettura di Fukushima - Fuori Tomioka

Presero così la strada che li avrebbe portati alla loro seconda tappa, la strada che si parò di fronte ai tre era praticamente identica alla precedente, forse con l'unica variante che c'erano molti più alberi e che mentre camminavano incontrarono un uomo su un carro che cominciò a parlare con loro.

"Ehi ragazzi, siete diretti a Fukushima?" anch'esso era un uomo di mezza età, capigliatura corta ma disordinata, barba più folta della precedente persona che avevano incontrato, con indosso un vestito che assomigliava a uno yukata rosso, con la differenza che le maniche arrivavano fino ai polsi, in risposta alla domanda i tre non fecero altro che annuire.

"Brutto affare, lì le cose ultimamente si sono fatte molto agitate da quando una piccola parte dell'esercito del generale Fukushima si è spostata in quel posto." furono le ultime parole di quell'uomo mentre si allontanava da Ranma e gli altri, a bordo del suo carro vuoto trasportato da due cavalli.

Chiusa la parentesi dell'uomo sul carro il gruppo riprese a camminare lungo il sentiero, consapevole che ormai non si poteva più tornare indietro e che qualunque cosa li aspettasse ormai doveva essere affrontata.
Alla base di ciò proseguirono e in più o meno un' ora arrivarono alla loro seconda tappa.

3° Giorno - Prefettura di Fukushima - Haranomachi

Arrivati all'entrata del villaggio notarono subito che questo era leggermente diverso dal precedente, la zona esterna era la più vivace, dove c'era più gente, quando passarono per la parte interna notarono un ambiente diverso, le case innanzitutto erano messe molto male e la zona era poco frequentata, in lontananza rispetto alla loro posizione si poteva notare una chiesa, il tetto di questa era in parte crollato, le porte sembravano fossero state abbattute pur di entrarci e le mura non erano in condizioni migliori, sembrava che l'obiettivo che avessero voluto colpire fosse stato principalmente quella chiesa, questo spiegherebbe anche il fatto che la zona interna del villaggio è quella più colpita.
Anche in questa occasione comunque, Ranma e tutti gli altri si limitarono a un' occhiata fugace per poi allungare il passo in direzione dell'uscita dal villaggio, ma anche qui qualcuno li fermò.

"Ehi ragazzi, l'avete data un occhiata alla nostra chiesa?" era un tipo completamente diverso dagli altri che avevano incontrato finora, capelli lungi e disordinati, così come la barba e lo yukata che portava indosso, inoltre si notava che barcollava parecchio, segno che doveva anche aver bevuto parecchio.

"Si, è ridotta molto male." rispose ancora una volta Omura.

"Già, quei soldati non hanno rispetto di nulla, nemmeno di un luogo sacro." Poi si fermò un attimo a fissare i tre, per poi riprendere a parlare. "Approposito, non vi ho mai visti da queste parti, siete nuovi di qui?"

La domanda di quell'uomo mise un pò a disagio tutti quanti del gruppo, Akane sgranò gli occhi nella paura che li avesse scoperti, Ranma era freddo come al solito e Omura si affrettò a rispondere.

"Siamo solo di passaggio, diretti verso la provincia di Fukushima."

"Brutto affare, da quanto ho sentito li le cose sono peggiori di qui, siete delle persone strane, perchè ci volete andare?" anche quest'uomo gli aveva detto la stessa cosa del precedente, con l'aggiunta di una domanda che mise in crisi tutti quanti, ma...

"Ehi Kazutoshi, vieni un pò qui." fortunatamente qualcuno lo stava chiamando e quest'ultimo rispose.

"Arrivo!" Poi rivolgendosi a Omura. "Scusami ragazzo mi stanno chiamando, ci vediamo eh." Disse, per poi allontanandosi verso la persona che lo aveva chiamato.

Omura e gli altri a questo punto tirarono un sospiro di sollievo e si affrettarono ad allontanarsi, ma a distanza si potevano ancora udire le voci dei due che parlavano.

"Vecchia spugna, con chi stavi parlando?" chiese a quell'uomo sorridendo, il cui nome doveva essere Kazutoshi, in tono amichevole e quest'ultimo gli rispose.

"Con dei ragazzi che ho incontrato, molto simpatici ma un pò strani." disse per poi mettersi seduto su una sedia lì vicino, a questo punto il gruppo si era già allontanato troppo per distinguere cosa dicessero i due.
Aiutati dalla fortuna in quell'occasione, a passo svelto uscirono dal villaggio, verso la terza e ultima tappa prima di Sendai, Fukushima.

3° Giorno - Prefettura di Fukushima - Fuori Haranomachi

Iniziarono così a percorrere il sentiero, un percorso totalmente diverso dai precedenti apparte la solita strada sterrata, infatti nei dintorni non c'erano alberi, ma solo enormi massi alla loro sinistra e un rivolo d'acqua alla loro destra che scorreva in direzione della loro prossima meta, come se volesse accompagnare il gruppo nel loro viaggio.
  
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